Siddharta – Herman Hesse

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Siddharta – Herman Hesse

 Siddharta - Herman Hesse

« Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare un po’ diverso quando lo si esprime, un po’ falsato, un po’ sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d’accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d’un uomo suoni sempre un po’ sciocco alle orecchie degli altri »

Siddharta


Siddharta è un romanzo dello scrittore tedesco Hermann Hesse edito nel 1922.Siddharta - Herman Hesse

Il libro narra la vita di Siddharta, giovane indiano, che cerca la sua strada nei più svariati modi. Fin dall’inizio il narratore si dimostra esterno ed onnisciente poiché, benché faccia intuire che la storia di Siddharta sia tra le più particolari, non esprime un suo punto di vista. Si può dire che la focalizzazione sia quella del giovane.

Infatti è attraverso i suoi occhi che noi vediamo un’India del VI secolo a.C. dominata da molte religioni, da molti modi di vivere, da realtà e ipocrisie.

Siddharta inizia il suo viaggio fiancheggiato dall’inseparabile amico d’infanzia, Govinda, il quale lo ha sempre visto come un saggio. I due decidono di andare a vivere con i “Samana”, pensatori che vivono di poco o nulla, che imparano a immedesimarsi con tutto ciò che incontrano. Così fa infatti Siddharta. Dopo aver vissuto con loro, lui e Govinda decidono di andare a vedere il Buddha Gotama, alla quale setta Govinda decide di aggregarsi. Siddharta rimane quindi solo e arriva in una città, dove conosce la bella Kamala.

La straordinaria maestria di Hesse è ben visibile nei capitoli riguardanti Kamala, in quanto non la nomina mai con un appellativo dalla connotazione negativa, ma lascia intuire il lavoro, moralmente poco “elevato”, della donna. Siddharta decide di imparare l’amore da lei e tramite quello apprende i vari modi di lavorare, di guadagnare, di spendere e di divertirsi.

Il personaggio dell’autore che dapprima sembrava “immacolato” si dimostra soggetto alle debolezze umane, lui che considerava male quei comportamenti e che se ne considerava superiore.

Dopo anni e anni passati con Kamala, Siddharta si dispera, capisce il suo errore e scappa. Qui si ha il climax del libro, Kamala abbandonata dall’uomo che ama e da cui sa di non essere amata porta in grembo un figlio destinato a chiamarsi come il padre. Anche senza dichiararlo apertamente, l’autore lascia intendere che Siddharta incontrerà il figlio.

Questo succederà solo dopo un lungo periodo di transizione dell’ormai uomo Siddharta che, dilaniato dai rimorsi per il suo stile di vita degli ultimi anni, ipotizza per sé il suicidio come forma estrema di purificazione. Ma il caso, forse il destino, lo aiuta: incontra Govinda. L’amico da subito non lo riconosce, anzi si ferma pensando di aiutare uno sconosciuto. L’incontro tra i due è toccante, ma quando si separano si ha di nuovo la sensazione che si rivedranno.

Siddharta ha ritrovato un motivo di vita e cerca una nuova strada, che trova sulle sponde dello stesso fiume nel quale pensava di porre fine alla sua vita. A quel punto si imbatte in un barcaiolo che insegna al ragazzo l’essenza dell’acqua, mostrandogli il proprio spirito, come se il fiume fosse un’entità viva. Vasudeva, questo il suo nome, ci abita e condivide con Siddharta l’idea che il fiume sia vivo, che parli, che insegni. Siddharta decide di rimanere con Vesudeva da cui imparerà molto, anche durante i lunghi silenzi.

Siddhartha

Un’altra scena toccante si ha con il passaggio di Kamala che è in viaggio per trovare Gotama, il Buddha ormai morente; con lei c’è il piccolo Siddharta. Un serpente morde la madre, il piccolo piange e richiama l’attenzione del padre che, riconosciuta la donna, cerca di aiutarla, ma tutto è inutile. Ora Siddharta ha un figlio da crescere. Come in tutti i romanzi c’è l’antagonista dell’eroe, ma è un paradosso: di Siddharta è lo stesso figlio. Il giovane ragazzo è ribelle, non lavora, si annoia, non vuole imparare: totalmente il contrario del padre. Dopo anni di sofferenza, il figlio scappa e Siddharta è costretto a lasciarlo andare: sono troppo diversi per poter convivere. Questo episodio, inoltre, induce Siddharta a pensare a quando anche lui aveva abbandonato suo padre e al dolore che gli aveva sicuramente procurato. Un giorno anche il vecchio barcaiolo lascia Siddharta, recandosi nella foresta, alla ricerca anche lui di altre conoscenze.

