Perché spendiamo tanto al Supermercato?

Carrello - Spesa - Costo

I trucchi dei supermarket per farci spendere di più

Suggestioni e ”nascondino”

 Carrello - Spesa - Costo
Carrello spesa Carrello Stracolmo

A chi non è capitato, appena uscito dal supermercato, di guardare incredulo lo scontrino e pensare: “Ma come ho fatto a spendere così tanto?”. E non è colpa di un prodotto “battuto” due volte dalla cassiera o inserito senza lo sconto.

Se questa situazione vi suona familiare non allarmatevi: siete in buona compagnia. La responsabilità di quel conto più salato del previsto non è infatti imputabile solo a una semplice disattenzione o al fatto di essersi lasciati tentare da un prodotto. Il primo colpevole del nostro carrello strabordante si chiama marketing.

Per spingerci a comprare di più, i supermercati delle grandi catene di distribuzione mettono infatti in atto delle strategie di condizionamento psicologico. Un insieme di sottili tattiche di persuasione alle quali anche le persone più dotate di autocontrollo faticano a resistere.

Qualche esempio? I prodotti più costosi sono posizionati all’altezza degli occhi, il pane e il latte si trovano sempre alla fine del supermercato, la frutta e la verdura occupano lo spazio all’inizio del market. Il tour degli acquisti inutili continua anche quando si aspetta in fila per pagare: il breve percorso che ci separa dalla cassa è spesso costellato di espositori di cioccolatini, caramelle e snack.

Un caso? “Certo che no. Nei punti vendita della grande distribuzione nulla lo è”, spiega Antonella Carù, docente di Marketing esperienziale all’Università Bocconi di Milano. “Da un lato si cerca di attrarre i clienti con le promozioni, dall’altro invece si lavora sul cosiddetto marketing esperienziale. La capacità del negozio di far vivere al cliente un’esperienza piacevole che influirà sulle sue abitudini di consumo”.

Il condizionamento comincia nel momento in cui si varca la soglia. Quasi tutti i supermercati espongono come primo prodotto la frutta e la verdura. “La visione di questi alimenti, così belli e colorati, dà l’impressione di trovarsi in un luogo sano e di qualità. Tutto è disposto per far sembrare l’ambiente il più simile possibile a un piccolo mercato” rivela Carù.

Lo stesso avviene, secondo uno studio condotto dall’associazione di consumatori inglesi “Which?”, con le aree panetteria, pescheria, macelleria, gastronomia. Lo scopo è di dare l’idea che il supermercato sia serio e affidabile come potrebbe esserlo un piccolo negozio di quartiere.

Shopping - Buste Shopping

“I grandi supermercati – spiega Antonella Carù – studiano le abitudini di consumo dei clienti per prevederne e condizionarne le scelte. Le ricerche vanno dal modo in cui è meglio disporre i reparti alimentari fino alla posizione del singolo prodotto sullo scaffale. In genere il criterio più usato è quello dell’occasione d’uso”. Questo spiega ad esempio perché spesso il caffè si trova vicino al latte. “Il cliente verrà inconsciamente spinto a comprarli entrambi anche se magari gliene serve solo uno dei due”.

Nemmeno la posizione di pane, sale, zucchero e altri alimenti considerati di prima necessità è casuale. In quasi tutti i supermercati questi prodotti si trovano alla fine del negozio o in scaffali poco visibili. La ragione – spiega la professoressa Carù – è che “in questo modo il consumatore è costretto a cercarli, e, di conseguenza, a rimanere più a lungo nel punto vendita, aumentando così le possibilità di fare acquisti impulsivi”.

Lo stesso rischio che il cliente corre con le merci “ad altezza occhi”. Questi prodotti sono quasi sempre i più costosi o appartenenti al marchio dalla catena. Vengono posizionati in questo modo per attrarre più facilmente il consumatore. Un’altra posizione privilegiata è quella delle cosiddette “testate di gondola”, cioè l’inizio delle corsie. Qui i supermercati collocano le offerte speciali o i nuovi articoli da lanciare. “Le catene della grande distribuzione – spiega ancora Carù – conducono studi sul percorso dei consumatori all’interno del punto vendita per capire dove è meglio posizionare i prodotti”. Lo scopo è sia quello di sfruttare al meglio lo spazio, sia quello di spingere il cliente verso un tragitto prestabilito.

A condizionare gli spostamenti del consumatore sono anche gli enormi cartelli con la scritta “speciale” o “offerta”. Questi segnali spingono inconsciamente il cliente a pensare che se un prodotto viene definito così, non può non essere buono o conveniente. A rafforzare questa idea, contribuisce anche il colore rosso. Una tonalità, ha notato “Which?”, che attira la nostra attenzione. Il giallo, invece, richiama il colore del grasso evocando all’istante la sensazione della fame.

