Buon Natale 2013

Buon Natale 2013 - Merry Christmas 2013

Buon Natale 2013 - Merry Christmas 2013

 

 Buon Natale 2013 - Merry Christmas 2013

Cliccate sui continenti ;)


“Afrikaans: Gesëende Kersfees - Albanese:Gezur Krislinjden  - Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah - Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand - Azerbaijan: Tezze Iliniz Yahsi Olsun - Bahasa (Malesia): Selamat Hari Natal - Basco: Zorionak eta Urte Berri On! - Bengali: Shuvo Naba Barsha - Boemo: Vesele Vanoce - Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat - Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo - Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou! - Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok Choctaw (Nativi americani, Oklahoma): Yukpa, Nitak Hollo Chito Cinese (Cantonese): Gun Tso Sun Tan’Gung Haw Sun Cinese (Mandarino): Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan - Cingalese: Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa – Coreano: Sung Tan Chuk Ha - Croato: Sretan Bozic - Danese: Glædelig Jul - Eschimese: (inupik) Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo! - Esperanto: Gajan Kristnaskon - Estone: Ruumsaid juulup|hi  - Farsi: Cristmas-e-shoma mobarak bashad - Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar - Filippino: Maligayan Pasko! - Finlandese: Hyvaa joulua - Francese: Joyeux Noel – Frisone: Noflike Krystdagen en in protte Lok en Seine yn it Nije Jier! - Gaelico (Scozia): Nollaig chridheil huibh - Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr! - Gallese: Nadolig Llawen - Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto - Greco: Kala Christouyenna!  - Hamish Dutch (Pennsylvania): En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr! - Hausa: Barka da Kirsimatikuma Barka da Sabuwar Shekara! - Hawaaiano: Mele Kalikimaka –  Hindi: Shub Naya Baras - Indonesiano: Selamat Hari Natal - Inglese: Merry Christmas - Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah - Irochese: Ojenyunyat Sungwiyadeson honungradon nagwutut. Ojenyunyat osrasay. - Islandese: Gledileg Jol - Isola di Man: Nollick ghennal as blein vie noa - Latino: Natale hilare et Annum Faustum! - Latviano: Prieci’gus Ziemsve’tkus un Laimi’gu Jauno Gadu! - Lituano: Linksmu Kaledu - Macedone: Sreken Bozhik - Maltese: LL Milied Lt-tajjeb –  Maori: Meri Kirihimete - Navajo: Merry Keshmish - Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul - Occitano: Pulit nadal e bona annado - Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! oppure Zalig Kerstfeast Papua Nuova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu - Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie Portoghese (Brasile): Boas Festas e Feliz Ano Novo - Portoghese: Feliz Natal - Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi. Te-Pito-O-Te-Henua - Rumeno: Sarbatori vesele - Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom - Samoa: La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou - Sardo: Bonu nadale e prosperu annu nou –  Serbo: Hristos se rodi –  Slovacco: Sretan Bozic oppure Vesele vianoce - Sloveno: Vesele Bozicne. Screcno Novo Leto - Spagnolo: Feliz Navidad - Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År - Tailandese: Sawadee Pee Mai - Tedesco: Fröhliche Weihnachten –  Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun - Ucraino: Srozhdestvom Kristovym - Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket - Urdu: Naya Saal Mubarak Ho - Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh - Yoruba: E ku odun, e ku iye’dun! – Veneto: na scarettà de auguri a ti e a la to fameia”


Buon Natale in tutte le lingue del mondo da Giuseppe

#833

Che Natale sarebbe…

Che Natale sarebbe se uomini e donne invertissero i loro ruoli...

Che Natale sarebbe se uomini e donne invertissero i loro ruoli…

 What Christmas Would Be Like If Men And Women Switch Their Roles

 Che Natale sarebbe se uomini e donne invertissero i loro ruoli...

Giuseppe per un Natale alternativo

#831

Beata innocenza 3

Condividere è bello!

Condividere è bello!

 

 Condividere è bello!


