Donne e figli

stampa giornaliLibero: «Togliete i libri alle donne e torneranno a far figli».


Libero: «Togliete i libri alle donne e torneranno a far figli»


Dannata scolarizzazione! 


Secondo voi è il caso di commentare? Io direi proprio di no, l’articolo denuncia la quantità di materia neuronale dell’estensore! 


Giuseppe per i diritti.

#541

 

Accetta il consiglio

Accetta il consiglio..... per questa volta. - The Big Kahuna

Accetta il consiglio….. per questa volta.

Accetta il consiglio..... per questa volta.


ACCETTA IL CONSIGLIO tratto dal film “The Big Kahuna”

Interpreti e personaggi

Accetta il consiglio – Testo – Lyrics – Monologo


Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare
un chewing-gum per risolvere un’equazionealgebrica.
I veri problemi della vita saranno sicu ramente cose che non t’erano mai
passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa, ogni giorno che sei spaventato… canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti. Non perder tempo con l’invidia.
A volte sei in testa. A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare
della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E’ il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla. Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più
probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita,
perche più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant’anni sembreranno di un 85nne.
Sii cauto nell’accettare consigli, mal sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo,
passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio… per questa volta.

Accetta il consiglio…. per questa volta.


Giuseppe per il libero pensiero.

#464

 

Lo sapevate che….

mondo

Il mondo di Quark a modo mio 

 

mondo
lo sapevate che1. Non ci si possono baciare i gomiti. 
2.. Originariamente, la Coca Cola era verde. 
3.. Una mucca puó salire le scale, ma non puó scenderle. 
4.. Il “qua qua qua” delle oche non dá eco (non si sa perché). 
5.. Ogni re delle carte da gioco, rappresenta un grande della storia: re di picche – David;- re di fiori – Alessandro Magno; re di cuori – Carlo Magno; re di quadri – Giulio Cesare. 
6.. Moltiplicando 111.111.111 x 111.111.111 si ottiene 12.345.678.987.654 321 (serie speculare dei numeri 1-9). 
Punto interrogativo7.. Se in una statua equestre il cavallo ha due zampe alzate, significa che il cavaliere morí in combattimento. Se il cavallo ha una delle zampe anteriori alzata, il cavaliere morí per le ferite riportate in battaglia. Se le quattro zampe dell’animale sono appoggiate, il cavaliere morí per cause naturali. 
8.. Per legge, le strade interstatali degli Stati Uniti hanno almeno un miglio rettilineo ogni 5 miglia. Questi rettilinei possono essere utili come piste di atterraggio in casi di emergenza o in guerra. 
9. Nel Pentagono esiste un numero di toilette doppio rispetto quello effettivamente necessario. Il fatto é che, in origine, in ogni settore era previsto un bagno per i bianchi ed uno per i neri. 
10. É impossibile starnutire con gli occhi aperti (so che proverete tutti!!!) 
Punto interrogativo11. Lo scarafaggio puó vivere nove giorni anche se privato della testa, dopodiché muore … di fame. 
12. Gli elefanti sono gli unici animali che non possono saltare (la natura é saggia). 
13.. Thomas Alva Edison aveva paura del buio (sará per questo che inventó la lampadina?). 
14.. Cervantes e Shakespeare, considerati i maggiori esponenti della letteratura spagnola ed inglese rispettivamente, morirono nello stesso giorno, il 23 aprile 1616. 
15.. L’altezza della piramide di Cheope é pari esattamente a un milionesimo della distanza che separa la terra dal sole. 
Punto interrogativo16.. Anticamente, in Inghilterra, la gente poteva avere relazioni sessuali solo se autorizzata dal re; ne erano esentati i membri (molto opportuno il termine) della casa reale. Pertanto chi voleva un figlio, a seguito di regolare richiesta di autorizzazione, riceveva un targa da apporre alla porta di casa, sulla quale era scritto “Fornication Under Consent of the King”, poi sintetizzato nella sigla “F.U.C.K.”. Da cui, la moderna espressione inglese….. 
17.. Durante la guerra di secessione, quando le truppe tornavano agli accampamenti dopo una battaglia, veniva scritto su una lavagna il numero dei soldati caduti; se non c’erano state perdite, si scriveva “0 killed”, da cui l’espressione OK nel senso di “tutto bene”. 
18.. …………. E adesso basta! Finitela!!!!! NON ce la farete mai a baciarvi i gomiti!. 

