I 15 usi alternativi del dentifricio

I 15 usi alternativi del dentifricio

I 15 usi alternativi del dentifricio

I 15 usi alternativi del dentifricio

I 15 usi alternativi del dentifricioSolitamente utilizziamo il dentifricio per far splendere i nostri denti e mantenerli sani, ma questo prodotto è molto più versatile di quanto si possa immaginare. Anche perché cominciano a diffondersi posizioni che ne mettono in discussione la sua utilità sul fronte dell’igiene orale. Ma se nel bicchiere del vostro lavandino continua a troneggiare quel tubetto bianco che ormai viene proposto in ogni formato e composizione, ecco come potreste impiegarlo al di là della mera pulizia dei denti.

1) Allevia l’irritazione provocata dalle punture di insetto. Le punture di insetto spesso danno prurito, ma basta applicare una minima quantità didentifricio sulla parte interessata per calmare il prurito e ridurre il gonfiore. Se applicato su piccole ferite o bolle, invece, il dentifricio tende ad asciugarle permettendo così alla piaga di rimarginarsi più velocemente.

2) Riesce a lenire il dolore dovuto ad una bruciatura. Per le ustioni lievi, cioè quelle che non comportano una ferita aperta, basta applicare un velo didentifricio per avere subito sollievo.

3) Asciuga i brufoli. Vi è spuntato un antiestetico brufolo in faccia e volete eliminarlo in poco tempo? Applicate una punta di dentifricio solo sul foruncolola sera prima di andare a dormire. Il mattino dopo lavatelo e vedrete che sarà completamente asciugato.

4) Pulisce le unghie. Per avere unghie pulite, lucide e forti mettete un po’ di dentifricio su un vecchio spazzolino da denti e iniziate a spazzolare delicatamente le vostre unghie. Se usate un dentifricio sbiancante contenente perossido potrete finalmente rimuovere il colorito giallognolo che si crea dopo un ampio uso dello smalto. Vedrete che risultato!

5) Tiene i capelli in ordine. Avete finito il vostro gel per capelli e non sapete come domare la chioma ribelle? Sappiate che i dentifrici in gel contengono gli stessi polimeri solubili in acqua dei gel per capelli quindi, come soluzione estrema, provate a scolpire i vostri ciuffi col dentifricio.

6) Elimina gli odori persistenti. Aglio, cipolla, pesce possono lasciare sulle nostri mani un odore persistente anche dopo molti lavaggi col sapone. Distribuite su palmi e dita una bella dose di dentifricio e lasciate agire per qualche minuto, dopo eliminate tutto sciacquando con acqua tiepida: il cattivo odore sarà completamente sparito dalle vostre mani

7) Rimuove le macchie. Il dentifricio ha veramente mille risorse! Può persino far sparire le macchie difficili dai vostri capi (come ad esempio quelle di vino) o dai tappeti. Sui vestiti, applicate la pasta dentifricia direttamente sulla macchia e strofinate energicamente, quindi lavate il capo come di consueto. Un consiglio: fate attenzione ai dentifrici sbiancanti perché possono avere un effetto candeggiante sui tessuti! Su tappeti e moquette, invece, applicate il dentifricio sulla macchia da trattare e spazzolate, dopo sciacquate immediatamente con acqua.

8) Fa tornare come nuove le scarpe da ginnastica. Avete un paio di scarpe da ginnastica vecchie, sporche e magari anche un po’ graffiate? Applicate una piccola quantità di dentifricio, strofinate bene con una spazzola e poi asciugate con un tovagliolo di carta per eliminare i residui. Le vostre scarpe saranno come nuove!

9) Elimina le macchie sui muri. Vostro figlio si è divertito a colorare una parete di casa con i pennarelli? Può capitare…Allora mettete il dentifricio sulla parete e strofinate con un panno umido: i disegni del vostro bambino spariranno come per magia!

10) Fa splendere l’argenteria. Applicate del dentifricio sui vostri pezzi d’argenteria o sui vostri gioielli e lasciatelo agire per tutta la notte. Il mattino dopo pulite tutto con un panno umido. Il vostro argento sarà lucido e brillante! Per far splendere i diamanti, invece, fate uno scrub delicato strofinando il dentifricio con uno spazzolino da denti e un po’ d’acqua e poi lavate accuratamente per eliminare ogni traccia. Attenzione! Non utilizzate il dentifricio sulle perle!

