L’Italia è un Paese meraviglioso

L’Italia è un Paese meraviglioso  di Fiorì Palmeri

L’Italia è un Paese meraviglioso

di Fiorì Palmeri

 L’Italia è un Paese meraviglioso  di Fiorì Palmeri

 L’Italia è un Paese meraviglioso  di Fiorì PalmeriTitolo: “L’Italia è un Paese meraviglioso. Da Lampedusa a Schio, a Thiene al Vicentino. I profughi raccontano”. Raccontano le loro storie; storie che hanno un comune denominatore: la necessità di fuggire. Fuggire perché nella loro terra non c’è libertà, perché c’è la guerra, perché perseguitati da ribelli, da filogovernativi, da gruppi etnici nemici e perfino da familiari prepotenti. Una fuga non certo facile perché, intanto, devono procurarsi il denaro per pagare i trafficanti: prima quelli che si avvicendano per fare attraversare l’interminabile deserto, poi quelli che organizzano i viaggi per mare verso Lampedusa. Non facile perché l’attraversamento del deserto significa spesso anche venti giorni sotto il sole cocente del tropico spesso con acqua razionata e con estenuanti fatiche alle quali i più deboli non sopravvivono e vengono abbandonati senza sepoltura. Non facile perché bisogna evitare i posti di blocco alle frontiere e, quando si arriva magari in Libia, ci si trova in mezzo alla guerra civile e a bombardamenti. E poi le difficoltà del mare, le “carrette” sovraccariche, le onde alte che fanno oscillare le imbarcazioni e scaraventano in acqua essere umani che vengono lasciati annegare. Non tutti, ma una buona parte dei protagonisti dei racconti passano attraverso questa odissea.

Nel libro non c’è nulla di inventato, nemmeno nei particolari meno importanti. I racconti scaturiscono da interviste fatte direttamente ai protagonisti, persone che vivono a Schio e dintorni tranne alcune che hanno dovuto lasciare l’Altovicentino perché la crisi in corso ha loro impedito di trovare un lavoro. Ho scritto queste pagine perché non condivido i luoghi comuni con cui molta gente affronta il fenomeno della migrazione. Così ho voluto scavare nel retroterra di queste persone per capire meglio le cause che hanno spinto tanti uomini e donne a lasciare la propria terra. Il libro narra di come vivevano prima di arrivare nel Vicentino, i motivi della partenza o spesso della fuga, l’attraversamento dei deserti per giungere in Libia ed imbarcarsi su una“carretta del mare”, la traversata del Mediterraneo e lo sbarco, per molti, a Lampedusa. Non si tratta di un’analisi sociale ma di una serie di racconti che vogliono cogliere l’aspetto umano e descrivere le difficoltà e i rischi ai quali in molti sono andati incontro soprattutto quando non esisteva ancora l’operazione “Mare Nostrum”. In queste pagine sono presenti cenni storici e politici dei Paesi di provenienza che, però, si riferiscono al momento del racconto e che, nel corso di quest’ultimo anno, in alcuni casi, sono stati superati dall’evolvere degli avvenimenti. Sono altresì presenti richiami geografici e abitudini di popoli che vivono in luoghi molto lontani da noi. Le storie sono narrate con ritmo incalzante senza indulgere a particolari e riflessioni superflue. Ringrazio l’ufficio dei servizi sociali del comune di Schio, l’associazione “Il Mondo Nella Città”, il centro di accoglienza “Madre Bakhita” e mia figlia Martina che mi hanno dato la possibilità di conoscere questi profughi i quali hanno accettato di raccontare solo perché c’era la garanzia della loro mediazione.

Fiorì Palmeri ha trascorso i primi 23 anni a Patti, in provincia di Messina e ben 45 a Schio. Per quasi vent’anni è stato collaboratore del quotidiano “Il Gazzettino” e di altri giornali della provincia di Vicenza. Per due mandati è stato consigliere comunale a Schio e ha ricoperto vari incarichi politici e culturali. Ha insegnato Materie Letterarie nella scuole medie della città.


