Sarah Brightman – Deliver Me
Sarah Brightman – Deliver Me |
Giuseppe per la musica d’atmosfera. |
#550 |
Malú – Toda
Malú – TodaTratto da: Esta Vez - Pubblicato il: 18 Giugno 2002 - Durata Brano: 3:24 |
Giuseppe per la musica non convenzionale (spagnola). |
#546 |
Vita e felicità
John Lennon - Vita e felicità |
Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.
Bravo John, tu e tua madre avevate capito tutto!!!!!!
Giuseppe per la ricerca della felicità |
#535 |
La musica è vita
Extraordinary Pantene Commercial(fantastica pubblicità della PANTENE) |
Straordinario video pubblicitario della Pantene
Se vi è piaciuta questa pubblicità, dovete assolutamente vedere anche quest’altra:
Quando la pubblicità è arte
E per i più curiosi, la colonna sonora è di..
Johann Pachelbel
da Wikipedia
L’abate Johann Pachelbel (in lingua tedesca joˈhan ˈpaxɛlbl, [ˈpaxl̩bɛl], o [paˈxɛlbl̩];; Norimberga, 1º settembre 1653 – Norimberga, 3 marzo 1706) è stato un religioso, compositore e organista tedesco.
Organista e compositore di numerose pagine di musica barocca, è ricordato per essere l’autore del celebre brano conosciuto con il suo nome, il Canone di Pachelbel.
Iniziò l’attività di musicista ad Erfurt, in Turingia, regione centrale della Germania, e contribuì allo sviluppo della musica sacra della Chiesa Protestante con numerose opere principalmente per tastiera.
Le armonizzazioni corali liturgiche da lui create traevano ispirazione – secondo molti storici della musica – dall’opera del giovane Johann Sebastian Bach il cui fratello maggiore, Johann Christoph, fu studente di organo presso lo stesso Pachelbel. Eisenach era la città natale di Ambrosius Bach e luogo di nascita dei numerosi figli di quest’ultimo, fra i quali Johann Sebastian e Johann Christoph. Pachelbel fu padrino della figlia di Ambrosius Bach (sorella di Johann Sebastian), Johanna Judith Bach.
Oltre al celebre Canone e a numerosi arrangiamenti per inni liturgici, Pachelbel scrisse un cospicuo numero di cantate per la chiesa luterana e sonate da camera per vari strumenti, soprattutto violino.
Questo è il celebre “Canone in re maggiore” per violini e archi:
Quando la pubblicità diventa una fantastica opera d’arte cinematografica. Brava Pantene!
Giuseppe per i commercial d’autore. |
#534 |
Deep Purple – Soldier Of Fortune –
Soldier of Fortune – Deep purple |
Canzone stupenda, ascoltatela…..
Soldier of Fortune – Deep purple |
Mercenario |
I have often told you stories about the way I lived the life of a drifter waiting for the day when I’d take your hand and sing you songs then maybe you would say come lay with me love me and I would surely stay But I feel I’m growing older and the songs that I have sung echo in the distance like the sound of a windmill goin round I guess I’ll always be a soldier of fortune Many times I’ve been a traveller I looked for something new in days of old when nights were cold I wandered without you but those days I thougt my eyes had seen you standing near though blindness is confusing it shows that you’re not here Now I feel I’m growing older and the songs that I have sung echo in the distance like the sound of a windmill goin round I guess I’ll always be a soldier of fortune Yes, I can hear the sound of a windmill goin round I guess I’ll always be a soldier of fortune |
Ti ho raccontato spesso storie su come abbia vissuto da sbandato aspettando il giorno in cui avrei preso la tua mano e ti avrei cantato delle canzoni, poi forse avresti detto “vieni, sdraiati con me, amami” e sarei certamente rimasto. Ma sento che sto invecchiando e le canzoni che ho cantato riecheggiano lontano come il suono di un mulino che gira. Penso che sarò per sempre un mercenario. Spesse volte sono stato un viaggiatore, ho cercato qualcosa di diverso nei tempi passati, quando le notti erano fredde ho vagato senza te ma in quei giorni ho pensato che i miei occhi ti hanno vista starmi vicina, nonostante la cecità confonda è chiaro che tu non sei qui. Adesso sento che sto invecchiando e le canzoni che ho cantato riecheggiano lontano come il suono di un mulino che gira Penso che sarò per sempre un mercenario. Si, riesco a sentire il suono di un mulino che gira Penso che sarò per sempre un mercenario.
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Giuseppe for the music. |
#522 |
Articolo 31 – Non è un film
Articolo 31 – Non è un film |
Articolo 31 – Domani Smetto (2002) – Non E’ Un Film – Testo
Già, proprio così, la vita non è un film! Chi non desidera riavvolgere la pellicola e correggere errori, oppure rivivere momenti indimenticabili? Ma la vita non è un film, la vita scorre inesorabile senza nessuna possibilità di riavvolgere le scene. Rimorsi, rimpianti, occiasioni perse, opportunità sfumate, frasi azzardate, gesti inconsulti … rimangono infranti sul selciato…..
