Sora Cesira al ballottaggio con Marilyn
Le primarie del Pd (Marilyn Monroe)Diamonds are a girl best friend |
A poche ore dal confronto tra i candidati del centrosinistra Bersani e Renzi, la Sora Cesira torna e sceglie “la compagna” Marilyn Monroe come portavoce per la sua parodia musicale. Sulle note della canzone “Diamonds are a girl best friend” ecco “Il ballottaggio del Pd”.
Guarda altri video di Sora Cesira:
Sora Cesira – SeilMayavie’
Sora Cesira – Ici de Mario
Sora Cesira – Papa, no beach
Sora Cesira – Mamma mia the referendum
Sora Cesira – Le notti di Arcore
Sora Cesira – Le scappatelle di zio Angelino
Giuseppe per il ballottaggio finale |
#768 |
25 novembre 2012 – Giornata contro la violenza sulle donne
25 novembre 2014Giornata contro la violenza sulle donne |
“Mentre urli alla tua Donna c’è un uomo che desidera parlarle all’orecchio.
Mentre umili, offendi, insulti e sminuisci la tua Donna
c’è un uomo che la corteggia e le ricorda che è una gran Donna.
Mentre la violenti c’è un uomo che desidera fare l’amore con lei.
Mentre la fai piangere c’è un uomo che le ruba sorrisi”
Giuseppe contro la violenza sulle donne |
#767 |
Siamo venuti già menati!!!
La scuola si riappropria della dignità persa, con l’ironia….“Semo venuti già menati!!! |
Slogan, scolapasta in testa al posto dei caschi, sfottò sugli scontri e i lacrimogeni dello scorso 14 novembre. “Semo venuti già menati”. In piazza a Roma e nel resto di Italia, gli studenti sfilano anche con l’ironia.
Giuseppe per la scuola creativa |
#766 |
Pooh feat Mario Biondi – Ci penserò domani
Pooh feat Mario BiondiCi penserò domani |
Pooh – Boomerang – Ci penserò domani…..
Pooh feat Mario Biondi – Opera Seconda – Ci penserò domani…
Pooh – Boomerang – Ci penserò domani
Lei entrò, sulle scale qualcuno guardo
i suoi strani vestiti
appoggiò le spalle alla porta dicendo:
con lui ci siamo lasciati
osservai due occhi segnati
e il viso bagnato dalla pioggia
non so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so.
La guardai,
ed ebbi un momento di pena,
perché sembrava smarrita,
io vorrei mi disse, vorrei che non fosse cosí,
ma è proprio finita disse poi
ritrovando un sorriso a stento:
comunque l’ho voluta lo sai,
le strade per farmi del male non le sbaglio mai.
Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
dall’ultima volta si sentiva
che era più sola, più cattiva.
Si calmò, guardandosi intorno
e parlammo di me, bevendo più volte
si sdraiò in mezzo ai cuscini e mi disse:
con te ero io la più forte
disse poi inseguendo un pensiero:
è vero, con te io stavo bene
e se io fossi una donna che torna
è qui che tornerei.
Poi cenammo qui, le chiesi:
domani cosa fai
la pioggia batteva sui balconi
rispose: ci penserò domani!
Mi svegliai la mattina
e sentii la sua voce di là:
parlava in inglese la guardai:
aveva il telefono in mano e il caffè
e non mi sorprese accettai il breve sorriso
e il viso di una che non resta.
Se puoi, mi disse, se puoi,
non cambiare mai da come sei!
Poi se ne andò via nel modo che io sapevo già,
passava un tassi, lo prese al volo
abbi cura di te, pensai da solo.