E qui si chiude il libro, nel rincontro di Siddharta e Govinda, ormai vecchi, vissuti, sapienti. L’amico ancora una volta non riconosce Siddharta, invecchiato, cambiato. Si raccontano le vite, ma soprattutto Govinda chiede all’amico quale sia, dopo tutti questi anni, la sua filosofia e Siddharta attua un monologo a dir poco affascinante.

Ora c’è da chiedersi se quel che Hesse fa dire al suo personaggio non sia altro che quello che lui ha dedotto da anni di studi sui libri del nonno, ma su una cosa non si può che essere d’accordo: Siddharta è un Buddha.

Ciò che trasmette questo libro non è solo un insegnamento morale, ma una lezione di vita su come giudicare per essere giudicati, su come cercare la conoscenza e su come anche il più puro degli uomini si possa ritrovare nel peccato.


La morale non la si trova alla fine del libro, ma bensì è in ogni capitolo, in ogni pagina e in ogni parola. Un libro ricco di contenuti e di “saggezza” che ognuno di noi dovrebbe leggere almeno una volta nella propria vita..

E’ inevitabile immedesimarsi nel protagonista, con la sua voglia e la sua lotta per cercare la propria strada e per la verità. E’ incredibile l’umiltà e la voglia di apprendere di Siddharta, per lui ciò che sa non è mai abbastanza. Siddharta dovrebbe essere preso ad esempio da ogni giovane della nostra generazione, come un modello sa seguire in questa spasmodica ricerca, che è anche un po’ trovare se stessi. 

E’ senza ombra di dubbio un libro che fa ragionare. Ciò che trasmette questo libro è non solo un insegnamento morale, ma una vera e propria lezione di vita. Fa capire come anche il più puro degli uomini si possa ritrovare di fronte alle mille tentazioni della vita e cadere nel peccato. Ma anche se siamo sprofondati nel peccato esiste sempre una via per la redenzione, un processo catartico che in primo luogo porta alla propria felicità dopo tanta ansia di trsgressione.

Questo libro fa capire realmente come tutto ciò di cui ci circondiamo, tutte le belle apparenze nei rapporti con gli altri e con noi stessi, non bastano a farci sentire meglio. Non abbiamo realmente bisogno di tutto ciò che abbiamo. Ciò che ricerchiamo sempre e comunque è la pace con noi stessi, è la retta via.

Inevitabile innamorarsi di questo libro e del protagonista perché c’è un po’ di Siddharta in ognuno di noi.  (horsefly)


 

La morale non la si trova alla fine del libro, ma bensì è in ogni capitolo e in ogni pagina. Un libro ricco di contenuti e di “saggezza”.

E’ inevitabile immedesimarsi nel protagonista, con la sua voglia e la sua lotta per cercare la propria strada e per la verità. E’ incredibile l’umiltà e la voglia di apprendere di Siddharta, per lui ciò che sa non è mai abbastanza.

E’ senza ombra di dubbio un libro che fa ragionare. Ciò che trasmette questo libro è non solo un insegnamento morale, ma una vera e propria lezione di vita.

Fa capire come anche il più puro degli uomini si possa ritrovare di fronte alle mille tentazioni della vita e cadere nel peccato.

Questo libro fa capire realmente come tutto ciò di cui ci circondiamo, tutte le belle apparenze nei rapporti con gli altri e con noi stessi, non bastano a farci sentire meglio. Non abbiamo realmente bisogno di tutto ciò che abbiamo. Ciò che ricerchiamo sempre e comunque è la pace con noi stessi, è la retta via.

Inevitabile innamorarsi di questo libro e del protagonista perché c’è un po’ di Siddharta in ognuno di noi. 

Giuseppe.. on the road…. again.