Giuseppe per il frame by frame della vita…. da gustare appieno. |
#491 |
Manu Chao – Clandestino
Manu Chao - Clandestino |
“Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste cose sono relative. Ciascun volto è il simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. E’ trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per se stessi.” (Tahar Ben Jelloun)
Tutti sono stati clandestini, americani, tedeschi, italiani, albanesi. Tutti possono, in seguito a eventi drammatici, passare da paese ospitante a paese ospite ed essere vittima di pregiudizi! Ricordate come gli italiani sono stati trattati in America e in tutta Europa, non potevano neanche entrare nei locali, cartelli ignominiosi li tenevano fuori. Impariamo la lezione, amate chi ha bisogno di aiuto e punite i criminali. Se lo stato non ci riesce, non è colpa degli stranieri ma di una società ingiusta!!!
Giuseppe clandestino |
#485 |
Auguri John Lennon
John Winston Ono Lennon(Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) |
Immagina – Imagine
John Lennon > Shaved Fish (1975) > Imagine
Imagine there’s no heaven It’s easy if you try No hell below us Above us only sky Imagine all the people Living for today… Imagine there’s no countries It isn’t hard to do Nothing to kill or die for And no religion too Imagine all the people Living life in peace… You may say I’m a dreamer But I’m not the only one I hope someday you’ll join us And the world will be as one Imagine no possessions I wonder if you can No need for greed or hunger A brotherhood of man Imagine all the people Sharing all the world… You may say I’m a dreamer But I’m not the only one I hope someday you’ll join us And the world will live as one
IMMAGINA… Immagina che non esista il paradiso, è facile se provi, nessun inferno sotto di noi, sopra di noi solo il cielo. Immagina tutta la gente vivere per il presente. Immagina che non esistano frontiere, non è difficile da fare, nessuno per cui uccidere o morire e nessuna religione. Immagina tutta la gente vivere una vita in pace. Puoi darmi del sognatore, ma non sono il solo. Spero che un giorno tu ti unirai a noi e il mondo sarà unito. Immagina che non ci siano ricchezze, mi meraviglierei se tu ci riuscissi, né avidità né cupidigia, una fratellanza di uomini. Immagina che tutta la gente si divida tutto il mondo. Spero che un giorno tu ti unirai a noi e il mondo vivrà unito.
Il 9 ottobre 2011 John Lennon avrebbe compiuto 71 anni e noi continuiamo ad immaginare il suo sogno…….
Giuseppe per un paradiso sulla terra. |
#481 |
Caparezza – Non siete Stato voi
Caparezza – Non siete Stato voi |
Il Sogno Eretico – 2011
CapaRezza - Il Sogno Eretico (2011) - Non Siete Stato Voi – Testo
Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari. Non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari. Nonsiete Stato voi che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti. Non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti. Non siete Stato voi né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un’udienza. Non siete Stato voi che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza. Non siete Stato voi che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi. Non siete Stato voi che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi. Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi. Non siete Stato voi, uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti. Non siete Stato voi con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti. Non siete Stato voi che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa. Non siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa. Non siete Stato voi maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un nemico per la lotta. Non siete Stato voi che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta. Non siete Stato voi col busto del duce sugli scrittoi e la costituzione sotto i piedi. Non siete Stato voi che meritereste d’essere estripati come la malerba dalle vostre sedi. Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi. Non siete Stato voi che brindate con il sangue di chi tenta di far luce sulle vostre vite oscure. Non siete Stato voi che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come sepolture. Non siete Stato voi che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali. Non siete Stato voi che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali. Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati, siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio: “Non sono stato io”.Canzone che fa venire i brividi per la cruda realtà che racconta. Bravo Caparezza.