Giuseppe per la divulgazione scientifica.

#451

 

 

 

 

Esami, esami, esami…

Meglio ripassare ancora un po’ ;)

 

Università. Esame di Fisica.

Si presenta il primo studente. Il professore: “Sei in treno in uno scompartimento. Fa caldo. Che fai?”. “Mah, apro il finestrino”. “Bravo! Calcola la variazione di Entropia”. “???? Mi servirebbe qualche dato in piu’ …”. “No”. (Pausa) “Lo sai?”. (Pausa). “No? (Pausa) Va bene, vada”. E il primo viene sbattuto fuori. Arriva il secondo, poi il terzo, il quarto e il professore fa la stessa domanda con lo stesso risultato. Arriva l’ultimo studente: “Sei in treno, in uno scompartimento. Fa Caldo. Che fai?”. “(Sicuro) Mi tolgo la giacca”. “Si’, va be’, ma fa ancora caldo, che fai?”. “Mi allento la cravatta”. “Ma fa ancora caldo. Che fai?”. “Mi sbottono la camicia”. “(Incazzandosi) Si’, ma fa ancora tanto caldo. Che fai?”. “Senta, professore, puo’ fare quanto caldo vuole, ma io quel cazzo di finestrino non lo apro”.

Realmente accaduta agli esami di Storia all’Universita’ (Facolta’ di Lettere): interrogazione su Garibaldi. Chiede il docente: “Come si chiamava il luogotenente di Garibaldi, sempre vicino al Generale in tutte le battaglie?”. Lo studente risponde prontamente: “Nino Biperio”. “Come??” chiede il professore. Lo studente insiste e alla fine per dimostrare che ha ragione tira fuori gli appunti della lezione dove ha scritto: Bi … x …io (ma si legge Bi…per…io!!!).


Ad un esame di ostetricia il professore chiede allo studente: “Dimmi quante forme di parti conosci”. Lo studente incomincia a rispondere: “Parto normale, parto cesareo e parto… parto… “. Dai banchi arriva un suggerimento: “ANALE”. E lo studente subito senza pensare: “Anale”. Il professore non si scompone : “Benissimo, e dimmi come e quando si svolgono”. Lo studente spiega la dinamica dei primi due. Nel tentare di spiegare il terzo si accorge di aver sbagliato e zittisce. Il professore: “Va bene, dimmi almeno un caso, uno solo, che a te risulti si sia verificato”. Lo studente: “Si’, ora ricordo, una sola volta, vent’anni fa, quando nacque questo stronzo qua dietro!!”.


Universita’: esame di Fisica.

Il professore allo studente: “Lei ha un barometro. Come lo usa per determinare l’altezza di un grattacielo?”. Lo studente risponde: “Vado all’ultimo piano, lego uno spago al barometro, lo calo giu’ fino a che tocca terra e poi misuro la lunghezza dello spago”. Il professore non e’ soddisfatto: “Puo’ dirmi un altro metodo, uno che dimostri le sue conoscenze di fisica?”. “Certo! Vado all’ultimo piano, faccio cadere giu’ il barometro, e misuro dopo quanto tempo tocca terra”. “Non e’ ancora quel che volevo, le spiace riprovare?”. “Con il barometro faccio un pendolo alto quanto l’edificio, poi misuro il suo periodo”. “Un altro modo?”. “Misuro la lunghezza del barometro, poi lo pianto verticalmente per terra in una giornata di sole, e misuro la sua ombra; quindi misuro l’ombra del grattacielo, e per similitudine…”. “Ancora un’altra possibilita’?”. “Cerco il portiere e gli dico: ‘Salve, signor portiere; le regalo questo prestigioso barometro, se mi dice l’altezza di questo edificio?’”


