Momenti di trascurabile infelicità
Momenti di trascurabile infelicitàdi Francesco Piccolo |
- I titoli di testa un sacco di tempo dopo che il film è iniziato. E pensi: ma allora cosa ho visto finora, cos’era?
- Quando ci si trova di fronte alla porta dove c’è scritto “staff only”, e non si può entrare
- Quando ti danno il resto con cinque centesimi, due centesimi, un centesimo…
- Il circo, decisamente.
- Quest’anno è volato. Si dice tutti gli anni, alla fine dell’anno. Mi chiedo come sono gli anni lenti, che non passano mai. Perché non li ho mai vissuti.
- Quando la donna delle pulizie telefona per dire che oggi non viene.
- Quando mi viene un’idea che mi sembra buonissima, talmente buona che mi fido, non me la posso dimenticare. Poi dopo un po’ svanisce, non me la ricordo più. L’unica cosa che mi ricordo è che era buona idea, ma non so più nemmeno a proposito di cosa.
- Quando ti fanno vedere il sosia di qualcuno, ma non gli somiglia.
- Quando non capisci di cosa parla una pubblicità, allora vuol dire che è la pubblicità di una macchina.
- Le persone che mi fanno il segno da lontano, correndo: poi ci sentiamo; ti chiamo, dice il labiale. E spariscono. E non richiamano più.
- Quando arriva il mio piatto a tavola e quello degli altri no, Mi guardo intorno, cerco di farlo notare perché mi aspetto che mi dicano: mangia che se no si raffredda. Ma non me lo dicono.
- Sparecchiare la tavola con i piatti sporchi e dover spingere i resti del sugo nella spazzatura.
- Tutti i Tobleroni giganti che vendono solo negli aeroporti.
- Quando qualcuno ti dice che devi sapere che ti vuole molto bene, quasi sempre sta per dirti qualcosa di terribile.
- Quando arriva quel giorno d’estate che si cominciano a fare le insalate di riso.
- Gli addobbi natalizi, appena dopo Natale.
- Il fatto di non sapere se la luce del frigorifero, quando lo hai chiuso, si spegne veramente.
- Le prostitute, di giorno.
- Quelli che flirtano, limitandosi a flirtare.
- Troppi preliminari.
- I camerieri che non sentono mai quando li chiamo.
Tratto dal libro “Momenti di trascurabile infelicità” di Francesco Piccolo”
Leggete anche: Momenti di trascurabile felicità
Quali sono i miei momenti di trascurabile infelicità? Proviamo a fare un piccolo elenco:
- Le code troppo lunghe.
- Quando la squadra o l’atleta del cuore perde.
- Quando la gente non capisce o non vuol capire quello che dici.
- Perdere un treno/bus/aereo/nave…
- La fine di un libro/film che ti prende.
- Un’opera d’arte personalmente sopravvalutata.
- Quando mi “soffiano” il mio parcheggio!
- Smontare l’albero di Natale, appena un paio d’ore prima dell’arrivo della primavera.
- Dover riscrivere un file completato ma non salvato.
- Le cose illuminate e belle, la mattina alla luce del sole.
Qualcun altro/a vuol lasciare il proprio momento di trascurabile infelicità? Sarebbe davvero gradito.
Giuseppe per la felicità minimalista |
#887 |
L’Italia è un Paese meraviglioso
L’Italia è un Paese meravigliosodi Fiorì Palmeri |
Titolo: “L’Italia è un Paese meraviglioso. Da Lampedusa a Schio, a Thiene al Vicentino. I profughi raccontano”. Raccontano le loro storie; storie che hanno un comune denominatore: la necessità di fuggire. Fuggire perché nella loro terra non c’è libertà, perché c’è la guerra, perché perseguitati da ribelli, da filogovernativi, da gruppi etnici nemici e perfino da familiari prepotenti. Una fuga non certo facile perché, intanto, devono procurarsi il denaro per pagare i trafficanti: prima quelli che si avvicendano per fare attraversare l’interminabile deserto, poi quelli che organizzano i viaggi per mare verso Lampedusa. Non facile perché l’attraversamento del deserto significa spesso anche venti giorni sotto il sole cocente del tropico spesso con acqua razionata e con estenuanti fatiche alle quali i più deboli non sopravvivono e vengono abbandonati senza sepoltura. Non facile perché bisogna evitare i posti di blocco alle frontiere e, quando si arriva magari in Libia, ci si trova in mezzo alla guerra civile e a bombardamenti. E poi le difficoltà del mare, le “carrette” sovraccariche, le onde alte che fanno oscillare le imbarcazioni e scaraventano in acqua essere umani che vengono lasciati annegare. Non tutti, ma una buona parte dei protagonisti dei racconti passano attraverso questa odissea.