Giuseppe per lo Stato |
#478 |
Il Giardino dei Semplici – Miele
Il Giardino dei SempliciMiele (1977) - Concerto in LA Minore |
Il Giardino dei Semplici – Concerto in LA Minore
Testo della canzone Miele
Era il colore Dei nostri corpi addormentati Sotto il sole Sulle tue labbra C’era un sapore Che Non ho scordato mai Miele Le nostre fughe E si tornava lenti come Tartarughe Quella sera che inventai il tuo nome Gia’ cadevano le prime stelle Miele Com’eri bella E l’estate ancora sa di miele Anche se io senza te Sto’ male con me C’e’ un’altra e potrei far l’amore Ma non e’ miele Miele quale treno prenderai Era il colore quando arrivi Chiamami se puoi Dei nostri corpi addormentati sotto il sole forse io m’innamorai Sulle tue labbra C’era un sapore Che non ho scordato mai Miele Quale treno prenderai Torni domandi Quando arrivi chiamami se puoi Cosa e’ cambiato Forse e’ colpa degli esami Forse io m’innamorai Quando hai detto Scusami e’ finita E cadevano le prime stelle Miele Com’eri bella E l’estate ancora sa di miele Anche se io senza te Sto male con me C’e’ un’altra e potrei far l’amore Ma non e’ miele E l’estate ancora sa di miele Anche se io senza te Sto’ male con me C’e’ un’altra e potrei far l’amore Ma non è mieleStoria del gruppo – Tratto da Wikipedia
Storia del gruppo [modifica]Gli inizi
Il batterista Gianni Averardi (ex Campanino) fonda il gruppo nell’estate del 1974, reclutando Arcella, Caliendo e Liguori nell’arco di poche settimane. La band comincia subito ad esibirsi allo Shaker Club di Napoli con un nome temporaneo. I produttori Giancarlo Bigazzi e Totò Savio, in accordo con Averardi, procurano al complesso un contratto con la CBS. Bigazzi, ispirandosi al Giardino dei Semplici del museo di Storia Naturale della sua città, propone al gruppo il nome, che viene ben accolto dai musicisti.
Il successo
Il 21 febbraio 1975 il complesso inizia allo studio Ortophonic di Roma le registrazioni delle due canzoni del primo 45 giri, M’innamorai/Una Storia, pubblicato a fine aprile e prodotto da Giancarlo Bigazzi e Totò Savio: M’innamorai partecipa con successo al Festivalbar 1975, ed il disco raggiunge il 5º posto nelle classifiche.
A M’innamorai segue, nello stesso anno, Tu, ca nun chiagne, rifacimento pop-rock del brano del 1915 scritto da Libero Bovio ed Ernesto De Curtis, che viene usata dalla Rai come sigla di un ciclo di film di Francesco Rosi: il 45 giri ottiene il disco d’oro ed il terzo posto in classifica[1].
Il primo tour ufficiale, come il primo eponimo album, è del 1976. Nello stesso anno incidono un nuovo singolo, Vai/Tamburino, che partecipa al Festivalbar ’76.
Nel 1977 il gruppo partecipa al Festival di Sanremo con Miele, classificandosi al 4º posto: il brano contribuisce alla vincita del prestigioso trofeo Il Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni nella categoria Complessi. Come il precedente Tu, ca nun chiagne, il singolo venderà 1 milione di copie. Esce il secondo album del gruppo, Le Favole del Giardino.
Dopo il cambio di etichetta ed il passaggio alla CGD, vi è una nuova partecipazione al Festivalbar 1978 con il brano Concerto in La Minore (dedicato a lei) e poi una tournée negli Stati Uniti d’America ed in Canada.
La svolta new wave
Fino a questo momento, Il Giardino dei Semplici ha inciso canzoni scritte prevalentemente da Bigazzi e Savio e solo in minor parte dai membri della band: a partire dal 1979 decidono invece di diventare completamente autori e passano alla casa discografica WEA. Il risultato è l’album B/N (Bianco e Nero), scritto interamente in vernacolo, il cui stile si accosta alla new wave napoletana dell’epoca. Una canzone tratta da questo disco, Silvie ha una grande diffusione e vendita in Scandinavia nel 1980 e viene cantata anche da Katry Helena in finlandese con il titolo Helsingin helle. L’album va complessivamente bene in termini di vendite, e la band si imbarca in un lungo tour teatrale di grande impatto.
Nel tardo 1980 entra a far parte del gruppo Tommy Esposito che subentra a Gianni Averardi. La nuova formazione del Giardino dei Semplici debutta con il singolo Carnevale da buttare che ottiene una straordinaria risonanza radiofonica.
Gli anni ’80 e ’90
Dal 1982 il gruppo matura la decisione di gestire prevalentemente in proprio la futura produzione discografica, avvalendosi delle label solo per la distribuzione e la promozione dei dischi. Questa decisione porterà la band a creare nel 1986 il Gidiesse Recording, studio di registrazione che diventerà poi sede ufficiale delle ricerche musicali e artistiche del gruppo.
Escono gli albums …E Amiamoci e Giallo, che ottengono ragguardevoli risultati commerciali nonostante la crisi delle bands pop italiane, ed il gruppo gira nelle più importanti trasmissioni musicali del periodo. Grazie ad una serie di spot pubblicitari realizzati in animazione sulle reti Mediaset, nel 1985 il gruppo divulga con successo una raccolta di classici della canzone napoletana rivisitati, Ed è subito Napoli. Nel 1987 il gruppo pubblica il singolo Un’altra canzone per Napoli. Il 45 giri diventerà presto un evergreen della tifoseria calcistica napoletana. Il 1989 è l’anno del loro primo video-clip con il brano Lo sai che il mondo è blu?, tratto dallo sperimentale nuovo album Zingari. Il disco mescola il consueto pop della band con l’elettronica, ed è incentrato sul tema dei viaggi.