Era il 1978. Io avevo 18 anni e tanti sogni nel cassetto. La scuola era il centro di gravità permanente e intorno ruotavano milioni di pensieri e sogni. Le lezioni, le occupazioni, le assemblee, i cineforum e i dibattiti mai concessi. Intorno una violenza cieca, appena percepita dall’incoscienza dell’età. La mattina a manifestare per un mondo migliore, la sera alla festa di compleanno di Cinzia, e in regalo il disco dei Pooh, anche se fino a pochi minuti prima si cantava: “El pueblo unido jamás será vencido”. Ma alle 18.00 la lotta di classe si abbandonava, e tutti a far festa con lo stereo e i dischi in vinile. Finalmente si poteva stare un po’ insieme a Giovanna, tanto desiderata e solo ammirata da lontano. Finalmente si poteva ballare con lei e se tutto andava bene ci scappava anche un fuggevole bacio, solo a labbra sfiorate, ma che era quasi come toccare il paradiso. Dopo le 23 tutti a casa e io ragazzo di provincia tornavo al mio paesello, nelle orecchie i Pooh che c’avrebbero pensato domani, e il domani è già oggi… e forse l’oggi è anche un po’ passato.
Giuseppe per il futuro che verrà.. abbi cura di te, pensai da solo. |
#765 |
Quasi una riflessione catartica
Compiere gli anni è sempre piacevole, però: |
Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in avanti, di quanto ho vissuto fino adesso.
Mi sento come quella giovane che vinse una scatola di cioccolatini; i primi li mangiò con indifferenza ma, quando percepì
Che ne rimanevano pochi, ha cominciato a consumarli lentamente ed a gustarli di più.
Ormai non ho tempo per combattere la mediocrità.
Non amo stare in riunioni dove sfilano ego gonfiati.
Disprezzo gli opportunisti e le persone graffianti.
Non tollero gliinvidiosi che cercano di discreditare i più capaci per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Ormai non ho tempo per progetti grandiosi.
Non parteciperò a conferenze che stabiliscono regole ingannevoli per sradicare la miseria nel mondo.
Non voglio che mi invitino a eventi dove si pretende di risolvere i problemi del millennio.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili dove si discutono: statuti, norme, procedimenti e politiche, sapendo che non si risolverà nulla.
Ormai non ho tempo per sopportare delle persone che, malgrado la loro età cronologica, sono degliinmaturi.
Non voglio vedere le lancette dell’orologio che camminano nelle riunioni di “confronto”, dove “mettiamo sul tavolo” solo le opinioni dei potenti.
Mi disturba essere testimone dei difetti che genera la lotta per il “maestoso” carico del direttore.
Ricordo ora mario de andrade, che affermò: “le persone non discutono i contenuti, solo i loro titoli”.
Il mio tempo è scarso per discutere i titoli; amo l’ essenza.
La mia anima ha fretta.
Senza molti cioccolatini nella scatola, voglio vivere al fianco di gente umana, molto umana……che sappia ridere dei propri errori, che non si insuperbisca per i propri trionfi, che non si consideri eletta prima del tempo, che non fugga dalle proprie
Responsabilità …….. che difenda la dignità degli emarginati e che desideri solamente camminare al fianco di dio (ad ognuno il suo) ……
Camminare insieme a cose e persone vere.
Godere assolutamente di un affetto senza frodi, non sarà mai una perdita di tempo.
L’essenziale è che la vita vale la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia toccare il cuore delle persone.
Gente a cui i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima.
Si…. Ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità può dare.
Pretendo di non sprecare nessuno dei cioccolatini che mi rimangono……. Perchè sono sicuro che saranno più squisiti di quelli che ho mangiano fino ad oggi.
La mia meta è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con Dio e con gli uomini.
E la tua meta? Qual’è per questo tempo magico che ci resta?
Perchè alla luce del breve periodo di vita che ci è concesso, dobbiamo cercare il tempo per vivere, godere e essere felici.
Pensaci… Pensaci
Mario de Andrade
Giuseppe per le riflessioni speciali al momento giusto |
#764 |
Per vivere felici
Per vivere feliciDon’t worry, be happy! |
La mia pillola quotidiana per la felicità!
Giuseppe per la felicità |
#763 |
Esci con una ragazza che legge
Esci con una ragazza che leggeby Rosemarie Urquico |
Esci con una ragazza che spende i suoi soldi in libri invece che in vestiti, con una che ha problemi di spazio nell’armadio perché ha troppi volumi. Esci con una ragazza che ha una lista di libri che vuole leggere, che ha la carta della biblioteca da quando aveva dodici anni.
Trova una ragazza che legge.
Saprai che lo fa perché avrà sempre un libro da finire nella borsa. È lei, quella che guarda adorante gli scaffali delle librerie; è quella che esulta in silenzio quando trova il libro che voleva.
