Ah l’amore!

Amore spento e accesso

L’amore, prima e poi…

Amore spento e accesso

Amore indifferenteAh l’amore, quell’apostrofo rosa tra le parole “Ho un’altra”. Ma non solo, l’amore ha anche la curiosa abitudine di trasformarsi in relazione. La cosa interessante è che non c’è nulla di interessante, se non quelle simpatiche differenze che nel giro di pochi anni si possono leggere tra le pieghe di un fidanzamento che dura più del previsto. Vediamo perciò le differenze tra una storia appena sbocciata e una oramai ben rodata.


1 All’inizio cerchi di nascondere all’altro i tuoi disturbi mentali.
A relazione consolidata il partner ha accettato il fatto di stare insieme ad una persona completamente pazza.


2 - All’inizio si limona come se non ci fosse un domani.
A relazione consolidata si limona domani.


3 - All’inizio è tutto da scoprire, si cerca di trovare una sintonia con l’altro e di costruire qualcosa che unisca.
A relazione consolidata si vincono i campionati mondiali di Taboo senza sforzo.


Bacio - Amore - Tramonto4 - All’inizio ci si racconta un sacco di aneddoti divertenti.
A relazione consolidata si tiene il conto di quante volte si è raccontata la stessa storia.


5 All’inizio non si dice “Ti amo” per paura.
A relazione consolidata si dice “Ti amo” per ricatto.


6 - All’inizio uscire insieme significa cene a lume di candela e lunghe passeggiate romantiche parlando della vita, della morte, della speranza e dell’inesorabile distanza delle anime.
A relazione consolidata uscire insieme significa stare a casa fissando un tablet.


7 - All’inizio la forma è importante. Si cerca di essere sempre perfetti agli occhi dell’altro. Lei si trucca e si profuma, lui si lava e si veste bene.
A relazione consolidata si scoreggia a letto facendo vento muovendo le lenzuola.


8 - All’inizio si fanno interminabili telefonate, anche se non si vede l’altro da poco tempo. La tua droga è sentire la voce del partner.
A relazione consolidata si comunica solo con mugugni attraverso i messaggi vocali di WhatsApp. La tua droga è la droga stessa.


Amore passionale9 - All’inizio le litigate finiscono in camera da letto.
A relazione consolidata finiscono in ospedale.


10 - All’inizio il sesso non è importante, è l’unica cosa che conta. Lo si fa ovunque: a letto, in auto, sotto le scale, sulle strisce pedonali. Insomma, è fondamentale per la relazione quanto lo è per la trama in Game of Thrones.
A relazione consolidata la vita sessuale diventa più o meno paragonabile a quella di Lino Banfi in Un Medico in Famiglia.


Amore ON OFF11 - All’inizio compri un sacco di regali cercando di scegliere qualcosa che piaccia veramente all’altro.
A relazione consolidata compri un sacco di regali cercando di scegliere qualcosa che piaccia veramente a te.


Ovviamente non è sempre vero, però…Firma


Giuseppe per l’amore… sempiterno/span>

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Perché spendiamo tanto al Supermercato?

Carrello - Spesa - Costo

I trucchi dei supermarket per farci spendere di più

Suggestioni e ”nascondino”

 Carrello - Spesa - Costo
Carrello spesa Carrello Stracolmo

A chi non è capitato, appena uscito dal supermercato, di guardare incredulo lo scontrino e pensare: “Ma come ho fatto a spendere così tanto?”. E non è colpa di un prodotto “battuto” due volte dalla cassiera o inserito senza lo sconto.

Se questa situazione vi suona familiare non allarmatevi: siete in buona compagnia. La responsabilità di quel conto più salato del previsto non è infatti imputabile solo a una semplice disattenzione o al fatto di essersi lasciati tentare da un prodotto. Il primo colpevole del nostro carrello strabordante si chiama marketing.

Per spingerci a comprare di più, i supermercati delle grandi catene di distribuzione mettono infatti in atto delle strategie di condizionamento psicologico. Un insieme di sottili tattiche di persuasione alle quali anche le persone più dotate di autocontrollo faticano a resistere.

Qualche esempio? I prodotti più costosi sono posizionati all’altezza degli occhi, il pane e il latte si trovano sempre alla fine del supermercato, la frutta e la verdura occupano lo spazio all’inizio del market. Il tour degli acquisti inutili continua anche quando si aspetta in fila per pagare: il breve percorso che ci separa dalla cassa è spesso costellato di espositori di cioccolatini, caramelle e snack.

Un caso? “Certo che no. Nei punti vendita della grande distribuzione nulla lo è”, spiega Antonella Carù, docente di Marketing esperienziale all’Università Bocconi di Milano. “Da un lato si cerca di attrarre i clienti con le promozioni, dall’altro invece si lavora sul cosiddetto marketing esperienziale. La capacità del negozio di far vivere al cliente un’esperienza piacevole che influirà sulle sue abitudini di consumo”.

Il condizionamento comincia nel momento in cui si varca la soglia. Quasi tutti i supermercati espongono come primo prodotto la frutta e la verdura. “La visione di questi alimenti, così belli e colorati, dà l’impressione di trovarsi in un luogo sano e di qualità. Tutto è disposto per far sembrare l’ambiente il più simile possibile a un piccolo mercato” rivela Carù.