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Giuseppe per dolore migrante

#855

 

25 aprile 1945 – 25 aprile 2012 – Festa della liberazione

25 aprile 1945 – 25 aprile 2012   Festa della liberazione

25 aprile 1945 – 25 aprile 2012

 Festa della liberazione

 25 aprile 1945 – 25 aprile 2012   Festa della liberazione


O bella Ciao – Testo in italiano e Inglese – Lirycs

Una mattina mi son svegliato O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao Una mattina mi son svegliato Eo ho trovato l’invasor

One morning I woke up O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao One morning I woke up And I found the invader

O partigiano porta mi via O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao O partigiano porta mi via Che mi sento di morir

Oh partisan, carry me away, O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao Oh partisan, carry me away, For I feel I’m dying

E se io muoio da partigiano O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao E se io muoio da partigiano Tu mi devi seppellir

And if I die as a partisan O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao And if I die as a partisan You have to bury me

Mi seppellire lassù in montagna O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao Mi seppellire lassù in montagna Sotto l’ombra di un bel fiore

But bury me up in the mountain O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, But bury me up in the mountain Under the shadow of a beautiful flower

E le genti che passeranno O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao E le genti che passeranno Mi diranno: “Che bel fior”

And the people who will pass by O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, And the people who will pass by Will say to me: “what a beautiful flower”

È questo il fiore del partigiano O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao È questo il fiore del partigiano Morto per la libertà

This is the flower of the partisan O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao This is the flower of the partisan Who died for freedom


La canzone dei partigiani italiani diventa l’inno della “rivolta verde” contro Ahmadinejad. In un video diffuso su Youtube, infatti, la canzone è cantata in italiano, con sottotitoli in farsi e in inglese. Ad accompagnare le parole, le immagini della rivolta, degli scontri, dei caduti e delle proteste in tutto il mondo. Alcune foto ritraggono Neda, la ragazza uccisa il 20 giugno, dopo le elezioni. E’ bello sapere che un “prodotto” italiano sia il simbolo della rivolta contra la tirannia, ancora una volta questa canzone si rivela attuale, perché i nemici della libertà sono numerosi, cambiano di nome, diventano più subdoli, ma sono sempre lì a tenere sotto scacco la “gente”. Buona festa della Liberazione a tutti, e auguriamoci una liberazione anche dalle ultime piaghe che ci affliggono: spread, cattiva politica, corruzione, TUS, BCE, FMI…etc…etc….


Leggete e ascoltate anche:

Bella Ciao: International

9 differenti versioni di “Bella Ciao”,  in varie lingue.


Giuseppe per la libertà

#675

 

Prima di tutto

Bertold Brecht

Prima Di Tutto Vennero A Prendere Gli Zingari

Penna

Bertold Brechtattribuita a Bertold Brecht, in realtà di Martin Niemoller (Berlino, 1932?) – wikipedia

Prima di tutto vennero a prendere gli zingarie fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebreie stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. 
Poi vennero a prendere i comunisti,ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,e non c’era rimasto nessuno a protestare

Da qualche giorno è comparsa in rete un altro testo che dice: Prima licenziarono i precari della scuola, ed io non dissi niente perché pensai che in effetti erano troppi , poi licenziarono quelli dei cantieri navali ed io non dissi niente perché le navi non si vendevano , poi licenziarono gli operai della Fiat ed io non dissi niente perchè erano troppo assenteisti, quindi licenziarono gli impiegati pubblici ed io non dissi niente perché non facevano un ca**o , poi licenziarono me, ma non c’era rimasto piu’ nessuno per protestare. (riadattamento di Roberto Mascilongo)


Sempre più attuale, visto anche l’ultimo hobby in auge di dar fuoco agli accampamenti di ROM. Dalle mie parti c’è un modo di dire, rivelatore: “Il cane morde sempre lo straccione”. Eh già…  


Giuseppe per le minoranze.

