Momenti di trascurabile infelicità

Igloo di libri - Milos Lagos

Momenti di trascurabile infelicità

di Francesco Piccolo

Momenti di trascurabile infelicità  di Francesco Piccolo
  • InfelicitàI titoli di testa un sacco di tempo dopo che il film è iniziato. E pensi: ma allora cosa ho visto finora, cos’era?
  • Quando ci si trova di fronte alla porta dove c’è scritto “staff only”, e non si può entrare
  • Quando ti danno il resto con cinque centesimi, due centesimi, un centesimo…
  • Il circo, decisamente.
  • Quest’anno è volato. Si dice tutti gli anni, alla fine dell’anno. Mi chiedo come sono gli anni lenti, che non passano mai. Perché non li ho mai vissuti.
  • Quando la donna delle pulizie telefona per dire che oggi non viene.
  • Quando mi viene un’idea che mi sembra buonissima, talmente buona che mi fido, non me la posso dimenticare. Poi dopo un po’ svanisce, non me la ricordo più. L’unica cosa che mi ricordo è che era buona idea, ma non so più nemmeno a proposito di cosa.
  • Quando ti fanno vedere il sosia di qualcuno, ma non gli somiglia.
  • Quando non capisci di cosa parla una pubblicità, allora vuol dire che è la pubblicità di una macchina.
  • Le persone che mi fanno il segno da lontano, correndo: poi ci sentiamo; ti chiamo, dice il labiale. E spariscono. E non richiamano più.
  • Quando arriva il mio piatto a tavola e quello degli altri no, Mi guardo intorno, cerco di farlo notare perché mi aspetto che mi dicano: mangia che se no si raffredda. Ma non me lo dicono.
  • Sparecchiare la tavola con i piatti sporchi e dover spingere i resti del sugo nella spazzatura.
  • Tutti i Tobleroni giganti che vendono solo negli aeroporti.
  • Quando qualcuno ti dice che devi sapere che ti vuole molto bene, quasi sempre sta per dirti qualcosa di terribile.
  • Quando arriva quel giorno d’estate che si cominciano a fare le insalate di riso.
  • Gli addobbi natalizi, appena dopo Natale.
  • Il fatto di non sapere se la luce del frigorifero, quando lo hai chiuso, si spegne veramente.
  • Le prostitute, di giorno.
  • Quelli che flirtano, limitandosi a flirtare.
  • Troppi preliminari.
  • I camerieri che non sentono mai quando li chiamo.

Tratto dal libro “Momenti di trascurabile infelicità” di Francesco Piccolo”


Leggete anche: Momenti di trascurabile felicità


Quali sono i miei momenti di trascurabile infelicità? Proviamo a fare un piccolo elenco:

  1. Le code troppo lunghe.
  2. Quando la squadra o l’atleta del cuore perde.
  3. Quando la gente non capisce o non vuol capire quello che dici.
  4. Perdere un treno/bus/aereo/nave…
  5. La fine di un libro/film che ti prende.
  6. Un’opera d’arte personalmente sopravvalutata.
  7. Quando mi “soffiano” il mio parcheggio!
  8. Smontare l’albero di Natale, appena un paio d’ore prima dell’arrivo della primavera.
  9. Dover riscrivere un file completato ma non salvato.
  10. Le cose illuminate e belle, la mattina alla luce del sole.

Qualcun altro/a vuol lasciare il proprio momento di trascurabile infelicità? Sarebbe davvero gradito.

Firma

Giuseppe per la felicità minimalista

#887

A.A.A. docente esperto offresi

Professore servo

A.A.A. docente esperto offresi

 Matite colorate

Professore servoBella presenza, automunito, titolatissimo, offresi anche per rapporti didattici non protetti e occasionali.
Garantisce:
- atteggiamento supino verso il dirigente scolastico, che potrà abusare di lui senza riserva;
- massima accondiscendenza verso alunni e genitori;
- servilismo assoluto al potere politico;
- totale e incondizionata disponibilità a fornire ogni genere di prestazione ad ogni ora e in ogni sede;
- docilità a farsi prezzolare e sponsorizzare da chicchessia per qualsivoglia depravazione educativa in cambio di una ciotola di riso o un piatto di lenticchie, ma solo se è stato abbastanza seducente, remissivo e appagante verso studenti-clienti e preside-padrone.
Si offrono facoltà di recesso e formula soddisfatti o rimborsati.

