1° maggio 2015 – Festa del Lavoro

#WhoMadeMyClothes

Chi ha fatto i miei vestiti? – Who made My Clotes?

1° maggio 2015 – Festa del Lavoro

 primo maggio - festa del lavoro - 1 maggio


Una T-shirt a 2 euro, un affare. Ma a quale prezzo? Non nel senso del costo della maglietta – che sarebbe da mercatino dell’usato – ma nel senso di cosa siamo disposti ad accettare per comprare a quel prezzo una maglietta nuova? Costando così poco, chi non la comprerebbe? Forse tutti coloro che non sanno come viene prodotta.
Sulla spinta di questa convinzione, per il ‘Fashion Revolution Day’, che ogni anno si celebra il 24 aprile – per ricordare la strage al Rana Plaza a Dhaka, in Bangladesh, dove nel 2013 hanno perso la vita 1.133 operai del tessile – è stata realizzata una candid camera a Berlino, nella conosciuta Alexanderplatz, per verificare se le persone comprerebbero ancora gli abiti dopo aver scoperto le condizioni dei lavoratori che li producono.
Cos’, dopo aver assistito ad un filmato da un ‘distributore automatico di magliette’, in cui è stata raccontata la vita di una piccola operaia, alla domanda ‘Compra’ o ‘Dona’ le persone in piazza non hanno avuto dubbi. Il video che racconta questo esperimento è accompagnato sul web dagli hashtag #WhoMadeMyClothes (‘Chi realizza i miei vestiti’) e #FashRev in una campagna che, nei giorni scorsi, ha visto vip, celebrità e persone da tutto il mondo indossare abiti al contrario, con l’etichetta in vista, e condividere attraverso Facebook e Twitter le proprie fotografie a sostegno dell’iniziativa.


Il mio contributo per il primo maggio!Firma


Giuseppe per lavoro.. equo e solidale

#883

 

14 regole per la vita

Studenti noia

14 regole per la vita

 di Charles J. Sykes

Erroneamente attribuite a Bill Gates- (Bufala/Hoax)

 Bill Gates - Microsoft windows 8

Regola n° 1: La vita non è giusta. Abituati. I teen-ager, in media, usano la frase: “Non è giusto” 8.6 volte al giorno. L’hai copiata dai tuoi genitori, che la hanno ripetuta così spesso che hai deciso che la loro deve essere stata la generazione più idealista di sempre. In realtà è quando hanno cominciato a sentirla dai loro stessi figli, che i tuoi hanno realizzato cosa significasse la frase della regola n° 1.

Regola n° 2: Il mondo reale non si cura della tua autostima come fa la tua scuola. Forse è uno shock saperlo ma nella vita reale ci si aspetta che tu raggiunga un obiettivo prima che tu ti senta bene con te stesso. Solitamente, quando un’autostima gonfiata non incontra la realtà, i bambini si lamentano dicendo “Non è giusto”. (Vedere regola 1)

Regola n° 3: Siamo spiacenti, non guadagnerai $ 40.000 all’anno dalla fine della scuola superiore. E non sarai vicepresidente, e non avrai neppure sofisticate tecnologie sulla tua macchina. Peggio: potresti persino dover indossare un’uniforme non di marca.

Regola n° 4: Se pensi che il tuo insegnante sia esageratamente severo, aspetta di avere un capo. Lui non ha un contratto di lavoro e così tende ad essere un po’ spigoloso. Quando sbagli, non ti chiede come ti senti al proposito.

Regola n° 5: Girare hamburger in un fast-food non è lesivo della tua dignità. I tuoi nonni avevano una diversa parola per descrivere il girare hamburger, lo chiamavano opportunità. E non erano nemmeno imbarazzati dal salario minimo, piuttosto sarebbero stati in imbarazzo a star seduti a parlare di rock-star tutto il weekend.

Regola n° 6: Non è colpa dei tuoi genitori. Se sbagli sei tu il responsabile: è il rovescio della medaglia di “E’ la mia vita”, “Tu non sei il mio capo” e di altre dichiarazioni eloquenti della tua generazione. Quando compirai 18 anni saranno affari tuoi. Non piangerci sù o farai la figura dell’egoista viziato.

Regola n° 7: Prima che tu nascessi i tuoi genitori non erano così noiosi come sembrano ora. Sono diventati così a furia di pagare le bollette, pulire la tua stanza e ascoltarti quando racconti quanto sei idealista. E a proposito, prima di
di andare a salvare la foresta pluviale da quei parassiti succhia-sangue dei tuoi genitori, prova a disinfestare l’armadio nella tua camera da letto.

Regola n° 8: La tua scuola può aver fatto fuori vincitori e vinti. La vita non l’ha fatto. In alcune scuole, ti daranno tutte le possibilità che vuoi per trovare la risposta giusta. Le insufficienze sono stati abolite e anche le bocciature; per non ferire i sentimenti di nessuno, lo sforzo è paragonato al risultato. Devi sapere però, che per quanto triste, tutto ciò non ha alcuna somiglianza con la vita reale. (Vedi la regola n°1, la regola n°2 e la regola n°4).