#562

Francesco de Gregori – Viva l’Italia

Italia stampelleItalia Bandiera

Viva l’Italia, Francesco de Gregori


Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre (1969 – Piazza Fontana). 16 morti, nessun colpevole…. e certe ombre su apparati dello stato.


Giuseppe per le stragi ancora impunite.

#559

 

Della vita, della morte e di qualche altra piccola sciocchezza

Della vita, della morte, della libertà e di qualche altra piccola sciocchezza.....

Della vita, della morte, della libertà e di qualche altra piccola sciocchezza…..

 Della vita, della morte, della libertà e di qualche altra piccola sciocchezza.....

“Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra”.

SANDRO PERTINI


Non posso che essere d’accordo con questo pensiero del grande, immenso Sandro Pertini. La morte, la Grande Falce, la Livellatrice è uguale per tutti. Bisogna giudicare gli atti che si fanno in vita, dopo è solo un tempo passato, un tempo morto.

horsefly


Giuseppe per la morte che è una livella!

#501

Bella Ciao: International

25 aprile 1945 - 25 aprile 2011 - Festa della liberazione

Bella Ciao!

 

 25 aprile 1945 - 25 aprile 2011 - Festa della liberazione

25 aprile 1945 – 25 aprile 2011 - Festa della liberazione


Bella Ciao – Italia – Modena City Rambles

 


Bella Ciao – Russia

 


Bella Ciao – Iran

 


Bella Ciao -  yiddish

 


Bella Ciao – Versione Armata Russa

 


Bella Ciao – International

 


Bella Ciao – Techno

 


Bella Ciao – ????

 


Bella Ciao – Inglese

 


Bella Ciao – Inglese 2

 


Bella Ciao – Spagnolo

 


Il 25 aprile 1945 – Una data da non dimenticare assolutamente: la nostra libertà attuale affonda le radici in quella data, il nostro libero esprimerci è figlio di quella data. Non bisogna dimenticare, perchè la libertà è continuamente attaccata e la conquista di essa è costata sangue e dolore. 

horsefly


Giuseppe per la libertà

#332

 

Le cose belle della vita!

Smile

Le cose belle della vita!

