Signori presidenti

Herbert Pagani

Signori Presidenti – Herbert Pagani

 

 Signori Presidenti - Herbert Pagani


Signori Presidenti
H. Pagani – A. Limentani – M. Totaro
(1976)

Per quella schiuma bianca che copre i nostri fiumi
Per tutti i nostri pesci che vanno a pancia in su
E per la primavera che cede i suoi profumi
Al superdetersivo con i granelli blu.

E per i panni sporchi lavati troppo tardi
In certe lavatrici intorno al Quirinale
Che puzzano d’inganni di sangue e di miliardi
Mentre la lira scende ed il terrore sale.

Per tutta la violenza che scende nelle case
Dai cieli crocefissi da antenne di tivù
Quando non è di turno tra Cirio e Belpaese
Il papa che consiglia: votate per Gesù.

Per l’urlo del pallone che vomita la radio
Coprendo altre urla nei vostri mattatoi
Prima che ci stendiate sull’erba di uno stadio
Signori Presidenti grazie da tutti noi.

E bravi per le belle centrali nucleari
Che tutti già paghiamo e che nessuno vuole
E che circonderete di mille militari
Finché non metterete un contatore al sole.

Bravi per la giustizia, che se non tace, giace
Per la rivoluzione che ha i piedi gonfi e siede
E per aver ridotto la libertà e la pace
A tristi prostitute che fanno il marciapiede

Bravi per le colombe costrette a fare i falchi
Perché vendete armi al meglio compratore
E per i vostri amori imposti ai rotocalchi
Perché la gente creda che voi c’avete un cuore

io vi ringrazio ancora e me ne vado adesso
La musica era bella e le parole no
Ma il mondo è bello e voi ne avete fatto un cesso
E finché ci sarete, così io canterò.


Proviamo ad immaginare quando è stata scritta questa canzone. Direte che è dei giorni nostri, visto gli argomenti trattati. Sbagliato. Questa canzone è stata scritta nel 1976. Come al solito la Storia NON INSEGNA NIENTE!Firma


Levante – Alfonso

Levante - Alfonso

Alfonso, ovvero del senso d’inadeguatezza….

 Levante - Alfonso


Finalmente le agognate vacanze, si può rimanere a letto fino a tardi, senza problemi. Ci si rilassa dopo mesi di stress, dal caldo lettuccio si fa un po’ di zapping sui mille canali digitali e satellitari. Fino ad arrivare ad un video, di uno dei tanti canali musicali, che attira l’attenzione. Una ragazza carina è ad una festa, chiaramente da imbucata, cerca di essere spontanea per non dar dell’occhio. Alfonso è lo sconosciuto festeggiato e lei l’invitata (o imbucata?), con tanto di regalo in mano, costretta ad indossare scarpe scomode, un vestito d’insofferenza ed anche un sorriso beffardo in nome del bon ton. Una festa grottesca e claustrofobica, rappresentata in maniera egregia nel video ufficiale girato all’interno di un’ascensore dal quale emerge tutto il senso di imbarazzo e inadeguatezza della protagonista (“Tanti auguri ma non ti conosco…“).
In maniera ipnotica il video mi è piaciuto e come Levante, a volte ci si sente inadeguati in questo mondo. Siamo come ad una festa ma non conosciamo il festeggiato, che vita di m..da!!!!

Un piccolo appunto a Levante, ma era necessario quel “pérsoona”?Firma


Giuseppe per l’inadeguatezza esistenziale

#832

 

Pooh feat Mario Biondi – Ci penserò domani

Pooh - Boomerang - 1978

Pooh feat Mario Biondi

Ci penserò domani

 Pooh - Opera Seconda - 2012

Pooh – Boomerang – Ci penserò domani…..


