Buon Ferragosto 2015

Buon Ferragosto 2015 -  15 agosto 2015

Buon Ferragosto 2015

 15 agosto 2015

Buon Ferragosto 2015   15 agosto 2015

Buon Ferragosto 2015


Un buon ferragosto a tutti.Buon Ferragosto 2015

Giuseppe per una caldissima estate di divertimento e relax

#892

Sto cercando di trovare amici

Logo Facebook

… fuori da Facebook

 

Logo Facebook

Maglietta amicizia Facebook

“Sto cercando di trovare amici al di fuori di Facebook”

“Scendo in strada e ad alta voce dico alla gente cosa ho mangiato, come mi sento, cosa sto facendo e cosa farò più tardi. Ascolto le loro conversazioni e grido MI PIACE!

Al momento ho tre persone che mi seguono: due poliziotti e uno psichiatra“.

Dal web

Giuseppe per l’amicizia analogica

#890

 

Mi chiamo Italia

Mi chiamo Italia...  Lo Zoo di 105

Mi chiamo Italia…

Lo Zoo di 105

 Mi chiamo Italia...  Lo Zoo di 105


Mi chiamo Italia – Lo zoo di 105 – Dedico questo video a tutti coloro che ancora ci credono. Grazie allo zoo di 105Firma


Giuseppe per l’Italia.

#888

A.A.A. docente esperto offresi

Professore servo

A.A.A. docente esperto offresi

 Matite colorate

Professore servoBella presenza, automunito, titolatissimo, offresi anche per rapporti didattici non protetti e occasionali.
Garantisce:
- atteggiamento supino verso il dirigente scolastico, che potrà abusare di lui senza riserva;
- massima accondiscendenza verso alunni e genitori;
- servilismo assoluto al potere politico;
- totale e incondizionata disponibilità a fornire ogni genere di prestazione ad ogni ora e in ogni sede;
- docilità a farsi prezzolare e sponsorizzare da chicchessia per qualsivoglia depravazione educativa in cambio di una ciotola di riso o un piatto di lenticchie, ma solo se è stato abbastanza seducente, remissivo e appagante verso studenti-clienti e preside-padrone.
Si offrono facoltà di recesso e formula soddisfatti o rimborsati.

Sembra già di vederlo, è l’annuncio che sarà affisso all’albo regionale degli insegnanti non appena la riforma che mercifica la funzione docente uscirà dalle Camere italo-bulgare del caudillo Renzi.

C’è voluto tutto l’acume del partito democratico per risolvere la piaga del precariato scolastico italiano, l’insopportabile iniquità tra quell’80% di docenti a tempo indeterminato e il 20% utilizzati un po’ qui un po’ lì, un giorno sì e tanti no. Meglio precarizzarli tutti, equipararli senza discriminazione alcuna ai neri, quelli che il caporalato recluta a rotazione per gli agrumi in Sicilia, i pomodori in Campania, l’uva in Puglia e i calci nel sedere dello Stato complice quando non servono.

Gianfranco Pignatelli 

 tratto da: L’espresso
Giuseppe per … la buona scuola

#885

 

1° maggio 2015 – Festa del Lavoro

#WhoMadeMyClothes

Chi ha fatto i miei vestiti? – Who made My Clotes?

1° maggio 2015 – Festa del Lavoro

 primo maggio - festa del lavoro - 1 maggio


Una T-shirt a 2 euro, un affare. Ma a quale prezzo? Non nel senso del costo della maglietta – che sarebbe da mercatino dell’usato – ma nel senso di cosa siamo disposti ad accettare per comprare a quel prezzo una maglietta nuova? Costando così poco, chi non la comprerebbe? Forse tutti coloro che non sanno come viene prodotta.
Sulla spinta di questa convinzione, per il ‘Fashion Revolution Day’, che ogni anno si celebra il 24 aprile – per ricordare la strage al Rana Plaza a Dhaka, in Bangladesh, dove nel 2013 hanno perso la vita 1.133 operai del tessile – è stata realizzata una candid camera a Berlino, nella conosciuta Alexanderplatz, per verificare se le persone comprerebbero ancora gli abiti dopo aver scoperto le condizioni dei lavoratori che li producono.
Cos’, dopo aver assistito ad un filmato da un ‘distributore automatico di magliette’, in cui è stata raccontata la vita di una piccola operaia, alla domanda ‘Compra’ o ‘Dona’ le persone in piazza non hanno avuto dubbi. Il video che racconta questo esperimento è accompagnato sul web dagli hashtag #WhoMadeMyClothes (‘Chi realizza i miei vestiti’) e #FashRev in una campagna che, nei giorni scorsi, ha visto vip, celebrità e persone da tutto il mondo indossare abiti al contrario, con l’etichetta in vista, e condividere attraverso Facebook e Twitter le proprie fotografie a sostegno dell’iniziativa.