 Smile
  • Innamorarsi.
  • Ridere così forte che ti fanno male le mascelle.
  • Una doccia calda.
  • Nessuno in coda davanti a te alle casse del supermercato.
  • Uno sguardo speciale.
  • Ricevere posta.
  • Fare un giro in macchina in una stradina bellissima.
  • Accendere la radio proprio quando stanno trasmettendo la tua canzone preferita.
  • Restare sdraiato a letto ad ascoltare la pioggia.
  • Il profumo degli asciugamani caldi stesi al sole.
  • Trovare la maglia che cercavi in saldo a metà… prezzo.
  • Un vasetto di Nutella.
  • Una telefonata a qualcuno lontano.
  • Una bella chiacchierata.
  • La spiaggia.
  • Trovare un biglietto da 50 € nella giacca dello scorso inverno. (e realizzare che se li avessi trovati un anno fa non li avresti potuti spendere)
  • Ridere di te stesso.
  • Le telefonate di mezzanotte che durano ore.
  • Correre sotto gli acquazzoni estivi.
  • Ridere senza ragione.
  • Avere qualcuno che ti dice che sei bellissima/o.
  • Gli amici.
  • Ascoltare accidentalmente qualcuno dire qualcosa di carino su di te.
  • Svegliarti nel cuore della notte e realizzare che hai ancora qualche oraper dormire.
  • Avere qualcuno che gioca coi tuoi capelli.
  • Fare un bel sogno.
  • Una cioccolata calda con panna.
  • I viaggi in macchina con gli amici.
  • Salire su un’altalena.
  • Incartare i regali sotto l’albero di Natale mangiando biscotti e bevendo un bicchiere di latte.
  • Incrociare lo sguardo di uno/a sconosciuto/a carino/a.
  • Vincere una sfida veramente competitiva.
  • Fare una torta di mele.
  • Tenerti per mano con qualcuno a cui vuoi bene.
  • Incontrare per strada un vecchio amico e scoprire che alcune cose (buone o cattive) non cambiano mai.
  • Guardare l’alba.
  • Alzarti dal letto al mattino e ringraziare Dio per questo.
  • Ricevere un fischio di approvazione da qualcuno che passa. (Paola)
  • Riuscire a scrivere una poesia dopo averla tanto cercata. (Paola)
  • Passare la notte aspettando l’alba. (Paola)
  • Sentire il vento caldo e il sole che bacia le guance. (Paola)
  • L
    o sguardo pieno d’amore del tuo cane: (Eva)
  • Realizzare i propri sogni (Lory)
  • Tua figlia che ti dice”Ti voglio bene mamma” (Lory)
  • Essere finalmente compresa oltre che comprendere (Lory)
  • Vincere al superenalotto(molto venale…eheh) (Lory)
  • Avere un sorriso per tutti (Lory)
  • Il profumo del pane caldo. (Ladybeetle)
  • Chiaccherare accoccolati davanti al camino acceso. (Ladybeetle)
  • Riprendere in mano un vecchio quaderno. (Ladybeetle)
  • I tuoni e fulmini di un temporale. (Ladybeetle)
  • Le canzoni dello Zecchino d’Oro di Mago Zurlì. (Ladybeetle)
  • Camminare sulla neve e ….una bella sciata! (Ladybeetle)
  • Il primo caffè della mattina. (Ladybeetle)
  • Essere contenti di se stessi… (Ladybeetle)
  • Chi sa raccontare le barzellette (Ladybeetle)
  • Scoprire una verità nascosta laddove non l’avresti mai cercata. (Maribelle)
  • Avere una bella idea e poi scoprire da sobrio che e’ proprio una gran bella idea. (Maribelle)
  • Alzarti al mattino pensando che avrai una bella sorpresa e andare a letto sorpreso e contento. (Maribelle)
  • Un gesto che ti ridona fiducia nell’umanità. (Maribelle)
  • Svegliarsi la mattina con il sorriso.. (Xls)
  • Ricevere un sms della persona che ami.. (Xls)
  • Sentire la voce a telefono della persona che ami.. (Xls)
  • Stringere tra le braccia la persona che ami.. (Xls)
  • Baciare la persona che ami.. (Xls)
  • Regalare un mazzo di rose rosse alla persona che ami e farle capire quanto sia meravigliosa. (Xls)
  • Fare tutte quelle cose che ami fare, compreso il lavoro.. (Xls)
  • Coccolare gli animali di casa.. (Xls)
  • Sapere che la tua famiglia sta bene.. (Xls)
  • La salute.. (Xls)
  • Una risata.. (Xls)
  • Una carezza.. (Xls)
  • Guardare  mia figlia dormire serena. (Fulvialuna)
  • L’abbraccio inapettato del marito, in un’ occasione “non speciale”, dopo anni di matrimonio. (Fulvialuna)
  • L’approvazione di un trentenne mentre provi un abito e tu ne hai 53… (Fulvialuna)
  • Guardare e sospirare davanti gli occhi incredibilmente belli di Paul Newman. (Fulvialuna) 
  • Il cane che ti salta addosso quando rientri da un lungo viaggio o solo da un’ora di assenza. (Fulvialuna)
  • Prendere un caffè con la mamma di 80 anni. (Fulvialuna)
  •  Accorgersi d’un tratto che stai bene con te stesso e non hai bisogno che le cose belle vengano all’esterno (Titti)
  • Osservare le montagne con le cime imbiancate quando il sole le illumina e ti sembra di poterle toccare. (Sim.64)
  • Quando la vista si perde sul sali e scendi armonico delle colline ricoperte di erba verdissima, senza soluzione di continuità. (Sim.64)
  • Il contrasto luminoso del sole sulle nuvole, che crea mille sfumature di colori. (Sim.64)