Pooh feat Mario Biondi – Opera Seconda – Ci penserò domani…


Pooh – Boomerang – Ci penserò domani

Lei entrò, sulle scale qualcuno guardo
i suoi strani vestiti
appoggiò le spalle alla porta dicendo:
con lui ci siamo lasciati
osservai due occhi segnati
e il viso bagnato dalla pioggia
non so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so.
La guardai,
ed ebbi un momento di pena,
perché sembrava smarrita,
io vorrei mi disse, vorrei che non fosse cosí,
ma è proprio finita disse poi
ritrovando un sorriso a stento:
comunque l’ho voluta lo sai,
le strade per farmi del male non le sbaglio mai.
Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
dall’ultima volta si sentiva
che era più sola, più cattiva.
Si calmò, guardandosi intorno
e parlammo di me, bevendo più volte
si sdraiò in mezzo ai cuscini e mi disse:
con te ero io la più forte
disse poi inseguendo un pensiero:
è vero, con te io stavo bene
e se io fossi una donna che torna
è qui che tornerei.
Poi cenammo qui, le chiesi:
domani cosa fai
la pioggia batteva sui balconi
rispose: ci penserò domani!
Mi svegliai la mattina
e sentii la sua voce di là:
parlava in inglese la guardai:
aveva il telefono in mano e il caffè
e non mi sorprese accettai il breve sorriso
e il viso di una che non resta.
Se puoi, mi disse, se puoi,
non cambiare mai da come sei!
Poi se ne andò via nel modo che io sapevo già,
passava un tassi, lo prese al volo
abbi cura di te, pensai da solo.


Era il 1978. Io avevo 18 anni e tanti sogni nel cassetto. La scuola era il centro di gravità permanente e intorno ruotavano milioni di pensieri e sogni. Le lezioni, le occupazioni, le assemblee, i cineforum e i dibattiti mai concessi. Intorno una violenza cieca, appena percepita dall’incoscienza dell’età. La mattina a manifestare per un mondo migliore, la sera alla festa di compleanno di Cinzia, e in regalo il disco dei Pooh, anche se fino a pochi minuti prima si cantava: “El pueblo unido jamás será vencido”. Ma alle 18.00 la lotta di classe si abbandonava, e tutti a far festa con lo stereo e i dischi in vinile. Finalmente si poteva stare un po’ insieme a Giovanna, tanto desiderata e solo ammirata da lontano. Finalmente si poteva ballare con lei e se tutto andava bene ci scappava anche un fuggevole bacio, solo a labbra sfiorate, ma che era quasi come toccare il paradiso. Dopo le 23 tutti a casa e io ragazzo di provincia tornavo al mio paesello, nelle orecchie i Pooh che c’avrebbero pensato domani, e il domani è già oggi… e forse l’oggi è anche un po’ passato. 


Giuseppe per il futuro che verrà.. abbi cura di te, pensai da solo.

#765

 

29 settembre 2012

29 settembre di Mogol-Battisti - Lucio Battisti - Equipe 84

29 settembre di Mogol-Battisti

Correva l’anno 1967.

29 settembre di Mogol-Battisti - Lucio Battisti - Equipe 84

29 settembre di Mogol-Battisti – La versione di Battisti


29 settembre di Mogol-Battisti – La versione dell’Equipe 84


 29 Settembre - (Battisti-Mogol)

Seduto in quel caffè io non pensavo a te…. Guardavo il mondo che girava intorno a me… Poi d’improvviso lei sorrise e ancora prima di capire mi trovai sottobraccio a lei stretto come se non ci fosse che lei. Vedevo solo lei e non pensavo a te… E tutta la città correva incontro a noi. Il buio ci trovò vicini un ristorante e poi di corsa a ballar sottobraccio a lei stretto verso casa abbracciato a lei quasi come se non ci fosse che, quasi come se non ci fosse che lei. Mi son svegliato e e sto pensando a te. Ricordo solo che, che ieri non eri con me… Il sole ha cancellato tutto di colpo volo giu’ dal letto e corro li’ al telefono parlo, rido e tu.. tu non sai perché t’amo, t’amo e tu, tu non sai perché parlo, rido e tu, tu non sai perché t’amo t’amo e tu, tu non sai perché parlo, rido e tu, tu non sai perché t’amo, t’amo tu, tu non sai perché.