#186

 

Franco Battiato – La Cura

Franco Battiato - La Cura

Franco Battiato – La Cura

  Franco Battiato - La Cura

Franco Battiato – La Cura – Testo Lyrics

Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare. 
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.

Senza dubbio una delle più belle  canzoni, sull’amore, di tutti i tempi! L’amore non solo per l’altro genere ma ma per tutti. Quando sarebbe bello se anziché dire sempre “me ne fotto” dicessimo “io ho cura di te”! Firma Horsefly

horsefly


Giuseppe…. i care you.

#185

Piccolo apologo sul Paese illegale

Povera Italia

Sabato notte, viale Ceccarini, Riccione  - Piccolo apologo sul Paese illegale

 Povera Italia

La storia. Quattro ragazzi sui 18 anni mangiano una pizza in un ristorante e poi scappano senza pagare il conto. Tre ce la fanno, uno viene bloccato dal personale del locale. Che lo gonfia di botte. I passanti difendono il giovane, pagano il conto (senza ottenere la ricevuta). E la legge? di MICHELE SERRA / Commenta - Tratto da “Repubblica”


Legalità vo’ cercando ch’è si’ cara… (parafrasando il Sommo poeta)

Sono davvero senza parole di fronte a fatti del genere, a quando le posse e l’impiccagione al ramo più alto del primo albero che s’incontra sulla strada? Le regole del vivere civile dove sono finite? Il rispetto per le istituzioni, la sacralità della legge? Confondiamo la vita reale con quella di un reality, dove è possibile aggiustare e creare le regole in corsa, durante il gioco. Lo ripeto da un po’ di anni ma l’entropia della società occidentale è iniziata e corre senza freni :(  


Giuseppe per le nuove posse.

#184

 

Tutto Google

Logo Google

Tutti i segreti di Google…..

Logo Google
Descrizione Sito – Url
I motori di ricerca ambientali sono diversi e posso citare Ecosia, il cui uso promette di salvare le foreste e ZNout che risparmia energia.  Ecosia - ZNout
Babunga è un bel motore di ricerca italiano che può essere usato al posto di Google Standard per cercare anche file specifici, documenti, musica e pdf, immagini e video, con possibilità di vedere l’anteprima del sito in una finestrella e di condividere i risultati trovati su Facebook o via Email. Babunga
 Cambiare la grafica della home page di Google si può fare con gli script Greasemonkey per Firefox o Chrome, con IGoogle o Netvibes oppure con pagine diverse come Scene che comprende anche i temi Emo e Goth. Scene - IGoogleo Netvibes - script Greasemonkey -
Google Nero dice (per me no) che si risparmia energia con il colore nero sullo sfondo. Ce ne sono tanti tra cui Blackle, Ninja e DarkGoogle che è anche in italiano. BlackleNinja e DarkGoogle
Weenie Google è il contrario di Epic, la casella di ricerca diventa piano piano sempre più piccola Weenie Google
Googawho consente di cercare la stessa cosa su Google, Yahoo, Bing e Ask, sulla stessa pagina divisa in 2. Googawho
Scroogle nasconde i cookie e le ricerche fatte su Google ma la stessa cosa si può fare con i motori di ricerca senza salvare cookie, senza immagini e risultati personalizzati visti in un altro articolo. Scroogle
Change The Name permette di modificare il sito Google e cambiare il logo come si vuole, con lo stesso stile Change The Name
Epic Google è da vedere, è la versione grande del motore di ricerca, per chi ci vede poco… Epic Google
Simpatico giochino di un coniglio che deve raccogliere le lettere giuste per comporre la parola Google Il gioco del coniglio
 La pubblicità di una bevanda targata Google con quattro gusti disponibili che potenzieranno la conoscenza, elimineranno la sete e potenzieranno la ricerca. Google Gulp
manda il tuo curriculum per lavorare con Google al suo progetto lunare  Offerta di lavoro di Google..sulla Luna!
 Avete mai pensato a come fa Google a trovare tutti i siti su internet? Ebbene, questa pagina spiega il segreto di Google sia nei suoi piccioni…  Pigeonrank
Con Google si possono ricercare i siti grazie al Mentalplex, bisogna concentrarsi, pensare a cosa si vuole cercare e cliccare sulla ruota per sperimentare questa incredibile tecnologia. La ricerca mentale
Forse pochi sanno che su Google si può trovare l’anima gemella, su questa pagina puoi trovare l’amore che cerchi Google Romance
La tecnologia Wirelesse di Google direttamente a casa tua; per sapere come bisogna leggere le istruzioni e farsi mandare il kit, gratis, direttamente da Mountain View  Google TISP
Google Bork Google Bork
Google Hacker Google Hacker
Google Star Trek Google Star Trek
Google Pig Latin Google Pig Latin
Google Elmer Fudd Google Elmer Fudd
Google MIcrosoft Google Microsoft
Google Linu Google Linux
Google Bsd Google BSD
Cercare su Google Map le indicazioni stradali per andare da San Francisco a Tokio: guardate le riga 13/14! da San Francisco a Tokio
Google personalizzati  I migliori motori di ricerca Google personalizzat
Iil simulatore di volo di Google Earth che è molto bello e anche validissimo. simulatore di volo di Google Earth
I migliori loghi usati per anniversari ed eventi. Loghi
 Tabella delle scorciatoie da tastiera per Google e Gmail Tabella delle scorciatoie da tastiera per Google e Gmail