Regola n° 9: La vita non è divisa in semestri, e non c’è l’intera estate di vacanza. E… non ci sono nemmeno le vacanze di Pasqua. Lo spettacolo va in onda tutti i giorni; per otto ore al giorno. Non si ricomincia da zero ogni settembre ed ogni febbraio. Si va solo avanti e avanti. Mentre ci siamo: pochi posti di lavoro ti permettono di esprimerti, realizzarti o trovare te stesso. Dovrai trovare te stesso, esprimerti, realizzarti, nelle pause (Vedi regola n° 1 e la regola n° 2.)

Regola n° 10: La televisione non è la vita reale. La tua vita non è un telefilm. I tuoi problemi non saranno tutti risolti in 30 minuti, meno il tempo per la pubblicità. Nella vita reale, in effetti, le persone devono uscire dal bar per andare al lavoro. Ancora, tuoi amici non saranno ne’ vivaci ne’ flessibili come Jennifer Aniston.

Regola n° 11: Sii gentile con i secchioni. Ci sono altissime probabilità che diventino il tuo capo.

Regola n° 12: Il fumo non ti fa sembrare cool. Ti fa sembrare imbecille. La prossima volta che sei in giro, prova a guardare un undicenne con una cicca in bocca: è esattamente come sembra a chiunque abbia superato i 20 anni. Lo stesso vale per il termine “esprimere me stesso” riferito ai capelli viola o al piercing.

Regola n° 13: Non sei immortale. (Vedi regola n° 12.) Se hai l’impressione che vivere velocemente, morire giovani e lasciare un bel cadavere sia romantico, ovviamente non hai visto ultimamente uno dei tuoi coetanei a temperatura controllata.

Regola n° 14: Goditi tutto questo mentre c’è. Certo i genitori sono rompiscatole, la scuola è un fastidio e la vita è deprimente. Ma un giorno ti renderai conto com’era bello essere adolescente. Forse per non perdere tempo potresti cominciare ad apprezzarlo ora.

Tratte dal Libro: Dumbing Down Our Kids: Why American Children Feel Good about Themselves, but Can’t Read, Write, or Add -  (Rincretinendo i nostri figli: perchè i bambini americani stanno bene con se stessi ma non sanno leggere, scrivere o far di conto


Ancora una volta devo recitare il mea culpa e cospargermi la testa di cenere per aver pubblicato una bufala della in rete (come vedete Grillo non ha sempre ragione), per fortuna ha un minimo di verità e allora mi sono premunito di fornirvi la versione originale (almeno si spera!). Dal 2000 girano sulla rete le 11 regole di Bill Gates agli adolescenti, un documento scaricato e condiviso milioni di volte. I consigli non sono 11 ma addirittura 14 e soprattutto non sono di Bill Gates. Bill Gates non si è nemmeno mai minimamente sognato di darli e tantomeno di pubblicarli in rete. I non 11 consigli non di Bill Gates appartengono in realtà ad altra, pur autorevole fonte: il riformatore dell’educazione Charles J. Sykes, autore del libro, non tradotto in italiano, “Dumbing Down Our Kids: Why American Children Feel Good about Themselves, but Can’t Read, Write, or Add” (Rincretinendo i nostri figli: perchè i bambini americani stanno bene con se stessi ma non sanno leggere, scrivere o far di conto); in una rielaborazione successivo le prime 14 regole pubblicate nel 1996 in un editoriale del San Diego Union Tribune, diventano addirittura 50. Chi e perchè le abbia attribuite (riassunte con qualche modifica) a Bill Gates non si sa, forse perchè essendo regole piene di buon senso meritavano una fonte più autorevole? Ed ancora perchè epurare dalla lista le ultime tre regole? Avevano forse un’aria troppo conservatrice? Detto questo, io spero possano essere un valido aiuto alle nostre frizzanti generazioni di adolescenti, e che il buon Dio ce la mandi buona a tutti: genitori, insegnanti, parenti in genere. :)  


Giuseppe per la scuola… di vita.

#799

le dieci regole di bill gates – le 10 regole di bill gates

Scrivere un curriculum vitae

Scrivere un curriculum vitae modello

Scrivere un curriculum vitae modello: come fare?

25 consigli per compilare il proprio CV

 Scrivere un curriculum vitae modello

scrivere un curriculum vitae modello

Come scrivere un curriculum vitae modello? Cioè: come scrivere un curriculum capace di valorizzare al massimo la tua immagine e le tue competenze ed esperienze professionali?

Innanzitutto, un curriculum è composto da due documenti: la lettera di presentazione e il curriculum vitae vero e proprio.

Dal 2002, esiste uno standard europeo del cv, che però non ha avuto molto successo, perché risulta complicato da compilare e lungo da leggere. Perciò, non farò riferimento a questo tipo di documento. Scarica qui il modello

Ecco i miei 25 consigli su come scrivere un curriculum vitae modello.

1. Conosci te stesso

Per proporti al meglio alle aziende devi avere le idee chiare su te stesso. Cioè: devi sapere bene chi sei e quello che vuoi. Qual è la cosa che sai fare meglio? In quale settore pensi di poter esprimere le tue potenzialità al 100%? Quali sono i tuoi obiettivi di carriera? Quanto tempo vuoi dedicare al lavoro rispetto agli impegni della tua vita privata? A queste domande, che sono fondamentali, puoi rispondere solo tu.

