Mamme e Olimpiadi

Mamme e Olimpiadi

Il lavoro più impegnativo al mondo, è anche il migliore del mondo.

 

Mamme e Olimpiadi


Olimpiadi 2012 - Londra 2012 - London 2012 - Olympic Games 2012Il lavoro più impegnativo al mondo, è anche il migliore del mondo: quello della mamma. P&G vuole ringraziare tutte le mamme per i sacrifici e gli sforzi che fanno ogni giorno per crescere i loro figli.


Giuseppe per mamme olimpiche

#681

 

1° maggio 2012 – Festa del Lavoro

1° maggio

1° maggio 2012 – Festa del Lavoro

Perchè si festeggia il primo maggio?

 1° maggio

1° maggio La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Più precisamente, con essa si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell’Illinois (USA)[senza fonte]. La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.
L’origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all’ Internazionale dei lavoratori – vicine ai movimenti socialisti ed anarchici – suggerirono come data della festività il primo maggio.

Lavoratori - 1° Maggio - Festa del LavoroMa a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.
L’allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un’opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l’oggetto della festività sull’antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.
In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista – che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.

Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA) quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
I sindacati italiani CGIL, CISL e UIL organizzano annualmente a Roma un concerto per celebrare il primo maggio dall’anno 1991 (il famosissimo Concerto del Primo Maggio a Roma a cui partecipano annualmente centinaia di migliaia di persone).


Leggete anche:

Chi ha rubato il mio futuro?

1° maggio – Festa del Lavoro

Origini, storia e curiosità sul 1°maggio

Giuseppe per il primo maggio

#680

 

La Sora Cesira – Il Berlusque Burlesque

La Sora Cesira - Il Berlusque Burlesque Cher Cover

La Sora Cesira

Il Berlusque Burlesque

Cher Cover

 La Sora Cesira - Il Berlusque Burlesque Cher Cover

Le gare di burlesque di Berlusconi raccontate alla maniera della Sora Cesira sulle note della colonna sonora cantata da Cher nel film Burlesque


Guarda altri video di Sora Cesira:

La Sora Cesira – Alemanno (Alejandro)

Sora Cesira – SeilMayavie’

Sora Cesira – Ici de Mario

Sora Cesira – Papa, no beach

Sora Cesira – Mamma mia the referendum

Sora Cesira – Le notti di Arcore

Sora Cesira – Le scappatelle di zio Angelino

Giuseppe per l’elegante burlesque

#678

Google Doodle – 24042012

Logo google

Google – Doodle del giorno 24 Aprile 2012


132esimo anniversario della nascita di Gideon Sundback, inventore della cerniera lampo (zip)

 

google zip 132esimo anniversario della nascita di Gideon Sundback - 24 aprile 2012

Otto Fredrik Gideon Sundbäck (Jönköping, 24 aprile 1880 – Meadville, 21 giugno 1954) è stato un ingegnere svedese naturalizzato statunitense. Viene ricordato per il suo decisivo ruolo nello sviluppo dellacerniera lampo nel 1917.

Giuseppe per Google

#679

 

Il bravo docente

Il bravo docente rende facile il difficile

Il bravo docente rende facile il difficile

di A.D.F. 22/04/2012
 Il bravo docente rende facile il difficile
Maria Montessori - Pedagogista Maria Montessori – Pedagogista