Si avvicina Natale, tutti siamo più buoni! Ma riusciamo ad esserlo come i bambini? Il più delle volte sono i bambini che ci insegnano qualcosa della vita e noi, purtroppo, riusciamo a rovinare spesso il bello che è in loro. Allora gustatevi questo esperimento e cerchiamo di imparare da loro. Personalmente quello che mi ha più sorpresa è la naturalezza delle loro azioni in contrasto con i comportamenti adulti spesso artificiali e programmati.  E’ un esperimento davvero significativo: tutti i bambini mettono naturalmente in pratica la condivisione, senza perdere il sorriso. Attraverso queste immagini si vuole effettivamente mostrare al mondo che la fame può essere sconfitta: ognuno di noi però deve fare la propria parte. La condivisione è parte integrante dell’essere umano. O almeno lo è, finché rimane puro.


Giuseppe per la giustizia sociale

#830

 

Tutto è relativo

Il valore di ...

Il valore di …

(Einstein permettendo…)

 Il valore di ...

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti….

SeparatoreIl valore di ...

  • Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all’esame finale.
  • Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
  • Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all’editore di una rivista settimanale.
  • Per scoprire il valore di un’ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
  • Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l’aereo.
  • Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
  • Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d’argento.

Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore.

Giuseppe per il valore delle cose

#829

 

Golem… Praga e dintorni

Golem: Praga, robot,computer e dintorni...

Golem: Praga, robot, computer e dintorni…

 Golem: Praga, robot,computer e dintorni...

Praga - Ponte CarloIl Golem in ebraico: גולם‎ è una figura antropomorfa immaginaria della mitologia ebraica e del folklore medievale.
Il termine deriva probabilmente dalla parola ebraica gelem che significa “materia grezza”, o “embrione”, termine presente nella Bibbia (Antico Testamento, Salmo 139,16) per indicare la “massa ancora priva di forma”, che gli Ebrei accomunano ad Adamo prima che gli fosse infusa l’anima. In ebraico moderno golem significa anche robot.

Secondo la leggenda, chi viene a conoscenza della kabbalah, e in particolare dei poteri legati ai nomi di Dio, può fabbricare un golem, un gigante di argilla forte e ubbidiente, che può essere usato come servo, impiegato per svolgere lavori pesanti e come difensore del popolo ebraico dai suoi persecutori. Può essere evocato pronunciando una combinazione di lettere alfabetiche.
Si dice che il Golem sia stato formato attraverso il testo Sefer Yetzirah: esso risale alla sapienza di Avraham e si distingue per l’esegesi sui segreti dell’alfabeto ebraico, delle Sefirot nel legame con l’anatomia del corpo umano, con i pianeti e con mesi, giorni e segni zodiacali: queste tre figure – l’uomo, il mondo e l’anno – rappresentano tre testimoni completi. Il maestro che voleva formare un Golem, così si racconta, si serviva delle lettere ebraiche.
Il Golem era dotato di una straordinaria forza e resistenza ed eseguiva alla lettera gli ordini del suo creatore di cui diventava una specie di schiavo, tuttavia era incapace di pensare, di parlare e di provare qualsiasi tipo di emozione perché era privo di un’anima e nessuna magia fatta dall’uomo sarebbe stata in grado di fornirgliela.
Nella cronaca di Ahimaaz ben Paltiel, cronista medievale del XII secolo, si narra che nel IX secolo un rabbino, Ahron di Bagdad, scopre un golem a Benevento, un ragazzo a cui era stata donata la vita eterna per mezzo di una pergamena. Sempre alla fine del IX secolo, secondo la cronaca di Ahimaaz, nella città di Oria risiedevano dei sapienti ebrei capaci di creare golem, i quali smisero di praticare questa attività dopo una divina ammonizione.
Si narra che nel XVI secolo un sapiente europeo, il rabbino Jehuda Löw ben Bezalel di Praga, cominciò a creare golem per sfruttarli come suoi servi, plasmandoli nell’argilla e risvegliandoli scrivendo sulla loro fronte la parola “verità” (in ebraico אמת [emet]). C’era però un inconveniente: i golem così creati diventavano sempre più grandi, finché era impossibile servirsene: il mago decideva di tanto in tanto di disfarsi dei golem più grandi, trasformando la parola sulla loro fronte in “morte” (in ebraico מת [met]); ma un giorno perse il controllo di un gigante, che cominciò a distruggere tutto ciò che incontrava. Il Golem, non come deità ma come una sorta di angelo, la cui natura nella Qabbalah è segreta, però creato dal maestro in grado di unirne il potere spirituale alla Volontà di Dio, si racconta operasse anche per la difesa di alcune comunità ebraiche dell’Europa orientale. Ripreso il controllo della situazione, il mago decise di smettere di servirsi dei golem che nascose nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova, nel cuore del vecchio quartiere ebraico, dove, secondo la leggenda, si troverebbero ancora oggi.