11) Rimuove i graffi su CD e DVD. Questo rimedio è utile sui graffi superficiali e sulle macchie presenti sui CD o i DVD. Basta applicare uno strato sottilissimo di dentifricio e strofinare delicatamente. Per rimuovere tutti i residui, poi, passate sulla superficie del disco un panno umido.

I 15 usi alternativi del dentifricio12) Tappa i buchi nei muri. Avete tolto un quadro dal muro e dopo aver estratto il chiodo vi è rimasto un brutto buco nella parete bianca e non avete lostucco. Che fare? Non c’è problema! Usate della pasta dentifricia bianca.

13) Pulisce a fondo i biberon dei bambini. Per rimuovere ogni residuo dal biberon e soprattutto per eliminare quel caratteristico odore di latte che rimane all’interno, fate una pulizia con del dentifricio con i microgranuli aiutandovi con uno scovolino per bottiglie. Ricordatevi di sciacquare più volte il biberonprima di riutilizzarlo.

14) Toglie la crosticina bruciata dal ferro da stiro. Può capitare che, col tempo, la piastra del ferro da stiro sviluppi una crosticina bruciata. Per eliminarla, utilizzate del dentifricio:contiene silice che macina via ogni residuo di ruggine.

15) Evita l’appannamento delle lenti. I subacquei o i nuotatori forse conosceranno questo piccolo trucco. E’ sufficiente strofinare una piccola quantità didentifricio sulle lenti delle maschere da sub o gli occhialini e poi sciacquare per evitare l’appannamento. Un consiglio: strofinate delicatamente perché nel dentifricio sono contenuti ingredienti leggermente abrasivi che potrebbero graffiare le lenti.

Un ultimo suggerimento: quando scegliete il dentifricio controllate sempre la composizione e se questo è testato sugli animali.                             Chiara Fornaro

http://www.greenme.it/consumare/riciclo-e-riuso/4004-i-15-usi-alternativi-del-dentifricio


Giuseppe per l’utilizzo multiplo delle cose

#760

 

Pataterna: I diari di Parigi 1

Pataterna Libro

I diari di Parigi – 1

 

Smile

Francesi - BaguetteParigi è una città ovviamente della bellezza che si esprime dalla noscialanza delle persone che si mettono la baguette con dentro il formaggio sotto tutte le ascelle del mondo e nessuno gli dice le controindicazioni. Parigi è una città parigina che mentre cammini piove poi scendi una scalinata parigina e viene il sole poi giri una strada di parigi e viene il vento poi sali a una parte di parigi  e viene la nebbia poi esci da un portone e  ti hai rotto il cazzo.
A parigi quando ti danno un panino è freddo del frigorifero, questo popolo non conosce l’uso del fornetto giustificato dalle cameriere dalla presenza di tracce di maionese nel panino che non permette il riscaldamento. Non ho avuto modo di controbattere alla cameriera nella lingua parigina perchè si sarebbe creata una disturbata in terra parigi che sarebbe terminata in tafferugli sulle banlieue con loro che mi lanciavano le baguette con la maionese e io che rispondevo con il lancio dello sfilatino con la sasiccia.e avrei vinto.
Parigi la metropolitana passa ogni minuto e mezzo però se in quel tempo non riesci ad entrare nella porta del treno a loro non gliene fotte niente che sei rimasto con la parte del corpo sinistro fuori, poi quando arrivi alla fermata dopo ti puoi sistemare, puoi controllare se hai perduto definitivamente la sensibilità di metà corpo oppure se devono venire a ingessarti. Ma non fa niente, pure se stai ingessato, pure se ti è venuta la rinotracheite e si è bloccato il collo per il vento Parigi è sempre bella e ti puoi mangiare un dolcetto nelle caffetterie di parigi con un’irrisoria accensione di un temporaneo mutuo che comunque non era un problema visto che parigi è bella e che te ne fotte , mangiatela una sciù a cioccolata, tanto stai a parigi.