È impossibile scrivere un curriculum vitae modello se non conosci te stesso e, di conseguenza, i tuoi obiettivi lavorativi. Perciò, devi individuare i tuoi punti di forza, le tue caratteristiche personali e i tuoi interessi. Fatto ciò, chiediti: che lavoro mi piacerebbe fare?

Ne consegue che non devi inviare candidature a qualsiasi azienda, ma scegliere un settore specifico, per il quale hai un interesse genuino e una reale preparazione.

2. Scrivi per chi ti leggerà

scrivere un curriculum vitae modelloÈ importante scrivere un curriculum vitaepersonalizzato per ogni azienda a cui ti proponi. È infatti sbagliato compilare un curriculum e inviarlo a centinai di aziende. Così è sparare nel mucchio.

Raccogli il maggior numero di informazioni su ogni singola azienda. Per esempio: guarda il sito web aziendale di ciascuna: come comunica la singola impresa, con quale stile? Se riesci, cerca di scoprire il nome della persona che leggerà il tuo curriculum. Tutte queste azioni ti permetteranno di personalizzare la tua comunicazione a seconda dello specifico destinatario. Si tratta di un modo molto efficace per scrivere un curriculum modello adeguato a ciascuna realtà aziendale.

3. Rispondi a un’inserzione o è un’autocandidatura?

Di solito, si procede a scrivere un curriculum vitae in due occasioni. La prima: in risposta a un’inserzione di ricerca di personale. La seconda: quando si propone la propria autocandidatura, magari dopo aver avuto notizia che l’azienda sta assumendo.

Nel primo caso, si deve citare la fonte con precisione: quasi sempre, c’è un codice da indicare nella lettera di presentazione o addirittura sulla busta. Lo stile di comunicazione dell’annuncio ci dovrà guidare nella redazione del curriculum.

Nel secondo caso, le fonti possono essere molte: un articolo di giornale, una trasmissione televisiva, il sito web dell’azienda ecc. Questa situazione ti dà dei vantaggi: hai più possibilità di scovare informazioni sull’azienda e su chi leggerà il tuo curriculum. Quindi, hai più probabilità di scrivere un curriculum vitae modello.

4. Scegli su quale carta scrivere il curriculum

Il foglio di carta su cui scrivere un curriculum vitae dev’essere in formato A4 e completamente bianco – quindi niente colori né disegni. La carta del foglio dev’essere di buona qualità e la stampa nitida. Il curriculum vitae non dev’essere mai una fotocopia.

Il curriculum va scritto a mano solo se è esplicitamente richiesto dall’azienda. In effetti, alcune imprese usano dei test grafologici per selezionare il personale.

5. Scrivi una lettera di presentazione efficace

Un curriculum vitae va sempre accompagnato da una lettera di presentazione. Anzi: prima del curriculum, fa in modo che il selezionatore veda la tua lettera di presentazione.

Parlerò della lettera di presentazione in un prossimo post. Qui, mi limito a dire che essa deve velocemente spiegare tutto del candidato: chi è, che cosa fa, che cosa ha studiato, che cosa vuole fare e, soprattutto, perché si propone a quell’azienda. Non sottovalutare la lettera di presentazione: scrivere un curriculum vitae modello può non bastare se la lettera di presentazione è banale.

6. Usa la prima persona singolare

Nello scrivere un curriculum vitae è meglio usare la prima persona singolare. In effetti, parlare in terza persona dà l’impressione di scansare le responsabilità. Invece, chi parla in prima persona dà la sensazione di essere protagonista di quello che fa.

7. Sii onesto

Dare enfasi alle proprie capacità è giusto. Dopotutto, stai sottolineando quelle che sono le tue qualità. Ma non esagerare. E soprattutto: non dire bugie. Differenziarsi dagli altri è giusto, barare no. Perciò, non scrivere cose che non sei poi in grado di sostenere al colloquio.

8. Sii concreto

Scrivere un curriculum vitae efficace significa soprattutto parlare di fatti, di risultati, di numeri. Hai ottenuto una promozione? Scrivilo. Hai fatto risparmiare il 20% alla tua azienda con una tua decisione? Scrivilo. Hai acquisito dieci nuovi clienti in un mese? Scrivilo. I fatti, i risultati e i numeri sono il miglior alleato per scrivere un curriculum vitae modello.

9. Sii breve

Essere concisi è indispensabile, anche perché si viene giudicati pure da quello! Molte aziende ricevono decine e decine di curriculum al giorno. Si può perciò immaginare che i loro selezionatori dedichino a ogni curriculum solo pochi secondi d’attenzione. Ecco allora che essere sintetici e saper isolare le informazioni più importanti diventa un obbligo per chi vuole scrivere un curriculum vitae modello.

In questo senso, si possono dare alcuni consigli pratici: il tuo curriculum non deve mai superare ledue pagine. Non usare il trucco di ridurre il corpo del carattere per poter scrivere di più: raggiungerai l’effetto opposto. Primo: perché il selezionatore farà più fatica a leggere il tuo cv. Secondo: perché non conta quanto scrivi, ma quello che scrivi.