Shopping - Bags - Sconti - Sale Shopping – Bags – Sconti – Sale

E se anche il povero consumatore fosse riuscito ad arrivare indenne alla cassa, senza nemmeno un prodotto in più rispetto a quelli che si era prefissato di acquistare, è proprio lì che il marketing ha in serbo l’attacco finale. Caramelle, cioccolatini, snack, riviste e bibite riempiono, infatti, gli espositori davanti ai quali i clienti, annoiati e stanchi, aspettano il proprio turno.

Contro questo stratagemma si sta battendo il sito specializzato in tematiche alimentari, Il fatto alimentare. Attraverso una petizione su Change.org, il sito ha infatti lanciato la campagna “Stop a dolci, caramelle e snack venduti alle casse dei supermercati”. L’appello è stato rivolto alle più importanti catene: Coop, Conad, Esselunga, Auchan, Carrefour, Simply, Eurospin, Lidl, Il Gigante, Pam, Iper, Billa, Crai, Unes, Selex, Sma, Gruppo Lombardini, MD Market, LD Market, Supersigma, NaturaSì.

“Questa zona – spiega il vicedirettore Dario Dongo - è molto importante per i supermercati. È qui infatti che si registra il più alto numeri di acquisti d’impulso. Dolciumi e caramelle attirano soprattutto i bambini che, complice la noia dell’attesa, fanno i capricci per averli. Una strategia di marketing molto pericolosa se si pensa che quasi il 30% della popolazione è in sovrappeso e si corrono ancora più rischi durante l’infanzia”.

I dolci alle casse sono già spariti in tutti i negozi della catena Tesco in Gran Bretagna, in quelli della catena Lidl in Svizzera. Mentre in Nuova Zelanda, dopo le proteste di numerose associazioni di consumatori, le più importanti aziende della grande distribuzione stanno valutando la possibilità di sostituire il cosiddetto junk food con prodotti sani come noci, frutta secca e succhi di frutta biologici.

di Silvia Pasqualotto – Tratto da: Kataweb.it


Vi è mai capitato di andare al supermercato per comprare “solo”: il pane, il latte e la marmellata per la colazione? E di uscire dal supermercato con: una compilation di canti popolari uzbeki (esiste una nazione che si chiama Uzbekistan?), la macchina per fare i waffel (880 euro), l’ombrello per il cane (che non avete) e 300 metri di merletti di Murano (si lo so a Murano fanno i vetri e i merletti in realtà sono cinesi!)? ECCO PERCHE’ ACCADE!!!!


Giuseppe per l’economia… domestica

#881

 

L’uomo politico più povero del mondo

Il presidente più povero del mondo - Mujica presidente mas pobre - Mujica the poorest president

Il presidente più povero del mondo

Mujica presidente mas pobre – Mujica the poorest president

José “Pepe” Mujica

 Il presidente più povero del mondo - Mujica presidente mas pobre - Mujica the poorest president

José "Pepe" Mujica - Il presidente più povero del mondo - Mujica presidente mas pobre - Mujica the poorest presidentMentre i leader di altri paesi poveri vivono in lussuosi palazzi e i parlamentari risiedono in suite di hotel a 5 stelle, il presidente dell’Uruguay,  Josè Mujica, primo presidente al mondo ad aver donato il 90% del suo stipendio ai poveri, vive in un antico casale situato a pochi chilometri di distanza dalla capitale .
77 anni, vegetariano, vive con sua moglie e il suo cane a tre zampe in una casa colonica semi fatiscente e il il bene più prezioso in possesso di questo contadino part-time è il suo vecchio “maggiolino”.
Il carismatico presidente uruguaiano José Mujica si è rifiutato di adattare il suo stile di vita alle “trappole della ricchezza “ che deri vano dall’essere la figura più potente del paese.
Non vi è alcuna possibilità che si verifichino a suo carico scandali per spese non giustificate o per evasione fiscale poiché trattiene per sé a malapena il 10% dello stipendio (circa 7.500, cioè molto meno di un insignificante consigliere regionale o di uno oscuro deputato italiano) mentre il 90% lo devolve ai bisognosi!
Senza scorta e cortei di auto blindate, l’unico segno del suo importante ruolo è rappresentato dalla coppia di agenti di polizia che fanno guardia fissa alla fine del suo viottolo di casa..
Josè Mijuca, ex della sinistra rivoluzionaria, in un’intervista alla BBC ha candidamente dichiarato: “Mi chiamano il presidente più povero del mondo, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c’è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per se stessi”.



Tra un paio di mesi in Italia ci saranno le elezioni. I partiti sono a caccia dei nostri voti e tutti i mezzi saranno leciti per ottenerli. Assisteremo all’eterno circo Barnum della nostra politica: nani, ballerine, clown e fenomeni da baraccone vari. Io suggerisco, alle varie teste d’uovo dei partiti, di analizzare questo fenomeno sudamericano. I voti sarebbero assicurati. 