Tratto dal blog: sto bloggata con la schiena


Pataterna è una blogger e scrittrice napoletana che vive a Roma. Lei si definisce: “ero una brava persona. poi mi sono laureata.” e anche: “Forse sono una ragazza prodigio ma non so bene in che cosa”. Io l’adoro, Feltrinelli dice: “Pataterna è apparentemente piena di certezze, ma in realtà è fragile e insicura come un’adolescente. Dice parolacce, ha la frangetta, piange in metropolitana, ha un “Amoregiammio” e il terrore degli zampognari. Da Napoli, dove ha lasciato nonna, genitori e fratelli, è andata a studiare a Roma. Ha preso una stanza in affitto in un quartiere multiculturale, ma non si sente a casa da nessuna parte. Va da uno psicoterapeuta, un tipo così vivace da meritarsi il nome di Catacomba, sul quale riversa i suoi monologhi esilaranti e sgrammaticati. Pataterna ha un’immaginazione fuori controllo e una sua idea precisa sul mondo. Si rivolge ai cinesi, a Barack Obama, sogna di fare il discorso a reti unificate. Niente e nessuno può fermarla, perché ha dalla sua un’arma potente: della vita, degli altri e di se stessa osserva e racconta il lato irresistibilmente comico. Forse anche per questo è Padreterna?”. A me piace da morire, astenersi iscritti all’Accademia della Crusca.Firma

Giuseppe per il marketing

#759

Halloween – Storia e Leggende – 2012

Halloween – Storia e Leggende - 2012

Halloween – Storia e Leggenda


L’aria è glaciale, la notte è scura, la danza della streghe non porterà fortuna…

 Halloween – Storia e Leggende - 2012

Halloween (o Hallowe’en) è una festività annuale che ricorre il 31 ottobre e che include attività come dolcetto o scherzetto, partecipare a parate o sfilate in costume tipico, intagliare una tipica zucca di Halloween, o jack-o’-lantern, allestire falò, visitare attrazioni collegate a fantasmi e spiriti, fare scherzi, raccontare storie dell’orrore e vedere film horror.

Storia

Lo storico Nicholas Rogers, ricercando le origini di Halloween, nota che mentre “alcuni studiosi di folclore hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona, dea dei frutti e dei semi, o nella festa dei morti chiamata Parentalia, la festa di Halloween è più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin (pronounciato sow-an o sow-in)”.[1] Il nome della festività, mantenuto storicamente dai Gaeli e dai Celti nell’arcipelago britannico, deriva dall’antico irlandese e significa approssimativamente “fine dell’estate”.
Secondo l’Oxford Dictionary of English folklore: “Certamente Samhain era un tempo per raduni festivi e nei testi medievali irlandesi e quelli più tardi del folclore irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono in questo giorno, anche se non c’è evidenza che fosse connesso con la porte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie religiose pagane.”
I miti irlandesi che menzionano Samhain furono trascritti dai monaci cristiani tra il X e l’XI secolo, cioè circa 200 anni dopo che la chiesa cattolica aveva inaugurato il giorno di Ognissanti ed almeno 400 anni dopo che l’Irlanda era stata cristianizzata.
Snap-Apple Night (1832) di Daniel Maclise.
Pesca della mela e giochi divinatori alla festa di Halloween presso Blarney, Irlanda.