“Guarda me: anch’io ho gli esami, eppure vedi come sono tranquillo?”. “Che c’entra! Lei e’ professore…”.


Facolta’ di Giurisprudenza:

esame di codice di procedura civile. Il professore esordisce con una domanda: “Dunque… mi saprebbe dire cos’e’ la “frode?”. “Una frode e’ se lei mi boccia!”. “Cooome??!! Come sarebbe a dire?”. “La frode si ha quando uno approfitta dell’ignoranza altrui e lo danneggia!”


Esame di chimica all’Universita’ di Firenze:

Professore: “Il carbonato di calcio è solubile in acqua?”. Studente (con sicumera): “Sì”. Professore: “Allora torni quando il Ponte Vecchio si sarà sciolto”.


Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili. Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: “Guardi, le do 20000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedra’ quante signorine le spiegano volentieri queste cose…” Lo studente incassa (in tutti i sensi) e torna all’appello successivo. Conquistato un soffertissimo 18 e firmato lo statino lo studente mette 10 sacchi in mano all’incredulo professore, commentando: “Sua moglie prende di meno”.


Esame di Idraulica all’Universita’ di Genova.

Tocca ad una giovane e bella studentessa, che viene chiamata dal professore alla lavagna. Lui le da’ un gesso in mano, quindi dice: “Bene, signorina, dunque, vediamo un po’… Ecco, si’, mi faccia una pompa!”. (Pare che l’aula sia esplosa in quasi un minuto d’orologio di applausi e grida varie).


Esame di Fisica all’Universita’:

il professore lancia un mazzo di chiavi allo studente e gli chiede: “Che tipo di moto è questo?”. Lo studente rilancia le chiavi al professore e risponde: “Lo stesso di questo”.


Esame di Fisica all’Universita’.

Premessa: la formula cinematica della caduta dei gravi è h = -1/2 g t2. Il segno di questa formula dipende dal sistema di riferimento che si sceglie; se non si è coerenti, si rischia di descrivere una situazione in cui lanciando un oggetto esso va spontaneamente verso l’alto. Il professore chiede: “Mi scriva l’equazione della caduta dei gravi”. L’allievo sbaglia il segno nel suo sistema di riferimento. Il professore lancia il libretto dalla finestra ed esclama: “Ora lo recuperi al piano di sopra e torni il mese prossimo!”.


Esame di fisica all’Universita’:

Professore: Mi faccia il ciclo di Carnot. Studente: (disegna un cerchio sul foglio). Professore: “Hmmm… bene… ne faccia un altro vicino”. Studente: (disegna un altro cerchio a fianco del primo). Professore: “Bene… unisca i centri dei due cicli con una retta”. Studente: (disegna la retta). Professore: “Molto bene! Ora prenda il suo biciclo di Carnot e se ne vada”.


Esami all’Universita’:

uno studente di Matematica, figlio di un professore, deve sostenere l’esame di Fisica I con un collega del padre. L’esito sembra praticamente scontato, ma — incredibile — il giovane non sa proprio una benemerita mazza. Una domanda dopo l’altra, constatando la sua figuraccia incredibile in presenza di testimoni, il professore non sa proprio che cosa fare per dare quella promozione promessa. Alla fine ricorre a domande da terza media per far dare al ragazzo almeno una risposta: “Allora prendiamo in considerazione un asse e poggiamolo su un…?”. Studente: “…”. Professore: “…fulcro, naturalmente. Abbiamo così una…?”. Studente: “…”. Professore: “…leva, come ben sai. Allora, se io metto un carico ad una estremità della leva, che succede?”. Studente (ormai scazzato da quel trattamento sfacciatamente di favore): “Ci metto la briscola…”. Professore: “MA ALLORA IO TI BOCCIO!”. E lo studente: “Vabbeh, allora ci vado liscio”.


Esame di Geometria.