Giuseppe per la FIL, “Felicità Interna Lorda

#777

 

Balasso testimonial videopoker

Natalino Balasso testimonial videopoker e non solo.....

Natalino Balasso testimonial videopoker e non solo…..

 Natalino Balasso testimonial videopoker e non solo.....


La Mafia mi ha chiesto gentilmente di fare da testimonial allo spensierato mondo dei videopoker. Ecco lo spottone. C’è una guerra in atto e la stanno conducendo terroristi in giacca e cravatta. Ai poveracci non rimane che una soluzione e lo Stato gliela fornisce.

Natalino Balasso è l’ispettore Poaret (di Equitalia)

Natalino Balasso testimonial Rolex

Balasso testimonial smartphone

Balasso testimonial Frecciarossa

Balasso testimonial Mercedes

Balasso testimonial Superalcolici

Giuseppe per il la fortuna a senso unico.

#772

 

10 idee per riutilizzare l’acqua di cottura della pasta

Mondo verde

10 idee per riutilizzare l’acqua di cottura della pasta

 Scolare la pasta

10 idee per riutilizzare l'acqua di cottura della pastaL’acqua è una risorsa davvero preziosa, un vero e proprio “oro blu”, e sprecarne anche una minima parte, in particolare quando ci si trova in cucina, rappresenta un vero e proprio peccato. L’acqua di cottura della pasta e del riso, ma anche di legumi, verdure e altri cereali, può essere conservata e riutilizzata in modo che non venga inutilmente sprecata.

Per raccoglierla è sufficiente riporre una ciotola al di sotto dello scolapasta. Può essere conservata trasferendola in una o più bottiglie con l’aiuto di un imbuto, a seconda degli utilizzi previsti.

1) Annaffiare le piante - Se siete tra quelli che non salano l’acqua per cuocere pasta, riso o bollire le verdure, potete utilizzare l’acqua di cottura per annaffiare le vostre piante o il vostro orto. Prima però dovrà essere lasciata raffreddare. Può essere utilizzata sia per i vasi di fiori che per le erbe aromatiche o gli ortaggi. Chi ha un grande orto o molto vasi di cui prendersi cura potrà trasferirla direttamente in un annaffiatoio.

2) Impacco per capelli - L’acqua di cottura del riso, ricca di amidi, può essere utilizzata per preparare un impacco per capelli da applicare prima dello shampoo e da lasciare agire per almeno un quarto d’ora prima di passare al lavaggio. I capelli risulteranno molto più morbidi del consueto.

3) Condimento - Una parte dell’acqua di cottura della pasta potrà essere trasferita in un bicchiere ed impiegata per rendere più liquidi quei condimenti preparati in casa che siano risultati piuttosto densi, come può accadere nel caso del pesto. Allungare leggermente il condimento con dell’acqua lo renderà più facilmente distribuibile in ogni piatto.

4) Brodo - L’acqua di cottura della pasta o delle verdure può essere arricchita con erbe aromatiche ed utilizzata come brodo di base per la preparazione di minestre, zuppe e vellutate. Se utilizzerete l’acqua della pasta, già salata, ricordate di evitare di aggiungere dell’altro sale e di non esagerare addizionando altri insaporitori.

Mondo verde5) Lavare i piatti - Un altro utilizzo immediato per l’acqua della pasta è rappresentato dal suo impiego per facilitare il lavaggio di piatti, posate, pentole e padelle. L’acqua ancora calda, riversata all’interno delle stoviglie in cui siano presenti delle incrostazioni, potrà facilitare il loro distacco se lascerete riposare il tutto per qualche momento prima di passare all’impiego di spugna e detersivo.

6) Cottura al vapore - L’acqua della pasta o del riso può essere utilizzata per effettuare nuove cotture, con particolare riferimento alla cottura al vapore. Vi basterà trasferire l’acqua già utilizzata in una nuova pentola, sulla quale posizionerete un cestello apposito per la cottura al vapore, all’interno del quale potrete posizionare ortaggi come carote e patate, che manterranno in questo modo tutto il proprio contenuto di nutrienti.

7) Impasti - Tenendo conto che l’acqua della pasta o del riso sarà già salata e che quindi dovrete evitare di aggiungere il sale previsto dalle ricette, oppure diluire l’acqua che avete a vostra disposizione, potreste provare ad utilizzarla per la preparazione dell’impasto di pane, pizze, focacce, crackers, grissini o torte salate.