Giuseppe per Google

#183

 

A modo mio – My way

A modo mio - My way

Frank Sinatra – My Way

A modo mio - My way


Frank Sinatra – My Way – Lyrics

And now, the end is near,
And so I face the final curtain.
My friends, I’ll say it clear;
I’ll state my case of which I’m certain. 
I’ve lived a life that’s full -
I’ve travelled each and every highway.
And more, much more than this,
I did it my way. 
Regrets? I’ve had a few,
But then again, too few to mention.
I did what I had to do
And saw it through without exemption. 
I planned each charted course -
Each careful step along the byway,
And more, much more than this,
I did it my way. 
Yes, there were times, I’m sure you knew,
When I bit off more than I could chew,
But through it all, when there was doubt,
I ate it up and spit it out.
I faced it all and I stood tall
And did it my way. 
I’ve loved, I’ve laughed and cried,
I’ve had my fill – my share of losing.
But now, as tears subside,
I find it all so amusing. 
To think I did all that,
And may I say, not in a shy way -
Oh no. Oh no, not me.
I did it my way. 
For what is a man? What has he got?
If not himself – Then he has naught.
To say the things he truly feels
And not the words of one who kneels.
The record shows I took the blows
And did it my way. 
Yes, it was my way. 

A modo Mio – Traduzione

E ora la fine è vicina
E quindi affronto l’ultimo sipario
Amico mio, lo dirò chiaramente
Ti dico qual è la mia situazione, della quale sono certo
Ho vissuto una vita piena
Ho viaggiato su tutte le strade
Ma più. Molto più di questo
L’ho fatto a modo mio
Rimpianti, ne ho avuti qualcuno
Ma ancora, troppo pochi per citarli
Ho fatto quello che dovevo fare
Ho visto tutto senza risparmiarmi nulla
Ho programmato ogni percorso
Ogni passo attento lungo la strada
Ma più, molto più di questo
L’ho fatto a modo mio
Sì, ci sono state volte, sono sicuro lo hai saputo
Ho ingoiato più di quello che potessi masticare (=
ho fatto il passo più lungo della gamba)
Ma attraverso tutto questo, quando c’era un dubbio
Ho mangiato e poi sputatoHo affrontato tutto e sono rimasto in piediL’ho fatto a modo mio
Ho amato, ho riso e pianto
Ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte
E allora, mentre le lacrime si fermano,
Trovo tutto molto divertente
A pensare che ho fatto tutto questo;
E se posso dirlo – non sotto tono”No, oh non io
L’ho fatto a modo mio”
Cos’è un uomo, che cos’ha?
Se non se stesso , allora non ha niente
Per dire le cose che davvero sente
E non le parole di uno che si inginocchiaLa storia mostra che le ho preseE l’ho fatto a modo mio

Giuseppe a modo mio……

#182

Antoine De Saint-Exupery – Il Piccolo Principe

Libro - Libri

Antoine De Saint-Exupery –

Il Piccolo Principe

(capitolo VII)

