L’informatica nei film americani

Cinema

Ci sono solo 10 tipi di persone, quelli che comprendono il binario e quelli che non lo comprendono. (Anonimo)

 Cinema

Hackers - Winona Ryder - Movie

1) I virus sono in 3D ed hanno una grafica più fica di un gioco della Playstation 4.
2) I virus parlano e ti avvisano che stanno distruggendo il tuo pc. Un PC distrutto fa scintille.
3) Nessuno usa il mouse e battono della tastiera alla velocità della luce senza mai fare una pausa.
4) Per aggirare le superprotezioni dei super servers di un ente federale basta scrivere “bypass password” in una shell qualsiasi.
5) Se non hai almeno 10 monitor non sei nessuno.
6) Una foto può essere ingrandita fino a vedere i più piccoli particolari, non sgrana mai. Se sgrana hanno un pulsante magiche ricostruisce la foto. I serial killer li trovano così.
7) Tutti sanno usare benissimo qualsiasi tipo di software, anche se è la prima volta che lo vedono.
8 ) Per trasferire mille mila milioni di dollari basta premere un tasto sul cellulare. Tanto la banca non ti chiama per sapere che stai facendo. Il bonifico non esiste.
9) Le transizioni bancarie avvengono in tempo reale e vedi i soldi che aumentano con il contatore!
10) I PC di un qualsiasi ufficio hanno un software che ti fa vedere la piantina del palazzo in 3D, ci stanno pure i mobili e i cessi. Ovviamente da lì puoi vedere pure il super computer centrale che devi distruggere.
11) Le donne hacker sono tutte gnocche!

Hacher

12) La tecnologia aliena è basata su c/c++, ultimamente pare su .net/c#. Ovviamente è in cloud che da loro si chiama universe (o iUuniverse).
13) Ogni ricerca su database dura un secondo e alla fine ti uscirà una foto di giornali del 1930.
14) “Sono dentro!” frase detta da ogni hacher della storia del cinema.
15) Il tempo di download è sempre più o meno di un minuto, sia per scaricare mille mila milioni di Terabyte che un paio di MB. Se si blocca è sempre al 99%
16) I portatili hanno batterie infinite e non vengono mai spenti. L’eroe di turno lo porta in giro per giorni e lo usa al volo in ogni situazione, anche sotto un tunnel di cemento armato, tanto lì internet va a bomba.
17) Ogni hacker che si rispetti ha nel cassetto un software, scritto in un momento di noia, che è capace di collegarsi a qualsiasi sistema di comunicazione (cell, tv, semafori, telecamere, satelliti, lavatrici, etc). Ovviamente non ha mai pensato che avrebbe potuto prendere il premio Nobel conquista invenzione.
18) Ogni hacker che si rispetti spiega quello che sta facendo sparando a cazzo termini informatici.
19) Gli IP non esistono, si risolve tutto con i nomi. Ti basta scrivere “connect FBI system; bypass password; decrypt file; download all”.
20) Gli hacker maschi sono tutti cessi (tranne Neo).


Il sottotitolo di questo post sarà comprensibile solo per gli informatici. Strana gente!Firma


Giuseppe per la cinematografia informatica

#894

Sto cercando di trovare amici

Logo Facebook

… fuori da Facebook

 

Logo Facebook

Maglietta amicizia Facebook

“Sto cercando di trovare amici al di fuori di Facebook”

“Scendo in strada e ad alta voce dico alla gente cosa ho mangiato, come mi sento, cosa sto facendo e cosa farò più tardi. Ascolto le loro conversazioni e grido MI PIACE!

Al momento ho tre persone che mi seguono: due poliziotti e uno psichiatra“.

Dal web

Giuseppe per l’amicizia analogica

#890

 

Dodicesimo anno

Wordpress Logo

Anniversario Blog:

05-Feb-2003 – 05-Feb-2015

Dodicesimo anno

Splinder Logo

Since 2003

Anniversario Blog: 05-Feb-2003 - 05-Feb-2014 Undicesimo annoDodicesimo anno

Dodicesimo anno


Grazie a tutti! Grazie per l’anno passato insieme. Grazie per chi ha avuto la pazienza di leggermi. Grazie a chi ha anche commentato le mie piccole storie. Grazie a chi mi ha dato ottimi consigli. Grazie a chi mi ha dato spunti. Grazie a tutti insomma.
Horsefly firma