8) Pasta di sale - Ecco un divertimento a costo zero che potrete preparare per i vostri bambini. Non è necessario acquistare costose paste modellabili quando è possibile preparare la pasta di sale impiegando solamente pochi ingredienti facilmente reperibili in dispensa. L’acqua di cottura della pasta o del riso potrà essere una di queste. Ecco qui le istruzioni per preparare la vostra pasta di sale fai-da-te.

9) Pediluvio - L’acqua di cottura della pasta o del riso, ricca di amidi e di sali minerali, potrà essere utilizzata per un pediluvio serale emolliente e rigenerante, soprattutto per chi soffre di gambe gonfie e pesanti. All’acqua potranno essere aggiunte alcune gocce di olio essenziale alla lavanda per un effetto rilassante o all’eucalipto per ottenere un effetto rinfrescante.

10) Ammollo dei legumi - Potrete utilizzare l’acqua di cottura del riso o delle verdure, a patto che non sia eccessivamente salata, per l’ammollo di legumi secchi come ceci, fagioli, piselli e lenticchie. E’ possibile aggiungere all’acqua dell’ammollo alcune foglioline di alloro, in modo da rendere i legumi più digeribili. L’acqua dell’ammollo non potrà essere impiegata per la cottura dei legumi. Potrete utilizzarla invece per innaffiare le piante.

Marta Albè

Tratto da: www.greenme.it

Giuseppe per un mondo sempre più verde

#733

 

Soluzione al caro benzina

La miglior soluzione al caro benzina

La miglior soluzione al caro benzina 

La miglior soluzione al caro benzina

La soluzione al caro benzina

Autore: Antonino Loggia


La benzina costa più di 2 euro? Eccola soluzione: economico, caparbio, ecologico e non diventa mai obsoleto.  Firma


Ecco alcuni modi per risparmiare veramente benzina, rivolti naturalmente a chi già non li conosce:

1 – Effettuare il cambio marcia al massimo a 2500-3000 giri.

2 – Controllare la pressione gomme ogni mese tenendo la pressione 0,2 bar superiore al valore indicato dal costruttore.

3 – Viaggiare in autostrada a 100 km ora al posto dei 130 naturalmente se non si è di fretta.

4 – Accendere il CLIMATIZZATORE meno possibile o comunque disinserirlo se si puo resistere al caldo in mezzo al traffico e utilizzarlo solo a macchina lanciata.

5 – Trasportare meno zavorra possibile in auto.

6 – Non tenere mai il livello Dell olio oltre il massimo. 

7 – Per i brevi spostamenti non usare la macchina ma fatevi una camminata ne beneficia anche la vostra forma fisica.

8 – Naturalmente usare tutte le marce dell auto quando si percorre un percorso da avviati, provinciale o autostrada.

9 – In autostrada naturalmente a debita distanza nei lunghi tragitti mettetevi dietro un auto che viaggi alla vostra andatura sicuramente entrare nella scia vi farà avere meno attrito con l’aria.

10 - Ogni anno far controllare la carburazione al meccanico una diagnosi costa pochi euro e consente di verificare se tutti i sensori sono a posto,basta una sonda lambda inefficiente per far anche raddoppiare i consumi 

Consigli di un utente che ha letto questo post! 


Giuseppe per le soluzioni geniali… o animali :)

#731

 

Hollande: fatti non parole!

Economia Italia - grafico

In rete (e ci sono cascato pure io) gira una bufala gigante su Hollande.  Ecco perché è una bufala. E la Repubblica ha abboccato. Leggi gli articoli su: Wired –  Giornalettismo - Attivissimo - Il Disinformatico. Ho abboccato anch’io, chiedo scusa ai miei lettori, mea culpa!!! 

ATTENZIONE E’ UNA BUFALA!!! HOAX 

Italia spolpata
Francoise Hollande Francoise Hollande

Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in 56 giorni di governo: ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione d…elle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Touchè. Via con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”. Ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali. Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure Hollande auto blucassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale. Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate. Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o lasciare. Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.
Risultato: ma guarda un po’ SURPRISE!! Lo spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia intorno a 470). L’inflazione non è salita. La competitività re la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.
Hollande è un genio dell’economia? (E.P.)


In rete (e ci sono cascato pure io) gira una bufala gigante su Hollande.  Ecco perché è una bufala. E la Repubblica ha abboccato. Leggi gli articoli su: Giornalettismo - Attivissimo - Il Disinformatico.

Ho abboccato anch’io, chiedo scusa ai miei lettori, mea culpa!!! 


Giuseppe per la rinascita dell’Italia

#701

 

Hai 2 mucche

Le principali teorie socio-politico-economiche

Le principali teorie socio-politico-economiche

Smile
Carlo Marx Carlo Marx

Feudalesimo Hai 2 mucche. Il tuo signore si prende parte del latte e si tromba tua moglie.