Sembra già di vederlo, è l’annuncio che sarà affisso all’albo regionale degli insegnanti non appena la riforma che mercifica la funzione docente uscirà dalle Camere italo-bulgare del caudillo Renzi.

C’è voluto tutto l’acume del partito democratico per risolvere la piaga del precariato scolastico italiano, l’insopportabile iniquità tra quell’80% di docenti a tempo indeterminato e il 20% utilizzati un po’ qui un po’ lì, un giorno sì e tanti no. Meglio precarizzarli tutti, equipararli senza discriminazione alcuna ai neri, quelli che il caporalato recluta a rotazione per gli agrumi in Sicilia, i pomodori in Campania, l’uva in Puglia e i calci nel sedere dello Stato complice quando non servono.

Gianfranco Pignatelli 

 tratto da: L’espresso
Giuseppe per … la buona scuola

#885

 

Più sai, più vali!

Terra

Più sai, più vali!

 Mente

Albert EinsteinUn ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di dollari.
Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense.
Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite. Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.
Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
– Quanto le devo? chiese.
– Viene mille di dollari, se non vi dispiace.
– Mille dollari? Mille dollari per un paio di minuti di lavoro? Mille dollari, semplicemente girando una piccola vite? Io so che il mio computer costa 12 milioni di dollari, ma mille dollari è un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata a giustificare perfettamente questa cifra.
Il tecnico annuì e se ne andò.
La mattina dopo, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio..
La fattura diceva:
Servizi offerti:
– Serrare una vite ……………………….Dollari     1
– Sapere quale vite serrare ………….Dollari 999
Per i professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che per la loro stessa ignoranza non riescono a capire.
RICORDA ” Si vince per quel che si sa, non per quel che si fa”


Da bambino un mio zio mi raccomandava sempre di non mettere mai a disposizione degli altri il proprio sapere, se lo fai poi gli altri non avranno più bisogno di te, mi diceva. Sapete come è andata a finire, sono diventato un docente…..Firma


Giuseppe per le giuste viti da serrare

#820

 

A proposito di stupro…

Dolores Valandro insulta Cecile Kyenge: Perché nessuno stupra Cecile Kyenge

Dolores Valandro insulta Cecile Kyenge: Perché nessuno stupra Cecile Kyenge?

 Dolores Valandro insulta Cecile Kyenge: Perché nessuno stupra Cecile Kyenge

Esponenti del centrodestra operese (lega e PDL) ubriachi bestemmiano in chiesa

Pubblicato in rete il video di due consiglieri di centrodestra del comune di Opera che – in visita alla cattedrale di Monaco durante l’Oktoberfest – si riprendono in chiesa: tra birre, volgarità e un paio di bestemmie. Protagonisti del video Fabrizio Angelo Dalcerri, capogruppo Lega Nord, e Antonio Stefano Buono, capogruppo Pdl. http://tv.repubblica.it