Antoine De Saint-Exupery -  Il Piccolo Principe
Al quinto giorno, sempre grazie alla pecora, mi fu svelato questo segreto della vita del piccolo principe.
Mi domando’ bruscamente, senza preamboli, come il frutto di un problemaAntoine De Saint-Exupery -  Il Piccolo Principe meditato a lungo in silenzio:
“Una pecora se mangia gli arbusti, mangia anche i fiori?”
“Una pecora mangia tutto quello che trova”.
“Anche i fiori che hanno le spine?”
“Si. Anche i fiori che hanno le spine”.
“Ma allora le spine a che cosa servono?”
Non lo sapevo. Ero in quel momento occupatissimo a cercare di svitare un bullone troppo stretto del mio motore. Ero preoccupato perche’ la mia panne cominciava ad apparirmi molto grave e l’acqua da bere che si consumava mi faceva temere il peggio.
“Le spine a che cosa servono?”
Il piccolo principe non rinunciava mai a una domanda che aveva fatta.
Ero irritato per il mio bullone e risposi a casaccio:
“Le spine non servono a niente, e’ pura cattiveria da parte dei fiori”.
“Oh!”
Ma dopo un silenzio mi getto’ in viso con una specie di rancore:
“Non ti credo! I fiori sono deboli. Sono ingenui.
Si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine…”
Non risposi. In quel momento mi dicevo:
“Se questo bullone resiste ancora, lo faro’ saltare con un colpo di martello”.
Il piccolo principe disturbo’ di nuovo le mie riflessioni.
“E tu credi, tu, che i fiori…”
“Ma no! Ma no! Non credo niente! Ho risposto una cosa qualsiasi. Mi occupo di cose serie, io!”
Mi guardo’ stupefatto.
“Di cose serie!”
Mi vedeva col martello in mano, le dita nere di sugna, chinato su un oggetto che gli sembrava molto brutto.
“Parli come i grandi!”
Ne ebbi un po’ di vergogna. Ma, senza pieta’, aggiunse:
“Tu confondi tutto… tu mescoli tutto!”
Era veramente irritato. Scuoteva al vento i suoi capelli dorati.
“Io non conosco un pianeta su cui c’e’ un signor Chermisi.
Non ha mai respirato un fiore. Non ha mai guardato una stella.
Non ha mai voluto bene a nessuno. Non fa altro che addizioni.
E tutto il giorno ripete come te: ‘Io sono un uomo serio! Io sono un uomo serio!’ e si gonfia di orgoglio. Ma non e’ un uomo, e’ un fungo!”
“Che cosa?”
“Un fungo!”
Il piccolo principe adesso era bianco di collera.
“Da migliaia di anni i fiori fabbricano le spine .
Da migliaia di anni le pecore mangiano tuttavia i fiori.
E non e’ una cosa seria cercare di capire perche’ i fiori si danno tanto da fare per fabbricarsi delle spine che non servono a niente? Non e’ importante la guerra fra le pecore e i fiori?
Non e’ piu’ serio e piu’ importante delle addizioni di un grosso signore rosso? E se io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste da nessuna parte, altro che nel mio pianeta, e che una piccola pecora puo’ distruggere di colpo, cosi’ un mattino, senza rendersi conto di quello che fa, non e’ importante questo!”
Antoine De Saint-Exupery -  Il Piccolo PrincipeArrossi’, poi riprese:
“Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.
E lui si dice: ‘Il mio fiore e’ la’ in qualche luogo’. Ma se la pecora mangia il fiore, e’ come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! E non e’ importante questo!”
Non pote’ proseguire. Scoppio’ bruscamente in singhiozzi.
Era caduta la notte.
Avevo abbandonato i miei utensili.
Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c’era un piccolo principe da consolare!
Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo:
“Il fiore che tu ami non e’ in pericolo … Disegnero’ una museruola per la tua pecora… e una corazza per il tuo fiore… Io… “
Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo…
Il paese delle lacrime e’ cosi’ misterioso.

Voglio tornare al mio asteroide, questo sasso  di incongruenze (chiamato Terra) non mi piace. Voglio la mia casa……. (horsefly)


Giuseppe  per una casa più serena……

#181

 

Green Day – Wake Me Up When September Ends

Green Day - Wake Me Up When September Ends

 Green Day – Wake Me Up When September Ends

Green Day - Wake Me Up When September Ends


Video e canzone tra i più belli di tutti i tempi. 