Lo stesso avviene, secondo uno studio condotto dall’associazione di consumatori inglesi “Which?”, con le aree panetteria, pescheria, macelleria, gastronomia. Lo scopo è di dare l’idea che il supermercato sia serio e affidabile come potrebbe esserlo un piccolo negozio di quartiere.

Shopping - Buste Shopping

“I grandi supermercati – spiega Antonella Carù – studiano le abitudini di consumo dei clienti per prevederne e condizionarne le scelte. Le ricerche vanno dal modo in cui è meglio disporre i reparti alimentari fino alla posizione del singolo prodotto sullo scaffale. In genere il criterio più usato è quello dell’occasione d’uso”. Questo spiega ad esempio perché spesso il caffè si trova vicino al latte. “Il cliente verrà inconsciamente spinto a comprarli entrambi anche se magari gliene serve solo uno dei due”.

Nemmeno la posizione di pane, sale, zucchero e altri alimenti considerati di prima necessità è casuale. In quasi tutti i supermercati questi prodotti si trovano alla fine del negozio o in scaffali poco visibili. La ragione – spiega la professoressa Carù – è che “in questo modo il consumatore è costretto a cercarli, e, di conseguenza, a rimanere più a lungo nel punto vendita, aumentando così le possibilità di fare acquisti impulsivi”.

Lo stesso rischio che il cliente corre con le merci “ad altezza occhi”. Questi prodotti sono quasi sempre i più costosi o appartenenti al marchio dalla catena. Vengono posizionati in questo modo per attrarre più facilmente il consumatore. Un’altra posizione privilegiata è quella delle cosiddette “testate di gondola”, cioè l’inizio delle corsie. Qui i supermercati collocano le offerte speciali o i nuovi articoli da lanciare. “Le catene della grande distribuzione – spiega ancora Carù – conducono studi sul percorso dei consumatori all’interno del punto vendita per capire dove è meglio posizionare i prodotti”. Lo scopo è sia quello di sfruttare al meglio lo spazio, sia quello di spingere il cliente verso un tragitto prestabilito.

A condizionare gli spostamenti del consumatore sono anche gli enormi cartelli con la scritta “speciale” o “offerta”. Questi segnali spingono inconsciamente il cliente a pensare che se un prodotto viene definito così, non può non essere buono o conveniente. A rafforzare questa idea, contribuisce anche il colore rosso. Una tonalità, ha notato “Which?”, che attira la nostra attenzione. Il giallo, invece, richiama il colore del grasso evocando all’istante la sensazione della fame.

Shopping - Bags - Sconti - Sale Shopping – Bags – Sconti – Sale

E se anche il povero consumatore fosse riuscito ad arrivare indenne alla cassa, senza nemmeno un prodotto in più rispetto a quelli che si era prefissato di acquistare, è proprio lì che il marketing ha in serbo l’attacco finale. Caramelle, cioccolatini, snack, riviste e bibite riempiono, infatti, gli espositori davanti ai quali i clienti, annoiati e stanchi, aspettano il proprio turno.

Contro questo stratagemma si sta battendo il sito specializzato in tematiche alimentari, Il fatto alimentare. Attraverso una petizione su Change.org, il sito ha infatti lanciato la campagna “Stop a dolci, caramelle e snack venduti alle casse dei supermercati”. L’appello è stato rivolto alle più importanti catene: Coop, Conad, Esselunga, Auchan, Carrefour, Simply, Eurospin, Lidl, Il Gigante, Pam, Iper, Billa, Crai, Unes, Selex, Sma, Gruppo Lombardini, MD Market, LD Market, Supersigma, NaturaSì.

“Questa zona – spiega il vicedirettore Dario Dongo - è molto importante per i supermercati. È qui infatti che si registra il più alto numeri di acquisti d’impulso. Dolciumi e caramelle attirano soprattutto i bambini che, complice la noia dell’attesa, fanno i capricci per averli. Una strategia di marketing molto pericolosa se si pensa che quasi il 30% della popolazione è in sovrappeso e si corrono ancora più rischi durante l’infanzia”.

I dolci alle casse sono già spariti in tutti i negozi della catena Tesco in Gran Bretagna, in quelli della catena Lidl in Svizzera. Mentre in Nuova Zelanda, dopo le proteste di numerose associazioni di consumatori, le più importanti aziende della grande distribuzione stanno valutando la possibilità di sostituire il cosiddetto junk food con prodotti sani come noci, frutta secca e succhi di frutta biologici.

di Silvia Pasqualotto – Tratto da: Kataweb.it


Vi è mai capitato di andare al supermercato per comprare “solo”: il pane, il latte e la marmellata per la colazione? E di uscire dal supermercato con: una compilation di canti popolari uzbeki (esiste una nazione che si chiama Uzbekistan?), la macchina per fare i waffel (880 euro), l’ombrello per il cane (che non avete) e 300 metri di merletti di Murano (si lo so a Murano fanno i vetri e i merletti in realtà sono cinesi!)? ECCO PERCHE’ ACCADE!!!!


Giuseppe per l’economia… domestica

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