Ciao papà

Ciao papà

3 maggio 2007 –  3 maggio 2013


Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi – Cesare Pavese


Giuseppe…….

#800

Cosa vedete nei miei occhi

La storia del vecchio Cranky

La storia del vecchio Cranky

 

La storia del vecchio Cranky

a storia del vecchio Cranky“Cosa vedi infermiera? Cosa vedete? Che cosa stai pensando mentre mi guardi? “Un povero vecchio”, non molto saggio, con lo sguardo incerto ed occhi lontani, che schiva il cibo, non dà risposte … e che quando provi a dirgli a voce alta : “Almeno assaggia”
Sembra che nulla gli importi di quello che fai per lui. Uno che perde sempre il calzino o la scarpa, che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui, per fargli il bagno, per alimentarlo e la giornata diviene lunga. Ma cosa stai pensando? E cosa vedi ?? Apri gli occhi infermiera !! Perchè tu non sembri davvero interessata a me..
Ora ti dirò chi sono, mentre me ne stò ancora seduto quì a ricevere le tue attenzioni lasciandomi imboccare per compiacerti.
“Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre ed una madre, Fratelli e sorelle che si voglion bene.
Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi, che sogna presto di incontrare l’amore .. A vent’anni sono già sposo, il mio cuore batte forte, giurando di mantener fede alle sue promesse.
A venticinque ho già un figlio mio.. che ha bisogno di me e di un tetto sicuro, di una casa felice in cui crescere.
Sono già un uomo di trent’anni e mio figlio è cresciuto velocemente, siamo molto legati uno all’altro da un sentimento che dovrebbe durare nel tempo.
Ho poco più di quarant’anni, mio figlio ora è un adulto e se ne va, ma la mia donna mi sta accanto per consolarmi affinché io non pianga.
A poco più di cinquant’anni… i bambini mi giocano attorno alle ginocchia , Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata..
Ma arrivano presto giorni bui…. mia moglie muore.. guardando al futuro rabbrividisco con terrore..
Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri.
E così penso agli anni vissuti… all’amore che ho conosciuto.
Ora sono un uomo vecchio… e la natura è crudele. Si tratta di affrontare la vecchiaia… con lo sguardo di un pazzo.

La storia del vecchio Cranky

Il corpo lentamente si sbriciola… grazia e vigore mi abbandonano. Ora c’è una pietra… dove una volta ospitavo un cuore. Ma all’interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia… Mi ricordo le gioie… ricordo il dolore. Io vorrei amare, amare e vivere ancora .. ma gli anni che restano son pochissimi… tutto è scivolato via … veloce.

E devo accettare il fatto che niente può durare..”
Quindi aprite gli occhi gente.. apriteli e guardate..
“Non un uomo vecchio”.. avvicinatevi meglio e… vedete ME !!
Ricordatevi queste parole quando incontrate una persona anziana per evitare di metterla da parte senza guardare all’anima giovane che le sta all’interno perché tutti noi un giorno, saremo così..  Purtroppo”.


Quando un uomo anziano è morto nel reparto geriatrico di una casa di cura in un paese di campagna australiana, si credeva che nulla di valore egli avesse potuto lasciare. Più tardi, le infermiere sistemando i suoi pochi averi, trovarono questa poesia. La qualità ed il contenuto impressionarono lo staff che volle farne tante copie da distribuire agli di tutto infermieri l’ospedale. Un’infermiera di Melbourne volle che una copia della poesia comparisse nelle edizioni di Natale delle riviste di tutto il paese come unico lascito di questo vecchio per i posteri e facendo in modo che figurasse su tutte le riviste per la salute mentale. E’ stata anche fatta una raccolta di immagini dedicata a questa semplice ma eloquente poesia. E così questo vecchio, che nulla pareva potesse dare al mondo, ora è l’autore di questa poesia ‘anonima’ che vola attraverso la rete internet.


Giuseppe per i diversamente giovani

#727

 

Ciao papà!

occhio lacrima

Ciao papà

3 maggio 2007 –  3 maggio 2012


La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo. Virginia Woolf


Giuseppe…….

#684

Ciao Daniele

Ciao Daniele

19 anni …….. Daniele.

 Ciao Daniele

Ci hai lasciato in un caldo giorno di luglio, lasciando gelo nei nostri cuori, mancava poco al tuo 19esimo compleanno e la tua fame di vita era incredibile. Avevi sogni, speranze, mete da raggiungere che per te erano sfide ancora più impegnative. Non ci hai mai fatto mancare il tuo sorriso, anche nei momenti di tensione che comunque ci sono in una comunità, anche piccola come quella di una classe. La tua discrezione, la tua educazione, il tuo voler mettere d’accordo tutti sempre e comunque era per noi un conforto insostituibile. Abbiamo apprezzato la tua determinazione che ci ha stupiti, la tua fame di “vita”, spero che l’armonia celeste possa un po’ placarla. Piangeremo per te, tutti ti si affezionavano facilmente, però non ti dimenticheremo mai, il tuo sorriso resta tatuato nei nostri cuori….per sempre. Ciao Daniele.


Una sua compagna di classe: 

Caro prof in questo momento dovrei essere a lavoro già da dieci minuti ma l’Anna penso che mi perdoni se resto dieci minuti su facebook. sono veramente sconvolta per qanto è successo! veramente! tante volte Dio, per chi crede in lui, si porta via i piu fragili e buoni secondo lei perchè accade ciò?????? c’è una spiegazione?