Una sintesi per definire il bravo docente è contenuta nell’aforisma di Ralph Waldo Emerson “Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili “. In tale aforisma si può interpretare che i bravi insegnanti devono essere in grado di indirizzare le loro energie su questioni fondamentali, quelle che fanno la vera differenza per i loro studenti. Per essere un bravo insegnante non basta l’amore per la propria professione, ma a questo va aggiunto l’impegno, affinché tale carica interiore vada sostenuta e perfezionata con rigore, studio e coinvolgimento personale, qualificandosi nel pieno possesso di modalità operative e conoscitive. Il docente professionalmente qualificato deve possedere un elevato livello di competenza pedagogica, come risultato di una dosata combinazione fra conoscenze teoriche ed attività operative. Una combinazione capace di includere quella giusta riflessività che permetta di costruire l’azione educativa. In poche parole possiamo sintetizzare quanto detto con un aforisma di Ralph Waldo Emerson “Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili“. In tale aforisma si può interpretare che i bravi insegnanti devono essere in grado di indirizzare le loro energie su questioni fondamentali, quelle che fanno la vera differenza per i loro studenti. I bravi insegnanti devono saper guidare e motivare i propri alunni, stabilendo in modo chiaro gli obiettivi di apprendimento all’inizio della lezione, facendo il riepilogo alla fine, e dando istruzioni chiare per i compiti a casa. I bravi insegnanti devono far capire agli alunni come la lezione si inserisca all’interno del programma complessivo, fornendogli il relativo feedback sulla loro progressione di apprendimento. I bravi insegnanti devono essere flessibili in classe e fuori. I bravi insegnanti devono essere aperti alle innovazioni tecnologiche applicate alla didattica e saper risolvere i nuovi problemi per far fronte alle diverse situazioni. I bravi insegnanti devono dire con chiarezza ciò che si aspettano in termini di comportamento e di rendimento, facendo un contratto con gli alunni, in cui stabilire chiari confini per ciò che è ammesso. I bravi insegnanti devono saper fare lavoro di squadra nelle attività progettuali. I bravi insegnanti devono sapersi organizzare, attraverso una dialettica costruttiva e propositiva, quando non si trovano d’accordo con logiche selettive errate, irregolari e poco trasparenti, come quelle subite nella prova preselettiva dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici, progettata e gestita da chi, probabilmente, non conosceva a fondo la qualità comunicativa e la professionalità didattico-organizzativa del bravo insegnante.

Tratto da La Tecnica della scuola

Mi trovo d’accordo con quanto affermato in quest’articolo, solo che a volte mi sento inadeguato, per fare tutto ciò occorrebbe essere dei Superman/woman e noi siamo semplicementi uomini. Vorrei citare un altro aforisma che mi piace molto: “Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco” – (William B. Yeats)


Giuseppe per la pedagogia

#677

 

Te sarè musso!

Asino - Musso

La creasion… in Łéngua vèneta

La creazione… in veneto!

La creazione Michelangelo

Asino - MussoIn principio Dio crea el musso e el ghe dise: “Te sarè musso! Te laorarè sensa mai lamentarte, da quando nasse el sol fin quando el cala, portando pesi sul gropon. Te magnarè erba, no te gavarè l’inteligensa e te scamparè fin a 50ani. Te sarè musso!” El musso ghe risponde: “Sarò musso, però rivar fino 50 anni l’è massa! Damene 20!. El Signore ghe dise: “Va ben!”


Cane che ride

Alora Dio el crea el can el ghe dise: “Te sarè can! Te difendarè la casa de l’omo, te sarè el so mejo amigo, te magnarè chel che i te darà e te scamparè 25ani! Te sarè can!” El can ghe risponde: “25 ani i è massa par mi: dame 10 ani che i me basta!” El Signore lo contenta.


Alora Dio crea la simia e el ghe dise: “Te sarè simia! te saltarè de rama in rama fasendo la paiassa. Te divertirè tuti e te scamparè 20 ani! te sarè simia!” Scimmia meravigliataE la simia ghe risponde: “Signor! vivare 20 ani a l’è gran dura. Damene solo 10!” “Va ben!” ghe dise el Signore.