Dopo varie domande a cui lo studente non ha risposto la professoressa dice: “Mi disegni una retta sulla lavagna”. Lo studente comincia, ma poi si interrompe; la professoressa gli dice: “Continui e non si fermi”. Lo studente obietta: “Ma prof., la lavagna è finita!”. E la professoressa: “Continua lungo tutte e 4 le lavagne… continua così lungo il muro fino alla porta… esci e continua così fino a casa!”. Variante: lo studente se ne va, continuando effettivamente a disegnare col gesso sul muro. Tutti pensano che sia un gesto di stizza ma dopo qualche minuto si sente bussare dall’altra porta dell’aula (quella opposta all’uscita dello studente). Tutti ammutoliscono: la porta si apre e entra lo studente di prima, ancora col gesso attaccato al muro (l’edificio della facoltà aveva una pianta circolare); disegna la linea finché non si ricollega a quella da lui incominciata sulla lavagna e blatera qualcosa del tipo: “C’è chi dice che estendendo una retta all’infinito si ripieghi su se stessa formando un cerchio…”.


Un professore di economia una volta chiese quante colonne vi erano nel porticato dell’università, e cacciò lo studente che ovviamente non seppe rispondere dicendogli: “Vedo che lei non frequenta l’università, torni alla prossima sessione”. Qualcuno che doveva essere esaminato subito dopo corse allora fuori a contare le colonne; quando fu il suo turno e gli fu posta la fatale domanda rispose con sicurezza quante colonne c’erano. Il professore allora gli disse: “E lei invece di studiare passa il tempo a bighellonare per l’ateneo a contare le colonne? Torni alla prossima sessione”.


Il professore si diverte a mettere in imbarazzo le studentesse, e inizia a chiedere a un’esaminanda: “Che cos’è quella cosa che lei ha e io no… Che lei sa usare bene e io no… da cui lei trae piacere e io no…”. La ragazza risponde: “Il cervello”.


Si racconta di un professore con l’abitudine di usare un intercalare piuttosto volgare durante le lezioni. Un giorno le ragazze che seguivano il suo corso, esasperate, si misero d’accordo per uscire in blocco dall’aula alla prima parolaccia che il professore avesse pronunciato; i ragazzi, però, venuti a conoscenza della cosa, riferirono tutto al professore. Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo: “Ho visto fuori dalla porta un elefante con un ca**o lungo così!”. Immediatamente, come d’accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare verso la porta, ma lui le bloccò dicendo: “Non correte, è già andato via…”


Esame di Diritto all’Universita’:

Professore: “Mi dica che cosa è il matrimonio”. Studente: “Il matrimonio è un contratto che…”. Professore: “No”. Studente: “Il matrimonio è un contratto che…”. Professore: “Nooo!”. Studente: “Ma sì professore: il matrimonio è un contratto che…”. Professore: “NO! Il matrimonio è il contratto che… Ci vuole precisione. Torni al prossimo appello”. E lo studente: “Lei non è uno stronzo, lei è lo stronzo!”


Si racconta che durante una lezione di chimica un professore sia entrato in laboratorio con in mano un barattolo pieno di pipì dicendo: “Due buone qualità per un chimico sono ingegno e concentrazione. L’ingegno vi potrebbe far scoprire che un metodo semplice per scoprire la presenza di zuccheri nelle urine è assaggiarle”. Detto questo mette un dito nel piscio e poi lo lecca. “Qualcuno vuole provare?”. Uno studente che non crede che quello sia pipì ci mette dentro il dito e lo lecca, sentendo che era proprio urina . Al che il professore continua: “La concentrazione invece vi potrebbe far scoprire che ho immerso il medio e ho leccato l’indice”.


Una studentessa sostiene l’esame di Diritto Privato in modo impeccabile; il professore (il più bastardo della facoltà) congratulandosi con lei le dice che darle 30 e lode è troppo poco, si sfila il Rolex e le dice di accettarlo per ricordo. Lei, dopo lunghi tentennamenti, si lascia convincere, prende l’orologio e porge il libretto. A questo punto il professore le dice: “Signorina, lei ha accettato la donazione di un bene di valore non modico: dovrebbe sapere che ci vuole un contratto scritto. Si ripresenti al prossimo appello”.