Perciò, nello scrivere un curriculum vitae va’ subito al sodo e sii conciso.

10. Usa uno stile semplice e chiaro

Usare uno stile semplice e chiaro è utile per due motivi. Innanzitutto, perché scrivere un curriculum in questo modo dimostra al selezionatore che sei una persona che sa esprimersi con chiarezza. Poi, perché la semplicità ti evita di scrivere curricula troppo lunghi che, come visto in precedenza, sono controproducenti.

In sostanza: usa un vocabolario semplice, non tecnico. Allo stesso tempo, evita le parole colloquiali e le espressioni gergali o dialettali.

11. Niente errori di ortografia, grammatica, sintassi

Qui c’è davvero poco da commentare. Siccome sei giudicato anche per le tue capacità di esprimerti, evita di usare un italiano sciatto. Se vuoi scrivere un curriculum vitae modello, il tuo italiano dev’essere perfetto.

12. Usa il font giusto

Il font Times New Roman va benissimo per scrivere un curriculum su carta. Non variare il font in alcun punto: sceltone uno, devi scrivere con quello tutto il curriculum vitae.

Il corpo del carattere non dev’essere inferiore a undici, altrimenti rischi di scrivere troppo piccolo. Il colore del carattere? Il nero.

13. Cura la sezione dei dati anagrafici

Per scrivere un curriculum vitae efficace, devi prevedere una sezione “dati anagrafici”. In essa, devi scrivere:

- nome e cognome
- data e luogo di nascita
- nazionalità
- domicilio
- telefono fisso o telefono cellulare.
- e-mail personale
- posizione militare
- patenti automobilistiche

Se decidi di indicare anche un numero di telefono lavorativo, specifica che si tratta del numero del lavoro, affinché il selezionatore possa essere discreto. L’e-mail deve essere quella personale e non quella lavorativa. E fa’ attenzione che sia un indirizzo e-mail che ti qualifichi come una persona professionale.

Per quanto concerne la posizione militare: oggi, non è più fondamentale inserirla, poiché il servizio di leva non è più obbligatorio. Parlane solo se hai avuto un’esperienza particolarmente brillante o qualificante.

Anche l’indicazione delle patenti automobilistiche è facoltativa. Inseriscile solo se indispensabili per il lavoro per cui ti candidi.

Una cosa importante per scrivere un curriculum vitae modello: alcuni dati di questa sezione vanno riportati in alto a sinistra su ogni pagina, anche sulla lettera di presentazione. Questi dati sono: nome, cognome, domicilio, numero di telefono e indirizzo e-mail. Aiuteranno il selezionatore a contattarti velocemente.

14. Cura la sezione “Istruzione e formazione”

scrivere un curriculum vitae modello Per sorridere un po’… ma solo un po’!

In questa sezione devi indicare i tuoi titoli scolastici, scuola dell’obbligo esclusa. Parti dal più recente. Indica prima l’anno, poi il tipo di titolo conseguito, l’eventuale votazione – ma solo se è brillante – e il nome dell’istituto che ha rilasciato il titolo. Un esempio:

2012 – Laurea in Lettere moderne, 110/100 – Università degli Studi di Milano

Indica anche il titolo e gli argomenti della tesi, se ritieni che siano pertinenti con la professionalità richiesta dall’azienda a cui decidi di scrivere il curriculum vitae.

In questa sezione puoi anche riportare i corsi di formazione, di specializzazione o di perfezionamento, gli eventuali master, le borse di studio e gli stage professionali.

15. Cura la sezione “Esperienze professionali”

È una sezione fondamentale per scrivere un curriculum efficace e va perciò curata nei dettagli. Per ogni lavoro passato, inserisci il nome dell’azienda, il periodo di collaborazione, una breve descrizione delle mansioni svolte e, se vuoi, il tipo di rapporto di lavoro che avevi – stage, contratto a progetto, contratto a tempo indeterminato ecc.

Se sei alla ricerca del primo impiego che puoi scrivere in questa sezione? Indica le attività extra lavorative che hai svolto in passato e che ti possono qualificare come una persona attiva. Per esempio, indica gli eventuali lavori estivi, le attività nel volontariato, i blog creati ecc.

16. Cura la sezione “Lingue straniere”

Scrivere un curriculum vitae significa anche indicare le lingue che conosci, specificando quanto le conosci. Se vuoi, per ciascuna lingua, puoi specificare le tue abilità scritte, orali e di comprensione. Elenca eventuali viaggi di studio o diplomi di corsi seguiti in Italia o all’estero.

17. Cura la sezione “Conoscenze informatiche”

Elenca in modo dettagliato le capacità di uso dei software e dei linguaggi di programmazione che conosci. Inoltre, specifica il livello di conoscenza dei sistemi operativi e dei seguenti programmi del pacchetto Office: Word, Excel, Access, PowerPoint.

18. Indica i tuoi “Interessi”

Si tratta di indicare i tuoi hobby. Non è una sezione obbligatoria, ma facoltativa.

Presta attenzione a questa sezione del curriculum vitae soprattutto se le tue esperienze lavorative sono scarse. È utile per scrivere un curriculum personalizzato per la singola azienda. In questo senso, seleziona i tuoi hobby facendo attenzione a quelli che ben si sposano con le caratteristiche dell’azienda a cui stai scrivendo.