Finalmente Dio el crea l’omo el ghe dise: “Te sarè omo. L’unico essare bon de rasonar su la facia de la tera! Te dopararè l’inteligensa par comandarghe a le bestie e te dominarè el mondo intiero. Ti te scamparè 20ani! te sarè omo!” Homer Simpson VitruvianoL’omo ghe risponde: “Signore! sarò omo, ma vivare solo 20 ani a me par poketo!. Dame i 30 ani che el musso el ga rifiutà, i 15 chel can non ga vussù e i 10 ke la simia no ga acetà” Così el Signore ga fato e da alora l’omo el vive 20ani da omo, el se sposa el passa 30 ani da musso laorando e portando sul gropon tuto el peso dea fameia su le spale. Dopo quando i fioi i va par conto suo, el vive 15ani da can tenendo la casa e magnando chelo che ghe vien dà, par dopo rivar a essar vecio, nare in pension e vivare 10 ani da simia saltando da casa in casa, de fiolo in fiolo e fazendo el paiasso par far divertire tuti i nevodi!


Molto veritiera come creazione!!!! 


Giuseppe per la divulgazione religiosa

#676

 

25 aprile 1945 – 25 aprile 2012 – Festa della liberazione

25 aprile 1945 – 25 aprile 2012   Festa della liberazione

25 aprile 1945 – 25 aprile 2012

 Festa della liberazione

 25 aprile 1945 – 25 aprile 2012   Festa della liberazione


O bella Ciao – Testo in italiano e Inglese – Lirycs

Una mattina mi son svegliato O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao Una mattina mi son svegliato Eo ho trovato l’invasor

One morning I woke up O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao One morning I woke up And I found the invader

O partigiano porta mi via O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao O partigiano porta mi via Che mi sento di morir

Oh partisan, carry me away, O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao Oh partisan, carry me away, For I feel I’m dying

E se io muoio da partigiano O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao E se io muoio da partigiano Tu mi devi seppellir

And if I die as a partisan O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao And if I die as a partisan You have to bury me

Mi seppellire lassù in montagna O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao Mi seppellire lassù in montagna Sotto l’ombra di un bel fiore

But bury me up in the mountain O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, But bury me up in the mountain Under the shadow of a beautiful flower

E le genti che passeranno O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao E le genti che passeranno Mi diranno: “Che bel fior”

And the people who will pass by O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, And the people who will pass by Will say to me: “what a beautiful flower”

È questo il fiore del partigiano O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao È questo il fiore del partigiano Morto per la libertà

This is the flower of the partisan O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao This is the flower of the partisan Who died for freedom


La canzone dei partigiani italiani diventa l’inno della “rivolta verde” contro Ahmadinejad. In un video diffuso su Youtube, infatti, la canzone è cantata in italiano, con sottotitoli in farsi e in inglese. Ad accompagnare le parole, le immagini della rivolta, degli scontri, dei caduti e delle proteste in tutto il mondo. Alcune foto ritraggono Neda, la ragazza uccisa il 20 giugno, dopo le elezioni. E’ bello sapere che un “prodotto” italiano sia il simbolo della rivolta contra la tirannia, ancora una volta questa canzone si rivela attuale, perché i nemici della libertà sono numerosi, cambiano di nome, diventano più subdoli, ma sono sempre lì a tenere sotto scacco la “gente”. Buona festa della Liberazione a tutti, e auguriamoci una liberazione anche dalle ultime piaghe che ci affliggono: spread, cattiva politica, corruzione, TUS, BCE, FMI…etc…etc….


Leggete e ascoltate anche:

Bella Ciao: International

9 differenti versioni di “Bella Ciao”,  in varie lingue.


Giuseppe per la libertà

#675

 

Una persona speciale

Enigma

Una persona speciale

di Charlie Chaplin

Abbracci bambini

Charlie Chaplin

“Ci vuole un minuto per notare una persona speciale un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma poi tutta una vita per dimenticarla„

Charlie Chaplin


Una persona speciale Una persona speciale

Nella mia vita sono stato molto fortunato. Ho incontrato tante persone speciali: nella mia famiglia, tra gli amici d’infanzia, nelle amicizie più mature, nel lavoro e anche in questo blog. Un persona speciale può essere la medicina che ti aiuta ad affrontare la vita, “il poco di zucchero” per mandar giù le pillole amare, che molto spesso la vita ci riserva. Un grazie a tutte le persone speciali della mia vita.