Avevo pubblicato questo video qualche anno fa (novembre 2010), all’epoca la Lega e il Centrodestra in genere erano i paladini del Crocefisso, credo sia ritornato d’attualità. Ho sempre diffidato dai dogmatici, da quelli che hanno sempre le certezze in tasca , forse perché io sono sempre pervaso da dubbi. Ma in questi giorni le esternazioni di una “donna” (non so in che altro modo chiamarla) della lega mi hanno fatto gelare il sangue. Come può una donna augurare ad una sua simile di essere stuprata? Solo per il colore della pelle? NON CAPISCO e non mi ADEGUO!!!  Sono un educatore e cerco d’insegnare, oltre la mia materia, anche l’etica, la tolleranza, il diritto eppure chi amministra la “res pubblica”  ogni giorno mi smentisce: è giustificato evadere le tasse, si può stuprare, la costituzione può essere usata per pulirsi il …, la bandiera nel c…. Francamente a questo punto faccio fatica ad orientarmi, per cortesia datemi una bussola, la bussola del BUON SENSO. Non vi annoio oltre, chiudo qui il mio post, e parafrasando Voltaire dico: “Non condivido le tue idee, ma darei la vita perché tu possa liberamente andare………”, riempite i puntini come meglio vi pare!Firma

Giuseppe per la coerenza….

#804

 

I dieci alimenti assolutamente da evitare

Cibo biologico

I 10 peggiori alimenti da evitare:

 i peggiori tra quelli di uso più comune, in modo che tutti possano fare delle considerazioni sulla loro dieta.

 Cibo biologico

DadoIl dado così tanto  utilizzato, riesce a dare sapore a ciò che non ha sapore, però contiene glutammato monosodico, un additivo che può causare anche il cancro. Esistono confezioni che riportano la dicitura: senza glutammato.

Chewingum e caramelle: è una questione di quantità. Se è la dose che fa il veleno in questo caso è davvero facile superare la dose.  I Chewingum e le caramelle contengono, nella quasi totalità dei casi, dolcificanti nocivi come l’aspartame e l’ acesulfame-k veri killer nocivi per l’organismo.

Insaccati quali i wurstel e la mortadella. Si tratta di alimenti realizzati con carne macinata finissima. Un’ottima occasione per utilizzare la carne di più infimo livello, massiccia la presenza di nitriti e nitrati, cancerogeni.

FormagginoPer le sottilette e i formaggini vale lo stesso discorso fatto per i wurstel,  sono composti da miscele di formaggi non fermentati a sufficienza, invendibili o avariati che vengono fusi tutti assieme e resi morbidi spesso grazie all’ utilizzo dei pericolosi polifosfati. La presenza nella lista degli ingredienti di Citrato di sodio (E331) indica l’ utilizzo di prodotti ottenuti da scarti di lavorazione.

Il caffè acidifica il sangue, sovverte la digestione, causa emicranie! Il caffè inoltre dà assuefazione.

Il pane bianco è realizzato con farina bianca, la farina bianca è stata privata della crusca e del germe di grano, forma una colla che si attacca alle pareti dell’ intestino limitando così l’ assorbimento delle sostanze nutritive.

La Coca Cola è costituita principalmente da zucchero, acidifica il sangue, impedisce l’ assorbimento di calcio e magnesio con conseguente possibilità di causare osteoporosi! – Leggete anche: I mille usi della Coca Cola.

La Pasta al ragù è in apparenza un piatto ricco e salutare ha svariati problemi. Il problema è costituito dal ragù di carne: la carne che acquistiamo oggi al supermercato è ricca di tossine, farmaci, antibiotici. Questo a causa degli allevamenti intensivi dai quali proviene questa carne.  I capi di bestiame vengano trattati praticamente ininterrottamente con farmaci e antibiotici, i mangimi sono pessimi, derivati da scarti. Altro problema è l’ abbinamento proteine-carboidrati praticamente in egual misura. Questo porta llo stomaco a non digerire bene ne l’uno nè l’altro con conseguente digestione lenta e scarsa assimilazione dei nutrienti!

Zucchero raffinatoLe patatine al gusto formaggio e pizza non sono meno composte da patatel  e il sapore di formaggio o di pizza viene dato grazie all’ utilizzo di aromi appositi sulla cui sicurezza  non vi sono certezze.

Lo zucchero bianco venne classificato come veleno dal dottor William Coda, in quanto non apporta nessuna sostanza utile all’organismo e addirittura brucia parte delle sostanze presenti: da un consumo abituale infatti non ne deriva un rafforzamento, bensì un indebolimento dell’organismo e delle sue difese nei confronti delle malattie.