La mia (non) risposta:

Cara …. non ho nessuna difficoltà ad ammettere che ho pianto. Daniele voleva vivere, voleva fortemente vivere, e lo dimostrava in tutti i modi: impegnandosi a scuola, andando sempre e cmq allo stage anche se io lo vedevo pallido e stanco. Aveva saltato un pomeriggio e voleva assolutamente recuperarlo anche se da parte mia e dei suoi tutor (a scuola era stato adottato da tutti gli impiegati) continuavamo a dirgli che non importava, in ospedale chiedeva alla mamma di poter recuperare i giorni “persi”… anche adesso ho le lacrime agli occhi, come quando stamattina uscendo dalla segreteria per le solite pratiche dello stage mi trovo la sua mamma davanti, nell’ingresso della scuola che quasi urla, ma con una dignità incredibile, che “Daniele non c’è più”. Immediatamente si è fatto un capannello di persone, professori, bidelli (io continuo a chiamarli così perchè mi sembra più famigliare e intimo), impiegati, vice preside… e in un attimo sugli occhi di tutti sono spuntate calde lacrime di dolore. Daniele si faceva amare da tutti, era diventato la mascotte della nostra scuola…. e adesso basta…… Mi chiedi perchè sia accaduto, magari potessi darti una risposta Valeria, diciamo che è nella meccanica celeste, e spero che adesso sia felice nella schiera degli angeli, anche se, sono sicuro che lui voleva vivere ancora un po’, qui, con noi imperfetti…..


Paola:  

Posto questa bellissima riflessione: quαndo ero più piccola, un giorno, chiesi αd unα signorα: ‘Mα perchè ci vengono portαte viα sempre le persone più buone? E lei, con gli occhi lucidi, mi rispose: ‘Mα se tu vαi in un giαrdino, quαli fiori strαppi viα per portαrli con te: quelli più belli o quelli più brutti? (Grazie Paola)


Martina: 

Ci si lamenta sempre della propria vita..si è insoddisfatti..stressati.. annoiati.. si è sempre un pò scontenti per qualcosa! si cerca sempre di essere più felici.. di cercare quel qualcosa in più, ma proprio in momenti come qst possiamo realmente renderci conto che a volte siamo infelici per delle cose così stupide che non ci accorgiamo dove sta la vera felicità…la VITA. Ma purtroppo la morte è l’unico vero modo che il destino ha scelto per ricordarci continuamente che questa esiste. Penso che dovremmo tutti trarre esempio da una persona.. una persona speciale…che forse aveva meno motivi di noiper essere pienamente felice.. ma che era l’unica che ogni mattina ti salutava sempre con il sorriso..sempre. Purtroppo il grande difetto della morte è quello di non essere selettiva portando via qll k non lo meritano.. CIAO DANI…!  (Brava Martina)


Erica:

L’ultimo giorno di scuola! Ieri è stata dura, c’ho pensato tutta la notte alle parole che ha scritto sua mamma per lui !C’ha raccomandato di portarlo sempre con noi e così sarà…

‎”Ti porteremo sempre con noi …” (Grande sensibilità)


Ladybeetle1:

Ieri, dopo il saluto a Daniele, ho ricordato un canto dolcissimo. Lo si esegue  talvolta in chiesa, particolarmente quando accompagna la celebrazione un coro di giovani.

Ecco, per me questo canto porta tenerezza e nostalgia e mi piace pensare Daniele al timone della barca che naviga verso posti meravigliosi con il vento in poppa!!!
Tu sei
Tu sei la nostra grande nostalgia
Tu sei il cielo chiaro dopo la paura
Dopo la paura di esserci perduti
E tornerà la vita in questo mare.
Tu sei l’unico volto della pace
Tu sei speranza nelle nostre mani
Tu sei il vento nuovo sulle nostre ali
Sulle nostre ali, soffierà la vita
E gonfierà le vele in questo mare.
Soffierà, soffierà il vento forte della vita
Soffierà sulle vele e le gonfierà di Te.
(bello…)


Elena:

 ‎…sebbene ci conoscevamo da un anno solo, dimenticarti sarà impossibile…la volontà e la forza che mettevi tu è difficile da trovare….so che tu ci sarai lo stesso in classe con noi anche se non fisicamente…ma tu ci sarai..CIAO DANIELE!!!


Emanuela:

 

Le risposte ci sono ma non sono comprensibili al nostro scarso intelletto. Ad ognuno viene assegnato un compito ed un tempo, chiamiamolo destino. Daniele avrà di sicuro vissuto al pieno il suo tempo, la quantità non fa la qualità e nei confronti dell’eternità, pure le nostre vite sembrano un soffio. Viviamo i nostri sentimenti, i nostri dolori e sentiamo il distacco… non rammarichiamoci con domande a cui soluzioni non possiamo dare… facciamo dell’accettazione la nostra quotidianità, per quanto cruda essa sia.


Somewhere Over The Rainbow

Artista: Israel Kamakawiwo’ole

Titolo: Somewhere Over The Rainbow
Titolo Tradotto: Da Qualche Parte Sopra L’arcobaleno

Da qualche parte sopra l’arcobaleno

proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
una volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà

un giorno esprimerò un desiderio

su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?

Beh vedo gli alberi del prato e

anche le rose rosse
le guarderò mentre fioriscono
per me e per te
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

Beh vedo cieli blu e nuvole bianche

e la luminosità del giorno
mi piace il buio e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

I colori dell’arcobaleno così belli nel cielo

sono anche sui visi delle persone che passano
vedo degli amici che salutano
dicono “come stai?”
in realtà stanno dicendo “ti voglio bene”
ascolto i pianti dei bambini
e li vedo crescere
impareranno molto di più
di quello che sapremo
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

un giorno esprimerò un desiderio

su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
ci sono i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?


Giuseppe per DANIELE

#230

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