Origine del nome

La parola Halloween è attestata la prima volta nel XVI secolo e rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Even, cioè la notte prima di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows Day, moderno All Saints). Sebbene il sintagma All Hallows si ritrovi in inglese antico (ealra hālgena mæssedæg, giorno di messa di tutti i santi), All-Hallows-Even non è attestato fino al 1556.
Simboli
Jack-o’-lantern a Kobe, Giappone
Lo sviluppo di artefatti e simboli associati ad Halloween si è andato formando col passare del tempo. Ad esempio l’intaglio di jack-o’-lantern (tipiche zucche nelle quali si intagliano volti spaventosi) risale alla tradizione di intagliare delle rape e farne delle lanterne per ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa è stata usata tradizionalmente ad Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio. La tradizione americana di intagliare zucche risale al 1837[8] ed era originariamente associata con il tempo del raccolto in generale, venendo associata specificatamente ad Halloween verso la seconda metà del Novecento.
Il simbolismo di Halloween deriva da varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e horror (come i romanzi Frankenstein e Dracula) e film classici dell’orrore (come Frankenstein e La mummia). Tra le primissime opere su Halloween si ritrovano quelle del poeta scozzese John Mayne che nel 1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in “What fearfu’ pranks ensue!”, sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte in “Bogies” (fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello scrittore Robert Burns. Prevalgono anche elementi della stagione autunnale, come le zucche, le bucce del grano e gli spaventapasseri. Le case spesso sono decorate con questi simboli nel periodo di Halloween.
Il simbolismo di Halloween include anche temi come la morte, il male, l’occulto o i mostri mitologici. Nero e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.
Paganesimo
Il neopaganesimo celtico considera questo periodo come un tempo sacro. I ricostruzionisti del paganesimo celtico ed altri che mantengono costumi ancestrali fanno offerte agli dei e agli antenati.

Critiche dal mondo cattolico
All’interno della Chiesa cattolica alcuni vescovi si sono espressi più volte contro tale festa. Secondo il portavoce dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Halloween sarebbe un “giorno particolare significativo per i satanisti in cui vengono celebrate numerose messe nere e riti satanici”. Secondo l’associazione “l’elogio del macabro, non sarebbe altro che un modo subdolo per avvicinare anche i più piccoli al Satanismo”.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Giuseppe per la notte delle streghe

#758


50 sfumature di grigio

Luciana Littizzetto

50 sfumature di grigio secondo Luciana Littizzetto

 Luciana Littizzetto

50 sfumature di grigioÈ autunno e noi siam già di 50 sfumature di grigio. L’avete letta la mitica trilogia dei tre libri porno-armony? 50 sfumature di grigio, 50 sfumature di nero e poi 50 sfumature di rosso. Tutti che parlano di sesso sadomaso. Avete mai fatto sesso estremo? Mi sa che al massimo siete cascati dal letto mentre cercavate di levarvi le mutande. Se vi vediamo con la frusta in mano è perché state facendo la maionese, l’unica cosa che avete legato con la corda in vita vostra è stato l’arrosto. La storia è questa. Cristian Grey, uno ricchissimo e fighissimo, si innamora di Anastasia Steele, una poverissima ma bellissima. E le fa vedere i sorci multicolor. La frusta, la sculaccia, la appende come una salama in cantina, la rivolta come il sacco 50 sfumature di nerodell’aspirapolvere, la trita, la spezza…praticamente un mulinex. E lei gode come una salamandra. Alle donne è piaciuto tantissimo. Perché le donne, cari miei, soprattutto quelle regular, le madamine perbenino, sotto sotto sognano un marito che le ribalti. Che le faccia vedere il sole di mezzanotte e lo stocafisso di mezzogiorno. Invece stanno con delle meduse che fanno l’amore una volta ad equinozio. Che pensano che Clitoride sia un filosofo greco. Ectoplasmi che dopo le 9 di sera prendono la forma del divano e lì rimangono fino alle due di notte quando tu per pietà li tiri per i piedi e te li scatafratti nel letto. Lumaconi che se gli dici fammi vedere le stelle ti dicono «Eh.. bisognerebbe andare in montagna…». Se il maschio nostro ti molla una sberla sul sedere è perché ci si è posata sopra una zanzara. Chiaro che se stai con uno così poi leggi di questo qui che un po’ ti cuorca e un po’ ti regala i diamanti, ti dici perché no. Guardi il tuo lui che 50 sfumature di rossorussa ancora col telecomando in mano che fra un po’ glielo omologano come protesi, e pensi: ma io anche quattro tirate di capelli me le prendo volentieri… Peccato che sto Cristian Grey sia un disturbato mentale da denunciare per stalking, infatti io speravo che alla fine crepasse tra atroci sofferenze. Oppure che lei cambiasse parrocchia e si facesse suora come Lola Falana. Invece no. Finisce che si sposano e fanno due figli. E continuano a saltare sulla materassa come nelle prime pagine. Ma non è credibile. Dopo due figli le mogli se solo ti avvicini dopo una giornata di sbattimento scuola, casa, compiti, e capo con le paturnie, ti prendono a padellate con la pentola antiaderente così non si vedono i segni… Speriamo solo che non ci sia il sequel. Perché dopo il matrimonio e due figli le cinquanta sfumature potrebbero solo essere di maron.