Socialismo puro Hai 2 mucche. Il governo le prende e le mette in una stalla insieme alle mucche di tutti gli altri. Tu devi prenderti cura di tutte le mucche. Il governo ti dà esattamente il latte di cui hai bisogno.

Socialismo burocratico Hai 2 mucche. Il governo le prende e le mette in una stalla insieme alle mucche di tutti gli altri. A prendersi cura di loro è un gruppo di ex allevatori di polli. Tu devi prenderti cura delle galline prese agli ex allevatori di polli. Il governo ti dà esattamente il latte e le uova di cui i regolamenti stabiliscono che hai bisogno.

Fascismo Hai 2 mucche. Il governo le prende entrambe, ti assume perché te ne prenda cura e ti vende il latte.

Nazismo Hai 2 mucche. Il governo prende la vacca bianca e uccide quella nera.

Comunismo puro I tuoi vicini ti aiutano a prenderti cura delle tue mucche e tutti insieme, in armonia, vi dividete il latte, ognuno secondo i propri bisogni. Ora le mucche non sono più tue, ma sei felice.

Comunismo russo Devi prenderti cura delle tue mucche, che però non sono più tue, ma il governo si prende tutto il latte perché c’è un’emergenza temporanea (nel Comunismo russo non c’è niente di più definitivo di un’emergenza temporanea).

Comunismo alla Stalin Il capo del governo, con un colpo di mano, si appropria di entrambe le tue mucche, le affida ai suoi parenti e ti spara.

Dittatura Hai 2 mucche. Il governo se le prende entrambe e ti fa fucilare.

Hai due 2 muccheDemocrazia di Singapore Il governo ti multa per possesso non autorizzato di due animali da stalla in un appartamento. Tu nascondi le mucche in cantina e continui a mungerle. Una volta scoperto, vieni fucilato e la famiglia deve rimborsare il costo della pallottola.

Regime militare Hai 2 mucche. Il governo le prende entrambe e ti arruola nell’esercito, insieme alle mucche.

Democrazia pura Hai 2 mucche. I tuoi vicini decidono chi si prende il latte.

Democrazia rappresentativa Hai 2 mucche. I tuoi vicini nominano qualcuno perché decida chi si prende il latte.

Democrazia americana Il governo promette di darti 2 mucche se lo voti. Dopo le elezioni, il presidente è messo sotto impeachment per aver speculato sui “futures” bovini. La stampa ribattezza lo scandalo “Cowgate”.

Democrazia inglese Hai 2 mucche. Le nutri con cervello di pecora e loro impazziscono. Il governo non fa nulla.

Burocrazia All’inizio il governo stabilisce come devi nutrire le tue mucche e quando puoi mungerle. Poi ti elargisce sovvenzioni per non mungerle. In seguito le prende entrambe, ne uccide una, fà mungere l’altra in regime di emergenza e butta via il latte perché nel frattempo è inacidito. Alla fine ti costringe a riempire alcuni moduli per denunciare le mucche mancanti e sovvenziona una lobby amica per la produzione dello yogurt.

Anarchia O vendi le tue mucche ad un prezzo politico, oppure i tuoi vicini tenteranno di ucciderti per prendersele. Se le mucche prendono coscienza, decidono di autogestirsi da sole.

Capitalismo Hai 2 mucche. Ne vendi una e ti compri un toro. Quindi inizi un allevamento.

Capitalismo selvaggio Hai 2 mucche. Fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche, alla fine licenzi l’operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.

Hai due 2 muccheCapitalismo di Hong Kong Hai 2 mucche. Ne vendi tre alla tua società per azioni, usando le lettere di credito aperte da tuo cognato presso la banca. Poi avvii uno scambio debito azioni con un’offerta pubblica, e riesci a riprenderti tutte e quattro le mucche con uno sgravio fiscale per il mantenimento di cinque mucche. I diritti sul latte di sei mucche sono trasferiti tramite un intermediario panamense a una compagnia delle Isole Cayman di proprietà dell’azionista di maggioranza, che rivende alla tua $.p.a. i diritti sul latte di tutte e sette le mucche. Il bilancio annuale afferma che la società proprietaria di otto mucche, con un’opzione sull’acquisto di un’altra. Nel frattempo tu uccidi le due mucche perché il latte è cattivo.

Berlusconismo Hai 2 mucche. Ne vendi 3 alla tua Società quotata in borsa, utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito, con una partecipazione in una Società soggetta ad offerta pubblica e nell’operazione guadagni 4 mucche beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di 5 mucche. I diritti sulla produzione del latte di 6 mucche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una Società con sede alle Isole Cayman, posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua Società i diritti sulla produzione del latte di 7 mucche. Nei libri contabili di questa Società figurano 8 ruminanti con l’opzione d’acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le 2 mucche perché sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti, diventi Presidente del Consiglio.

