Sto cercando di trovare amici

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“Sto cercando di trovare amici al di fuori di Facebook”

“Scendo in strada e ad alta voce dico alla gente cosa ho mangiato, come mi sento, cosa sto facendo e cosa farò più tardi. Ascolto le loro conversazioni e grido MI PIACE!

Al momento ho tre persone che mi seguono: due poliziotti e uno psichiatra“.

Dal web

Giuseppe per l’amicizia analogica

#890

 

Noi non siamo Charlie Hebdo

Je suis Charlie Hebdo

Noi non siamo Charlie…

 Je suis Charlie Hebdo
Je suis Charlie HebdoNon siete Charlie.
E neanche io.
Charlie ha espresso idee profondamente libere, e offensive per altre religioni.
Io no.
Voi no.
Voi siete quelli che si dichiarano laici e poi vanno a sposarsi in chiesa, perché mamma ci tiene.
Voi siete quelli che non vanno a messa ma il figlio lo fanno battezzare, perché si fa così. E poi lo mandate a catechismo.
O peggio, a messa ci andate.
Non siete Charlie.
Né io né voi abbiamo la libertà di Charlie, o il suo coraggio.
Noi viviamo in un paese in cui la libertà di espressione di Charlie non esiste.
E se la pensate diversamente, se credete che in Italia esista la libertà di espressione, andate a vedervi le classifiche sulla libertà di stampa.
Quello di Charlie, per cominciare, è un dramma che ha luogo in un paese laico.
Il vostro paese non lo è. Se foste Charlie, avreste fatto qualcosa in questa direzione.
Io non sono Charlie.
Perché il mio diritto di satira non l’ho mai esercitato in faccia a pericolosi integralisti.
E come me, nessuno dei miei colleghi.
Perché se fai la battuta sbagliata ci puoi anche lasciare la pelle. E noi alla pelle ci teniamo. Abbiamo il mutuo.
Non dite che siete Charlie, colleghi.
Che da noi ci sono i dieci comandamenti di Benigni. Non i dieci comandamenti di George Carlin.
Non dite che siete Charlie, gentile pubblico, che poi mi arrivano minacce di morte se dico in televisione che uno con il camper sta nei coglioni.
Da queste parti, uno come Charlie ce lo sogniamo.
Anche per questo siamo pronti a indossare il dolore altrui, sentirci paladini di una libertà che non abbiamo perché  semplicemente non ce la siamo guadagnata. A noi è sempre andata bene così, siamo gente che prende volentieri le scorciatoie. Odiamo facile, sbandieriamo facile. Poi manifestiamo, cambiando foto del profilo.
Perché dico queste cose impopolari? Che non mi porteranno alcun giovamento? Perché in mezzo a tutto questo coro di sdegno, e improvviso falso coraggio, credo sia doveroso per rispetto verso Charlie, che qualcuno vi dica chiaramente:
-col cazzo che voi siete Charlie.
Fabrizio Casalino

Troppa retorica! Troppo frastuono! Troppi pronti a correre in aiuto del vincitore! Io come al solito sono tormentato dai dubbi, senza avere nessuna certezza. Per fortuna in rete incontro qualcuno che la pensa come me. Ai posteri l’ardua sentenza!Firma horsefly


Giuseppe per il coraggio…

#869

Cinquanta smagliature di Gina

ossella Calabrò -  Cinquanta smagliature di Gina

Rossella Calabrò –  Cinquanta smagliature di Gina

 

 ossella Calabrò -  Cinquanta smagliature di Gina

Rossella Calabrò -  Cinquanta smagliature di Gina

“Veda, Gina, questo prodotto rappresenta l’avanguardia tecnologica coniugata a un prezzo abbordabilissimo, dispone di touch screen, processore Intel, Bluetooth, batteria al litio, schermo retroilluminato, due porte USB, un procione di titanio, due babbuini di silicio, 8 gigabyte di memoria…”
“Sì, va beh, ma c’è viola?”