Nel libro non c’è nulla di inventato, nemmeno nei particolari meno importanti. I racconti scaturiscono da interviste fatte direttamente ai protagonisti, persone che vivono a Schio e dintorni tranne alcune che hanno dovuto lasciare l’Altovicentino perché la crisi in corso ha loro impedito di trovare un lavoro. Ho scritto queste pagine perché non condivido i luoghi comuni con cui molta gente affronta il fenomeno della migrazione. Così ho voluto scavare nel retroterra di queste persone per capire meglio le cause che hanno spinto tanti uomini e donne a lasciare la propria terra. Il libro narra di come vivevano prima di arrivare nel Vicentino, i motivi della partenza o spesso della fuga, l’attraversamento dei deserti per giungere in Libia ed imbarcarsi su una“carretta del mare”, la traversata del Mediterraneo e lo sbarco, per molti, a Lampedusa. Non si tratta di un’analisi sociale ma di una serie di racconti che vogliono cogliere l’aspetto umano e descrivere le difficoltà e i rischi ai quali in molti sono andati incontro soprattutto quando non esisteva ancora l’operazione “Mare Nostrum”. In queste pagine sono presenti cenni storici e politici dei Paesi di provenienza che, però, si riferiscono al momento del racconto e che, nel corso di quest’ultimo anno, in alcuni casi, sono stati superati dall’evolvere degli avvenimenti. Sono altresì presenti richiami geografici e abitudini di popoli che vivono in luoghi molto lontani da noi. Le storie sono narrate con ritmo incalzante senza indulgere a particolari e riflessioni superflue. Ringrazio l’ufficio dei servizi sociali del comune di Schio, l’associazione “Il Mondo Nella Città”, il centro di accoglienza “Madre Bakhita” e mia figlia Martina che mi hanno dato la possibilità di conoscere questi profughi i quali hanno accettato di raccontare solo perché c’era la garanzia della loro mediazione.
Fiorì Palmeri ha trascorso i primi 23 anni a Patti, in provincia di Messina e ben 45 a Schio. Per quasi vent’anni è stato collaboratore del quotidiano “Il Gazzettino” e di altri giornali della provincia di Vicenza. Per due mandati è stato consigliere comunale a Schio e ha ricoperto vari incarichi politici e culturali. Ha insegnato Materie Letterarie nella scuole medie della città.
Per acquistare il libro on line cliccare qui o qui.
Giuseppe per dolore migrante |
#855 |
100 libri da leggere
100 libri da leggere …almeno una volta nella vita |
“La BBC afferma che la maggior parte delle persone ha letto solo 6 dei 100 libri presenti nella seguente lista.”