di Luciana Littizzetto tratto  ”La Stampa”


Leggete anche:

Cinquanta sbavature di Gigio

Cinquanta smagliature di Gina


Luciana Litizzetto si sfoga su La Stampa, dando la sua versione dell’ormai celebre trilogia soft-porno di sfumature. Io la trovo assolutamente geniale. Inoltre la devo ringraziare per avermi svelato il finale, io proprio non riesco ad andare oltre pagina 50. Grazie Lucianina.Firma


Giuseppe per le sfumature di grigio

#757

 

Porta a scuola i tuoi sogni

Matite colorate

Porta a scuola i tuoi sogni 

con il prof. Roberto Vecchioni 

 Lavagna scuola


Filmato istituzionale realizzato per il lancio del Tumblr ministeriale.
Portaascuolaituoisogni.it è lo spazio di ascolto dedicato a studenti, docenti e famiglie.
Collaterals Films con la regia di Leone Balduzzi.
Creative direction & copywriting di Paolo Iabichino
Ideazione progetto di Riccardo Luna


Grande Roberto Vecchioni, prendo a prestito le parole di una tua canzone: “Sogna, ragazzo sogna non cambiare un verso della tua canzone, non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu… “, per invitare i miei alunni a non abbandonare i loro sogni. La scuola è la palestra dove allenarsi per costruire e realizzare i propri sogni, sogna ragazzo sogna…. Firma


Giuseppe per i sogni scolastici

#756

 

Mio marito si stanca!

Il ruggito del coniglio - Rai 2 - Radio

Mio marito si stanca! …quando stiro…

 

 Margherita Smile
Uomoe che stira - La nemesi Uomo che stira – La nemesi

Dalla trasmissione radiofonica “Il ruggito del coniglio” – Rai 2 – 16 maggio 2008

……

Conduttore: “Abbiamo al telefono la signora Marisa. Pronto, signora Marisa? E’ in linea, ci racconti il suo aneddoto.”

Signora Marisa: ” Si, ecco. Io quando stiro sto in cucina e guardo la tv nel televisorino piccolo. Mio marito invece sta sdraiato sul divano a guardare quella grande.

Conduttore: “E perchè non sta in soggiorno anche lei?”

Signora Marisa: “Perchè mio marito dice che a vedermi stirare si stanca.”

……

Ripreso nel libro di Concita De Gregorio – Malamore


Occorrono commenti? Siamo forse nel califfato di Bagdad? Il sogno di un maschilista? No pura realtà quotidiana italiana. Il femminismo ha abdicato troppo presto e fatto scelte sbagliate. Firma

Giuseppe per il femminismo

#755

 

Immagina che

Tempo - Orologio

… Immagina che …

 

 Tempo - Orologio

TEMPO - OROLOGIO - DE CHIRICO - SURREALISMO Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di Euro 86.400 sul tuo conto. Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno. Che faresti? Ritireresti o spenderesti tutto fino al ‘ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!!!! Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca.  Il suo nome? TEMPO.
Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non  abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva saldi né permette trasferimenti. Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno. Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro. Non esistono accrediti sul deposito di domani.  Devi vivere nel presente con il deposito di oggi. Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo:  l’ orologio continua il suo cammino.
Ottieni il massimo da ogni giorno..
a) Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio.
b) Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente.
c) Per capire il valore di una settimana, chiedi all’editore di un settimanale.
d) Per capire il valore di un ‘ora, chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi.
e) Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.
f) Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.
g) Per capire il valore di un centesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi.

“Dai valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancor più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno”. Ieri? Storia. Domani? Mistero. E’ per questo che esiste il presente!!!

Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà. Dai valore ad ogni momento a tua disposizione. Lo apprezzerai ancor più se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.  Buona Vita

Dal web

Giuseppe per i veri valori

#754

 

Lettera al ministro Profumo

Ministro pubblica istruzione Profumo

Lettera molto seria di una insegnante al Ministro Profumo di Mariangela Galatea Vaglio

 Lavagna scuola

Scuola: il vuoto. - DesolanteEgregio Signor Ministro,

ho letto come tutti la sua proposta di aumentare dall’anno prossimo a noi professori l’orario a 24 ore di docenza in classe. Gratis, naturalmente, nel senso che queste ore in più non saranno seguite da alcun aumento di stipendio. Ce lo chiede l’Europa, dice lei, per adeguarci agli standard degli altri paesi comunitari. E sarà vero, se Lei lo dice. Ma, da docente, non capisco perché, a questo punto, anche il mio stipendio non si dovrebbe adeguare a quello dei colleghi stranieri, che è notevolmente più alto.
Ma anche lasciando stare i soldi, Egregio Signor Ministro, a farmi star male è proprio tutto il tono delle interviste da Lei rilasciate sull’argomento, a cominciare da quel “Con gli insegnanti ci vuole il bastone e la carota” citato nell’incipit. A casa mia il bastone e la carota sono cose che si usano con gli asini. Se Lei per primo, signor Ministro, ha una così alta considerazione della nostra categoria da considerare gli insegnanti equiparabili ai somari, cominciamo bene.
Entrando però nello specifico del Suo provvedimento, ci sono parecchie cose che non mi tornano (del resto sono un asino, me l’ha cortesemente fatto capire Lei).
Per esempio mi sfugge come alzare per tutti a 24 ore la presenza in classe dovrebbe portare automaticamente un miglioramento della qualità dell’insegnamento. A scuola, e sono la prima a riconoscerlo, ci sono anche docenti che fanno poco o nulla. Ma non certo per una questione di orario. Ora poltriscono per 18 ore, fategnene fare 24, poltriranno per 24 in classe, esattamente allo stesso modo.
Chi invece si troverà nelle peste causa aumento dell’orario di docenza saranno quegli insegnanti che lavorano bene. Perché vede, Egregio Signor Ministro, da quanto si capisce queste ore in più, che farò gratis et amore dei, non saranno ore aggiuntive nelle mie classi. Fosse così, sarei anche contenta. Attualmente io alle medie ho 6 ore di italiano, 4 di storia e geografia. Vogliamo aumentare la qualità dell’insegnamento? Concedetemi di farne almeno 8 di Storia e Geografia e due in più di Italiano per classe. Potrei lavorare meglio, approfondire il programma, avere più tempo per i recuperi di chi rimane indietro e per fare esercitazioni.
Scolaro che piangeNo, quelle 6 ore in più serviranno ad ammollarmi un’altra classe da seguire, e risparmiare così i soldi dello stipendio di un collega. Il che vuole dire, Egregio Signor Ministro, che io già oggi, con le classi stipate di 27/30 alunni, ho circa 90 ragazzini da seguire con le mie 18 ore; con 24 ne avrò circa 120. non voglio neanche pensare ai colleghi di altre materie, tipo lingue. Secondo lei, facendo anche un mero conto a spanne, la qualità del mio insegnamento migliorerà?
No, peggiorerà. Perché adesso le ore a casa, nel pomeriggio, quelle che tutti credono dedicate al riposo, le passo a correggere pacchi di compiti, temi, test di grammatica: sono almeno quattro a quadrimestre, tacendo di quelli che assegno per casa e dei compitini di Storia e Geografia. E altro tempo lo spendo perché, pensi un po’, mi devo preparare le lezioni che tengo in classe: sono asina, che vuole, non sono capace di entrare alla mattina improvvisando. Ho bisogno, la sera prima, di prepararmi gli schemi, il materiale da consegnare, pensare a cosa dire perché poi ogni classe è diversa, e la lezione va impostata in modo differente.
Tutto questo, Egregio Signor Ministro, lo faccio oltre alle ore in cui sono in classe, ma è sempre lavoro. E sono costretta a farlo a casa non perché sono privilegiata, ma per un semplice motivo logistico: a scuola, dove è la mia sede di lavoro, non ho né un ufficio né una scrivania, e il computer che uso per trovare i materiali o crearli è quello che mi sono comprata con i miei soldi, perché la scuola non me lo dà.
Evidentemente ai tecnici del suo Ministero e a Lei tutto questo sfugge, perché pare che mi sia computato come “lavoro” solo il tempo che passo in classe, e tutto il resto non esista. Bene, ne prendo atto. Ma la conseguenza di tutto ciò è che, aumentandomi il tempo di docenza e il numero di alunni, avrò meno spazio per fare il resto. Il che vuole dire, Egregio Signor Ministro, che ridurrò giocoforza il numero di compiti scritti, riciclerò i materiali uguali per ogni classe senza personalizzarli. Finirò per lavorare di meno a casa e sicuramente peggio a scuola: non per cattiva volontà mia o per deliberata voglia di sabotare il Suo meraviglioso progetto, ma per forza di cose. Quindi il grande risultato della Sua idea non sarà, come dice, aumentare l’efficienza della scuola e la qualità, ma peggiorarla: chi non ha mai fatto un tubo continuerà a non fare nulla, chi invece riusciva bene o male a insegnare qualcosa, si vedrà costretto a ridurre quanto prima era sempre riuscito a fare, perché lo sforzo fisico di stare anche solo cinque ore di fila in classe con ragazzi adolescenti e preadolescenti, con i quali non ti puoi distrarre un attimo, si farà sentire.

