10 tipi di studenti universitari

Studente - Studentessa - Università - Universitario - Universitaria

I 10 tipi di studenti universitari

 Studente - Studentessa - Università - Universitario - Universitaria

Esame universitario - test1. IL FOTOFINISH – Ama le grandi sfide. Pretende di scalare l’Everest in due ore, pretende di andare a New York in mezz’ora, pretende di perdere 3 chili in un giorno. Pretende di studiare 900 pagine in due giorni. Prende per la prima volta in mano il libro a sette giorni dall’esame, a sei lo apre, a cinque lo sottolinea, a quattro finisce il primo capitolo, a tre giorni dalla fine ha fatto solo due capitoli su 39. Di un libro su quattro. E’ messo talmente male che chiede aiuto alla Protezione Civile, ma visto che Bertolaso è a spegnere un incendio del finto vulcano della villa di Berlusconi in Sardegna, si affida al WWF che lo considera specie protetta. Perché quasi sempre, non si sa come (culo, mazzette, scollatura) ce la fa.

2. IL NERVOSO – Pazzo, sclerotico, urla a chiunque gli si avvicini in periodo di esami. Il brutto è che è sempre in periodo di esami, perché studia tutti i giorni, a tutte le ore, forse si riposa solo a Natale. Se mentre sta studiando gli chiedi (gentilmente) l’ora, ti risponde urlando: “MACHECAZZOMICHIEDIL’ORANONVEDICHESTOSTUDIANDO,CAZZO!”. Intrattabile, irascibile, ansioso: sembra Paperino quando, tormentato dalla sfortuna, fa i suoi scatti d’ira. Ora che ha letto questa classifica starà pensando: “Ma come cazzo ti permetti di prendermi in giro brutto coglione??”. Scusami.

Esame università - maturità - di stato3. IL METODICO – Passa più tempo a organizzare lo studio che a studiare. Ha già programmato tutti gli esami da qui al 2015. Sa che il 23 gennaio 2014 avrà un esame di 872 pagine divise in tre libri: 400 da studiare tra il 3 novembre e il 14 dicembre. 300 da studiare e ripassare bene entro e non oltre il 5 gennaio, mentre le restanti da fare per il 16 gennaio, sottolineando questa volta in blu i concetti principali, in rosso le nozioni secondarie e ripetendo tutto. E’ talmente preciso che studia ogni giorno 23,25 pagine, fermandosi esattamente a un quarto della pagina. Niente e nessuno potrà distrarlo dalla sua tabella di marcia, neanche l’uscita al cinema del suo film preferito, neanche un viaggio omaggio ai Caraibi, neanche la caduta di un meteorite sul balcone di casa.

4. IL GHIRO – La sua sveglia sta ancora suonando. Ma lui sta dormendo. E’ il Re del Posponi, il mago del sonnellino pomeridiano sul divano. Si addormenta letteralmente sui libri, crolla sulle pagine. In pratica dorme a tutte le ore. Prova a studiare di notte ma crolla sotto ai colpi del sonno e pensa: “Non è poi così tardi, ora dormo e mi sveglio prima domani mattina per studiare”. Il problema è che il giorno dopo sente la sveglia e la ignora, si alza tardi e alla fine non studia niente né la sera prima né la mattina. Poi mangia e dopo pranzo gli sale l’abbiocco facile, irresistibile. Dice: “Stavolta non dormo, chiudo solo un attimo gli occhi sdraiandomi sul divano ma non dormo”. Come nei film, appare il sottotitolo ‘Due ore dopo…’ e c’è lui ancora schiantato sul divano che sta sognando l’esame.

5. L’AFFAMATO – Non ha fame di cultura, né di libri. Ha solo fame. Di cioccolato, di merendine, di gelato, di tutto. Appena apre un libro, gli viene un vuoto allo stomaco ed è costretto a recarsi in cucina e ad aprire il frigorifero. In periodo di esami si mangerebbe pure il divano, soprattutto nei giorni appena prima dell’appello. Ingrassa talmente tanto che il professore all’esame gli chiede se è parente di Galeazzi. Finito l’esame, si consola ingozzandosi di cibo. Fino all’esame dopo.