Il mio contributo per il primo maggio!Firma


Giuseppe per lavoro.. equo e solidale

#883

 

Ah l’amore!

Amore spento e accesso

L’amore, prima e poi…

Amore spento e accesso

Amore indifferenteAh l’amore, quell’apostrofo rosa tra le parole “Ho un’altra”. Ma non solo, l’amore ha anche la curiosa abitudine di trasformarsi in relazione. La cosa interessante è che non c’è nulla di interessante, se non quelle simpatiche differenze che nel giro di pochi anni si possono leggere tra le pieghe di un fidanzamento che dura più del previsto. Vediamo perciò le differenze tra una storia appena sbocciata e una oramai ben rodata.


1 All’inizio cerchi di nascondere all’altro i tuoi disturbi mentali.
A relazione consolidata il partner ha accettato il fatto di stare insieme ad una persona completamente pazza.


2 - All’inizio si limona come se non ci fosse un domani.
A relazione consolidata si limona domani.


3 - All’inizio è tutto da scoprire, si cerca di trovare una sintonia con l’altro e di costruire qualcosa che unisca.
A relazione consolidata si vincono i campionati mondiali di Taboo senza sforzo.


Bacio - Amore - Tramonto4 - All’inizio ci si racconta un sacco di aneddoti divertenti.
A relazione consolidata si tiene il conto di quante volte si è raccontata la stessa storia.


5 All’inizio non si dice “Ti amo” per paura.
A relazione consolidata si dice “Ti amo” per ricatto.


6 - All’inizio uscire insieme significa cene a lume di candela e lunghe passeggiate romantiche parlando della vita, della morte, della speranza e dell’inesorabile distanza delle anime.
A relazione consolidata uscire insieme significa stare a casa fissando un tablet.


7 - All’inizio la forma è importante. Si cerca di essere sempre perfetti agli occhi dell’altro. Lei si trucca e si profuma, lui si lava e si veste bene.
A relazione consolidata si scoreggia a letto facendo vento muovendo le lenzuola.


8 - All’inizio si fanno interminabili telefonate, anche se non si vede l’altro da poco tempo. La tua droga è sentire la voce del partner.
A relazione consolidata si comunica solo con mugugni attraverso i messaggi vocali di WhatsApp. La tua droga è la droga stessa.


Amore passionale9 - All’inizio le litigate finiscono in camera da letto.
A relazione consolidata finiscono in ospedale.


10 - All’inizio il sesso non è importante, è l’unica cosa che conta. Lo si fa ovunque: a letto, in auto, sotto le scale, sulle strisce pedonali. Insomma, è fondamentale per la relazione quanto lo è per la trama in Game of Thrones.
A relazione consolidata la vita sessuale diventa più o meno paragonabile a quella di Lino Banfi in Un Medico in Famiglia.


Amore ON OFF11 - All’inizio compri un sacco di regali cercando di scegliere qualcosa che piaccia veramente all’altro.
A relazione consolidata compri un sacco di regali cercando di scegliere qualcosa che piaccia veramente a te.


Ovviamente non è sempre vero, però…Firma


Giuseppe per l’amore… sempiterno/span>

#882

Tre mesi di vacanza

Scuola Scuola Scuola

Lo ammetto: faccio il docente per fare tre mesi di vacanza…

 Scuola Scuola Scuola
Scuola - accoglienza Benvenuti a scuola

Egregio Ministro Poletti,

ebbene sì lo devo e lo voglio ammettere. Mi sono laureato, ho preso due abilitazioni a numero chiuso, ho fatto un concorso nazionale e sono precario da 13 anni (assunto il primo di settembre e licenziato il 30 giugno) non tanto perché volevo far l’insegnante, ma per godermi tre mesi di vacanze estive, oltre ovviamente a quelle natalizie, pasquali, di carnevale e ai ponti dei santi, dell’immacolata, del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno. Peccato non si stia a casa anche il giorno della festa della mamma, del papà, della donna e magari dei nonni.