19. Indica i tuoi “Progetti per il futuro”

Ecco un’altra sezione facoltativa. Per meglio dire: le informazioni contenute qui possono essere inserite nella lettera di accompagnamento.

In questa sezione indica quali sono i tuoi obiettivi professionali. Sta’ attento a non esagerare: tieni i piedi per terra. Personalizza la sezione a seconda dell’azienda che riceverà il tuo curriculum vitae.

20. Cura l’impaginazione del curriculum vitae

Scrivere un curriculum vitae modello ti può senz’altro dare un vantaggio rispetto agli altri candidati. Però, oltre ai contenuti del tuo curriculum, cura anche la loro impaginazione.

In questo senso, il tuo obiettivo dev’essere scrivere un curriculum facile da consultare. Cioè: chi legge deve poter scorrere rapidamente il cv alla ricerca delle informazioni più importanti.

Tranne quando usi il cv nel formato europeo, non esiste un layout grafico preciso per un curriculum vitae: è una questione di gusti personali. La raccomandazione è però quella di scrivere un curriculum semplice e chiaro, che agevoli la lettura e che faccia risaltare le informazioni che contano.

21. Inserisci la liberatoria sulla privacy

La dichiarazione liberatoria sulla privacy è obbligatoria. Molto spesso, scrivere un curriculum vitae senza liberatoria equivale a farti cestinare, perché l’azienda non può trattare i tuoi dati personali.

La frase da inserire è questa: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003”.

22. Firma il curriculum vitae

Se alleghi una lettera di presentazione – cosa caldamente consigliata –, la firma puoi metterla direttamente alla fine della lettera. E deve essere autografa.

23. Non allegare una fotografia

Non è obbligatorio allegare una fotografia al tuo curriculum vitae. A meno che debba scrivere un curriculum in risposta a un’inserzione che la richiede. In questo caso, la fotografia dev’essere in formato tessera e puoi graffettarla direttamente sul cv.

24. Non parlare dei tuoi obiettivi economici

Nello scrivere il curriculum vitae – ma vale anche per la lettera di presentazione – non fare cenno ai tuoi obiettivi economici. Saranno oggetto di discussione nell’eventuale colloquio.

25. Come scrivere un curriculum vitae da inviare via e-mail?

scrivere un curriculum vitae modello

Se devi scrivere un curriculum vitae che poi sarà inviato via e-mail, dovrai inserire il cv come allegato. Considera invece l’e-mail come la tua lettera di presentazione.

Non inviare il tuo curriculum in formato Word (.doc). Non hai infatti la certezza che potrà essere letto dal selezionatore, che potrebbe usare una versione di Word più vecchia della tua. Dunque, come fare? Allega il tuo cv in formato Rich text format (.rtf) oppure in formato PDF.

Attento al nome che dai al file! Un nome come “cv-Rossi” non va bene. Scegli piuttosto: “Rossi-Mario-curriculum-vitae”.

Tratto da: Comunicare sul web

Giuseppe per il blog al servizio dell’occupazione

#725

 

Google Doodle – 01052012

Google – Doodle del giorno 01 maggio 2012


Festa dei lavoratori 

Festa dei lavoratori
Festa dei lavoratori

La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività mondiale celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Giuseppe per Google

#682

1° maggio 2012 – Festa del Lavoro

1° maggio

1° maggio 2012 – Festa del Lavoro

Perchè si festeggia il primo maggio?

 1° maggio

1° maggio La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Più precisamente, con essa si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell’Illinois (USA)[senza fonte]. La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.
L’origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all’ Internazionale dei lavoratori – vicine ai movimenti socialisti ed anarchici – suggerirono come data della festività il primo maggio.

Lavoratori - 1° Maggio - Festa del LavoroMa a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.
L’allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un’opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l’oggetto della festività sull’antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.
In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista – che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.

Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA) quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
I sindacati italiani CGIL, CISL e UIL organizzano annualmente a Roma un concerto per celebrare il primo maggio dall’anno 1991 (il famosissimo Concerto del Primo Maggio a Roma a cui partecipano annualmente centinaia di migliaia di persone).


Leggete anche:

Chi ha rubato il mio futuro?

1° maggio – Festa del Lavoro

Origini, storia e curiosità sul 1°maggio

Giuseppe per il primo maggio

#680

 

Chi ha rubato il mio futuro?

Lavoro news

Storia di ordinaria precarietà

di Valentina Romeo, Biella.

Lavoro Work

Lavoro e precarietàBuongiorno a tutti. Sono una ragazza di 29 anni che vive in provincia di Biella. Sono sposata dallo scorso agosto, felicemente sposata. E sono una precaria. In questo momento sono disoccupata.