Cronologia:

Separatore arancione

05 Febbraio 2003 – Nasce il blog sulla piattaforma Splinder
05 Febbraio 2004 – 1° Anno
05 Febbraio 2005 – 2° Anno
05 Febbraio 2006 – 3° Anno
05 Febbraio 2007 – 4° Anno
05 Febbraio 2008 – 5° Anno
05 Febbraio 2009 – 6° Anno
05 Febbraio 2010 – 7° Anno
05 Febbraio 2011 – 8° Anno
18 Agosto 2011 – Si trasferisce sul dominio Lagreca.it – Tiscali Hosting – Piattaforma WordPress
01 Febbraio 2012 – Chiude la piattaforma Splinder
05 Febbraio 2012 – 9° Anno – 614 Post pubblicati
05 Febbraio 2013 – 10° Anno – 785 Post pubblicati – 362.714 pagine viste – 160 amici su FB
05 Febbraio 2014 – 11° Anno - 840 Post pubblicati – 513.665 pagine viste – 302 amici su FB
05 Febbraio 2015 – 12° Anno – 876 Post pubblicati – 684.479 pagine viste – 396 amici su FB
Giuseppe per gli anniversari

#876

 

10 scuse per difendervi dalla spunta blu

whatsapp logo

Ovvero: come giustificarsi a chi vi accusa di aver ignorato un messaggio

 whatsapp logo

whatsapp relazioni

Stressati dalla doppia spunta blu? I vostri rapporti sono minati da un controllo ossessivo? Ecco 10 belle soluzioni pronte per voi :) Accetto ulteriori suggerimenti! 


Scusa #1: la batteria

«Il tuo messaggio? Certo che l’ho letto. Il problema è che mi si è scaricata la batteria non appena l’ho ricevuto. ‘Sto iPhone 4 è da buttare, ormai si esaurisce dopo mezza giornata. Quasi quasi passo ad Android».

Scusa #2: l’aereo

«Ehi ciao, sì scusami se non ti ho risposto, sì, sì, il tuo messaggio su WhatsApp l’ho visto, epperò l’ho letto un attimo prima del decollo e quindi non ho potuto risponderti. Pensa che mi son pure beccato il cazziatone dalla hostess!» [Pausa] «Come? Sì, sono a New York, torno domenica, non te l’avevo detto?» [Altra pausa, allontanatevi dalla cornetta e fate finta di parlare con un barista inglese] «Yes, a coffee please, a small coffee if possible».

Scusa #3: l’aggiornamento software

«Pronto? Sì…ah ciao! Sì hai ragione, il fatto è che ho appena aggiornato il cellulare alla versione 5.0 di Android… Oh, non ci crederai, ma non funziona più niente, riesco solo a ricevere telefonate. Non è che conosci un sistema per tornare alla versione precedente?»

Scusa #4: la tastiera in arabo

«Per fortuna che mi hai chiamato. Ieri sera quei guasconi dei miei compagni di squadra mi hanno sfilato il telefono dalla tasca e mi hanno impostato la tastiera in arabo. Ti giuro, non riesco più nemmeno a entrare nella rubrica».

Scusa #5: il tamponamento

«Hai ragione, sono uno stupido, il tuo WhatsApp lo stavo leggendo in macchina e, guarda te…mi sono distratto e ho tamponato una Matiz ferma al semaforo. Ma no, no, tu non c’entri. È colpa mia, lo dicono tutti che non bisogna utilizzare il cellulare mentre si guida. Scusami devo lasciarti, sono qui col carrozziere per il preventivo».

Scusa #6: la galleria

«Il tuo WhatsApp? Certo che l’ho letto. Il problema è che subito dopo sono entrato in una galleria. E ho trovato traffico. Pensa la coincidenza, ne esco proprio ora».

Scusa #7: gli occhiali

«Pronto? Ah ma allora eri tu? Ho aperto il messaggio senza sapere chi fosse, sono senza occhiali, li ho lasciati in ufficio, da vicino ormai non leggo più niente. Come? Non sapevi che portassi gli occhiali? Una brutta presbiopia, tra l’altro pare peggiori con l’età».

Scusa #8: sei sicura che la spunta sia blu?