La scuola è finita - Lavagna La scuola è finita

Per cui, Egregio Signor Ministro, da docente che ogni giorno entra in classe, questo le volevo dire. Approvi pure il nostro aumento di ore di docenza, per altro passando a tutti il messaggio che noi insegnanti siamo degli scansafatiche privilegiati che fino ad oggi han lavorato poco. Avrà il plauso popolare e Le riuscirà di certo, perché la società, dopo anni di martellamento mediatico, ne è già convinta, e la applaudirà. Ma non gabelli questo taglio per uno strumento per aumentare la qualità della scuola, o migliorare l’efficienza di noi docenti. E’ solo l’ennesimo taglio imposto ad una categoria che al momento non ha la forza di opporsi, né i mezzi, perché non facciamo neppure un lavoro considerato socialmente fondamentale, come i tassisti, ad esempio. In fondo siamo solo quelli che formano le prossime generazioni: degli asini che meritano un po’ di bastone e manco la carota, ha ragione Lei.

Tratta da: L’Espresso


Passano i ministri ma la sostanza rimane la stessa, povera scuola! Sono davvero sfiduciato.Firma


Giuseppe per i somari a scuola, tutti: prof e studenti.

#753

 

Sciopero scuola – 12 ottobre 2012

Sciopero scuola - 12 ottobre 2012

Sciopero della scuola – 12 ottobre 2012

Lavagna scuola ABC

Leggete quest’articolo, è interessantissimo:

Scuola, il vuoto senza un mondo intorno

Sciopero scuola - 12 ottobre 2012

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Scuola, il vuoto senza un mondo intorno


12 ottobre 2012: sciopero della scuola. Perché è ora di cambiare musica. Si diranno tanti no alle politiche che schiacciano la scuola pubblica, ma tanti sì al rinnovo del contratto, a un piano per le immissioni in ruolo, alla fine dei tagli finanziari.  Firma


Giuseppe per una scuola più dignitosa.

#752

 

Io sono qui per il mio futuro

I am here, for my future - Io sono qui per il mio futuro

I am here, for my future!

Io sono qui, per il mio futuro!

 I am here, for my future - Io sono qui per il mio futuro
I am here, for my future - Io sono qui per il mio futuro I am here, for my future – Io sono qui per il mio futuro

Il mondo brucia, i giovani protestano. Provano a difendere il loro futuro a muso duro. Le vecchie generazione hanno fatto solo danni, ci sarà una nuova primavera o il mondo è destinato ad un’oscuro inverno? Io ho fiducia nei giovani, saranno loro a salvarci.


Giuseppe per un mondo giovane

#750

 

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