Da dieci anni cerco, quando possibile, di lavorare con i bambini (sono un’educatrice d’asilo nido), ma non ho detto no quando mi sono stati offerti lavori che non erano il mio, lavori più “umili”, che di certo non hanno giovato alla mia realizzazione e soddisfazione personale e professionale (che pretese!). Ma, sapete com’è, oggi bisogna ringraziare anche solo se lo si trova, un lavoro. Ci provo, a lavorare con i miei amati bimbi, a fare l’unica cosa che davvero mi sembra di saper fare bene. Ma ormai, di concorsi pubblici nemmeno l’ombra, perchè spesso i comuni non vogliono farsi carico nemmeno delle sostituzioni di malattia; perchè i tagli all’istruzione, come alla sanità, sono assurdi (invece di investire sulla fascia 0-3 anni, che è quella più importante per lo sviluppo fisico e psichico di un essere umano, non c’è che totale disinteresse) e perchè le mie colleghe educatrici di ruolo dovranno andare a lavorare fino ad età inaccettabili. Avere a che fare con bambini di un anno (spesso anche meno), accudirli e curane ogni aspetto evolutivo, alla veneranda età di.. a quanto siamo arrivati adesso..? Ah, sì. 67 anni! Che meraviglia, tante belle nonnine imbottite di antidolorifici e infiltrazioni per i malanni causati da questo lavoro! Senza parlare delle condizioni psicologiche, dato che ormai ci stanno portando ad un rapporto numerico educatore-bambino inammissibile e a condizioni lavorative tremende, basta leggersi a tal proposito le varie meravigliose proposte di legge regionali sugli Asili Nido.

E chissà… chi avrà mai permesso tutto questo…?

Storia di ordinaria precarietàOggi guardo gli annunci di lavoro del Centro per l’Impiego della mia provincia: due annunci. Due. In tutta la provincia. Ieri erano, pensate, cinque! Di cui un posto come APPRENDISTA e due come TIROCINANTE. Ovviamente requisiti richiesti la laurea, la lingua straniera (fluente, mi raccomando), le ottime conoscenze informatiche (quelle due o tre cosette, insomma..). Tutto questo, in cambio di un compenso mensile di 350 euro (ah, addirittura. Allora grazie.) o di un “rimborso spese” (ma probabilmente solo se piove) che deduco non sia granchè più generoso. Allora ti rechi nei centri commerciali, che lì qualche annuncio appeso magari lo trovi e lasci il tuo ben curato curriculum in tutti i negozi in cui ricercano personale (con esperienza mi raccomando, perchè non sia mai che ti debba stare dietro un paio di ore per farti capire come funziona un registratore di cassa). Ovviamente non riceverai mai risposta, non arriverai nemmeno a essere chiamata per un colloquio, almeno per vedere che faccia hai. Ma perchè?! Ah già, perchè ho 29 anni, potrei essere sposata, potrei addirittura desiderare dei figli (Eresia! Alto tradimento allo Stato!), non vorrai mica che si prendano questo rischio! E soprattutto, perchè c’è la pericolosissima possibilità (visto che un po’ hai studiato e hai già lavorato in ambiti diversi, dimostrando sempre e comunque professionalità, serietà e ottimi risultati) che tua sia troppo furba. Già, troppo furba per poter essere manipolata e per poter accettare tutte le loro assurde e inconcepibili condizioni (orari esagerati con contratti da miseria, vedi sopra). Troppo furba o forse semplicemente con ancora un minimo di dignità. No, loro non ti vogliono con esperienza, con laurea o diploma, come credevi e con cui giustificavi i continui rifiuti. Loro ti vogliono STUPIDA.

E chissà… chissà chi ha permesso tutto questo. Lavoro e precarietà

Mio marito ha la mia età, fa il musicista (avete presente: “Che lavoro fai?”, “Il musicista”, “Sì, ok. Ma di LAVORO?”. Ecco, quello.). Sì, fa proprio il musicista e tenta di viverci. Ovviamente non riesce, perchè è una categoria che in Italia non viene minimamente presa in considerazione, né riconosciuta, né sovvenzionata. Chi se ne frega se ti fai il mazzo tutto il giorno, investendo tempo e denaro per studiare dalle 6 di mattina fino a sera, andando poi a suonare chissà dove per due soldi e arrivando a casa a tarda notte, magari dopo esserti fatto chilometri e chilometri. E ti lamenti pure, prova ad andare a lavorare in fabbrica, allora! E sì, lo fa. Perchè si aiuta, ci aiuta, anche lavorando part-time nella piccola ripettinatura di suo padre. Che, guarda un po’, si trova sotto cassa integrazione da almeno un paio di mesi (ma sono anni che il lavoro scarseggia e si tira avanti come si può). E chissà, continuo a chiedermi chi sarà mai che permette tutto questo.. Ecco chi sono. Sono gli stessi “capi” che ora ci tartassano con le loro richieste di sacrificio disumane, che però ti ritrovi solo tu, poveraccio, a farle. Perchè i diritti e privilegi della casta invece non si toccano. Sono gli stessi che ogni santo giorno escono sulle prime pagine dei giornali con una nuova inchiesta a carico, con nuove accuse agghiaccianti e nuovi creativissimi metodi (dovrebbero farci un manuale) su come fregare i soldi a NOI. A noi che invece ce li guadagnamo onestamente e con fatica, che siamo felici e orgogliosi della nostra casina in affitto arredata da Ikea e che ci siamo commossi nel togliere il nastro adesivo dopo averla tinteggiata tutta da soli, nei week end e dopo il lavoro (quando c’era). E poi ci chiedono i sacrifici. Io posso solo ringraziare di avere ancora i miei cari, adorati genitori, che, come possono (non sono certo gente ricca), ci aiutano e ci sostengono nelle nostre scelte. Sempre. Che ci hanno permesso (cosa che dovrebbe fare il nostro Stato) almeno di tentare di crearcelo, un futuro; che ci fanno credere che ancora possiamo fare programmi sulla nostra vita. La NOSTRA vita, quella di cui noi e noi soli dovremmo essere i proprietari e deciderne le sorti, quella che stanno tentando di rovinarci, con la scusa fasulla di migliorarla. Ed ora io mi chiedo: i miei genitori possono ancora (per quanto?) farlo, ma io, cosa potrò dare ai miei figli? Il nostro futuro, dov’è?