Passeggiare nel ghetto ebraico di Praga o nel quartiere di Malà Strana,  può far risvegliare antiche suggestioni. Città magica ed esoterica, affascina e strega, ti rapisce e ti porta indietro nel tempo come in un flashback cinematografico, inquietante, ma al tempo stesso ineludibile. Sei sul Ponte Carlo e dietro di te senti la presenza, liquida, del Golem. Viene per aiutarti, in quel che è plebeo per l’uomo, o porta un nuovo ordine mondiale? Un antico presagio che diviene realtà? Ma poi cala ancora la nebbia e tutto scompare. Rialzi il bavero del cappotto e ti dirigi verso una birreria, dove trovi calore e sicurezza. Qui nessun Golem può farti del male, nessuno può lanciarti nel fossato, defenestrandoti, i fantasmi restano fuori….. Anche questa è Praga.


Giuseppe per le città esoteriche e tecnologiche…

#828

 

Maialino & Biscotti

Maialino e biscotti, ovvero la forza della volontà!

Maialino e biscotti, ovvero la forza della volontà!

 Maialino e biscotti, ovvero la forza della volontà!

Giuseppe per la forza di volontà

#827

 

Quanto pesano le cose

Quanto pesano le cose? - Occhio

Quanto pesano le cose? – Stress e dintorni!

 Quanto pesano le cose? - Occhio

Quanto pesano le cose? - Cuore farfalla Uno psicologo insegna ai suoi studenti come gestire lo stress. Prese un bicchiere d’acqua e si avviò per la stanza, in silenzio. Tutti si aspettavano una domanda tipo: “è mezzo pieno o mezzo vuoto?” Ad un certo punto si fermò, alzò il bicchiere e chiese ai suoi studenti: “Quanto è pesante questo bicchiere d’acqua?” Meravigliati, gli studenti hanno dato risposte tra 250 e 500 ml. Lo psicologo risponde: peso assoluto non importa, importa quanto tempo lo tieni alzato…

Un minuto, nessun problema…

Un’ora, un braccio dolorante…

Un giorno, paralizza il braccio…

In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non cambia. Cambia solo il tempo. Più il tempo passa, più diventa pesante. Lo stress e le preoccupazioni della vita sono come il bicchiere d’acqua. Se si pensa di meno a loro, non succede quasi nulla. Se si pensa di più, il cuore inizia a far male. Se stai pensando a loro per tutto il tempo, paralizzano la tua mente. Quando arrivi a casa la sera, lascia fuori le tue preoccupazioni. Non portarle con te durante la notte. Metti giù il bicchiere…..

Giuseppe per il peso delle cose

#826

 

10 motivi per cui è necessario farsi le coccole

coccole gatto

10 motivi per cui è necessario farsi le coccole

Tratto da: D-Donna-Repubblica

coccole

coccole fidanzatiSono diversi i buoni motivi per incrementare questa modalità di comunicazione nelle nostre relazioni. Vediamone alcuni:

1) Il cervello ha bisogno di coccole e contatto,
 la concentrazione di alcuni ormoni ipofisari lo prova. Le affettuosità innalzano il livello di ossitocina, ormone del benessere che riduce ansia e paura e dona sensazione di calma. Aumenta durante l’orgasmo e quando siamo accarezzati (secondo studi recentissimi interviene anche in seguito a situazioni negative come paura, stress e ansia).

2) Le affettuosità fisiche rinsaldano il legame di coppia:
 essere teneri l’uno con l’altro è un grosso collante. Manifestare il proprio affetto con i gesti tra partner è un modo per consolidare la relazione e favorire l’empatia.