In ogni donna ci sono almeno cinquanta(mila) sfumature, sbavature, smagliature, che la rendono tanto ricca interiormente quanto incomprensibile all’altra metà del cielo. In questo libro, di smagliature femminili ne racconteremo soltanto cinquanta, un numero che va molto di moda in questo momento.
Ma cosa si intende per smagliature? Beh, si intende quel po’ di sovrappeso emotivo che tutte noi abbiamo, quelle bislacche imperfezioni che ci rendono così ipersensibili, complicate, esperte di film dell’orrore che proiettiamo dentro di noi ogni volta che per esempio un fidanzato non risponde subito ai nostri sms (non mi ama più e/o sta scrivendo a un’altra), un’amica ci trova un po’ stanche (stanca? Vuol dire brutta?), la bilancia segna un etto in più (ecco, sono obesa).
Cinquanta smagliature di Gina vi propone un rimedio naturale al cento per cento, efficacissimo contro le smagliature interiori. Si chiama autoironia. Che, combinazione, oltre a far più bella la pelle come ogni sorriso, è l’arma di seduzione più efficace che ci sia. Meglio del botox.
Le più coraggiose, o le più sfacciatamente ottimiste, potrebbero far leggere questo libro anche ai propri uomini, così magari (magari, eh) loro capirebbero qualcosa sulle donne. Ché la speranza è l’ultima a smagliarsi. Ah, ancora una cosa, Gine: è ufficiale, la perfezione è un’immensa cazzata.

Sperling & Kupfer


Leggete anche:

Cinquanta sbavature di Gigio


E come promesso ecco anche Gina. Cari maschietti non vi montate troppo la testa, il mondo non è fatto di bamboline intelligenti e sexy come Anastasia, è popolato da iper-irsute Gine. ;) Questo per la “par condicio”!


Giuseppe per le 50 sfumature di grigio al femminile

#782

 

Cinquanta sbavature di Gigio

Rossella Calabrò -  Cinquanta sbavature di Gigio

Rossella Calabrò -  Cinquanta sbavature di Gigio

 

 Rossella Calabrò -  Cinquanta sbavature di Gigio

Rossella Calabrò -  Cinquanta sbavature di Gigio

La risposta ironica alla piccante trilogia delle 50 sfumature di E.L. James. 50 esilanti motivi per preferire l’uomo comune al fascinoso Mr.Grey.

Mr Grey è bello, ricco, sensibile, misterioso e sexy. È il protagonista del caso letterario dell’anno: la trilogia Cinquanta sfumature. Ha solo un problemino, questo Mr Grey: non esiste. E il Gigio? Il Gigio esiste eccome. Laddove il Grey conversa garbatamente con l’amata, il Gigio snocciola l’intero alfabeto ruttando. Quando Mr Grey assume il comando, il Gigio impugna il telecomando. Se Mr Grey suona struggenti note al pianoforte, ecco lì il Gigio nostrano che si scaccola amabilmente sul divano. Gigio, insomma, è il nostro compagno-marito-amante, quello che ci ritroviamo davanti nell’istante esatto in cui smettiamo di sognare a occhi aperti il fatale Grey letterario. Meno fascinoso, ma molto più divertente – per almeno cinquanta motivi – raccontati in questo esilarante libro. Perché anche se il Gigio ciabatta per casa indossando magliette decorate a olio (del brasato) e alle letture raffinate preferisce l’ultimo numero di Motociclismo, be’, ha qualcosa che Mr Grey non ha: riesce a farsi amare strappandoci un sorriso. Così, se dopo aver letto tutto d’un fiato la trilogia di E.L. James ci siamo chieste chi sia quell’esemplare di maschio che russa sonoramente al nostro fianco, questo è il libro giusto per scoprirlo. E, soprattutto, per riderci su. Perché, in fondo, ridere è la cosa più erotica che c’è.

Sperling & Kupfer


Leggete anche:

Cinquanta smagliature di Gina


Non ho rispetto per niente e per nessuno, voglio profanare anche l’ultima icona femminile in auge. A Mr Grey preferisco, assolutamente, il signor Gigio. Forse perché mi somiglia di più? Forse perché Mr Grey è inarrivabile? Mah, saperlo, di fatto faccio il tifo per Gigio. Gigio for ever. Care donne, è difficile trovare dei Mr Grey, provate pure all’ufficio di collocamente, aspettatelo pure per tutta la vita, spiate ogni angolo della città, troverete solo ed esclusivamente dei signori Gigio ;) E presto arriverà anche la signora Gina!