Berlusconismo versione alternativa Hai 2 mucche. Il presidente del Consiglio le prende, le porta in una delle sue ville e se le chiava coi suoi amici. La notizia scandalistica spopolerà in tutti i media. Tu, allevatore delle tue mucche, diventi famoso per l’ accaduto.

Berlusconismo versione alternativa (2) Hai due mucche. Una viene arrestata, dici a tutti che è la nipote di Toro Seduto e la affidi all’altra.

Hai due 2 muccheAmbientalismo Il governo ti vieta sia di mungere le tue mucche che di ucciderle. Tu vai a fare l’operaio alla Fiat e resti in cassa integrazione finché non ti arrangi con un lavoro co.co.co. al termine del quale trovi sistemazione con un lavoro a progetto. Il progetto consiste in un agriturismo in cui i clienti vengono a mungere le tue mucche per svago.

Femminismo Hai 2 mucche. Loro si sposano e adottano un vitellino.

Totalitarismo Hai 2 mucche. Il governo le prende e nega che siano mai esistite. Il latte è messo fuori legge.

Political correctness Sei in rapporto (il concetto di “proprietà” è un simbolo di un passato fallocentrico, guerrafondaio e intollerante) con due bovini di diversa età (ma altrettanto preziosi per la società) e di genere non specificato. Periodicamente massaggi le loro escrescenze e ti nutri del liquido secreto dalle loro ghiandole mammarie.

Controcultura Ehi, capo… tipo che ci stanno due mucche. Oh! Devi proprio farti un tiro di ‘sto latte.

Surrealismo Hai due giraffe. Il governo ti costringe a prendere lezioni di fisarmonica.

Tratto da: http://nonciclopedia.wikia.com/


SINOTTICO


Giuseppe per la divulgazione dell’economia politica

#697

 

Marchionne e FIAT

Logo FIAT

Marchionne & Fiat

Sergio Marchionne - FIAT

Logo FIATUna Fiat, va bene. Un’automobile, e’ meglio!

Come si fa a raddoppiare il valore di una FIAT?
Basta fare il pieno di benzina

Come si fa a procurarsi i pezzi di ricambio per una FIAT?
Basta vederne un’ altra e seguirla

Che differenza c’e’ fra una FIAT e un cane guida?
Nessuna bisogna essere ciechi per comprarli.

Si puo’ mettere della benzina senza piombo nella FIAT?
Meglio di no, seno’ basta un po’ di vento e decolla!

Che cosa c’e’ scritto nell’ultima pagina del libretto di istruzioni di una FIAT?
L’orario degli autobus.

Quante persone ci stanno in una FIAT?
Dipende dalla grandezza del carro attrezzi!

Dove si trova la ruota di scorta di una FIAT?
Non c’e'; in caso di bisogno si usa il volante!

Come ci si sbarazza di una FIAT?
La si spruzza con uno spray anti-ruggine…

Come si riconosce una FIAT serie speciale “Adriano Panatta”?
Dalla palla da tennis sul gancio rimorchio

Come si riconosce una FIAT sport?
Dalla tuta del conduttore

A cosa serve il pedale in piu’ su una FIAT?
A gonfiare l’air bag

Qual’e’ la differenza tra una FIAT e l’ AIDS?
Prova a dare la FIAT a qualcuno

A cosa serve lo sbrinatore sul lunotto posteriore di una FIAT?
A non aver freddo alle mani quando si spinge

Cos’e’ una FIAT sulle Alpi?
Un miracolo

2 FIAT sulla cima di una montagna?
Fantascienza

3 FIAT?
Un posto strano posto per una fabbrica

100 Fiat su una montagna?
Una discarica

Come si chiama una fiat con il turbo?
Alfa Romeo

Qual’e’ la parte più piccola di una FIAT?
Il cervello del conduttore

Quante persone ci vogliono per fabbricare una FIAT?
Due: una piega l’altra incolla.

Qual’e’ l’accellerazione massima per una FIAT?
9.81 m/s2 (accellerazione in caduta libera)

Come si riconosce una vecchia FIAT?
dall’adesivo “TORINO Campione” incollato sul vetro

Qual’e’ la differenza tra un bordello e una FIAT?
Nessuna ci si vergogna quando si entra e si esce ma dentro si sta bene

Perché’ due conduttori di FIAT non si salutano quando si incontrano?
Perche’ si sono gia’ visti la mattina dal meccanico

Cos’e’ una FIAT GTI ?
Una FIAT con Garantiti Tappetini Inclusi


Marchionne afferma che la FIAT è sana e competitiva, io ho qualche dubbio, e l’elenco sopra è ampiamente esplicativo. Marchionne pensa agli investimenti, alla ricerca, a nuovi modelli, per semplificare fai come Mercedes, BMW, ed altre aziende leader che sfornano modelli competitivi per vincere la sfida dei mercati, anziché tagliare posti di lavoro e trasferire le lavorazioni in posti come il Zimbabwe. Vogliamo parlare del marketing e dei nuovi prodotti? In TV circolano spot sulla 500 L. Non sono mai uscito dagli anni 60? E per di più è tale e quale alla Mini.Firma


Giuseppe per la FIAT

#743

 

Il supermercato ci spia?