Egregio ministro Poletti,

ebbene sì lo devo e lo voglio ammettere, la volgarità e la disonestà intellettuale che caratterizza lei e tutto il governo Renzi è squallida e imbarazzante, sintomo di un paese sempre più allo sbando, retto da personaggi di piccolo cabotaggio, corrotti, prepotenti e mediocri.
Probabilmente signor Ministro lei è troppo impegnato in cene e feste con importanti esponenti di Mafia Capitale per conoscere la professione dei docenti e la realtà in cui vivono gli studenti italiani; altrimenti saprebbe che il numero di giorni di scuola in Italia è pari a quello dei principali stati europei (Germania, Francia, Spagna. ..).
Le vacanze sono solo distribuite in modo diverso.
Se conoscesse le condizioni in cui versano gli edifici scolastici italiani e l’ubicazione geografica del Paese che governa, saprebbe, inoltre, che andare a scuola a luglio e agosto nella maggior parte delle città (Napoli, Bari, Palermo, Roma, Sassari, Milano) sarebbe impossibile.
Infine, signor Ministro, le ricordo che ormai anche il mio macellaio di fiducia (purtroppo sono carnivoro) non pensa che un insegnante faccia tre mesi di vacanza. Tra esami di stato, esami di riparazione, riunioni e programmazione le ferie dei docenti (trenta giorni più le domeniche) si concentrano per lo più da metà luglio al 31 agosto.
Comunque Egregio Ministro e Esimio Premier, fate bene ad umiliare costantemente noi insegnanti. Ce lo meritiamo. Negli ultimi decenni abbiamo accettato tutto supinamente: blocco salariale, classi pollaio, precarietà, aumento dell’orario di lavoro, edifici insicuri, cattedre spezzatino e concorsi truffa.
Ed ora, sprezzanti ma con il sorriso sulle labbra, state realizzando la privatizzazione della scuola e la sua trasformazione in un’azienda senza che il corpo docente italiano dia un sussulto di vitalità. Tra chi aspetta la pensione e chi pensa che un salario fisso anche se basso è meglio che niente, tra chi è stanco di lottare e chi si considera intellettuale, tra chi “tanto mio marito è un dirigente o libero professionista” e chi è solo e disperato, tra chi “o si blocca il paese per settimane o uno sciopero non serve a nulla” e chi ” ora servirebbe la rivoluzione”, gli insegnanti stanno assistendo inerti e rassegnati alla lenta morte della scuola pubblica, democratica e costituzionale.
Il nostro silenzio è complice. E non basta più (se mai è servito a qualcosa) sfogarsi solo sui social network.
Per chi non si vuole arrendere non vi è altra strada che la lotta, per la nostra dignità e per il futuro dei nostri figli e dei nostri studenti.
Una terza via non ci è data.

Matteo Saudino, docente di storia e filosofia a Torino.
Libero pensatore e cittadino del mondo.


Questo è il mio 31esimo anno di lavoro come docente. Teoricamente, avrei dovuto aver fatto 93 mesi di vacanza! Dico teoricamente, perché non è assolutamente vero! Ho fatto esami di maturità, che mi hanno fatto finire l’anno scolastico quasi a metà luglio! Ho seguito gli studenti negli stage fino a fine luglio! Ho seguito i miei alunni in soggiorno studio all’estero da fine agosto! Mi sono anche un poco aggiornato nei mesi estivi, perché durante l’anno scolastico è impossibile. Mi sono aggiornato sulle lingue, seguendo corsi, pensavo fosse utile sapermi esprimere in una seconda lingua. Ho letto qualche libro (qualche centinaio..), perché avrebbe arricchito il mio lessico durante le lezioni. Ho letto qualche giornale per essere al corrente dei fatti e poterne discutere con i mie studenti. Ho visto qualche film “impegnativo” per essere al corrente della storia del costume, che comunque si evolve, anche senza di me! Mi sono aggiornato sui temi della mia materia (Informatica, ops a dire il vero information tecnology …), giusto per saperne qualcosa in più dei miei studenti. Ho frequentato corsi sulla gestione delle classi, visto che i miei allievi non sono gli stessi dell’inizio secolo e nemmeno degli anni 90! A parte questo sono stato 3 mesi in vacanza ogni anno…..Firma


Giuseppe sempre per la scuola

#880

 

San Valentino 2015

San Valentino 2014 - 10 cose da non fare a San Valentino

Lettera di San Paolo ai Corinzi

 San Valentino 2014 - 10 cose da non fare a San Valentino

San Valentino 2014 - 10 cose da non fare a San Valentino

“L’amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso. L’amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L’amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.”


Video tratto dal film: I passi dell’amore – Dal Romanzo di Nicholas Sparks


Forse le più belle parole sull’amore, scritte migliaia di anni fa….. Buon San Valentino a tutti.Firma


Giuseppe per San Valentino

#877

 

San Faustino: le origini della festa dei single

San Faustino - single

15 febbraio, festa dei singles

 San Faustino - single
Singles Singles

Se il 14 febbraio si festeggia San Valentino fra rose, cioccolatini e cene al lume di candela, il 15 febbraio non è da meno, con la piccola differenza che in questa data il romanticismo è off limits.

San Faustino è la festa dei single, di tutti i tipi di single: quelli in cerca della propria metà e quelli che di compagni o compagne non ne vogliono sapere proprio nulla.

Ognuno celebra il suo San Faustino un po’ come vuole ed è da tempo ormai che si può addirittura partecipare a delle feste organizzate in cui, magari, incontrare il futuro partner o se no, divertirsi solamente.