La vedi quella tipa strana che annusa le pagine di una vecchio volume in un negozio di libri usati? Quella è la lettrice.
Loro non sanno resistere all’odore delle pagine, specialmente se sono ingiallite e consumate.
È lei, la ragazza che legge mentre aspetta in quel bar in fondo alla strada. Se dai una sbirciata alla sua tazza, vedrai che la crema senza latticini sta galleggiando in superficie, perché lei si è già immersa nella lettura. Persa in un mondo creato dall’autore. Seduta. Potrebbe lanciarti un’occhiataccia, dato che molte ragazze che leggono non amano essere interrotte.
Chiedile se il libro le sta piacendo.
Offrile un altro caffè.
Falle sapere cosa pensi davvero di Murakami. Vedi se ha finito il primo capitolo del Signore degli Anelli. Sai che, se dice che ha capito l’Ulisse di James Joyce, lo sta dicendo solo per suonare intelligente. Chiedile se ama Alice o se vorrebbe essere come lei.
È facile frequentare una ragazza che legge. Regalale libri per il suo compleanno, per Natale e per gli anniversari. Regalale il dono delle parole, con una poesia, con una canzone. Regalale Neruda, Pound, Sexton, Cummings. Falle sapere che capisci che le parole sono fatte d’amore; che capisci che lei conosce la differenza tra i libri e la realtà ma, in ogni modo, cercherà di rendere la propria vita almeno un po’ simile al suo libro preferito. Non sarà colpa tua se lo farà.
Deve almeno provarci in qualche modo.
Mentile. Se capisce la sintassi, comprenderà che tu hai bisogno di mentirle. Dietro le parole si trovano altre cose: motivi, valori, sfumature, dialoghi. Non sarà la fine del mondo.
Deludila. Perché una ragazza che legge sa che il fallimento porta al climax. Perché le ragazze che leggono capiscono che tutte le cose devono giungere al termine, ma che puoi sempre scrivere un seguito. Che puoi ricominciare ancora e ancora ed essere sempre l’eroe. Che nella vita è destino che si incontri un cattivo o due.
Perché essere spaventati da tutto ciò che non si è? Le ragazze che leggono capiscono che le persone, come i personaggi, crescono. A parte nella saga di Twilight.
Se trovi una ragazza che legge, tienitela stretta. Quando la trovi alle due del mattino stringendo un libro al petto e piangente, falle una tazza di tè e abbracciala. Potresti perderla per un paio d’ore, ma tornerà sempre indietro da te. Parlerà come se i personaggi del libro fossero reali, perché per un po’ lo sono sempre.
Le chiederai di sposarla su una mongolfiera. O durante un concerto rock. O molto occasionalmente la prossima volta che si ammalerà. Tramite Skype.
Sorriderai così tanto che ti chiederai meravigliato come mai il tuo cuore non sia ancora scoppiato, macchiando di sangue il tuo petto. Scriverai la storia delle vostre vite, avrai figli con nomi assurdi e con gusti ancora più assurdi. Lei presenterà ai tuoi bambini Il Gatto e il Cappello Matto e Aslan, forse nello stesso giorno. Attraverserete gli inverni della vostra vecchiaia insieme e lei reciterà Keats in un sospiro, mentre tu ti scrollerai la neve dagli stivali.
Esci con una ragazza che legge perché lo meriti. Meriti una ragazza che può darti la vita più colorata possibile. Se tu a lei puoi dare solo monotonia, ore vuote e mezze proposte, allora è meglio che rimani solo. Ma se desideri il mondo e i mondi che esistono al di là, esci con una ragazza che legge.
O ancora meglio, con una ragazza che scrive.
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Original Essay: Date a girl who reads by Rosemarie Urquico
Translated to Italian by Chiara Lodi
Cosa aggiungere ad un brano del genere? Solo una considerazione personale, sono proprio fortunato perchè esco con una “ragazza” che legge, ho amiche che leggono e anche le mie amiche virtuali di blog leggono tantissimo. Cosa desiderare di più?
Giuseppe per la lettura senza nessun genere (sia maschile o femminile, sia letterario) |
#762 |