A un certo punto dell’esame di Analisi I il professore dice: “Scriva: seno di epsilon per v di a in d(a)”. Lo studente scrive: sen(e)v(a)d(a).


Esame di filosofia.

Il professore mostra un mazzo di chiavi e chiede: “Dunque, giovinotto, mi dimostri che queste sono mie…”. Lo studente (preso malissimo): “Ehm, sì, quindi, ehm…”. Professore: “Allora, che aspettiamo?”. Studente: “Io, dunque… Aristotele… ehm…”. Professore: “Se ne vada, torni al prossimo appello”. Studente (si alza e fa per portarsi via le chiavi): “Arrivederci…”. Professore: “Ma che cosa fa? Dove va con le mie chiavi?”. Studente: “Ah, ecco: dimostrato che sono sue!”. Professore: “Promosso”.


Il professore di Filosofia Antica chiede allo studente di esporre le confutazioni degli argomenti di Zenone che negano l’esistenza del movimento. Lo studente si alza dalla sedia, si mette a camminare, si ferma e dice: “Ecco: ho confutato Zenone”. Il professore gli dice: “Bene, continui a confutarlo”. Lo studente riprende a camminare. Il professore insiste: “Lo confuti vicino alla porta”. Lo studente va verso la porta. Il professore prosegue: “Ora lo confuti nel corridoio”. Lo studente esce nel corridoio. Al che il professore gli grida: “Ecco, ora vada pure a confutarlo a casa sua!”.


All’appello abbondano i nomi fasulli: Efisio Porcu, Gianluigi Cossi, Vasco Rossi (risate generali), Pippo Baudo (risate generali), Orso Bruno, Giovana d’Arco… Al che il professore si interrompe e sbotta: “Eh no, ragazzi… Anche Giovanna d’Arco no, per favore!”. Al che si alza una vocina di una studentessa: “Presente!”


Esami, esami, esami...

Facoltà di architettura in Roma ( ndr: idem per Bari !!!!):

tre studenti da una parte, il professore dall’altra e in mezzo il progetto in esame, tavole, lucidi e quant’altro. Uno degli studenti difende animatamente le sue scelte, ne parla con competenza e pare ben preparato. Il secondo studente interviene di quando in quando; il terzo fa scena muta e non interviene mai nel discorso. Al termine della discussione il professore si rivolge al primo studente: “Lei è preparato e mi piace la sua esposizione. Approvato con 28!”. Poi si rivolge al secondo studente: “Lei ha ancora qualche incertezza, ma mi pare abbastanza preparato. Approvato con 26!”. Al terzo studente: “Lei mi ha fatto scena muta, ragazzo mio! Più di 24 non posso proprio darle!!!”. E lo studente: “Ma guardi che io non debbo mica fare l’esame, sono solo venuto a vedere come andava l’appello ad un amico!!”


Esame di anatomia.

“Signorina, qual e’ l’organo che puo’ dilatarsi fino a 20 volte rispetto alla misura a riposo?”. La studentessa, tutta rossa: “Il pene?”. Il professore: “No, e’ l’iride; comunque complimenti al suo ragazzo!”.


Esame di medicina.

Professore: “Signorina, l’epitelio vaginale e’ ciliato oppure no?”. Studentessa: “Mah, si’ “. Professore: “Signorina, nessuno le ha mai detto che dove passa il treno non cresce l’erba?”


Esame di letteratura latina.

Si presenta al vecchio professore una tipa ossigenata, in minigonna e scollatura vertiginosa, con trucco piu’ che pesante e con in bocca una sigaretta accesa. Il prof. la guarda impassibile, quindi chiede: “Signorina, mi dica, che cosa disse Enea lasciando la sua citta’ in fiamme?”. E la tipa, languidamente: “Mah non saprei…”. E il prof., porgendole il libretto: “Addio, Troia fumante!”.


Esame di medicina.

“Mi parli dell’apparato genitale maschile”. “Si’, dunque, e’ composto da un osso…”. “Le sara’ SEMBRATO, signorina…”.