Chi mi aiuta ad aggiungerne altre? Aspetto il vostro contributo, lasciate un commento e una cosa bella della vita. Grazie


Giuseppe per la ricerca della felicità

#304

 

Paolo Giordano – La solitudine dei numeri primi

La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano

La solitudine dei numeri primi

Paolo Giordano

 

 La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano

Il romanzo racconta la storia di due persone, entrambe torinesi, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, le cui vite vengono gravemente segnate da vicende accadute nella loro infanzia. Sebbene Torino non sia mai menzionata in modo esplicito, vengono fatti riferimenti alla chiesa della Gran Madre, dove si svolge il matrimonio di Viola Bai, ed alla basilica di Superga.

Alice viene presentata come una bambina di sette anni che pur odiando la scuola di sci e non mostrando alcuna attitudine particolare per questo sport, viene costretta a frequentarne un corso dal padre, che nutre grandi aspettative nei suoi confronti. Una mattina, Alice si separa dal resto del gruppo e, nel tentativo di tornare a valle, finisce in un dirupo rimanendo gravemente ferita. La ragazza rimarrà zoppa per il resto della vita.

Mattia è un bambino dotato ed intelligentissimo, al contrario della gemella Michela che invece è affetta da una forma di ritardo mentale. Isolato dal resto dei coetanei per via della sua “scomoda” sorella, Mattia vive la propria infanzia in solitudine. Poi, un giorno, per poter partecipare alla festa di compleanno di un compagno di classe, lascia la sorella in un parco, pensando di andarla a riprendere più tardi. Ma al suo ritorno Michela è scomparsa, probabilmente annegata in un fiume vicino.

Questi avvenimenti segnano profondamente la vita dei due ragazzi. Il racconto si sposta nel periodo della loro adolescenza: Alice soffre di anoressia ed è snobbata dai ragazzi per la zoppia. Con una vita sociale pressoché nulla, Alice attira l’attenzione di Viola Bai, compagna di classe molto popolare, che decide di ammetterla nel proprio giro di amicizie. Grazie all’incoraggiamento di Viola, Alice conosce Mattia. Quest’ultimo è un ragazzo problematico: non ha alcun interesse nelle interazioni sociali e ha una malsana attitudine all’autolesionismo.

Alice e Mattia stringono un’amicizia particolare: ognuno svolge la propria esistenza autonomamente, ma ogni volta tornano a cercarsi. Continuano a frequentarsi anche dopo il liceo, quando Mattia si iscrive a matematica e Alice sviluppa la propria passione per la fotografia. Nel frattempo, Fernanda, la madre di Alice, si ammala di un tumore e viene fatta ricoverare in ospedale. Lì, Alice conoscerà Fabio Rovelli, un giovane medico. Mattia intanto consegue la laurea ed ottiene un prestigioso posto di lavoro in Scandinavia, che non sa se accettare. In questo periodo della sua vita, Mattia racconta per la prima volta ad Alice la storia di Michela, e per la prima volta i due ragazzi si scambieranno un bacio. Ciò nonostante un litigio fra Alice e Mattia convince il ragazzo a partire. Alla fine Fernanda muore ed Alice sposa Fabio, mentre Mattia vive in Scandinavia in solitudine.