«Il tuo messaggio? No che non l’ho letto. Come dici? C’è la spunta blu? Mi sembra strano, forse hai visto male, questi cellulari fanno brutti scherzi, soprattutto sotto i raggi diretti del sole. Il verde e il blu a volte si confondono».

Scusa #9: lo svampito

«Come dici? Sono uno stronzo? Ma guarda che io ti ho risposto! Ma, ma… ma come non ti è arrivato nulla? Aspé, fammi controllare un attimo. Hai ragione, ho composto il messaggio ma non ho cliccato su Invia. Sono proprio uno svampito».

Scusa #10: The Blues Brothers

«Non è stata colpa mia! Non ti volevo ignorare. Dico sul serio. Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!»

Tratto da Panorama

Scusa #11: Quello che ci prova!

“Non posso risponderti.. ho finito i messaggi su whatsApp”….

Giuseppe per le relazioni pacifiche non “spuntate”

#863

 

L’Italia è un Paese meraviglioso

L’Italia è un Paese meraviglioso  di Fiorì Palmeri

L’Italia è un Paese meraviglioso

di Fiorì Palmeri

 L’Italia è un Paese meraviglioso  di Fiorì Palmeri

 L’Italia è un Paese meraviglioso  di Fiorì PalmeriTitolo: “L’Italia è un Paese meraviglioso. Da Lampedusa a Schio, a Thiene al Vicentino. I profughi raccontano”. Raccontano le loro storie; storie che hanno un comune denominatore: la necessità di fuggire. Fuggire perché nella loro terra non c’è libertà, perché c’è la guerra, perché perseguitati da ribelli, da filogovernativi, da gruppi etnici nemici e perfino da familiari prepotenti. Una fuga non certo facile perché, intanto, devono procurarsi il denaro per pagare i trafficanti: prima quelli che si avvicendano per fare attraversare l’interminabile deserto, poi quelli che organizzano i viaggi per mare verso Lampedusa. Non facile perché l’attraversamento del deserto significa spesso anche venti giorni sotto il sole cocente del tropico spesso con acqua razionata e con estenuanti fatiche alle quali i più deboli non sopravvivono e vengono abbandonati senza sepoltura. Non facile perché bisogna evitare i posti di blocco alle frontiere e, quando si arriva magari in Libia, ci si trova in mezzo alla guerra civile e a bombardamenti. E poi le difficoltà del mare, le “carrette” sovraccariche, le onde alte che fanno oscillare le imbarcazioni e scaraventano in acqua essere umani che vengono lasciati annegare. Non tutti, ma una buona parte dei protagonisti dei racconti passano attraverso questa odissea.

Nel libro non c’è nulla di inventato, nemmeno nei particolari meno importanti. I racconti scaturiscono da interviste fatte direttamente ai protagonisti, persone che vivono a Schio e dintorni tranne alcune che hanno dovuto lasciare l’Altovicentino perché la crisi in corso ha loro impedito di trovare un lavoro. Ho scritto queste pagine perché non condivido i luoghi comuni con cui molta gente affronta il fenomeno della migrazione. Così ho voluto scavare nel retroterra di queste persone per capire meglio le cause che hanno spinto tanti uomini e donne a lasciare la propria terra. Il libro narra di come vivevano prima di arrivare nel Vicentino, i motivi della partenza o spesso della fuga, l’attraversamento dei deserti per giungere in Libia ed imbarcarsi su una“carretta del mare”, la traversata del Mediterraneo e lo sbarco, per molti, a Lampedusa. Non si tratta di un’analisi sociale ma di una serie di racconti che vogliono cogliere l’aspetto umano e descrivere le difficoltà e i rischi ai quali in molti sono andati incontro soprattutto quando non esisteva ancora l’operazione “Mare Nostrum”. In queste pagine sono presenti cenni storici e politici dei Paesi di provenienza che, però, si riferiscono al momento del racconto e che, nel corso di quest’ultimo anno, in alcuni casi, sono stati superati dall’evolvere degli avvenimenti. Sono altresì presenti richiami geografici e abitudini di popoli che vivono in luoghi molto lontani da noi. Le storie sono narrate con ritmo incalzante senza indulgere a particolari e riflessioni superflue. Ringrazio l’ufficio dei servizi sociali del comune di Schio, l’associazione “Il Mondo Nella Città”, il centro di accoglienza “Madre Bakhita” e mia figlia Martina che mi hanno dato la possibilità di conoscere questi profughi i quali hanno accettato di raccontare solo perché c’era la garanzia della loro mediazione.