Nel 1992 il gruppo pubblica una raccolta di successi riarrangiati in chiave semi-elettronica, Voglia di Tenerezza. Lo stesso anno, esegue alcune date in Romania, in particolare a Bucarest. In Otto Quarantotto & Ventisette del 1993 il gruppo si avvicina alla musica etnica e canta nuovamente in vernacolo, in un disco raffinato dove non mancano grandi ospitate come Gianluigi Di Franco e Valentina Stella. L’album, come il precedente Zingari, vende bene fra i fans, ma a sorpresa ottiene anche successo commerciale in Giappone e Corea (in quest’ultima balza ai primi posti in classifica).
Settelune, pubblicato nel 1997, ripropone i vecchi successi riarrangiati più tre inediti. Comincia qui la collaborazione con il noto arrangiatore Adriano Pennino.
Nel 1999 il gruppo partecipa al progetto di beneficenza Un’onda nel mare insieme a tanti altri artisti importanti.
Gli anni duemila
Nel 2000 Il Giardino dei Semplici pubblica l’album di inediti Canta e cammina, concept-album religioso con i testi scritti dal teologo monsignor Bruno Forte e le musiche del monsignor Filippo Strofaldi. L’album registra un buon successo di vendite nonostante sia una pubblicazione indipendente.
Nel 2001 il gruppo partecipa al Festival di Napoli con il brano T.V.B. Nel frattempo, due membri della band sono impegnati in una produzione sanremese di grande successo commerciale.
Nel 2005 pubblicano una nuova raccolta di classici napoletani riaggiornati in chiave acustica, Napoli unplugged, che riscuote ottimi risultati di vendita. Sempre nel 2005, con la produzione di Rai Trade, viene pubblicato Trenta, contenente due cd ed un dvd antologico, con il quale il gruppo festeggia i trent’anni di carriera. Nel cofanetto sono presenti anche sette inediti, tra cui è inclusa T’innamorerai, scritta assieme a Gigi D’Alessio. Sul finire dell’anno il gruppo festeggia l’anniversario al Palapartenope di Napoli, in un lungo concerto davanti a 4.300 spettatori. Dall’evento verranno successivamente ricavati un album semi-ufficiale ed un DVD.
Nel 2006 la Warner, detentrice dei diritti sui primi tre albums, pubblica un’antologia del gruppo. Comincia per la band un periodo di stasi.
Nel 2010, con Lino Volpe di Volpe Alla Caccia danno vita ad un divertente docu-fiction a puntate dal titolo Prossimamente che va in onda sul canale Iride. Nel programma, Il Giardino dei Semplici si incontra con vari amici musicisti quali Peppino Di Capri e Gigi D’Alessio.
Il nuovo corso
Nel febbraio del 2012, Gianfranco Caliendo termina la sua militanza nel gruppo ed il GDS diventa un trio.
Il 18 febbraio la band ritira a Sanremo il premio AFI alla carriera. Reclutato Savio Arato quale chitarrista turnista per concerti e lavori in studio, la band registra un disco live, il primo della sua lunga carriera. L’album, intitolato Semplicemente live, esce in concomitanza con il nuovo tour estivo. In agosto, la band realizza il suo primo brano inedito nell’arco di sette anni, Grande, grande, che viene scelto come sigla della popolare trasmissione calcistica campana Tifosi Napoletani, condotta da Gennaro Montuori.
Ad ottobre, la band comincia le registrazioni di un nuovo album di inediti in italiano, annunciando una svolta stilistica orientata verso il pop-rock moderno.
FormazioneAndrea Arcella (tastiere e sintetizzatori, piano, cori)
Tommy Esposito (batteria, drum programming, percussioni, cori)
Luciano Liguori (basso, voce solista, cori)
Savio Arato (supporter; chitarre, cori)
Ex-membri Gianni Averardi (1975-1980; batteria, percussioni, cori)
Gianfranco Caliendo (1975-2012; chitarre, voce solista)
Ancora un pezzo dal profondo degli anni 70, s’intravvedevano all’orizzonte i “craxiani” ’80, qualcosa all’orizzonte cambiava. Si abbandonava l’ingenuità del ventennio 60/70 per immergersi nei “caleidoscopici” ‘80. Da questo momento in poi mai più niente sarebbe stato come prima, e la nostra anima candida incontrava il disincanto di una nuova generazione, più furba ed egoista delle precedenti.
Giuseppe per gl’ingenui anni 70 |
#454 |