3) Il beneficio della vicinanza e del contatto non è solo psicologico, si riflette sulla salute complessiva.
 Ricevere gesti affettuosi ha effetti sulla pressione sanguigna. Aumenta la risposta immunitaria, aiutandoci a difenderci e reagire meglio alle malattie.

4) Toccare ed essere toccati affettuosamente rinforza emotivamente.
 Ci fa sentire consolati, contenuti, amati. Infonde sicurezza. Quando due persone sono unite in un abbraccio si registra una sorta di sincronizzazione cerebrale sull’elettroencefalogramma, con effetti positivi sul benessere psicofisico.

5) L’espressione dell’affetto attraverso gesti di tenerezza ci rende più attendibili,
 degni di fiducia agli occhi degli altri, più “veri”. Se i gesti sono spontanei e autentici, ovvio.

6) Con abbracci, baci e carezze si abbassa il livello di colesterolo, l’ormone dello stress.
 Migliorano la concentrazione e l’efficienza, si dorme meglio e più profondamente. La mancanza di contatto fisico e di “calore” è posta in relazione all’insicurezza, all’aggressività e all’ansia.

7) La manifestazione di affetto attraverso gesti è associato ad una maggiore soddisfazione della relazione di coppia. Alcuni studi dimostrano che più i partner sono affettuosi l’uno con l’altro, più sono soddisfatti della loro relazione.

8) I vantaggi dell’affetto attraverso i gesti si protraggono nel tempo,
 non si limitano al momento ma si ripercuotono positivamente sull’umore e il benessere generale.
I piccoli ricoperti di tenerezze dai genitori diventeranno adulti più socievoli, meno aggressivi e meno stressati. Le coccole ricevute durante la primissima infanzia determinano la stabilità emotiva dell’adulto. Ma ci sono benefici anche immediati perché è attraverso le carezze e il contatto che i neonati imparano a conoscere il mondo.

9) Con le carezze si stimola l’attività cerebrale dei neonati.
 Potenziano lo sviluppo cerebrale, ne stimolano la maturazione. I piccoli accarezzati mostrano una maggiore attività cerebrale (misurata tramite l’elettroencefalogramma), oltre che minori livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

10 ) Un abbraccio attenua anche la sofferenza fisica.
 La pelle contiene moltissime fibre nervose che vengono attivate al contatto, quando siamo abbracciati o anche solo quando una mano si poggia sulla spalla. La loro stimolazione blocca il lavoro di altre fibre, che trasmettono i messaggi di dolore.

Giuseppe per un mondo coccoloso

#825

 

Praticate gentilezza a casaccio

Aforisma

Praticate gentilezza a casaccio. E atti di bellezza privi di senso!

tratto dal libro “Brodo caldo per l’anima” 2° volume; di Jack Canfield e Mark Victor Hansen.)

 Valutati di più: ci penseranno gli altri ad abbassare il prezzo.

Brodo caldo per l'anima" 2° volume; di Jack Canfield e Mark Victor HansenUna giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile quando con il parafango andò a urtare il paraurti di un’altra macchina. Era in lacrime quando spiegò che era un’auto nuova, appena ritirata dal concessionario. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell’altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto. Quando la donna cercò i documenti in una grande busta marrone, cadde fuori un pezzo di carta. In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: “In caso di incidente… ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!”.


Praticate gentilezza a casaccio. E atti di bellezza privi di senso! Praticate gentilezza a casaccio. E atti di bellezza privi di senso!
Giuseppe per i veri valori della vita e per la bellezza dell’anima

#824

 

Gemme nella pioggia

Socrate

Gemme nella pioggia

di Socrate

Gocce di pioggia

Gocce di pioggia Nell’antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:

- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?

- Un momento – rispose Socrate. – Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.

- I tre setacci?

- Ma sì, – continuò Socrate. – Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?

- No… ne ho solo sentito parlare…

- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?

- Ah no! Al contrario

- Dunque, – continuò Socrate, – vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità. E’ utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?

- No, davvero.

- Allora, – concluse Socrate, – quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?

Se ciascuno di noi potesse meditare e metter in pratica questo piccolo test… forse il mondo sarebbe migliore.

Giuseppe per le perle di saggezza

#823

 

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