Fiorì Palmeri ha trascorso i primi 23 anni a Patti, in provincia di Messina e ben 45 a Schio. Per quasi vent’anni è stato collaboratore del quotidiano “Il Gazzettino” e di altri giornali della provincia di Vicenza. Per due mandati è stato consigliere comunale a Schio e ha ricoperto vari incarichi politici e culturali. Ha insegnato Materie Letterarie nella scuole medie della città.


Per acquistare il libro on line cliccare qui o qui.


Giuseppe per dolore migrante

#855

 

Undicesimo anno

Wordpress Logo

Anniversario Blog:

05-Feb-2003 – 05-Feb-2014

Undicesimo anno

Splinder Logo

Since 2003

Anniversario Blog: 05-Feb-2003 - 05-Feb-2014 Undicesimo anno


Grazie a tutti! Grazie per l’anno passato insieme. Grazie per chi ha avuto la pazienza di leggermi. Grazie a chi ha anche commentato le mie piccole storie. Grazie a chi mi ha dato ottimi consigli. Grazie a chi mi ha dato spunti. Grazie a tutti insomma.
Horsefly firma


Cronologia:

Separatore arancione

05 Febbraio 2003 – Nasce il blog sulla piattaforma Splinder
05 Febbraio 2004 – 1° Anno
05 Febbraio 2005 – 2° Anno
05 Febbraio 2006 – 3° Anno
05 Febbraio 2007 – 4° Anno
05 Febbraio 2008 – 5° Anno
05 Febbraio 2009 – 6° Anno
05 Febbraio 2010 – 7° Anno
05 Febbraio 2011 – 8° Anno
18 Agosto 2011 – Si trasferisce sul dominio Lagreca.it – Tiscali Hosting – Piattaforma WordPress
01 Febbraio 2012 – Chiude la piattaforma Splinder
05 Febbraio 2012 – 9° Anno – 614 Post pubblicati
05 Febbraio 2013 – 10° Anno – 785 Post pubblicati – 362.714 pagine viste – 160 amici su FB
05 Febbraio 2014 – 11° Anno - 840 Post pubblicati – 513.665 pagine viste – 302 amici su FB
Giuseppe per gli anniversari

#840

 

Levante – Alfonso

Levante - Alfonso

Alfonso, ovvero del senso d’inadeguatezza….

 Levante - Alfonso


Finalmente le agognate vacanze, si può rimanere a letto fino a tardi, senza problemi. Ci si rilassa dopo mesi di stress, dal caldo lettuccio si fa un po’ di zapping sui mille canali digitali e satellitari. Fino ad arrivare ad un video, di uno dei tanti canali musicali, che attira l’attenzione. Una ragazza carina è ad una festa, chiaramente da imbucata, cerca di essere spontanea per non dar dell’occhio. Alfonso è lo sconosciuto festeggiato e lei l’invitata (o imbucata?), con tanto di regalo in mano, costretta ad indossare scarpe scomode, un vestito d’insofferenza ed anche un sorriso beffardo in nome del bon ton. Una festa grottesca e claustrofobica, rappresentata in maniera egregia nel video ufficiale girato all’interno di un’ascensore dal quale emerge tutto il senso di imbarazzo e inadeguatezza della protagonista (“Tanti auguri ma non ti conosco…“).
In maniera ipnotica il video mi è piaciuto e come Levante, a volte ci si sente inadeguati in questo mondo. Siamo come ad una festa ma non conosciamo il festeggiato, che vita di m..da!!!!

Un piccolo appunto a Levante, ma era necessario quel “pérsoona”?Firma


Giuseppe per l’inadeguatezza esistenziale

#832

 

Il mondo che verrà

Logo Apple - Mondo

Volete assaggiare il futuro che verrà? Guardate questo video Apple… The iWatch

 Logo Apple

«I’ve seen things you people wouldn’t believe, attack ships on fire off the shoulder of Orion, I watched the c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates. All those moments will be lost in time, like tears in rain.» «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.»
(Rutger Hauer/Roy Batty)

Eh si cari signori la fantascienza è dietro l’angolo, inutile far finta di niente.