Carrello della spesa

Il supermercato ci spia?

Carrello della spesa

SpiareStamattina di buon ora vado al centro trasfusionale, per fare la mia solita donazione quadrimestrale di sangue all’AVIS. Sono sempre attrezzato per l’attesa, che a volte dura anche qualche oretta. Sono dotato di: giornale fresco fresco d’edicola, I-Phone con il pieno di 7.000 brani, variamente mixati, dalla musica dodecafonica e gregoriana, all’heavy metal, passando per i “favolosi anni 60″.  E-Reader carico di 70 E-Book ancora da leggere. L’ultimo numero di WIRED. Un libro in formato  cartaceo: “La Mennulara” di Simonetta Agnello Hornby, potrebbero sempre scaricarsi le batterie dell’E-Reader. Come vedete il minimo sindacale per passare un paio d’ore d’attesa. :) .  Come in un’antica  liturgia inizio a leggere il giornale, poi passo alla rivista, infilo le cuffie per ascoltare un po’ di musica, mentre leggo qualche pagina dei libri che ho con me.

Stamattina però la mia attenzione è stata calamitata da un articolo: “Clienti spiati, ma non solo adesso il supermercato indovina il nostro futuro”.  Possibile? Inizio a leggere:


DAL NOSTRO INVIATO  -  ANGELO AQUARO – Repubblica del 20 febbraio 2012
NEW YOR – La ragazza del Complain Department diventò tutta rossa quando quel signore le sventolò sotto il naso i coupon con gli sconti per le pappette e i pannolini. «Mia figlia li ha trovati nella cassetta della posta! Fa ancora il liceo: volete forse incoraggiarla a farsi mettere ìncinta?». La ragazza dell’Ufficio reclami controllò ìmbarazzatìssìma. C’era proprio l’indirizzo della ragazza. E il mittente era quel supermarket, Target, il colosso da 70 miliardi di dollari, 400mila dipendenti, 1200 negozi soltanto negli Usa. Non bastò un profluvio di scuse. E passato qualche giorno la ragazza alzò il telefono per scusarsi ancora una volta, cerchiamo sempre di fare le offerte migliori ai nostri migliori clienti ma mai e poi mai …
«Guardi – rispose abbacchiato il papà – Ho fatto due chiacchiere con mia figlia. A quanto pare ci sono stati dei movimenti di cui ero all’ oscuro. Partorirà in agosto. Sono io che devo le scuse a voi».
La storiella del supermarket che viene a sapere prima del padre che la figlia è incinta sembra  una barzelletta. La storia vera accaduta a Minneapolis, Mìnnesota, è diventata invece la parabola dell’ultimo, incredibile capitolo dell’invasione della privacy.  Il supermarket ci spia. [continua]

Spiare al supermercatoBeh questa è davvero bella! Quindi, quando andiamo al supermercato non tutte le offerte speciali vengono destinate indistintamente a tutti? In futuro ci dovremo preoccupare se:

- il nostro supermercato di fiducia ci propone un trofeo con un meraviglioso alce dalle corna super rigogliose – il nostro partner ci tradisce?

- riceviamo nella posta una fantastica offerta per un nuovo modello di bara, scontata del 50% – meglio passare dal medico?

- il discount dell’angolo ci prepara un volantino di prodotti in super offerta per la durata di svariati mesi – un tracollo finanziario?

- il farmacista ci propone l’ultimo ritrovato in fatto di colite – sconfiggeremo finalmente la nostra cronica stipsi?

e così via dicendo…..

E pensare che una volta si andava dalle pizie, dalle sibille, al massimo dal mago Otelma per sapere il futuro, adesso basta fare un salto… al supermercato (Sic!)

Marshall McLuhan: La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo.