Studiare - Studiare - Studiare - Studiare - Studiare - Studiare - Studiare - Studiare - 6. IL POETA – Non pensate che sia un novello Dante o la reincarnazione di Petrarca. No, lui è un ragazzo semplice che però sotto esami si ispira e tira fuori perle di saggezza. E’ quello che: “Come va lo studio? Bene, domani arrivano anche i mobili”. Oppure: “Come vai in università? A piedi. Ma restano nella mente le narrazioni dei suoi orali: “La prima domanda non la sapevo, 1-0 professore con una sassata dalla distanza dopo 5 minuti. In contropiede però trovo l’1-1, salvandomi in corner con alcune cose dette a caso. Colpo importante a fine primo tempo, due domande giuste su due e l’impressione di chi sa: 3-1 e vantaggio per me. Dialettica e sapienza, sembro il Barcellona. Secondo tempo tutto in difesa, catenaccio all’italiano. Ma non basta: domanda tranello ed è 3-2, come un rigore che non c’è. Poi l’unica cosa che non avevo neanche aperto, chiesta: 3-3. Grande sofferenza, risultato in bilico a pochi minuti dalla fine. L’esame sta per finire, ma al novantesimo inoltrato, all’ultima domanda, la fiammata del bomber: risposta esatta e 4-3, esame passato e tre punti preziosi”.

7. MISTER 30 E LODE – E’ una categoria a parte. Quasi una setta. Come se fosse scritto nella Costituzione: loro devono prendere 30 e lode sempre. Chi non è iscritto al club non può capirlo e pensa che ci siano giri di soldi o di mazzette, che abbiano salvato la vita al professore durante una vacanza insieme in Colorado nel 1997, che in realtà il professore sia suo padre in incognito, che visto che ha un 30 e lode sul libretto allora siano costretti a dare solo 30 e lode da quel momento in poi. Un 30 e lode è per sempre, chi entra nel circolo non esce più. Il giorno prima dell’esame, l’amico che prende sempre 18 (chi non ne ha uno), chiede a Mister 30 (spesso una ragazza): “Come sei messo? Io mi sento pronto”. La risposta è sempre: “Stavolta non benissimo, andrà male”. Poi il ’18′ prende 18, il ’30′ prende 30. E amici come prima.

8. LO SCIALLO – Ha l’esame il 13 ma non lo sa. I suoi amici, due giorni prima, lo avvisano: “Ma non avevi l’esame il 13?”. In effetti, a pensarci bene, è vero. Ma si era dimenticato. Il bello è che non prova neanche a rimediare studiando in extremis, preferisce presentarsi e poi ‘come va va’. Guarda solo un po’ su Wikipedia per capire gli argomenti dell’esame. E’ quello che non studia perché si sente dotato di una brillante dialettica. Pensa infatti di intortare il professore, con giri e giri di parole. Il problema ovviamente è che non studiando va sempre male. Però a lui non interessa, va oltre le apparenze, si sente avanti. Ah, è 4 anni fuoricorso.

9. IL BALZATORE – Balza. Sempre e comunque. Uno stile di vita. E’ quello che non dà mai gli esami. Finge di avere qualcosa da fare, ma in realtà ha sempre paura di fare brutte figure. ‘O la va o la spacca’ è l’opposto del suo pensiero. Lui, nel dubbio, non va. Non si presenta agli appelli e si sente come se avesse passato l’esame. E’ ancora convinto di avere un fratello gemello che dà gli esami al posto suo. Nei casi più gravi, dice di aver dato l’esame e di aver preso un onesto 26 mentre in realtà è rimasto fuori dall’università. Sul suo libretto i pochi voti presenti tentano il suicidio per solitudine.

10. IL RIPETITORE – Legge e ripete. Di continuo. Parla, parla, parla. Le sue parole sono come i Rotoloni Regina, non finiscono mai. In pratica ripete tutto quello che c’è da studiare, parola per parola. Il resto della famiglia, dopo aver pensato al suicidio, decide di comprarsi dei tappi per le orecchie, dopo il vano tentativo con le cuffie per la musica. Il bello è che se uno cerca di parlargli, verrà accusato di averlo disturbarlo. Parla così tanto che all’esame si ricorda tutto, ma non ha più voce all’esame. Da premio Oscar le sue interpretazioni dell’esame allo specchio, con tanto di shampoo/microfono.

Fonte: buulb.com

Giuseppe per gli universitari

#802

 

La rana e lo scorpione

La rana e lo scorpione

La rana e lo scorpione

La rana e lo scorpione

La rana e lo scorpioneUno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda.”

La rana gli rispose: “Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!”

“E per quale motivo dovrei farlo?” incalzò lo scorpione “Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!”

La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
La rana e lo scorpioneA metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.

Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all’insano ospite il perché del folle gesto.

“Perché sono uno scorpione…” rispose lui “E’ la mia natura


Dopo i recenti fatti politici mi è venuta in mente questa favola. Un risveglio dell’inconscio? L’ineluttabilità della natura umana e/o animale? Un sudore freddo lungo la schiena? Chissà, fatto sta che non sono tranquillo, ad abbracciare certe realtà, a volte, si può rimanere punti, mortalmente!


Giuseppe per… certe paure ancestrali.

#801

 

Ciao papà

Ciao papà

3 maggio 2007 –  3 maggio 2013


Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi – Cesare Pavese


Giuseppe…….

#800

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