Correva l’anno 1967 e Mogol e Battisti scrivevano questa bellissima canzone, ma un po’ di anni prima e precisamente il 29 settembre 1936, nasceva a Milano, l’ennesimo uomo della provvidenza italiana: Silvio Berlusconi. Nessuno formula auguri per questo uomo così importante per l’Italia? Io per stavolta passo…..Firma


Giuseppe per gli uomini della provvidenzna italica

#745

 

PFM – Impressioni di Settembre

PFM - Impressioni di Settembre

PFM – Impressioni di Settembre

Premiata Forneria Marconi – Ottobre 1971

(di Mussida e Pagani su testo di Mogol)

 PFM - Impressioni di Settembre


PFM – Impressioni di Settembre – testo

(di Mussida e Pagani su testo di Mogol)

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole ma non c’è
Dorme ancora la campagna o forse no
è sveglia
mi guarda
non so
Già l’odore della terra
odor di grano
sale adagio verso me
e la vita nel mio petto batte piano
respiro la nebbia
penso a te
Quanto verde tutto intorno
e ancor più in là
sembra quasi un mare d’erba
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me
Faccio un passo
lui mi vede
è già fuggito
respiro
la nebbia
penso a te
No cosa sono adesso non lo so
sono un uomo
un uomo in cerca di se stesso
No cosa sono adesso non lo so
sono solo
solo il suono del mio passo
e in tanto il sole
tra la nebbia filtra già
il giorno
come sempre
sarà


Antiche suggestioni, il mese della riflessione, il riposo dalla sbornia estiva. Alle narici ritorna l’odore della terra bagnata e gli occhi si riempiono di colori intensi ma dalle mille sfumature. Nell’anima la consapevolezza che la gioventù e la maturità, sono passate e si avvicina la stagione delle nubi, delle incertezze, del freddo nelle ossa. Ma ancora è presto e siamo ancora in tempo per raccogliere i frutti della terra, del domani v’è certezza, ma meglio pensare ad altro.


Giuseppe per le impressioni di settembre

#730

10 consigli per il rientro dalle vacanze

L'estate sta finendo...  10 consigli per il rientro dalle vacanze

L’estate sta finendo…

10 consigli per il rientro dalle vacanze 

 L'estate sta finendo...  10 consigli per il rientro dalle vacanze

Insonnia, nervosismo e spossatezza eccessiva: sono i sintomi del “post vacation blues”, la sindrome da rientro che colpisce circa 6 milioni di italiani. Il più delle volte è dovuta al repentino cambiamento delle abitudini, dal clima di relax tipico delle vacanze ai ritmi serrati della vita quotidiana. Dalla psicologa Paola Vinciguerra, presidente dell’Eurodap  (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), 10 consigli pratici per tornare al lavoro e a scuola senza soffrire troppo.

1- Dormire: mai passare dalle 8-10 ore di sonno delle vacanze alle 6-7 che al massimo ci si concede quando si rientra. Se ci sono problemi di insonnia, aiuta un bagno caldo con il sale e una tisana rilassante.

2 - Gradualità: rientrare dalle vacanze qualche giorno prima della fine delle ferie in modo da riabituarsi alle temperature ed ai ritmi cittadini. Se possibile, meglio anche riprendere a lavorare gradualmente.

3 - Movimento: se la vacanza è stata “attiva”, continuare a fare attività fisica perché aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio. L’ideale è fare jogging o bicicletta così si sfruttano i vantaggi dello stare all’aria aperta.

4 - Dieta: il cervello ha bisogno innanzitutto di zucchero perciò sì (senza eccessi) ai carboidrati semplici (saccarosio, miele, confetture, frutta) e a quelli complessi (pane, pasta, riso e cereali). Per un aiuto in più all’umore, serve la melatonina contenuta nella buccia dei chicchi d’uva.

5 - Luce: il passaggio dalla luce del sole in spiaggia, a quella artificiale dell’ufficio mette sotto stress corpo e mente. Perciò, meglio fare la pausa pranzo all’aria aperta piuttosto che al bar.

6 - Pensare positivo: ritagliarsi degli spazi di riflessione e concentrarsi sui pensieri positivi spostando l’attenzione sulla speranza e sulle nostre capacità. Solo così avremo l’energia giusta per affrontare le difficoltà del rientro.

7 - Pause frequenti: fare una pausa di almeno 15 minuti ogni due ore per riattivare la circolazione e riposare gli occhi.