Giuseppe per le 50 sfumature di grigio

#781

Luciana Littizzetto – Lettera alla Befana

Che tempo che fa

Luciana Littizzetto

Letterina alla Befana - 06 Gennaio 2013

Luciana Littizzetto


Che tempo che fa 06 gennaio 2013 – La divertente lettera di Lucianina alla Befana, tra le richieste un appello ai bancomat designer, a chi produce i feltrini per le sedie, una richiesta di divieti per le slot machine e per concludere un accorato appello ai produttori di gelato… Luciana Littizzetto ritorna nei panni della befana, con i divertenti commenti alle notizie delle ultime settimane.Horsefly


Io vi consiglio di leggere anche:

50 sfumature di grigio secondo Luciana Littizzetto


Giuseppe per Lucianina

#780

 

Luciana Littizzetto – 09 Dicembre 2012

Che tempo che fa - Luciana Littizzetto - 09 Dicembre 2012  "Non dico un pudore che è un sentimento antico ma una pragmatica sensazione di aver rotto il ca**o"

Luciana Littizzetto

09 Dicembre 2012

“Non dico un pudore che è un sentimento antico ma una pragmatica sensazione di aver rotto il ca**o”

Che tempo che fa - Luciana Littizzetto - 09 Dicembre 2012  "Non dico un pudore che è un sentimento antico ma una pragmatica sensazione di aver rotto il ca**o"


Io sto con Lucianina, sempre e comunque. Grazie Luciana, tu dici quello che noi pensiamo! La famosa frase si trova al minuto 5.30


Io vi consiglio di leggere anche:

50 sfumature di grigio secondo Luciana Littizzetto


Giuseppe per Lucianina

#773

Pataterna – Ode alla macchinetta distributrice

Pataterna Libro

Pataterna – Ode alla macchinetta distributrice di merendine e schifezze varie

 

Margherita smile
Macchinetta distributrice merendine - Pausa lavoro La nostra ancora di salvezza durante le dure ore di lavoro

Questa ode in forma di poesia si chiama La Macchinetta Distributrice

La macchinetta distributrice di schifezze
distribuisce la felicità,
soprattutto il lunedì quando la reincontri.
Distribuisce i caffè e le colazioni di gente addormuta,
distribuisce l’acqua agli assetati,
il tè a quelli con il poco della diarrea
distribuisce il chitammuorto di quando si incastra il soldo dentro,
mi avrebbe distribuito il mio pranzo
se solo non fosse stata spenta e se solo non fossi stata così fiduciosa che mettere il soldo dentro l’avrebbe fatta risvegliare
così improvvisamente
ti metto il soldo e ti svegli
ma invece no
ma la macchinetta non si svegliò
e io non ho mangiato
e questo destino mi vuole dire di non mangiare
non devo mangiare perchè l’estate è vicina
ma in fondo deve ancora venire Natale lo so
però l’estate non è mai tanto lontana quando vorresti smettere di essere una buatta ma ti concedi lo sfizio,
lo sfizio,il capriccio a forma di cracker, una soddisfazione di cioccolata,che bello usare questi nomi che fanno di me la pubblicitaria della mia stessa vita
ma uno sfizio oggi,uno sfizio domani e lo vedi che pari un buattone di pummarola?
Propongo una macchinetta distributrice di collera: tu metti il soldo e lei ti dice che sei chiatto.
Questo lavoro seduti ci logora le natiche.
Addio.

Tratto dal blog: sto bloggata con la schiena


Pataterna è una blogger e scrittrice napoletana che vive a Roma. Lei si definisce: “ero una brava persona. poi mi sono laureata.” e anche: “Forse sono una ragazza prodigio ma non so bene in che cosa”. Io l’adoro, Feltrinelli dice: “Pataterna è apparentemente piena di certezze, ma in realtà è fragile e insicura come un’adolescente. Dice parolacce, ha la frangetta, piange in metropolitana, ha un “Amoregiammio” e il terrore degli zampognari. Da Napoli, dove ha lasciato nonna, genitori e fratelli, è andata a studiare a Roma. Ha preso una stanza in affitto in un quartiere multiculturale, ma non si sente a casa da nessuna parte. Va da uno psicoterapeuta, un tipo così vivace da meritarsi il nome di Catacomba, sul quale riversa i suoi monologhi esilaranti e sgrammaticati. Pataterna ha un’immaginazione fuori controllo e una sua idea precisa sul mondo. Si rivolge ai cinesi, a Barack Obama, sogna di fare il discorso a reti unificate. Niente e nessuno può fermarla, perché ha dalla sua un’arma potente: della vita, degli altri e di se stessa osserva e racconta il lato irresistibilmente comico. Forse anche per questo è Padreterna?”. A me piace da morire, astenersi iscritti all’Accademia della Crusca.Firma

Giuseppe per la PDA (piccola distribuzione alimentare)

#769

 

Pataterna: I diari di Parigi 1

Pataterna Libro

I diari di Parigi – 1

 