Giuseppe per il PhD

#426

 

Angelo Vassallo

Enigma

La morte di un eroe

5 settembre 2010 – 5 settembre 2013

Occhio che piange

“Guai a quel paese

che ha bisogno di eroi”

Bertold Brecht

Angelo Vassallo


Giù le mani dalla mia terra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

horsefly


Giuseppe per Angelo

#414

Auguri Natale 2010

Tanti auguri per un Natale pieno di pace e serenità a tutti. - Buon Natale in tutte le lingue del mondo

Buon Natale in tutte le lingue del mondo

 Tanti auguri per un Natale pieno di pace e serenità a tutti. - Buon Natale in tutte le lingue del mondo
Buon Natale in tutte le lingue del mondo “Afrikaans: Gesëende Kersfees
Albanese:Gezur Krislinjden
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand
Azerbaijan: Tezze Iliniz Yahsi Olsun
Bahasa (Malesia): Selamat Hari Natal
Basco: Zorionak eta Urte Berri On!
Bengali: Shuvo Naba Barsha
Boemo: Vesele Vanoce
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat
Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok Choctaw
(Nativi americani, Oklahoma): Yukpa, Nitak Hollo Chito
Cinese (Cantonese): Gun Tso Sun Tan’Gung Haw Sun
Cinese (Mandarino): Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan
Cingalese: Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa
Coreano: Sung Tan Chuk Ha
Croato: Sretan Bozic
Danese: Glædelig Jul
Eschimese: (inupik) Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo!
Esperanto: Gajan Kristnaskon
Estone: Ruumsaid juulup|hi
Farsi: Cristmas-e-shoma mobarak bashad
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar
Filippino: Maligayan Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua
Francese: Joyeux Noel
Frisone: Noflike Krystdagen en in protte Lok en Seine yn it Nije Jier!
Gaelico (Scozia): Nollaig chridheil huibh
Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr!
Gallese: Nadolig Llawen
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna!
Hamish Dutch (Pennsylvania): En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr!
Hausa: Barka da Kirsimatikuma Barka da Sabuwar Shekara!
Hawaaiano: Mele Kalikimaka
Hindi: Shub Naya Baras
Indonesiano: Selamat Hari Natal
Inglese: Merry Christmas
Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Irochese: Ojenyunyat Sungwiyadeson honungradon nagwutut. Ojenyunyat osrasay.
Islandese: Gledileg Jol
Isola di Man: Nollick ghennal as blein vie noa
Latino: Natale hilare et Annum Faustum!
Latviano: Prieci’gus Ziemsve’tkus un Laimi’gu Jauno Gadu!
Lituano: Linksmu Kaledu
Macedone: Sreken Bozhik
Maltese: LL Milied Lt-tajjeb
Maori: Meri Kirihimete
Navajo: Merry Keshmish
Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul
Occitano: Pulit nadal e bona annado
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! oppure Zalig Kerstfeast
Papua Nuova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie
Portoghese (Brasile): Boas Festas e Feliz Ano Novo
Portoghese: Feliz Natal
Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi. Te-Pito-O-Te-Henua
Rumeno: Sarbatori vesele
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Samoa: La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou
Sardo: Bonu nadale e prosperu annu nou
Serbo: Hristos se rodi
Slovacco: Sretan Bozic oppure Vesele vianoce
Sloveno: Vesele Bozicne. Screcno Novo Leto
Spagnolo: Feliz Navidad
Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År
Tailandese: Sawadee Pee Mai
Tedesco: Fröhliche Weihnachten
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ucraino: Srozhdestvom Kristovym
Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket
Urdu: Naya Saal Mubarak Ho
Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh
Yoruba: E ku odun, e ku iye’dun!”

Giuseppe per un felice Natale 2010

#299

Omaggio a John Lennon

John Lennon - Imagine

Omaggio a John Lennon

Imagine - 30 anni dopo….