8 - Tecnologia out: non tenere in camera da letto né computer, né cellulare, né televisione perché il cervello smette di associare quella stanza al sonno e la considera come un prolungamento del salotto.

9 - A scuola: dopo tre mesi di vacanza, per i bambini è ancora più importante tornare al ritmo della scuola con gradualità. Non si può tornare dalle vacanze e il giorno dopo mandare il bambino a scuola. Diamogli il tempo di abituarsi alle lunghe ore in cui saranno seduti.

10 - Week-end in libertà: finché il tempo lo consente, dedicare il fine settimana al relax e alla famiglia proprio come se si fosse ancora in vacanza. Aiuta a ricaricarsi per iniziare una nuova settimana di lavoro.

Tratto da: Repubblica.it


Righeira – L’estate sta finendo


 Giuseppe per…. l’estate che sta finendo…

#726

Vecchioni spiega Dalla

Lucio Dalla - L'anno che verrà

Vecchioni spiega la canzone di

Lucio Dalla “L’anno Che Verrà”

Una lezione immensa

 Lucio Dalla - L'anno che verrà


L’immensa lezione di Roberto Vecchioni che spiega la canzone di Lucio Dalla “L’anno Che Verrà”. Roberto Vecchioni legge Caro Amico ti Scrivo di Lucio Dalla – Che tempo che fa 3 marzo 2012.


Giuseppe per l’anno che verrà

#639

 

Lucio Dalla – 4 Marzo 1943

Lucio Dalla - 4 Marzo 1943  - Copertina disco

Lucio Dalla – 4 Marzo 1943

1 Marzo 2012 – Ciao Lucio!

 Lucio Dalla - 4 Marzo 1943  - Copertina disco


Lucio Dalla - 4 Marzo 1943 - 1 marzo 2012Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012) è stato un cantautore, attore e regista italiano.
Sul piano musicale è stato uno dei più affermati cantautori italiani, considerando la continuità della sua carriera che sfiora i 50 anni di attività artistica. Musicista di formazione jazz, riscopertosi poi autore dei testi delle sue canzoni in una fase matura, suona da clarinettista e sassofonista, e talvolta da tastierista. La sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana.

Ciao Lucio, tutta la mia vita ha avuto come colonna sonora le tue canzoni, sono cresciuto con te, ho imparato ad avere un po’ meno paura della vita anche grazie alla tua musica. Muore l’uomo, ma nel tuo caso, l’opera rimarrà eterna. Firma


Giuseppe per Lucio

#637

 

Italia: 1956 – 1985 – 2012

Cristallo di neve - ghiaccio

Le grandi nevicate: 1956 – 1985 – 2012

Mia Martini - La nevicata del ’56 

La neve possiede questo segreto di ridare al cuore un alito di gioia infantile che gli anni gli hanno impietosamente strappato. (Antonine Maillet)
 Le grandi nevicate: 1956 - 1985 - 2012 Mia Martini - La nevicata del '56

Nevicata del 1956
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
La nevicata del 1956 e la relativa ondata di freddo rappresentano un evento meteorologico di particolare rilevanza ed eccezionalità storica per dimensioni del fenomeno che colpì il continente europeo e l’Italia nell’inverno di quell’anno.
Nel mese di febbraio di quell’anno un’ondata eccezionale di freddo investì buona parte dell’Europa e dell’Italia, coprendola di neve e gelo con un’intensità tale da essere definita la “nevicata del secolo”: costituì infatti l’evento nevoso più marcato e pesante dai tempi dell’inverno 1929 per tutta la penisola, ed i successivi fenomeni dell’inverno 1985, non meno rilevanti, non ne eguagliarono comunque l’estensione temporale e geografica.
Giuseppe per le grandi nevicate

#613

L’Aura Abela – Eclissi del cuore

L'Aura Abela - Eclissi del cuore

L’Aura Abela - Eclissi del cuore


 L'Aura Abela - Eclissi del cuore

Bonnie Tyler
 Bonnie Tyler


Adoro questa canzone, sia nella versione originale di Bonnie Tyler che in quella tradotta in italiano da L’Aura Abela

Giuseppe per le cover fatte bene!

#599

 

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