Istruzioni: Copia la lista e condividila sul tuo Blog! Se non hai un blog puoi commentare con quanti libri hai letto e quanti hai lasciato in sospeso. In fondo il mio risultato…
“V”: Letto - “X”: Non Finito
- Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen “V”
- Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien
- Il Profeta – Kahlil Gibran “V”
- Harry Potter – JK Rowling
- Se questo è un uomo – Primo Levi “V”
- La Bibbia
- Cime Tempestose – Emily Bronte “V”
- 1984 – George Orwell “V”
- I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni “V”
- La Divina Commedia – Dante Alighieri “V”
- Piccole Donne – Louisa M Alcott
- Lessico Familiare – Natalia Ginzburg “V”
- Comma 22 – Joseph Heller
- L’opera completa di Shakespeare
- Il Giardino dei Finzi Contini – Giorgio Bassani
- Lo Hobbit – JRR Tolkien “X”
- Il Nome della Rosa – Umberto Eco “V”
- Il Gattopardo – Tommasi di Lampedusa “V”
- Il Processo – Franz Kafka
- Le Affinità Elettive – Goethe
- Via col Vento – Margaret Mitchell
- Il Grande Gatsby – F. Scott Fitzgerald “V”
- Bleak House – Charles Dickens
- Guerra e Pace – Leo Tolstoy
- Guida Galattica per Autostoppisti – Douglas Adams
- Brideshead Revisited – Evelyn Waugh
- Delitto e Castigo – Fyodor Dostoyevsky
- Odissea – Omero “V”
- Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll “V”
- L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera “V”
- Anna Karenina – Leo Tolstoj
- David Copperfield – Charles Dickens
- Le Cronache di Narnia – CS Lewis
- Emma – Jane Austen
- Cuore – Edmondo de Amicis “V”
- La Coscienza di Zeno – Italo Svevo “V”
- Il Cacciatore di Aquiloni – Khaled Hosseini “V”
- Il Mandolino del Capitano Corelli – Louis De Berniere
- Memorie di una Geisha – Arthur Golden
- Winnie the Pooh – AA Milne
- La Fattoria degli Animali – George Orwell “V”
- Il Codice da Vinci – Dan Brown “V”
- Cento Anni di Solitudine – Gabriel Garcia Marquez
- Il Barone Rampante – Italo Calvino “X”
- Gli Indifferenti – Alberto Moravia
- Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar “V”
- I Malavoglia – Giovanni Verga “X”
- Il Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello “V”
- Il Signore delle Mosche – William Golding “V”
- Cristo si è fermato ad Eboli – Carlo Levi “V”
- Vita di Pi – Yann Martel
- Il Vecchio e il Mare – Ernest Hemingway “V”
- Don Chisciotte della Mancia – Cervantes “V”
- I Dolori del Giovane Werther – J. W. Goethe “V”
- Le Avventure di Pinocchio – Collodi “V”
- L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon
- Siddharta – Hermann Hesse “V”
- Il mondo nuovo – Aldous Huxley
- Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon
- L’Amore ai Tempi del Colera – Gabriel Garcia Marquez
- Uomini e topi – John Steinbeck
- Lolita – Vladimir Nabokov “V”
- Il Commissario Maigret – George Simenon “V”
- Amabili resti – Alice Sebold
- Il Conte di Monte Cristo – Alexandre Dumas
- Sulla Strada – Jack Kerouac “V”
- La luna e i Falò – Cesare Pavese “V”
- Il Diario di Bridget Jones – Helen Fielding
- I figli della mezzanotte – Salman Rushdie
- Moby Dick – Herman Melville
- Oliver Twist – Charles Dickens
- Dracula – Bram Stoker
- Tre Uomini in Barca – Jerome K. Jerome “V”
- Notes From A Small Island – Bill Bryson
- Ulisse – James Joyce
- I Buddenbroock – Thomas Mann “X”
- Il buio oltre la siepe – Harper Lee
- Germinale – Emile Zola
- La fiera delle vanità – William Makepeace Thackeray
- Possession – AS Byatt
- A Christmas Carol – Charles Dickens
- Il Ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde “V”
- Il Colore Viola – Alice Walker
- Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro
- Madame Bovary – Gustave Flaubert “V”
- A Fine Balance – Rohinton Mistry
- Charlotte’s Web – EB White
- Il Rosso e il Nero – Stendhal
- Le Avventure di Sherlock Holmes – Sir Arthur Conan Doyle “V”
- The Faraway Tree Collection – Enid Blyton
- Cuore di tenebra – Joseph Conrad
- Il Piccolo Principe– Antoine De Saint-Exupery “V”
- The Wasp Factory – Iain Banks
- Niente di nuovo sul fronte occidentale – Remarque
- Un Uomo – Oriana Fallaci “V”
- Il Giovane Holden – Salinger “V”
- I Tre Moschettieri – Alexandre Dumas “V”
- Amleto– William Shakespeare “V”
- La fabbrica di cioccolato – Roald Dahl
- I Miserabili – Victor Hugo
Accidenti ben 39!! Sono decisamente sopra la media, ma migliorerò la mia performance.