Giuseppe per il dolce dormire, fino alla fine di settembre.

#180

 

Horsefly – Tafano

Tafano Socratico - Horsefly

Il filosofo è “un tafano”

 Socrate - Tafano

Socrate ci mostra come sia vero filosofo solo colui che, come “un tafano”, sottopone agli altri e se stesso una serie di martellanti domande.
Egli invita l’uomo a “conoscere se stesso”, a non aver paura a porsi e a porre continuamente domande su ciò che lo circonda, senza, tuttavia, la pretesa di arrivare sempre alla risposta incontrovertibile.
Occorre essere fastidiosi come “tafani”, per evitare “l’incantesimo” delle apparenze, spesso comodo per chi ha paura di attraversare”il mare della vita” da solo e da uomo libero.
Ma ecco le precise parole di Socrate: ” Ché se voi ucciderete me, non sarà facile troviate un altro al pari di me il quale- non vi sembri risibile il paragone – realmente sia stato posto dal dio ai fianchi della città come ai fianchi di un cavallo grande e di buona razza, ma per la sua stessa grandezza un poco tardo e bisognoso di essere stimolato, un tafano. Così appunto mi pare che il dio abbia posto me ai fianchi della città; nè mai io cesso di stimolarvi, di persuadervi, di rampognarvi, uno per uno, standovi addosso tutto il giorno, dovunque.”
Il Socrate – tafano diventa, allora, l’emblema del filosofo a tutto tondo: stimolare se stessi e gli altri ad interrogarsi sull’esistenza in un fecondo alternarsi di domande e risposte. Fino al vero e proprio fastidio.

Fabio Gabrielli


Giuseppe.. horsefly c’est moi!!!

#179

Questa è l’Italia?

Povera Italia

Questa è l’Italia?

 Povera Italia


Giuseppe…. I have a dream …. a better Italy… 

#178

Joan Baez – Blowin in the wind

Joan Baez - Blowin in the wind

Joan Baez – Blowin in the wind

Joan Baez - Blowin in the wind

E quante volte deve un uomo guardare in alto, prima di poter vedere  il cielo?

E quanti orecchi deve avere un uomo prima di poter sentire gli altri che piangono? 

 E quante morti ci vorranno prima che lui sappia che troppi sono morti? La risposta, amico mio, soffia nel vento… (B. Dylan) 



blow in the windHow many roads must a man walk down

Before you call him a man?

Yes, ‘n’ how many seas must a white dove sail

Before she sleeps in the sand?

Yes, ‘n’ how many times must the cannon balls fly

Before they’re forever banned?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind,

The answer is blowin’ in the wind.

How many times must a man look up

Before he can see the sky?

Yes, ‘n’ how many ears must one man have

Before he can hear people cry?

Yes, ‘n’ how many deaths will it take till he knows

That too many people have died?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind,

The answer is blowin’ in the wind.

How many years can a mountain exist

Before it’s washed to the sea?

Yes, ‘n’ how many years can some people exist

Before they’re allowed to be free?

Yes, ‘n’ how many times can a man turn his head,

Pretending he just doesn’t see?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind,

The answer is blowin’ in the wind.


prima di essere chiamato uomo?

E quanti mari deve superare una colomba bianca

prima che si addormenti sulla spiaggia?

E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone

prima che verranno abolite per sempre?

La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,

la risposta sta soffiando nel vento

Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto

prima che riesca a vedere il cielo?

E quanti orecchie deve avere un uomo

prima che ascolti la gente piangere?

E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia

che troppa gente è morta?

La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,

la risposta sta soffiando nel vento

Per quanti anni una montagna può esistere

prima che venga spazzata via dal mare?

E per quanti anni può la gente esistere

prima di avere il permesso di essere libere

E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa

fingendo di non vedere

La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,

la risposta sta soffiando nel vento


Caro Bob se guardi il cielo vedi inquinamento, se guardi il mare la Deepwater Horizon vomita veleno, se guardi i ruscelli vedi galleggiare solo pesci morti……… ma siamo poi così sicuri che il vento ci soffi la risposta giusta? (horsefly)

horsefly


Giuseppe .. senza suggerimenti.. nemmeno dal vento

#177

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