Giuseppe per il futuro

#790

 

Decimo anno

Wordpress Logo

Anniversario Blog:

05-Feb-2003 – 05-Feb-2013

Decimo anno

Splinder Logo

Since 2003

Torta decimo anniversario - Blog


Dieci anni! Come passa il tempo. Sembra ieri che per la prima volta avevo sentito parlare di blog e mi sono subito incuriosito al fenomeno, ancora poco chiaro per me. Una rapida ricerca in rete, e il primo tentativo con Splinder, “postando” il mio primo post di prova, davvero molto di prova!! Potete leggerlo qui. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, ho conosciuto gente interessantissima che mi hanno molto arricchito con i loro interventi. Posso senz’altro affermare che da quel 5 febbraio 2003, oggi sono decisamente più ricco dentro. Di questo ringrazio tutti. Un abbraccio e il prossimo appuntamento è per il ventennale. ;)
Horsefly firma


Cronologia:

Separatore arancione

05 Febbraio 2003 – Nasce il blog sulla piattaforma Splinder
05 Febbraio 2004 – 1° Anno
05 Febbraio 2005 – 2° Anno
05 Febbraio 2006 – 3° Anno
05 Febbraio 2007 – 4° Anno
05 Febbraio 2008 – 5° Anno
05 Febbraio 2009 – 6° Anno
05 Febbraio 2010 – 7° Anno
05 Febbraio 2011 – 8° Anno
18 Agosto 2011 – Si trasferisce sul dominio Lagreca.it – Tiscali Hosting – Piattaforma WordPress
01 Febbraio 2012 – Chiude la piattaforma Splinder
05 Febbraio 2012 – 9° Anno – 614 Post pubblicati
05 Febbraio 2013 – 10° Anno – 785 Post pubblicati – 362.714 pagine viste – 160 amici su FB
Giuseppe per gli anniversari

#785

 

Educazione & Tecnologia

IPhone 5 - Regalo

Lettera di una madre al proprio figlio tredicenne.

Regali e Iphone 5

 IPhone 5 - Regalo

I-Phone 5 - NuovoLettera di una madre al figlio tredicenne. Il motivo? Cercare di fargli capire il valore delle cose, ma anche il giusto peso da dare alla tecnologia e il tipo di comportamento da tenere in determinati ambiti. Il patto? Ti ho regalato l’iPhone, ma lo terrai solo rispettando 18 regole. La mamma si chiama Jenell Burley Hofmann e abita nel Massachussets, negli USA. Per Natale ha regalato un iPhone al figlio Gregory, accompagnando il dono con una lettera che elenca le condizioni da accettare per poter ricevere l’ambito regalo. La donna lavora proprio in questo ambito, dato che gestisce programmi per migliorare i rapporti tra i famigliari e proprio per questa sua indole, forse, ha deciso di accompagnare il regalo con una sorta di contratto che il figlio deve accettare per poter ricevere l’iPhone.

Ecco il testo della lettera:

Caro Gregory,

Buon Natale! Sei ora il fiero possessore di un iPhone. Accidenti! Sei un ragazzo di 13 anni bravo e responsabile e ti meriti questo regalo. Ma il regalo comprende alcune regole. Leggi bene il seguente contratto. Spero tu capisca che il mio compito è crescerti in modo che tu possa diventare un uomo sano ed equilibrato, che sa stare al mondo e coesistere con la tecnologia, ma non esserne dominato. Se non rispetterai queste regole metterò fine alla tua condizione di proprietario del telefono.
Ti voglio bene e non vedo l’ora di scambiare con te milioni di messaggi nei giorni a venire.
1. Il telefono è mio. L’ho comprato io. L’ho pagato io. In sostanza te lo sto prestando. Sono la migliore o no?
2. Saprò sempre la password.
3. Se suona, rispondi. È un telefono. Di’ “ciao”, sii educato. Non provare mai a ignorare una telefonata se sullo schermo vedi scritto “Mamma” o “Papà”. MAI.
4. Consegna prontamente il telefono a uno dei tuoi genitori alle ore 19.30 dei giorni di scuola e alle ore 21.00 nei fine settimana. Verrà spento per la notte e riacceso alle 7.30 del mattino. Se c’è un momento in cui non ti verrebbe da chiamare qualcuno sul suo telefono fisso perché temi che potrebbero rispondere i suoi genitori, allora non chiamare o non scrivere messaggi. Dai retta all’istinto e rispetta le altre famiglie, come noi vorremmo essere rispettati.
5. Il telefono non viene a scuola con te. Parlaci un po’ con le persone a cui normalmente mandi messaggi. Fa parte delle cose che si devono imparare nella vita. *Sui giorni in cui esci prima da scuola o i giorni di gita è necessaria una valutazione caso per caso.
6. Se il telefono cade nella tazza del water, va in pezzi cadendo a terra o svanisce nel nulla, sei responsabile del costo di sostituzione o riparazione. Taglia l’erba, fai il babysitter, metti da parte i soldi che ti regalano al compleanno. Se succede devi essere pronto.
7. Non usare la tecnologia per mentire, deridere o ingannare un altro essere umano. Non farti coinvolgere in conversazioni che possono fare del male a qualcun altro. Sii un buon amico e non ti mettere nei guai.
8. Non scrivere in un messaggio o una mail qualcosa che non diresti di persona.
9. Non scrivere in un messaggio o in una mail qualcosa che non diresti in presenza dei tuoi genitori. Cerca di censurarti, stacci attento.
10. Niente porno. Cerca sul web contenuti di cui parleresti anche con me. Se hai domande rispetto a qualsiasi cosa, chiedi a una persona – preferibilmente a me o a papà.
11. Spegnilo, rendilo silenzioso, mettilo via quando sei in pubblico. Specialmente al ristorante, al cinema e mentre parli con un altro essere umano. Non sei una persona maleducata, non permettere all’iPhone di trasformarti.
12. Non inviare e non chiedere foto delle tue parti intime o di quelle di qualcun altro. Non ridere. Un giorno sarai tentato di farlo, a dispetto della tua intelligenza. È rischioso e potrebbe rovinare la tua vita al liceo, all’università, della tua età adulta. Il cyberspazio è vasto e più potente di te. Ed è difficile far sparire le cose da questo spazio, inclusa una cattiva reputazione.
13. Non fare miliardi di foto e video. Non c’è bisogno di documentare tutto. Vivi le tue esperienze, rimarranno nella tua memoria per sempre.
14. Lascia il telefono a casa, qualche volta, e sentiti sicuro di questa decisione. Non è vivo e non è una tua estensione. Impara a fare senza. Sii più grande e potente della PSTM, la paura di sentire la sua mancanza.
15. Scarica musica nuova o classica o diversa da quella che ascoltano milioni di tuoi coetanei. La tua generazione ha un accesso alla musica senza precedenti nella storia. Approfittane, espandi i tuoi orizzonti.
16. Gioca a qualche gioco di parole o di logica che stimoli la tua mente, ogni tanto.
17. Tieni gli occhi aperti. Guarda cosa succede intorno a te. Guarda fuori dalla finestra. Ascolta il canto degli uccellini. Fai una passeggiata, parla con uno sconosciuto, fai lavorare la tua immaginazione senza Google.
18. Farai qualche casino. Ti ritirerò il telefono. Ci metteremo seduti e ne parleremo. Ricominceremo da capo. Io e te continuiamo a imparare cose nuove, giorno per giorno. Io sono dalla tua parte, sono nella tua squadra. Siamo insieme in questo.
Spero che tu possa essere d’accordo su questi punti. Molte delle “lezioni” che fanno parte della lista non si applicano soltanto all’iPhone, ma anche alla vita.
Stai crescendo in un mondo in continuo e veloce cambiamento. È eccitante e seducente. Tu cerca di non complicare le cose, ogni volta che puoi. Fidati della tua testa e del tuo grande cuore, più che di ogni apparecchio. Ti voglio bene. Goditi il tuo nuovo favoloso iPhone.

Buon Natale!

Xoxoxo
Mamma

tratto da: iphoneItalia.it - La versione ufficiale della lettera su  huffingtonpost.com


 Argomento delicato quello dell’educazione nell’era della tecnologia più spinta. probabilmente io avrei aggiunto qualche altro punto al già consistente elenco della mammina americana. Una sola cosa mi chiedo: ma se a 13/16 anni hanno già in regalo il massimo (e più costoso) che offre la tecnologia, a 25 cosa vorranno?Firma


Giuseppe per il “parental control”

#778

 

Copyright © All Rights Reserved · Green Hope Theme by Sivan & schiy · Proudly powered by WordPress