Giuseppe per la lettura infinita |
#844 |
Vita & Eco – E l’eco rispose
Vita & Eco – E l’eco rispose…Khaled Hosseini |
“Un ragazzino e suo padre passeggiavano tra le montagne. All’improvviso il ragazzino inciampò, cadde e, facendosi male, urlò : “AAAhhhhhhhhhhh!!!” Con suo gran stupore il bimbo sentì una voce venire dalle montagne che ripeteva : “AAAhhhhhhhhhhh!!!” Con curiosità, egli chiese: “Chi sei tu?” E ricevette la risposta: “Chi sei tu?” Dopo il ragazzino urlò: “Io ti sento! Chi sei?” E la voce rispose: “Io ti sento! Chi sei?” Infuriato da quella risposta egli urlò: “Codardo” E ricevette la risposta: “Codardo!” Allora il bimbo guardò suo padre e gli chiese: “Papà, che succede?” Il padre gli sorrise e rispose: “Figlio mio, ora stai attento!” E dopo l’uomo gridò: “Tu sei un campione!” La voce rispose: “Tu sei un campione!” Il figlio era sorpreso ma non capiva. Allora il padre gli spiegò: “La gente chiama questo fenomeno ECO ma in realtà è VITA. La Vita, come un’eco, ti restituisce quello che tu dici o fai. La vita non è altro che il riflesso delle nostre azioni. Se tu desideri più amore nel mondo, devi creare più amore nel tuo cuore; Se vuoi che la gente ti rispetti, devi tu rispettare gli altri per primo. Questo principio va applicato in ogni cosa, in ogni aspetto della vita; la Vita ti restituisce ciò che tu hai dato ad essa. La nostra Vita non è un insieme di coincidenze, è lo specchio di noi stessi!
Dal web – Anonimo
Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c’è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all’isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l’una per l’altra.
Giuseppe per l’eco (ego) |
#836 |
Praticate gentilezza a casaccio
Praticate gentilezza a casaccio. E atti di bellezza privi di senso!
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Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile quando con il parafango andò a urtare il paraurti di un’altra macchina. Era in lacrime quando spiegò che era un’auto nuova, appena ritirata dal concessionario. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell’altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto. Quando la donna cercò i documenti in una grande busta marrone, cadde fuori un pezzo di carta. In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: “In caso di incidente… ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!”.
Praticate gentilezza a casaccio. E atti di bellezza privi di senso!
Giuseppe per i veri valori della vita e per la bellezza dell’anima |
#824 |
Marina Cvetaeva – Tentativo di gelosia
Marina Cvetaeva – Tentativo di gelosia
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Ph Andrea C. |
Ditemi: come va con l’altra?
Meglio? meno grane? – Mano ai remi! -
Vana linea costiera s’assottiglia,
scompare la memoria estrema
di me, isola fluttuante
(per cielo, non per mare…)
Anime, anime: sorelle! Anime:
amiche – mai più amanti!
Come vi va con la creatura
semplice? Senza divinità? E poi?
Voi, sceso dal trono, voi
che avete deposto la regina,
come vivete? Non c’è male? Non più
beghe? E bevete – quanto, adesso? E la cucina?
Il dazio della mediocrità immortale
come lo pagate, poveretto?
“Basta con le scenate, con gli eccessi -
cambio casa, vado via!”
Con la qualunque – come state
di che vivete, voi – mio eletto?
Mangiate – e dopo pranzo un sonnellino?
- Non lamentarti quando sarai sazio!…-
Con il simulacro come state
voi che avete dissacrato
il Sinai? Come vivete con la donna
terrestre? Per la costola vi piace?
Non vi frusta la fronte la vergogna?
La briglia di Giove vi dà pace?
E la salute? E i nervi? Senza
problemi? A letto tutto bene?
L’immortale piaga della coscienza
come la curate, poveretto?
Come vivete con la merce da mercato?
Troppo cara la vita? Vi assilla
l’alto prezzo? Dopo i marmi di Carrara
che ve ne fate del tritume
di gesso? (E’ in pezzi
il dio scolpito nell’argilla…)
Come ci state con la milleunesima
voi – che avete conosciuto Lilith?
Già v’annoia l’ultima trovata
della moda? Sottratto all’incantesimo,
dite, come ve la passate
con l’umana senza il sesto
senso?
In coscienza – sei felice?
No? In quel disastro senza dei
come stai, amore? E’ dura? Sì?
Come per me con l’altro?