Tratto da: Articolotre


Wow dopo aver letto questo articolo mi tremano i polsi. Devo confessare di essere consumatore di: dadi, sottilette, caffè e ovviamente zucchero. Ma da domani si cambia dieta e poi non sono diventato un contadino dal mese di novembre?  D’ora in poi solo cibi biologici prodotti da me, e mi offro per un baratto equo e sostenibile ;)  


Giuseppe per il cibo amico

#798

 

Ubuntu: antropologia e informatica

Ubuntu logo

Ubuntu: antropologia e informatica

 Ubuntu: antropologia e informatica

We're all part of One, and One is part of all. Be prosperous, be generous, be kind  and be compassionate." Yogi BhajanUn antropologo propose un gioco ad alcuni bambini di una tribù africana. Mise un cesto di frutta vicino ad un albero e disse ai bambini che chi sarebbe arrivato prima avrebbe vinto tutta la frutta.
Quando gli fu dato il segnale per partire, tutti i bambini si presero per mano e si misero a correre insieme, dopodiché, una volta preso il cesto, si sedettero e si godettero insieme il premio.

Quando fu chiesto ai bambini perché avessero voluto correre insieme, visto che uno solo avrebbe potuto prendersi tutta la frutta, risposero “UBUNTU: come potrebbe uno essere felice se tutti gli altri sono tristi?”

UBUNTU nella cultura africana sub-sahariana vuol dire: “Io sono perché noi siamo” 

(Matteo Gracis)


 We’re all part of One, and One is part of all. Be prosperous, be generous, be kind and be compassionate.” Yogi Bhajan


E poi i selvaggi sono loro?

Ubuntu è un sistema operativo open source, rilasciato da Linux, per semplificare, è un Windows con una piccola differenza: è gratis e pure solidale.

Giuseppe per l’informatica antropologica

#776

 

I 100 libri più influenti di tutti i tempi

I 100 libri più influenti di tutti i tempi

I 100 libri più influenti di tutti i tempi

La conoscenza è la forza più dirompente per sostenere le proprie idee. Con cui cambiare il mondo.