Grazie per la Vostra attenzione, da parte mia e della mia povera generazione.


Giuseppe per la dignità di un lavoro

#672

 

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Consulenze informatiche aziendali

Pastori & consulenti

Il trionfo del buon senso sulla tecnologia esasperata

Consulenze informatiche aziendali

ConsulenteUn pastore stava pascolando il suo gregge di pecore, in un pascolo decisamente lontano e isolato, quando all’improvviso vede avvicinarsi una BMW nuova fiammante che avanza lasciandosi dietro una nuvola di polvere.
Il guidatore, un giovane in un elegante abito di Versace, scarpe Gucci, occhiali Ray Ban e cravatta Yves Saint Laurent, rallenta, si sporge dal finestrino dell’auto e dice al pastore:
“Se ti dico esattamente quante pecore hai nel tuo gregge, me ne regali una?”
Il pastore guarda l’uomo, evidentemente uno yuppie, poi si volta verso il suo gregge e risponde con calma:
“Certo, perché no?”
A questo punto lo yuppie posteggia l’auto, tira fuori il suo computer portatile della Dell e lo collega al suo cellulare della AT&T. Si collega a internet, naviga in una pagina della NASA, seleziona un sistema di navigazione satellitare GPS per avere un’esatta posizione di dove si trova e invia questi dati a un altro satellite NASA, che scansiona l’area e ne fa una foto in risoluzione ultra definita. Apre quindi il programma di fotoritocco digitale della Adobe, Photoshop, ed esporta l’immagine a un laboratorio di Amburgo in Germania che dopo pochi secondi gli spedisce un’e-mail sul suo palmare Palm Pilot, confermando che l’immagine è stata elaborata e i dati sono stati completamente memorizzati. Tramite una connessione ODBC accede a un database MS-SQL e su un foglio di lavoro Excel con centinaia di formule complesse carica tutti i dati tramite e-mail con il suo Blackberry. Dopo pochi minuti riceve una risposta e alla fine stampa una relazione completa di 150 pagine, a colori, sulla sua nuovissima stampante HP LaserJet iper-tecnologica e miniaturizzata, e rivolgendosi al pastore esclama:
“Tu possiedi esattamente 1586 pecore!”
“Esatto. Bene, immagino che puoi prenderti la tua pecora a questo punto”, dice il pastore, e guarda il giovane scegliere un animale che si appresta poi a mettere nel baule dell’auto.
Il pastore quindi aggiunge:
“Hei, se indovino che mestiere fai, mi restituisci la pecora?”
Lo yuppie ci pensa su un attimo e dice:
“Okay, perché no?”
“Sei un consulente”, dice il pastore.
“Caspita, è vero – dice il giovane -, come hai fatto a indovinare?”
“Beh, non c’è molto da indovinare, mi pare piuttosto evidente: sei comparso senza che nessuno ti cercasse, vuoi essere pagato per una risposta che io già conosco, a una domanda che nessuno ti ha fatto e non capisci un cavolo del mio lavoro. Ora restituiscimi il cane!”

Giuseppe per le consulenze… non richieste

#654

 

Mia madre non piange

Toto - Vota Antonio, vota Antonio!

Anna Maria Cantarella

Mia madre non piange



Cieli infiniti 
e volti come pietra 
mani incallite
ormai senza speranza 
Addio Addio Amore 
Io vado via 
Amara terra Mia 
Amara e bella
(Domenico Modugno)

Giuseppe ……..

#557

Il meglio dai Curricula Vitae

CURRICULUM VITAE


 

 

