Italia: 1956 – 1985 – 2012

Cristallo di neve - ghiaccio

Le grandi nevicate: 1956 – 1985 – 2012

Mia Martini - La nevicata del ’56 

La neve possiede questo segreto di ridare al cuore un alito di gioia infantile che gli anni gli hanno impietosamente strappato. (Antonine Maillet)
 Le grandi nevicate: 1956 - 1985 - 2012 Mia Martini - La nevicata del '56

Nevicata del 1956
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
La nevicata del 1956 e la relativa ondata di freddo rappresentano un evento meteorologico di particolare rilevanza ed eccezionalità storica per dimensioni del fenomeno che colpì il continente europeo e l’Italia nell’inverno di quell’anno.
Nel mese di febbraio di quell’anno un’ondata eccezionale di freddo investì buona parte dell’Europa e dell’Italia, coprendola di neve e gelo con un’intensità tale da essere definita la “nevicata del secolo”: costituì infatti l’evento nevoso più marcato e pesante dai tempi dell’inverno 1929 per tutta la penisola, ed i successivi fenomeni dell’inverno 1985, non meno rilevanti, non ne eguagliarono comunque l’estensione temporale e geografica.
Giuseppe per le grandi nevicate

#613

Ma che freddo fa

Nada - ma che freddo fa

Ma Che Freddo Fa

Nada vs Giusy Ferreri

 

Giusy Ferreri


Ma che freddo fa – Nada Malanima – 1969 - Testo

D’inverno il sole stanco
a letto presto se ne va
non ce la fa più
non ce la fa più
la notte adesso scende
con le sue mani fredde su di me
ma che freddo fa
ma che freddo fa
basterebbe una carezza
per un cuore di ragazza
forse allora sì – che t’amerei.
Mi sento una farfalla
che sui fiori non vola più
che non vola più
che non vola più
mi son bruciata al fuoco
del tuo grande amore
che s’è spento già
ma che freddo fa
ma che freddo fa
tu ragazzo m’hai delusa
hai rubato dal mio viso
quel sorriso che non tornerà.
Cos’è la vita
senza l’amore
è solo un albero
che foglie non ha più
e s’alza il vento
un vento freddo
come le foglie
le speranze butta giù
ma questa vita cos’è
se manchi tu.
Non mi ami più
che freddo fa
cos’è la vita
se manchi tu
non mi ami più
che freddo fa

Occhiatina al barometro sopra il terrazzino, ore 7.30, gradi: -10 Capperi!!!! Horsefly - firma


Giuseppe per gelo polare

#610

 

I giorni della merla (Merla)

Merlo bianco

I giorni della merla (Merla)

Penna
Merla BiancaI cosiddetti giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31). Secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno (anche se alcune leggende e tradizioni ne specificano come variante gli ultimi 2 giorni di gennaio e il primo di febbraio).
L’origine della locuzione “i giorni della merla (o Merla)” non è ben chiara. Sebastiano Pauli espone due ipotesi:
“I giorni della Merla” in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Pò un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano : esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Pò per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato.
Secondo altre fonti la locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.Cristallo bianco di fiocco di neveSi noti che se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna – becco incluso – nelle femmine, mentre è nera brillante – con becco giallo-arancione – nel maschio.
Secondo una versione più elaborata della leggenda una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L’ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po’, infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31. Sempre secondo la leggenda, se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo.
Giuseppe per le leggende metereologiche

#603

 

Meteo – Veneto

Veneto _ Meteo

Meteo – Veneto

 

 Veneto - meteo

Veneto Meteo

Meteo Veneto


Italia Meteo


Giuseppe per il meteo.

#496

 

Freddo?

Cristallo di neve - ghiaccio

Un po’ di sorriso con queste simpatiche considerazioni sul freddo.

Però questi Lapponi!!! 

 Cristallo di neve - ghiaccio
Lapponi e ghiaccio+10°C Gli abitanti di appartamenti di Helsinki spengono il riscaldamento. I lapponi piantano fiori.

+5°C I lapponi prendono la tintarella (sempre che il sole sia ancora sopra l’orizzonte)

+2°C Le auto italiane non partono più 0°C Punto di congelamento dell’acqua distillata.

-1°C Si può vedere il respiro. E’ il caso di preparare una vacanza al sud. I lapponi mangiano un gelato e bevono una birra ghiacciata.