Ma quali sono le origini di questa festa dedicata ai non innamorati?
San Faustino di Sarezzo, in provincia di Brescia, è di origine medievale ed è tutt’ora una ricorrenza patronale della Valtrompia.
Secondo la tradizione San Faustino dava opportunità alle giovani fanciulle di incontrare il loro futuro “moroso”.

Una leggenda racconta che Faustino fosse il figlio di una famiglia molto ricca di origine pagana, motivo per il quale divenne immediatamente cavaliere. Affascinato dalla religione cristiana si fece battezzare e decise di predicare la parola del signore in tutta la zona che comprendeva Brescia e i paesi circostanti.

Faustino iniziò comunque ad essere perseguitato dagli altri nobili perché si rifiutò di fare sacrifici in onore degli dei. Questione che fece infuriare anche l’imperatore, il quale la prima ordinò di darlo in pasto ai leoni che, però, si sedettero ai suoi piedi invece di divorarlo. Il sovrano, sempre più infuriato, decise quindi di farlo bruciare vivo ma anche in questo caso Faustino la scampò perché le fiamme non lo investirono.
Si racconta, infine, che dopo una serie di trasferimenti San Faustino fu ucciso il 15 febbraio.
Questo giorno è diventato la festa dei single perché il nome Faustino ha origini latine propiziatorie; non a caso, quindi, i “non accoppiati” che aspettano questa festa sperano nella fortuna di trovare l’anima gemella.

Tratto da: Sapere.it


Un po’ in anticipo sui termini :) Firma


Giuseppe per i singles

#875

 

Mogli e Donne a Vicenza

Moglie e marito

I 10 modi di dire più usati dalle mogli/donne vicentine

 Moglie e marito

Donne e buoi dai paesi tuoi, si dice. Quel che conta, però, è che, in qualsiasi paese tu vada, troverai usi e costumi differenti. Noi abbiamo provato a stilare una top ten delle frasi più utilizzate dalle moglie vicentine. Il risultato è simpatica analisi della nostra società.

[Adesso il local è diventato global, quindi possiamo estendere queste gustose frasi a qualsiasi donna, di qualsiasi latitudine e longitudine! [NDR]]Firma Horsefly


Moglie e Marito Moglie e Marito

1. “Ara che vien fredo” - Usata con i mariti, ma anche con i figli. Ciò che si dovrebbe raffreddare è il cibo in tavola. La moglie vicentina, però, è una donna tuttofare e sempre di corsa, così, tante volta, la tavola è ancora da apparecchiare, ma la fatidica frase viene pronunciata con un certo preavviso, per mettere le mani avanti.

2. “Ocio” - L’ocio, in dialetto veneto, è l’occhio, ma rappresenta solo l’organo della vista, è molto di più. Tale espressione, infatti, funge anche da esclamazione, avvertimento ed, infine, è indispensabile qualora si volesse fare del sarcasmo: attenzione a non confonderne i significati, basta una variazione del tono della voce.

3. “Te tendo” - Il marito sta per combinare qualcosa e, da maschio tipo, pensa che nessuno se ne possa accorgere. La moglie vicentina, però, ha occhi ovunque.

4. “Chi sea chea lì?” - Richiamo della moglie vicentina al marito, qualora un’altra donna dovesse presentarsi in maniera equivoca e/o dimostrare interesse nei confronti del maschio in questione.

5.”A gheto finia?” - Affermazione che stronca sul nascere qualsiasi tipo di discussione. Con questa frase, la moglie vicentina fa capire al maschio di non essere dell’umore per litigare né, tantomeno, essere presa in giro.

6. “Digheo a to fioeo” - Espressione sarcastica. La moglie vicentina, in questo caso, sdrammatizza sulle defezioni del figlio e, dopo aver perso tutte le speranze, rinuncia all’autorità materna passando il testimone al marito.

7. “Ghea femo?” - Frase utilizzata dalla moglie vicentine quando il suo interlocutore non sembra dare segni di comprensione.

8. “Fa l’omo” - Con questa espressione, la moglie vicentina incita il marito ad assumere un comportamento virile. Dalle sfumature molto sottili, talvolta può essere un mero sfottò.

9. “Sito imbriago?” - Formula dubitativa atta a colpire nel profondo l’orgoglio dell’uomo. Chi pronuncia questa frase sottintende nell’interlocutore uno stato di alterazione alcolica, che lo renderebbe ridicolo e poco credibile.

10. “Teo digo par l’ultima volta” - Con questa espressione, la moglie vicentina avvisa il compagno che questa è l’ultima opportunità prima di rischiare di incappare in una sfuriata di proporzioni bibliche. A questo punto, l’unica cosa da fare sarà battere la ritirata e scusarsi con la consorte.

Tratto da: www.vicenzatoday.it

Giuseppe per le donne vicentine

#873

 

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