 I 100 libri più influenti di tutti i tempi
# Autore Titolo Data
1 Testo ebraico Torah XIII – IV secolo a.C.
2 Testo cinese classico Libro dei Mutamenti tardo IX secolo a.C.
3 Omero Iliade e Odissea VIII – VII secolo a.C.
4 Testo induista Upaniṣad VII – VII secolo a.C.
5 Laozi Daodejing III secolo a.C.
6 Testo dello Zoroastrismo Avesta III secolo a.C.
7 Confucio Analecta V IV secolo a.C.
8 Tucidide Guerra del Peloponneso V secolo a.C.
9 Ippocrate Opere 400 a.C.
10 Aristotele Opere IV secolo a.C.
11 Erodoto Storie V secolo a.C.
12 Platone La Repubblica 380 a.C.
13 Euclide Elementi 280 a.C.
14 Testo del Buddhismo Theravada Dharma 252 a.C.
15 Virgilio Eneide 19 a.C.
16 Lucrezio De rerum natura 55 a.C.
17 Filone di Alessandria Esposizione Allegorica della Sacra Legge I secolo
18 Testo cristiano Nuovo testamento circa 50-100
19 Plutarco Vite Parallele 120
20 Publio Cornelio Tacito Annales 120
21 Valentino Vangelo della Verità II secolo
22 Marco Aurelio Colloqui con se stesso 167
23 Sesto Empirico Lineamenti Pirroniani 150 - 210
24 Plotino Enneadi III secolo
25 Agostino da Ippona Confessioni 400
26 Testo islamico Corano VII secolo
27 Mosè Maimonide Guida dei perplessi 1190
28 Testo del misticismo giudaico Cabala XII secolo
29 Tommaso d’Aquino Summa Theologiae 1266 - 1273
30 Dante Alighieri La Divina Commedia 1321
31 Erasmo da Rotterdam Elogio della follia 1509
32 Niccolò Machiavelli Il Principe 1532
33 Martin Lutero Preludio alla cattività babilonese della chiesa 1520
34 François Rabelais Gargantua e Pantagruel 1534 e 1532
35 Giovanni Calvino Istituzioni della Religione Cristiana 1536
36 Niccolò Copernico De revolutionibus orbium coelestium 1543
37 Michel de Montaigne Saggi 1580
38 Miguel de Cervantes Don Chisciotte 1605 e 1615
39 Johannes Kepler L’Armonia dei mondi 1619
40 Francesco Bacone Novum Organum 1620
41 William Shakespeare First folio 1623
42 Galileo Galilei Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo 1632
43 Rene Descartes Discorso sul metodo 1637
44 Thomas Hobbes Leviatano 1651
45 Gottfried Leibniz Opere 1663 - 1716
46 Blaise Pascal Pensieri 1670
47 Baruch Spinoza Ethica more geometrico demonstrata 1677
48 John Bunyan Il viaggio del pellegrino 1678 - 1684
49 Isaac Newton Philosophiae Naturalis Principia Mathematica 1687
50 John Locke Saggio sull’intelletto umano 1689
51 George Berkeley Trattato sui principi della conoscenza umana 1710, modificato 1734
52 Giambattista Vico La Scienza nuova 1725, modificato il 1744
53 David Hume Un trattato della natura umana 1739 - 1740
54 Denis Diderot Enciclopedia 1751-1772
55 Samuel Johnson Un dizionario della lingua inglese 1755
56 Voltaire Candido 1759
57 Thomas Paine Senso comune 1776
58 Adam Smith La ricchezza delle nazioni 1776
59 Edward Gibbon Declino e caduta dell’impero romano 1776-1787
60 Immanuel Kant Critica della ragion pura 1781, revised 1787
61 Jean-Jacques Rousseau Confessioni 1781
62 Edmund Burke Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia 1790
63 Mary Wollstonecraft Rivendicazione dei diritti della donna 1792
64 William Godwin Inchiesta riguardo alla giustizia politica 1793
65 Thomas Malthus Saggio sui principi della popolazione 1798, modificato nel 1803
66 Georg Wilhelm Friedrich Hegel Fenomenologia dello spirito 1807
67 Arthur Schopenhauer Il mondo come volontà e rappresentazione 1819
68 Auguste Comte Course in the Positivist Philosophy 1830-1842
69 Carl von Clausewitz Della guerra 1832
70 Søren Kierkegaard Enten-Eller 1843
71 Karl Marx & Friedrich Engels Manifesto del partito comunista 1848
72 Henry David Thoreau Disobbedienza civile 1849
73 Charles Darwin L’origine delle specie 1859
74 John Stuart Mill Sulla libertà 1859
75 Herbert Spencer First Principles 1862
76 Gregor Mendel Saggio sugli ibridi vegetali 1866
77 Lev Nikolaevič Tolstoj Guerra e pace 1868 - 1869
78 James Clerk Maxwell Trattato sull’elettricità e il magnetismo 1873
79 Friedrich Nietzsche Così parlò Zarathustra 1883-1885
80 Sigmund Freud L’interpretazione dei sogni 1900
81 William James Pragmatismo 1908
82 Albert Einstein Teoria della relatività 1916
83 Vilfredo Pareto La mente e la società 1916
84 Carl Gustav Jung Tipi psicologici 1921
85 Martin Buber Io e tu 1923
86 Franz Kafka Il processo 1925
87 Karl Popper Logica della scoperta scientifica 1934
88 John Maynard Keynes Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta 1936
89 Jean-Paul Sartre L’essere e il nulla 1943
90 Friedrich von Hayek La strada per la servitù 1944
91 Simone de Beauvoir Il secondo sesso 1948
92 Norbert Wiener Cibernetica 1948, modificato 1961
93 George Orwell 1984 1949
94 Georges Ivanovič Gurdjieff Racconti di Belzebù a suo nipote 1950
95 Ludwig Wittgenstein Ricerche filosofiche 1953
96 Noam Chomsky Strutture sintattiche 1957
97 Thomas Kuhn La struttura delle rivoluzioni scientifiche 1962, revised 1970
98 Betty Friedan La mistica della femminilità 1963
99 Mao Zedong Libretto rosso 1966
100 Burrhus Skinner Oltre la dignità e la libertà 1971