-4°C Il gatto vuole venire nel tuo letto.

-10°C E’ il caso di preparare una vacanza in Africa. I lapponi si fanno una nuotata

-12°C Temperatura minima perchè possa nevicare. -15°C Le auto americane non partono più.

-18°C Gli abitanti di appartamenti di Helsinki accendono il riscaldamento.

-20°C Si può ascoltare il respiro. -22°C Le auto francesi non partono più.

-23°C I politici cominciano a pensare ai senzatetto

-24°C Le auto tedesche non partono più.

-26°C Con il respiro puoi prenderci materiale per fare un igloo

-29°C Il gatto vuole entrare nel tuo pigiama.

-30°C Nessun auto parte più. Il lappone sputa per terra, da’ un calcio ad una ruota e fa partire la sua Lada

-31°C Troppo freddo per baciarsi. Le labbra si fonderebbero insieme. Le squadre di calcio lapponi cominciano ad allenarsi per la primavera.

-39°C Le leghe d’argento si solidificano. Troppo freddo per pensare. I lapponi chiudono l’ultimo bottone della camicia

-40°C L’auto vuole venire nel tuo letto. I lapponi si mettono un pullover.

-44°C Ad Helsinki si cominciano a chiudere le finestre del bagno.

-50°C Le foche abbandonano la Groenlandia. I lapponi mettono i guanti e bevono un goccio di Vodka

-70°C Gli orsi polari abbandonano il polo nord. I lapponi mettono il cappello e bevono un goccio di Vodka.

-120°C L’alcool solidifica. I lapponi si incazzano.

-270°C L’elio si liquefa…

-273,15°C Zero Assoluto. Nessun movimento delle particelle elementari. I lapponi ammettono “Eh si. In effetti fa freddo. Passami un po’ di quella Vodka congelata da ciucciare”.

Giuseppe per una meteorologia consapevole

#370

La prima neve 2010

Fotografia

Stamattina apro la finestra e vedo la prima neve dell’inverno 2010/11

 Fiocco di neve

Schio neve novembre


schio neve novembre



schio neve novembre


Shooting date: 26/11/2011
Place: suburb of Schio
Photographer: Giuseppe Horsefly
Camera: Sony Coolpix


Giuseppe per la prima neve

#296

Alluvione nel Veneto

SOS VENETO


SOS VENETO

SOS VENETO

In questo post inserirò tutto quanto è possibile fare per aiutare le popolazioni alluvionate del veneto: siti di riferimento, numeri per contribuire, etc…. Se avete informazioni di qualsiasi tipo da  segnalare lasciate pure un commento ed io le inserirò nel post. 


SPEDALETTO EUGANEO (PD) Don Federico raccoglie nominativi di chi volesse rendersi disponibile ad aiutare a liberare dal fango (quando l’acqua se ne sarà andata ).Tel canonica: 0429-90698 ma anche a bovolenta

PER QUANTO RIGUARDA I VOLONTARI EXTRA VICARIATI DI CONSELVE ED AGNA POSSONO RIVOLGERSI AI SEGUENTI NUMERI: COMUNE DI CASALSERUGO 0498742811; COMUNE DI BOVOLENTA 0495386166

Segnalazione di Natalino Balasso


AVVISO IMPORTANTE

Alla chiesa di Rettorgole (Caldogno – Vicenza) raccolgono vestiti, biancheria, lenzuola, coperte per chi ha perso tutto nell’alluvione



 Le pagine su FACEBOOK SOS Alluvione Veneto – Come aiutare http://www.facebook.com/sosalluvioneveneto http://www.facebook.com/note.php?note_id=174405272575148&id=161585783882359   http://www.facebook.com/event.php?eid=152444254800865



ITN NEWS Meteo Alarm


 Mentana e LA7 per il Veneto


Giuseppe per il veneto

#289

Piove

Pioggia ombrello uomo

Musica & poesia

SITUAZIONE METEO SUL VENETO

 Note musicali

Supertramp (It’s Raining Again)


JOVANOTTI – Piove


Creedence Clearwater Revival: Have You Ever Seen The Rain?


La pioggia nel pineto – Gabriele D’Annunzio


Taci. Su le soglie

del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell’aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, Ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.

Dintorni di Schio…. 02/11/2010 – Alluvione in Veneto

SITUAZIONE METEO SUL VENETO


Giuseppe per .. mamma come piove.

#286

 

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