Smile

Francesi - BaguetteParigi è una città ovviamente della bellezza che si esprime dalla noscialanza delle persone che si mettono la baguette con dentro il formaggio sotto tutte le ascelle del mondo e nessuno gli dice le controindicazioni. Parigi è una città parigina che mentre cammini piove poi scendi una scalinata parigina e viene il sole poi giri una strada di parigi e viene il vento poi sali a una parte di parigi  e viene la nebbia poi esci da un portone e  ti hai rotto il cazzo.
A parigi quando ti danno un panino è freddo del frigorifero, questo popolo non conosce l’uso del fornetto giustificato dalle cameriere dalla presenza di tracce di maionese nel panino che non permette il riscaldamento. Non ho avuto modo di controbattere alla cameriera nella lingua parigina perchè si sarebbe creata una disturbata in terra parigi che sarebbe terminata in tafferugli sulle banlieue con loro che mi lanciavano le baguette con la maionese e io che rispondevo con il lancio dello sfilatino con la sasiccia.e avrei vinto.
Parigi la metropolitana passa ogni minuto e mezzo però se in quel tempo non riesci ad entrare nella porta del treno a loro non gliene fotte niente che sei rimasto con la parte del corpo sinistro fuori, poi quando arrivi alla fermata dopo ti puoi sistemare, puoi controllare se hai perduto definitivamente la sensibilità di metà corpo oppure se devono venire a ingessarti. Ma non fa niente, pure se stai ingessato, pure se ti è venuta la rinotracheite e si è bloccato il collo per il vento Parigi è sempre bella e ti puoi mangiare un dolcetto nelle caffetterie di parigi con un’irrisoria accensione di un temporaneo mutuo che comunque non era un problema visto che parigi è bella e che te ne fotte , mangiatela una sciù a cioccolata, tanto stai a parigi.

Tratto dal blog: sto bloggata con la schiena


Pataterna è una blogger e scrittrice napoletana che vive a Roma. Lei si definisce: “ero una brava persona. poi mi sono laureata.” e anche: “Forse sono una ragazza prodigio ma non so bene in che cosa”. Io l’adoro, Feltrinelli dice: “Pataterna è apparentemente piena di certezze, ma in realtà è fragile e insicura come un’adolescente. Dice parolacce, ha la frangetta, piange in metropolitana, ha un “Amoregiammio” e il terrore degli zampognari. Da Napoli, dove ha lasciato nonna, genitori e fratelli, è andata a studiare a Roma. Ha preso una stanza in affitto in un quartiere multiculturale, ma non si sente a casa da nessuna parte. Va da uno psicoterapeuta, un tipo così vivace da meritarsi il nome di Catacomba, sul quale riversa i suoi monologhi esilaranti e sgrammaticati. Pataterna ha un’immaginazione fuori controllo e una sua idea precisa sul mondo. Si rivolge ai cinesi, a Barack Obama, sogna di fare il discorso a reti unificate. Niente e nessuno può fermarla, perché ha dalla sua un’arma potente: della vita, degli altri e di se stessa osserva e racconta il lato irresistibilmente comico. Forse anche per questo è Padreterna?”. A me piace da morire, astenersi iscritti all’Accademia della Crusca.Firma

Giuseppe per il marketing

#759

Luciana Littizzetto – 30 Settembre 2012

 Che tempo che faLuciana Littizzetto (30 Settembre 2012)

Di Minetti, Polverini, Monti e compagnia cantando…



Lucianina is back! Grandissima Littizzetto, si conferma essere un vero vulcano di ironia e feroce satira di costume. Ci sei mancata Luciana.


Giuseppe per Lucianina

#748

Natalino Balasso è l’ispettore Poaret (di Equitalia)

Natalino Balasso- Logo Equitalia

Natalino Balasso è l’ispettore Poaret (di Equitalia)

 Natalino Balasso testimonial Rolex


Microfilm di 6 minuti. L’ispettore Poaret di Equitalia. In un paese in cui per fare un partito il primo passo è depositare un logo, in un paese in cui se viene un terremoto i giornalisti ti chiedono “Ha avuto paura?”, in un paese in cui le prime notizie al telegiornale parlano di papi, regine e zoccole come nell’800; c’è un uomo che lotta contro l’ingiustizia in nome di un’altra ingiustizia. L’ispettore Poaret si tiene stretto il suo lavoro perché non ne ha un altro.

Natalino Balasso testimonial Rolex

Balasso testimonial smartphone

Balasso testimonial Frecciarossa

Balasso testimonial Mercedes

Balasso testimonial Superalcolici

Giuseppe per il noir rovigino.

#740

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