Leggi anche:

Al supermercato: donna contro uomo

Le 13 cose da fare in un supermercato

Shopping time

Musicaccia – muzak

(articolo sulla musica, non casuale, che ci propinano nei centri di vendita)

Giuseppe per le pizie GDO (Grande Distribuzione Organizzata)

#627

 

Tassa sul macinato

Tasse - Imposte - GabelleTassa sul macinato


 
 
 
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Tassa sul macinato - Pane«Il mugnaio doveva pagare al fisco la tassa in ragione dei giri; ma a seconda della diversità tra mulino e mulino, anzi da macina a macina, il prodotto di un ugual numero di giri variava….si aggiunga che il mugnaio, tenuto a pagare la tassa in ragione dei giri, nel farsi rimborsare dal cliente….doveva e non poteva altrimenti che conteggiargli la tassa secondo il peso. E giri e peso non andavano mai d’accordo; e fisco, mugnai, clienti, ognuno si riteneva danneggiato e derubato e ingannato. »
La tassa sul macinato, come è nota comunemente l’imposta sulla macinazione del grano e dei cereali in genere, fu un’imposta indiretta, ideata, tra gli altri, da Quintino Sella, al fine di contribuire al risanamento delle finanze pubbliche.
 
Storia della tassa 
Promulgata per iniziativa di Luigi Menabrea il 7 luglio 1868, entrò in vigore il 1º gennaio del 1869. A seguito delle rivolte popolari scoppiate per le sue gravi conseguenze, la battaglia si trasferì in Parlamento, ma già il 26 gennaio 1869 il Senato la confermò e conferì al generale Raffaele Cadorna – poi protagonista nel 1870 della presa di Roma con la breccia di Porta Pia – pieni poteri per la repressione. La tassa fu inasprita dal governo guidato da Giovanni Lanza per iniziativa di Quintino Sella nel 1870 e ancora sotto Marco Minghetti tra il 1873 e il 1876, portando infine alla crisi del suo governo e alla caduta della Destra storica.
Giunta la Sinistra al potere, il governo presieduto da Agostino Depretis non abolì subito la tassa, adottando inizialmente una politica di moderata gradualità. Nel 1879 la tassa fu ridotta solo in parte a causa dell’opposizione della Destra in Senato, la quale ottenne che l’imposta fosse mantenuta per quasi tutti i cereali.
Dopo un’ulteriore riduzione nel 1880, ad opera del secondo governo presieduto da Benedetto Cairoli e con Agostino Magliani come ministro delle Finanze, fu definitivamente abolita nel 1884 dal governo guidato nuovamente da Depretis.
 
Metodologia di calcolo della tassa 
All’interno di ogni mulino veniva applicato un contatore meccanico che conteggiava i giri effettuati dalla ruota macinatrice. La tassa era così dovuta in proporzione al numero di questi giri, che, secondo i legislatori, dovevano corrispondere alla quantità di cereale macinata.
Ogni mugnaio era quindi tenuto a versare la tassa all’erario, sia con riferimento alla lettura del contatore, che, in mancanza di questo, sulla base della macinazione presunta. Per via di questo meccanismo fiscale il mugnaio stesso rivestiva, suo malgrado, il ruolo di esattore, essendo tenuto a richiedere ad ogni avventore del mulino la corresponsione della tassa calcolata in proporzione al peso del cereale che veniva portato alla macinazione.
La misura della tassa variava a seconda del tipo di cereale, ed era commisurata a ogni quintale macinato:
Castagne – Tassa di cinquanta centesimi per ogni quintale macinato
Segale – Tassa di una lira per ogni quintale macinato
Granoturco – Tassa di una lira per ogni quintale macinato
Avena – Tassa di una lira e venti centesimi per ogni quintale macinato
Grano – Tassa di due lire per ogni quintale macinato
La tassa sul macinato era dovuta anche sull’importazione di cereali dall’estero, nella forma di una sovrattassa del 20%, che si sovrapponeva ai dazi doganali già normalmente applicati.
 
Effetti 
Come effetto più diretto, la tassa sul macinato causò un forte incremento del prezzo del pane e, in generale, dei derivati del grano e degli altri cereali, prezzo che non scese dopo l’abrogazione della tassa.
Se da un lato la nuova tassa contribuì, insieme all’Imposta di ricchezza mobile, al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 1876, dall’altro diffuse il malcontento nelle classi sociali più povere, per le quali i derivati del grano rappresentavano il principale, se non unico, alimento e andava contro la tradizionale politica annonaria di favorire prezzi contenuti per i cereali.
Un’altra importante conseguenza del provvedimento fu la progressiva chiusura di gran parte dei piccoli mulini non in grado di munirsi dei necessari meccanismi di misura, necessari per determinare l’ammontare dell’ imposta da pagare, a vantaggio di quelli più importanti, i quali, riuscendo a dichiarare meno di quanto macinassero e grazie all’economia di scala, potevano vendere i propri prodotti a un prezzo inferiore. [2]
A seguito dell’introduzione della tassa scoppiarono in tutta Italia violente rivolte, che furono represse duramente, a volte nel sangue.

Perché poi, alla fine, nessuno inventa niente. A volte basta semplicemente guardare indietro per capire determinate cose. Ma la storia è così noiosa da studiare…..


Giuseppe per la storia…. magistra vitae.

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