Il matrimonio tra Fabio ed Alice declina lentamente: Fabio infatti vuole un figlio da Alice, ma lei, non avendo più le mestruazioni da anni per via dell’anoressia, non può restare incinta. La coppia si separa e Alice cade in depressione. Nel frattempo Mattia esercita in Scandinavia la professione di insegnante di topologia algebrica e conosce un collega, Alberto, anch’esso italiano. I due fanno un’importante scoperta che riguarda l’algebra e vanno a festeggiare a casa di Alberto. Lì, Mattia conosce una donna, Nadia, amica del collega, con cui passerà una notte di sesso. Alice decide di tornare in ospedale a chiarire il rapporto con Fabio, però vede una ragazza che somiglia molto a Mattia, e che ad Alice fa tornare in mente Michela, la gemella scomparsa. Nonostante non sia sicura di quanto ha visto, Alice decide di avvisare Mattia.

Mattia, pur non sapendo di cosa si tratti, accorre all’invito di Alice di raggiungerla e torna in Italia. Alice non trova il coraggio di raccontare a Mattia ciò che credeva di aver visto, ma i due amici passano un pomeriggio insieme e approfittando di un momento, la ragazza lo bacia, scoprendo così di essere ancora innamorata di lui. Nonostante ciò non riescono a superare il muro di solitudine che li separa, e Mattia ripartirà senza che il loro rapporto abbia avuto alcuno sviluppo.

I due ragazzi sono infatti paragonati a due numeri primi gemelli (i numeri primi che differiscono tra loro di due): accomunati dalle stesse particolarità, attratti l’uno verso l’altra, non riescono mai ad unirsi, separati da un solo invalicabile ostacolo.

Tratto da Wikipedia 


Ho appena finito di leggere il libro, dentro di me è rimasto un senso d’incompiuto. Sono di quelli che odiano i lieto fine nei romanzi o nei film, stavolta però mi è mancato. Come avrei voluto che Alice ritrovasse Michela e liberasse Mattia dai demoni che lo affliggono. Però la vita è così e non sempre c’è il lieto fine.  Ho compreso fino in fondo la solitudine di Mattia, liberarsi dei fantasmi dell’infanzia è davvero impossibile se sono di quelle dimensioni. Alice è un personaggio più complesso, come tutte le donne in genere. Il trauma che ha vissuto spiega, ma solo in parte il suo atteggiamento. Potrebbe, se solo lo volesse realmente, essere finalmente felice ma non ne ha il coraggio o meglio secondo me è preda di una pigrizia dell’anima che la tiene calda nel suo bozzolo di sofferenze. Non aggiungo altro, vi lascio alla lettura di questo libro che vi consiglio, si legge tutto d’un fiato e alla fine dentro rimangono forti emozioni. Emozioni che variano sicuramente da lettore a lettore ma di sicuro vale la pena di leggerlo. 


Giuseppe per i numeri primi gemelli

#258

Prima di tutto… – Bertold Brecht

Prima Di Tutto Vennero A Prendere Gli Zingari -

Prima Di Tutto Vennero A Prendere Gli Zingari

 Prima Di Tutto Vennero A Prendere Gli Zingari -

Di Bertold Brecht

Berlino, 1932

Prima di tutto vennero a prendere gli zingarie fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebreie stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,e non c’era rimasto nessuno a protestare

Alcuni siti attribuiscono il testo a Martin Niemoller, pastore protestante, estimatore del nazismo prima e oppositore poi. Pare che un suo sermone fece talmente infuriare Hitler che questi lo fece internare in un campo di concentramento (dove vi rimase per anni).


C’è bisogno di commenti? 


.

Giuseppe per gli zingari, ebrei, omosessuali, comunisti e per Se stesso

#223

DDL Intercettazioni

Ecco perché bisogna fermarla

 