John Lennon - Imagine


John Lennon
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
John Lennon nel 1969
Nazionalità Regno Unito
GenereRock and roll
Pop
Periodo di attività1962 – 1980
Album pubblicati23

John Lennon - Imagine

John Winston Lennon MBE (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) è stato un chitarrista, compositore e cantante inglese. Dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante (solista) del gruppo musicale dei Beatles, dei quali, in coppia con Paul McCartney, ha composto anche la maggior parte delle canzoni. Con Paul McCartney ha formato una delle più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del ventesimo secolo, scrivendo “alcune tra le canzoni più famose della storia del rock and roll”. È il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da McCartney. Nel 2002, in un sondaggio della BBC sui più importanti 100 britannici di tutti i tempi si è classificato ottavo.

Terminata l’esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici, nonché attivista politico e paladino del pacifismo. Questo gli causò non pochi problemi con le autorità statunitensi (F.B.I.), che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività e quelle della moglie Yoko Ono, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la cittadinanza americana. Fu assassinato a colpi di rivoltella da un suo stesso fan, Mark David Chapman, la sera dell’8 dicembre 1980 a New York.


John Lennon > Shaved Fish (1975) > Imagine – Lyrics
Imagine there’s no heaven 
It’s easy if you try 
No hell below us 
Above us only sky 
Imagine all the people 
Living for today… 
Imagine there’s no countries 
It isn’t hard to do 
Nothing to kill or die for 
And no religion too 
Imagine all the people 
Living life in peace… 
You may say I’m a dreamer 
But I’m not the only one 
I hope someday you’ll join us 
And the world will be as one 
Imagine no possessions 
I wonder if you can 
No need for greed or hunger 
A brotherhood of man 
Imagine all the people 
Sharing all the world… 
You may say I’m a dreamer 
But I’m not the only one 
I hope someday you’ll join us 
And the world will live as one 

Traduzione Imagine
Artista: John Lennon
Titolo: Imagine
Titolo Tradotto: Immagina
Immagina non ci sia il Paradisoprova, è facileNessun inferno sotto i piediSopra di noi solo il CieloImmagina che la genteviva al presente…
Immagina non ci siano paesi 
non è difficile 
Niente per cui uccidere e morire 
e nessuna religione 
Immagina che tutti 
vivano la loro vita in pace.. 
Puoi dire che sono un sognatore 
ma non sono il solo 
Spero che ti unirai anche tu un giorno 
e che il mondo diventi uno… 
Immagina un mondo senza possessi 
mi chiedo se ci riesci 
senza necessità di avidità o rabbia 
La fratellanza tra gli uomini 
Immagina tutta le gente 
condividere il mondo intero… 

Le idee non muoiono mai. - The ideas never die.


Giuseppe che continua ad immaginare

#298

 

Musicaccia – muzak

Musicaccia - muzak

Post con profonde  riflessioni psico-sociologiche

 

 Musicaccia - muzak

(Se il tutto sia scientificamente vero non lo so, ma sono un tafano e instillo il dubbio, è il mio lavoro)

Musicaccia - muzakLa Falsa Credenza: La musica soffusa che si sente in centri commerciali e supermercati è solo musicaccia (muzak) di sottofondo.
 
La Verità: La musicaccia è progettata per manipolare le abitudini d’acquisto dei consumatori.
 
L’hai sentita magari in un ascensore, magari al supermercato, e magari ci hai fatto caso.
 
Una versione di merda di una canzone di merda viene diffusa da qualche entità invisibile. Sembra innocua, ma non lo è.
 
Tu liquidi la questione adducendola al cattivo gusto del proprietario, o forse pensi che si tratta del tentativo di trovare qualcosa che piaccia al grande pubblico.
 
No, è Muzak, ed è progettata per far cambiare il tuo comportamento.
 
Douglas Rushkoff ha scritto un libro definitivo sulla coercizione del mercato, e questo è quello che scrive:
“I clienti dei centri commerciali esposti alla muzak fanno durare la spesa il 18% in più ed acquistano il 17% in più. I clienti di un supermercato rispondono meglio a muzak che ha tempi lenti, causando un enrome 38% in più di acquisti.
I fast-food usano muzak che ha un alto numeri di beat al minuto per aumentare la frequenza con cui un cliente mastica.”
 