Giuseppe per le persone speciali

#673

 

Chi Vincerà lo scudetto 2011/2012?

Chi Vincerà lo scudetto 2011/2012?

Chi Vincerà lo scudetto 2011/2012?

 Chi Vincerà lo scudetto 2011/2012?

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E’ FINITA COSI’:2011-2012 600px Nero e Bianco (Strisce).png
Juventus
600px Bianco e Rosso (Croce) e Rosso e Nero (Strisce).svg Milan 600px Colori di Udine.png Udinese

Chi Vincerà lo scudetto 2011/2012? - JuventusSiamo alla stretta finale, chi vincerà lo scudetto 2011/12? la rinata Juventus di Conte o il deludente Milan di Allegri? Ritorneranno i vecchi fasti Juventini o il Milan  che riuscirà a scampare alle gufate di mezza italia di conquistare “zeru tituli” quest’anno? A voi la scelta.

Giuseppe per lo scudetto 2012

#674

Chi ha rubato il mio futuro?

Lavoro news

Storia di ordinaria precarietà

di Valentina Romeo, Biella.

Lavoro Work

Lavoro e precarietàBuongiorno a tutti. Sono una ragazza di 29 anni che vive in provincia di Biella. Sono sposata dallo scorso agosto, felicemente sposata. E sono una precaria. In questo momento sono disoccupata.

Da dieci anni cerco, quando possibile, di lavorare con i bambini (sono un’educatrice d’asilo nido), ma non ho detto no quando mi sono stati offerti lavori che non erano il mio, lavori più “umili”, che di certo non hanno giovato alla mia realizzazione e soddisfazione personale e professionale (che pretese!). Ma, sapete com’è, oggi bisogna ringraziare anche solo se lo si trova, un lavoro. Ci provo, a lavorare con i miei amati bimbi, a fare l’unica cosa che davvero mi sembra di saper fare bene. Ma ormai, di concorsi pubblici nemmeno l’ombra, perchè spesso i comuni non vogliono farsi carico nemmeno delle sostituzioni di malattia; perchè i tagli all’istruzione, come alla sanità, sono assurdi (invece di investire sulla fascia 0-3 anni, che è quella più importante per lo sviluppo fisico e psichico di un essere umano, non c’è che totale disinteresse) e perchè le mie colleghe educatrici di ruolo dovranno andare a lavorare fino ad età inaccettabili. Avere a che fare con bambini di un anno (spesso anche meno), accudirli e curane ogni aspetto evolutivo, alla veneranda età di.. a quanto siamo arrivati adesso..? Ah, sì. 67 anni! Che meraviglia, tante belle nonnine imbottite di antidolorifici e infiltrazioni per i malanni causati da questo lavoro! Senza parlare delle condizioni psicologiche, dato che ormai ci stanno portando ad un rapporto numerico educatore-bambino inammissibile e a condizioni lavorative tremende, basta leggersi a tal proposito le varie meravigliose proposte di legge regionali sugli Asili Nido.

E chissà… chi avrà mai permesso tutto questo…?