 
di ROBERTO SAVIANO
Roberto SavianoLa Legge bavaglio non è una legge che difende la privacy del cittadino, al contrario, è una legge che difende la privacy del potere. Non intesa come privacy degli uomini di potere, ma dei loro affari, anzi malaffari. Quando si discute di intercettazioni bisogna sempre affidarsi ad una premessa naturale quanto necessaria. La privacy è sacra, è uno dei pilastri del diritto e della convivenza civile.Ma qui non siamo di fronte a una legge che difende la riservatezza delle persone, i loro dialoghi, il loro intimo comunicare. Questa legge risponde al meccanismo mediatico che conosce come funziona l’informazione e soprattutto l’informazione in Italia. Pubblicare le intercettazioni soltanto quando c’è il rinvio a giudizio genera un enorme vuoto che riguarda proprio quel segmento di informazioni che non può essere reso di dominio pubblico. Questo sembra essere il vero obiettivo: impedire alla stampa, nell’immediato, di usare quei dati che poi, a distanza di tempo, non avrebbe più senso pubblicare. In questo modo le informazioni veicolate rimarranno sempre monche, smozzicate, incomprensibili. L’obiettivo è impedire il racconto di ciò che accade, mascherando questo con l’interesse di tutelare la privacy dei cittadini.Chiunque ha una esperienza anche minima nei meccanismi di intercettazione nel mondo della criminalità organizzata sa che vengono registrati centinaia di dettagli, storie di tradimenti, inutili al fine dell’inchiesta e nulle per la pubblicazione. Il terrore che ha il potere politico e imprenditoriale è quello di vedere pubblicati invece elementi che in poche battute permettono di dimostrare come si costruisce il meccanismo del potere. Non solo come si configura un reato. Per esempio l’inchiesta del dicembre 2007 che portò alla famosa intercettazione di Berlusconi con Saccà ha visto una quantità infinita di intercettazioni di dettagli privati, di cui in molti erano a conoscenza ma nessuna di queste è stata pubblicata oltre quelle necessarie per definire il contesto di uno scambio di favori tra politica e Rai.
La stessa maggioranza che approva un decreto che tronca la libertà di informazione in nome della difesa della privacy decide attraverso la Vigilanza Rai di pubblicare nei titoli di coda il compenso degli ospiti e dei conduttori. Sembra un gesto cristallino. E’ il contrario. E non solo perché in una economia di mercato il compenso è determinato dal mercato e non da un calcolo etico. In questo modo i concorrenti della Rai sapranno quanto la Rai paga, quindi il meccanismo avvantaggerà le tv non di Stato. Mediaset potrà conoscere i compensi e regolarsi di conseguenza. Ma la straordinaria notizia che viene a controbilanciare quella assai tragica dell’approvazione della legge sulle intercettazioni è che il lettore, lo spettatore, quando comprende cosa sta accadendo diviene cittadino, ossia pretende di essere informato. Migliaia di persone sono indignate e impegnate a mostrare il loro dissenso, la volontà e la speranza di poter impedire che questa legge mutili per sempre il rapporto che c’è tra i giornali e i suoi lettori: la voglia di capire, conoscere, farsi un’opinione. Non vogliamo essere privati di ciò. Mandare messaggi ai giornali, mostrarsi imbavagliati, non sono gesti facili, scontati. Non sono gesti che permettono di sentirsi impegnati. Sono la premessa dell’impegno. L’intento d’azione è spesso l’azione stessa. Il dichiararsi non solo contrari in nome della possibilità di critica ma preoccupati che quello che sta accadendo distrugga uno strumento fondamentale per conoscere i fatti. La legge che imbavaglia, viene contrastata da migliaia di voci. Voci che dimostrano che non tutto è concluso, non tutto è determinabile dal palinsesto che viene dato agli italiani quotidianamente. Ogni persona che in questo momento prende parte a questa battaglia civile, sta permettendo di salvare il racconto del paese, di dare possibilità al giornalismo – e non agli sciacalli del ricatto – di resistere. In una parola sta difendendo la democrazia.
©2010 Roberto Saviano/ Agenzia Santachiara

 Signori e signore…. a me gli occhi….. il grande mago sta compiendo il suo ennesimo trucco…… (horsefly)


Giuseppe per la difesa della privacy…. quella vera.

#202

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