Torah Torah

I 100 libri più influenti mai scritti: Storia del pensiero dall’antichità a oggi è un saggio enciclopedico di storia intellettuale scritto da Martin Seymour-Smith (1928 – 1998), un poeta, critico e biografo britannico.


Giuseppe per la cultura universale

#692

 

Il bravo docente

Il bravo docente rende facile il difficile

Il bravo docente rende facile il difficile

di A.D.F. 22/04/2012
 Il bravo docente rende facile il difficile
Maria Montessori - Pedagogista Maria Montessori – Pedagogista

Una sintesi per definire il bravo docente è contenuta nell’aforisma di Ralph Waldo Emerson “Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili “. In tale aforisma si può interpretare che i bravi insegnanti devono essere in grado di indirizzare le loro energie su questioni fondamentali, quelle che fanno la vera differenza per i loro studenti. Per essere un bravo insegnante non basta l’amore per la propria professione, ma a questo va aggiunto l’impegno, affinché tale carica interiore vada sostenuta e perfezionata con rigore, studio e coinvolgimento personale, qualificandosi nel pieno possesso di modalità operative e conoscitive. Il docente professionalmente qualificato deve possedere un elevato livello di competenza pedagogica, come risultato di una dosata combinazione fra conoscenze teoriche ed attività operative. Una combinazione capace di includere quella giusta riflessività che permetta di costruire l’azione educativa. In poche parole possiamo sintetizzare quanto detto con un aforisma di Ralph Waldo Emerson “Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili“. In tale aforisma si può interpretare che i bravi insegnanti devono essere in grado di indirizzare le loro energie su questioni fondamentali, quelle che fanno la vera differenza per i loro studenti. I bravi insegnanti devono saper guidare e motivare i propri alunni, stabilendo in modo chiaro gli obiettivi di apprendimento all’inizio della lezione, facendo il riepilogo alla fine, e dando istruzioni chiare per i compiti a casa. I bravi insegnanti devono far capire agli alunni come la lezione si inserisca all’interno del programma complessivo, fornendogli il relativo feedback sulla loro progressione di apprendimento. I bravi insegnanti devono essere flessibili in classe e fuori. I bravi insegnanti devono essere aperti alle innovazioni tecnologiche applicate alla didattica e saper risolvere i nuovi problemi per far fronte alle diverse situazioni. I bravi insegnanti devono dire con chiarezza ciò che si aspettano in termini di comportamento e di rendimento, facendo un contratto con gli alunni, in cui stabilire chiari confini per ciò che è ammesso. I bravi insegnanti devono saper fare lavoro di squadra nelle attività progettuali. I bravi insegnanti devono sapersi organizzare, attraverso una dialettica costruttiva e propositiva, quando non si trovano d’accordo con logiche selettive errate, irregolari e poco trasparenti, come quelle subite nella prova preselettiva dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici, progettata e gestita da chi, probabilmente, non conosceva a fondo la qualità comunicativa e la professionalità didattico-organizzativa del bravo insegnante.