  • “Richiedo un salario commiserato con la mia vasta esperienza”.
  • “Ho imparato Word Perfect 6.0 ed altri programmi come figli.
  • “Ho ricevuto una tacca come Venditore dell’Anno”. (sparategli!!!)
  • “Interamente responsabile per il fallimento di due (2) istituzioni finanziarie”. (questo ha pure il pedigree!!)
  • “Bocciato all’esame per magistrato con voti relativamente alti”.
  • “Consiglio al datore di lavoro di non farmi lavorare con altre persone”.
  • “Incontriamoci, cosi’ potrai meravigliarti della mia esperienza”.
  • “Mi farai diventare il tuo Super-Mega Boss in pochissimo tempo”.
  • “Sono un perfezzionista, e raramente anzi anzi quasi mai dimentico i dettagli”.
  • “Lavoravo per mia madre, finché’ non ha deciso di trasferirsi”.
  • “Stato civile: Nubile. Non sposata. Non fidanzata. Senza relazioni sentimentali. Senza impegni futuri.” (che sia racchia?)
  • “Sono diventato completamente paranoide, non credo in niente e nessuno”. (quindi se ti assumono non ci credi? E ti credo!!! Chi e’ il fesso che ti darebbe lavoro?)
  • “Il mio obiettivo e’ diventare meteorologo, ma poiché’ non ho un titolo di studio in quel settore, credo che posso anche provare a diventare agente di borsa”.
  • “Interessi personali: Donare il sangue. Finora ne ho donati 50 litri”.
  • “Ho rivestito un ruolo essenziale nel rovinare un’intera operazione per l’acquisto di una catena di negozi”.
  • “Nota: Si prega di non interpretare male il fatto che ho cambiato 14 lavori. Non ho mai dato le dimissioni da un lavoro”. (azzo 14 licenziamenti: un record!)
  • “Sposata: spesso. Bambini: svariati”. (no comment!)
  • “Ragione per la quale si e’ lasciata l’ultima occupazione: Insistevano che tutti gli impiegati andassero al lavoro alle 8:45 ogni mattina. Non potevo lavorare sotto quelle condizioni”. (gia’, che capo schiavista vero?)
  • “La ditta ha fatto di me un capro espiatorio, proprio come i miei tre precedenti datori di lavoro”. (che combinazione!)
  • “Sono risultato ottavo in un esame al quale hanno partecipato dieci candidati”.
  • “Possibili referenze: Nessuna. Ho lasciato un cammino di distruzione dietro di me”.
E per coloro che hanno gia’ un lavoro, queste frasi sono tratte da vere valutazioni sul rendimento sul lavoro:
 
 
  • “Dall’ ultimo mio rapporto, questo impiegato ha raggiunto il fondo ed ha cominciato a scavare”.
  • “Io non permetterei a questo impiegato di riprodursi”.
  • “Questo socio non e’ tanto un ex-possibilità’, ma proprio una possibilita’ inesistente”.
  • “Lavora bene quando viene tenuto costantemente sotto osservazione e messo con le spalle al muro come un topo in trappola”.
  • “Dire che ha una intelligenza profonda e’ come dire che una pozzanghera in un parcheggio e’ un abisso”.
  • “Questa giovane ha delle manie di adeguatezza”.
  • “Si pone delle mete molto facili da raggiungere e poi regolarmente non riesce a raggiungerle”.
  • “Questo impiegato sta’ privando, da qualche parte, un villaggio del suo idiota”. (questa e’ forte per davvero!)
  • “Questo impiegato dovrebbe andare lontano – E prima ci va’, meglio e’”.

Il meglio dai Curricula Vitae

 

Frasi che si suppone derivino da Curriculum veri e da domande di impiego.

  • INTESTAZIONE Spettabile Reclutement Supervisor- ROMA: l=3DEC 9mbre 1995 MI:8bre- NA:7mbre
  • Cavagliere illustrissimo- Esimio dottor.- Gent.Mo Lider
  • Allego mio profilum vite – Le mando il mio cuniculum
  • Ritengo indispensabile la circoncisione del curriculum
  • Spett. Spermarcati [supermercati]
  • Sono guardia giurata, esperto pistola, difesa personale, giudo …
  • Sono disintegrato da un mese [disoccupato+cassintegrato]
  • Il mio menage lavorativo e’ cominciato …
  • Vi scrivo senza occhiali perché’ non li trovo piu’, scusate iceroglifici …
  • Vi scrivo questa unica missiva in questo frangente in cui trovami…
  • Vorrei diventare un manager con la ‘A’ maiuscola …
  • La Vostra offerta mi inebria (sparategli!!!)

STATO CIVILE

  • Annullato dalla sacra Ruota
  • Coniata
  • Coniugato fino al …
  • Divorato
  • Inguaiato
  • Italiano
  • Matrimonio in vista
  • Mollato
  • Nobile

Vignetta di Katia Mariani 


Forse tutta questa disoccupazione che si vede in giro è motivata (almeno parzialmente) ;)


Giuseppe per l’impiego OTTIMALE.

#544

 

Lettera di un figlio di operaio

Lavoro - Dignità dell'uomo - Articolo 18

Lettera di un figlio di un componente 

non monetario della FABBRICA (operaio)

Articolo 18 e dintorni!!

 Lavoro - Dignità dell'uomo - Articolo 18
 Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta,  
Vincent van Gogh – Disperazione

era altobelloforte e odorava di olio e lamiera. Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica. L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo. L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie. L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università. L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lireper ogni ora di lavoro. L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.

 Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che

gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro. Ma mi è mancata l’aria quando, lunedì 26 luglio 2010, su “La Stampa” diTorino, ho letto l’editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile garanzia della continuità  delle occasioni da lavoro, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010). Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria. Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino. Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padreoperaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.

Odorava di dignità.

(Luca Mazzucco) 

Ecco cosa significa per me l’articolo 18, cara la mia Fornero!!!

Giuseppe per la dignità del lavoro

#473

 

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