La muzak è intorno a noi da circa 70 anni. Iniziò come una specie di impianto privato in filodiffusione ma tale modalità non funzionò del tutto.
 
Negli Anni ’50 si passò alla musica registrata su dischi e fu venduta agli amministratori delegati promettendo un aumento di produttività dei lavoratori.
 
E furono condotte ricerche per sostenere tali affermazioni.
 
Per i successivi 20 anni, le aziende assunsero orde di psicologi per disegnare la perfetta esperienza musicale per forgiare la mente del perfetto lavoratore – dolce, senza emozioni, piuttosto subliminale.
 
L’intento della muzak è di avere uno specifico set di brani per ogni ora del giorno, in modo accompagnare il cambiamento di umore delle persone: sincopato quando è ora di lavorare, lento quando è ora di digerire.
 
Casa Bianca e la NASA iniziarono ad usarla e, l’esplosione del business di ospedali e grattacieli, portò all’espressione attuale: musica da ascensore.
 
Ora, con 70 anni di studi psicologici alle spalle, un cliente può disporre di un soprendentemente specifico set di comportamenti che la muzak promette di influenzare.
 
Volete che la gente trovi scomode le loro scarpe? Volete che le persone si prendano cura dei loro figli o dei loro animali domestici? O volete che la gente acquisti del caffè o che si sieda in un negozio? La muzak vi assicura che ciò accada.
 
Quella area di lettura così carina che vedete in libreria non è per il vostro conforto. E’ basata su intense ricerche che dimostrano che è ciò che serve per farvi comprare un libro.
 
Musicaccia - muzakNon c’è più bisogno di vendere dischi, musicassette o CD, le aziende distribuiscono attualmente 2,6 milioni di brani attraverso servizi via satellite come XM e Sirius.
 
Ma è intervenuto un imprevisto a salvarci da tutto questo: la diffusione di dispositivi portatili personali per l’ascolto della musica, quali player e cuffiette per PC. Ciò ha praticamente distrutto il business delle case discografiche ormai sulla via della bancarotta.
 
Forse ci siamo salvati dal lavaggio del cervello della muzak, ma non perchè siamo particolarmente furbi, solo perchè Bill Gates Steve Jobes lo è. (E perchè le case discografiche sono ancora più coglioni di noi).

Tratto da Il blog di ChartItalia


Ho letto questo post sul blog di Chart Italia, che uso per controllare le classifiche di musica degli anni andati e mi ha un po’ sorpreso (beh neanche tanto a dire il vero). In maniera istintiva ho capito che la musica che mi propinano nei negozi, al supermercato e un po’ ovunque c’è d’acqusitare  non è casuale e la mia atavica diffidenza mi ha portato ad usare il mio personal I-Pod quando vado a far la spesa. Ho capito che qualcosa va a sovrapporsi alla mia psiche, mentre  semplicemente compro la pasta. Direte: sei un paranoico delle cospirazioni. Vabbè potrebbe anche essere vero però. Io, nel mio piccolo, mi difendo come posso.  Voi pensateci un po’ e poi traete le vostre considerazioni. Ciao gente.

horsefly


Giuseppe per la manipolazione subliminale.

#297

La prima neve 2010

Fotografia

Stamattina apro la finestra e vedo la prima neve dell’inverno 2010/11

 Fiocco di neve

Schio neve novembre


schio neve novembre



schio neve novembre


Shooting date: 26/11/2011
Place: suburb of Schio
Photographer: Giuseppe Horsefly
Camera: Sony Coolpix


Giuseppe per la prima neve

#296

La prima neve 2010

Fotografia

Stamattina apro la finestra e vedo la prima neve dell’inverno 2010/11

 Fiocco di neve

Neve altovicentino





Shooting date: 26/11/2011
Place: suburb of Schio
Photographer: Giuseppe Horsefly
Camera: Sony Coolpix


Giuseppe per la prima neve

#295

 

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