Tratto da La Tecnica della scuola

Mi trovo d’accordo con quanto affermato in quest’articolo, solo che a volte mi sento inadeguato, per fare tutto ciò occorrebbe essere dei Superman/woman e noi siamo semplicementi uomini. Vorrei citare un altro aforisma che mi piace molto: “Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco” – (William B. Yeats)


Giuseppe per la pedagogia

#677

 

Arte, violino e percezione della bellezza

Violino - Stradivarius

Arte, violino e percezione

della bellezza

 Joshua Bell

Un uomo era seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC e iniziò a suonare il violino, era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante Violino - Stradivariusquesto lasso di tempo, poiché era l’ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione, la maggior parte di loro sull ‘ intento di andare a lavorare. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassettina e, senza neanche fermarsi, continuò a camminare.
Pochi minuti dopo qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l’orologio e ricominciò a camminare. Chiaramente era in ritardo per il lavoro. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo invitava a sbrigarsi, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Infine la madre lo trascinò via ma il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. Nei 45 minuti che il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un po ‘. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Tirò su $ 32. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento.

Joshua Bell - ViolinistaNessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell (foto a lato), uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito uno dei pezzi più complessi mai scritti, su un violino del valore di $ 3.5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston, dove i post in media costavano $ 100. Questa è una storia vera. Joshua Bell era in incognito nella stazione della metro, il tutto organizzato dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La prova era se in un ambiente comune ad un’ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?
Una delle possibili conclusioni di questa esperienza potrebbe essere: Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?

Il video su youtube

Giuseppe per la percezione della bellezza ovunque

#626

 

1Q84 – Haruki Murukami

1Q84 - Haruki Murukami1Q84 – Haruki Murukami


 

Descrizione

1984, Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L’autista le suggerisce, come unica soluzione per non mancare all’appuntamento che l’aspetta, di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza, nascosta e poco frequentata. Ma, sibillino, aggiunge di fare attenzione: “Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola”. Negli stessi giorni Tengo, un giovane aspirante scrittore dotato di buona tecnica ma povero d’ispirazione, riceve uno strano incarico: un editor senza scrupoli gli chiede di riscrivere il romanzo di un’enigmatica diciassettenne così da candidarlo a un premio letterario. Ma “La crisalide d’aria” è un romanzo fantastico tanto ricco di immaginazione quanto sottilmente inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di piccole creature che si nascondono nel corpo umano come parassiti turbano profondamente Tengo. L’incontro con l’autrice non farà che aumentare la sua vertigine: chi è veramente Fukada Eriko? Intanto Aomame (che pure non è certo una ragazza qualsiasi: nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo) osserva perplessa il mondo che la circonda: sembra quello di sempre, eppure piccoli, sinistri particolari divergono da quello a cui era abituata. Finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l’unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84. Ma capisce anche un’altra cosa: che quella barriera sta per infrangersi. - http://www.ibs.it/