Storia di ordinaria precarietàOggi guardo gli annunci di lavoro del Centro per l’Impiego della mia provincia: due annunci. Due. In tutta la provincia. Ieri erano, pensate, cinque! Di cui un posto come APPRENDISTA e due come TIROCINANTE. Ovviamente requisiti richiesti la laurea, la lingua straniera (fluente, mi raccomando), le ottime conoscenze informatiche (quelle due o tre cosette, insomma..). Tutto questo, in cambio di un compenso mensile di 350 euro (ah, addirittura. Allora grazie.) o di un “rimborso spese” (ma probabilmente solo se piove) che deduco non sia granchè più generoso. Allora ti rechi nei centri commerciali, che lì qualche annuncio appeso magari lo trovi e lasci il tuo ben curato curriculum in tutti i negozi in cui ricercano personale (con esperienza mi raccomando, perchè non sia mai che ti debba stare dietro un paio di ore per farti capire come funziona un registratore di cassa). Ovviamente non riceverai mai risposta, non arriverai nemmeno a essere chiamata per un colloquio, almeno per vedere che faccia hai. Ma perchè?! Ah già, perchè ho 29 anni, potrei essere sposata, potrei addirittura desiderare dei figli (Eresia! Alto tradimento allo Stato!), non vorrai mica che si prendano questo rischio! E soprattutto, perchè c’è la pericolosissima possibilità (visto che un po’ hai studiato e hai già lavorato in ambiti diversi, dimostrando sempre e comunque professionalità, serietà e ottimi risultati) che tua sia troppo furba. Già, troppo furba per poter essere manipolata e per poter accettare tutte le loro assurde e inconcepibili condizioni (orari esagerati con contratti da miseria, vedi sopra). Troppo furba o forse semplicemente con ancora un minimo di dignità. No, loro non ti vogliono con esperienza, con laurea o diploma, come credevi e con cui giustificavi i continui rifiuti. Loro ti vogliono STUPIDA.

E chissà… chissà chi ha permesso tutto questo. Lavoro e precarietà

Mio marito ha la mia età, fa il musicista (avete presente: “Che lavoro fai?”, “Il musicista”, “Sì, ok. Ma di LAVORO?”. Ecco, quello.). Sì, fa proprio il musicista e tenta di viverci. Ovviamente non riesce, perchè è una categoria che in Italia non viene minimamente presa in considerazione, né riconosciuta, né sovvenzionata. Chi se ne frega se ti fai il mazzo tutto il giorno, investendo tempo e denaro per studiare dalle 6 di mattina fino a sera, andando poi a suonare chissà dove per due soldi e arrivando a casa a tarda notte, magari dopo esserti fatto chilometri e chilometri. E ti lamenti pure, prova ad andare a lavorare in fabbrica, allora! E sì, lo fa. Perchè si aiuta, ci aiuta, anche lavorando part-time nella piccola ripettinatura di suo padre. Che, guarda un po’, si trova sotto cassa integrazione da almeno un paio di mesi (ma sono anni che il lavoro scarseggia e si tira avanti come si può). E chissà, continuo a chiedermi chi sarà mai che permette tutto questo.. Ecco chi sono. Sono gli stessi “capi” che ora ci tartassano con le loro richieste di sacrificio disumane, che però ti ritrovi solo tu, poveraccio, a farle. Perchè i diritti e privilegi della casta invece non si toccano. Sono gli stessi che ogni santo giorno escono sulle prime pagine dei giornali con una nuova inchiesta a carico, con nuove accuse agghiaccianti e nuovi creativissimi metodi (dovrebbero farci un manuale) su come fregare i soldi a NOI. A noi che invece ce li guadagnamo onestamente e con fatica, che siamo felici e orgogliosi della nostra casina in affitto arredata da Ikea e che ci siamo commossi nel togliere il nastro adesivo dopo averla tinteggiata tutta da soli, nei week end e dopo il lavoro (quando c’era). E poi ci chiedono i sacrifici. Io posso solo ringraziare di avere ancora i miei cari, adorati genitori, che, come possono (non sono certo gente ricca), ci aiutano e ci sostengono nelle nostre scelte. Sempre. Che ci hanno permesso (cosa che dovrebbe fare il nostro Stato) almeno di tentare di crearcelo, un futuro; che ci fanno credere che ancora possiamo fare programmi sulla nostra vita. La NOSTRA vita, quella di cui noi e noi soli dovremmo essere i proprietari e deciderne le sorti, quella che stanno tentando di rovinarci, con la scusa fasulla di migliorarla. Ed ora io mi chiedo: i miei genitori possono ancora (per quanto?) farlo, ma io, cosa potrò dare ai miei figli? Il nostro futuro, dov’è?

Grazie per la Vostra attenzione, da parte mia e della mia povera generazione.


Giuseppe per la dignità di un lavoro

#672

 

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