La recensione di IBS

1Q84 - Haruki MurukamiL’uccello che girava le viti del mondo. Partiamo da lì. Si pensava di aver già trovato in quelle pagine la massima complessità di riferimenti, stratificazioni di scrittura, evocazioni di immagini, tòpoi della narrativa onirica e dell’iconografia possibili per uno scrittore. Poi è arrivato Kafka sulla spiaggia che ha sparigliato nuovamente le carte della nostra logica e ricomposto l’opera sovrapponendo ancor più immagini e parole, creazione artistica e realtà e arrivando a una quasi infinita elusività del senso, messinscena della fallacia interpretativa che non casualmente omaggia Kafka. Murakami, ne eravamo certi, non poteva arrivare a un più alto risultato. Ma non avevamo ancora letto 1Q84.
È subito evidente che l’autore ha fatto un complesso, immane lavoro di riferimenti incrociati su un tema centrale “le cose sono diverse da come appaiono”, dovremmo dire il tema centrale della narrativa dello scrittore giapponese. Eppure questo argomento viene continuamente sfaldato nel suo tragitto verso il senso, che non ha nulla di lineare: è invece – come sempre – labirintico, se non addirittura sospeso. Citazioni e omaggi si susseguono lungo tutto il testo. A partire, è ovvio, dall’anno in cui si ambienta la vicenda, quel 1984 di orwelliana memoria tramutato in 1Q84 sia per un’assonanza tra la lettera e il numero nella pronuncia giapponese, che per sottolineare l’ambiguità della situazione: Q è la Q del question mark, il punto interrogativo. Lungo il romanzo incrociamo anche la Storia che Murakami, a differenza di Orwell, può ricostruire nella sua interezza, pur con l’inserimento di momenti devianti. Ciò che è accaduto nel 1984 e negli anni precedenti è lì, davanti a noi, così come viene riportato, o quasi.
“Di realtà ce n’è sempre una sola” – fa dire Murakami al taxista-traghettatore, personaggio mitologico che porta la protagonista femminile Aomame (citata sempre con il suo strano cognome che significa “piselli verdi”) verso la discesa nell’altro mondo. Aomame: un po’ l’Alice di Carroll e un po’ temibile giustiziere e spietato killer, viso d’angelo e mostruosa smorfia terrorizzante. Ogni passaggio del romanzo gira attorno a questo concetto: le cose non sono come appaiono, ma di realtà ne esiste una sola. Anche se si può mascherare la verità con una finzione, con una menzogna, è necessario ricordare che “una volta che si dice una bugia al mondo, bisogna continuare a mentire in eterno. Diventa necessario per far quadrare i conti”. Anche con il passato e con i ricordi si devono quadrare i conti. I ricordi come ondate che risalgono nella mente, che interagiscono anche col fisico, che disturbano, che si vorrebbero scacciare ma che restano, che creano angoscia o rievocano piacere, ma che arrivano inaspettati e non voluti e non se ne vanno se non quando sono loro stessi a decidere di svanire. E al contempo la realtà che muta, il pensiero che non la coglie: “appena cercava di pensare qualcosa la realtà sembrava avvicinarsi per un attimo, poi subito sfuggiva”.
“Nella vita le cose non scorrono scegliendo il percorso più breve”. Lo scopre Tengo, protagonista maschile, giovane ghost writer incaricato di prendere in mano una bella storia mal scritta da Fukaeri (una diciassettenne misteriosa, impenetrabile, con un modo di parlare bizzarro, all’apparenza anche un po’ folle), e trasformarla in un esordio da premio: Crisalide d’aria. Le vite dei due protagonisti, che scorrono parallele nell’anno 1Q84 – Aomame impegnata a giustiziare su commissione e con un sistema raffinatissimo uomini che hanno fatto violenza sulle donne, e Tengo alle prese con la riscrittura dell’inquietante romanzo mentre viene portato da Fukaeri a scoprire una surreale realtà dove esistono misteriose piccole creature – sembrano a un certo punto convergere. Ma in questo spazio-tempo labirintico che ha assunto forme contorte nulla è scontato. “Il tempo in sé dovrebbe avere una struttura uniforme ma, una volta consumato, si deforma. Un periodo breve di tempo può essere terribilmente pesante e lungo, e un altro leggero e breve. E a volte il prima e il dopo si invertono e nei casi peggiori scompaiono del tutto. Capita pure che si aggiungano cose che non dovrebbero farne parte.” Ascoltando a lungo un applauso registrato al termine di un concerto Aomame ha la sensazione che non si tratti più di un applauso, ma si sia “trasformato nel rumore di una incessante tempesta di vento su Marte”.
Vivendo in un 1984 che non sembra più tale, decide di chiamarlo 1Q84. “Che mi piaccia o no, adesso mi trovo in questo anno IQ84. Il I984 che conoscevo non esiste più da nessuna parte. Ora è l’anno IQ84. L’aria è cambiata, il paesaggio è cambiato. Devo adattarmi il più in fretta possibile a questo mondo con punto interrogativo.”
Leggendo con passione il romanzo di Murakami, facendosi avvolgere alla storia, si ha la sensazione che non si tratti più di un semplice libro, ma che si espanda oltre le pagine verso la realtà, trasformandola, come se una seconda luna comparisse in cielo.

A cura di Wuz.it


Giuseppe per la letteratura Giapponese

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