Marina Cvetaeva
Ieri sera sono stato ad un reading di poesia, al femminile. A leggere liriche, di fantastiche poetesse del secolo scorso, c’era Lella Costa, una delle attrici di teatro che amo di più. Serata intensa, dalle forti emozioni. Lella Costa non fa sconti a nessuno, tanto meno agli uomini che hanno secoli di “peccatucci” da farsi perdonare nei confronti delle donne. Una delle poesie più intense e belle, tra le tante, è stata questa di Marina Cvetaeva. Ve la lascio gustare tutta senza nessun commento, anzi aspetto i vostri. Un particolare ringraziamento alla mia amica Ylenia D., che è nello staff che ha organizzato l’incontro con Lella Costa.
Giuseppe per la poesia declinata al femminile |
#797 |
Libri, libri e libri
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
|
“[…] già nella vetrina della libreria hai individuato la copertina col titolo che cercavi. Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hai Letto che ti guardavano accigliati dai banchi degli scaffali cercando d’intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciarti mettere in soggezione, che tra loro s’estendono per ettari ed ettari
i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere,
i Libri Fatti Per Altri Usi Che La Lettura,
i Libri Già Letti Senza Neanche Il Bisogno Di Aprirli In Quanto Appartenenti Alla Categoria Del Già Letto Prima Ancora D’Essere Stato Scritto.
E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piomba addosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vivere Sono Quelli Che Sono. Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo alle falangi dei
Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri,
dei Libri Troppo Cari Che Potresti Aspettare A Comprarli Quando Saranno Rivenduti A metà Prezzo,
dei Libri Idem Come Sopra Quando Verranno Ristampati Nei Tascabili,
dei Libri Che Potresti Domandare A Qualcuno Se Te Li Presta,
dei Libri Che Tutti Hanno Letto Dunque E’ Quasi Come Li Avessi Letti Anche Tu.
Sventando questi assalti ti porti sotto le torri del fortilizio, dove fanno resistenza i Libri Che Da Tanto Tempo Hai In Programma Di Leggere
i Libri Che Da Anni Cercavi Senza Trovarli,
i Libri Che Riguardano Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento,
i Libri Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni Evenienza,
i Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per Leggere Magari Quest’Estate,
i Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Nel Tuo Scaffale,
i Libri Che Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica E Non Chiaramente Giustificabile
Ecco che ti è stato possibile ridurre il numero illimitato di forze in campo a un insieme certo molto grande ma comunque calcolabile in un numero finito, anche se questo relativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate dei Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D’averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero…”
(Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore)
Leggere: il più bel sogno da fare.
Giuseppe per i libri |
#784 |
Momenti di trascurabile felicità
Momenti di trascurabile felicitàdi Francesco Piccolo
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- Gli sms dopo le undici di sera che dicono. “dove sei?”, che significano molto di più di quello che dicono.
- Bere direttamente dalla bottiglia perché l’acqua sta finendo, e se qualcuno mi guarda schifato, dire: “ma stava finendo!”
- Quando le persone che ti stanno facendo vedere le foto si rendono conto all’improvviso e dicono: “e poi le altre sono tutte uguali”, e la smettono.
- L’inizio dei film porno, quando sono vestiti e non si conoscono.
- Il fatto che l’aloe è vera.
- Chiudermi a chiave nei bagni delle case dove non sono mai stato e mettermi a curiosare su tutti i prodotti che usano.
- Girare la testa di lato, di scatto, quando si balla latino.
- La prima e l’ultima pagina di un libro.
- Le coppie che stanno insieme da tempo e che la sera giocano a carte in silenzio.
- Quando il cameriere torna al tavolo con la bottiglia del vino che abbiamo scelto, stappa la bottiglia, annusa il tappo, e poi guarda tutti i presenti per scegliere chi debba assaggiare il vino. E non sceglie me.
- Quando mi hanno spiegato che la prima convocazione della riunione di condominio, alle sei di mattina, era soltanto formale, e non ci dovevo andare.
- Quando quello che ti ha chiesto di conservargli posto, finalmente arriva. E puoi dimostrare a tutti che era vero.
- Quelli che ti danno un passaggio, e non ti lasciano da qualche parte: all’angolo, vicino al metro, alla fermata dei taxi. Ma ti accompagnano fino a casa.
- Lo scaffale dei biscotti Bahlsen.
- Il momento in cui finisce il rumore della centrifuga della lavatrice.
- Le grandi librerie, perché puoi girare, toccare, sfogliare senza nessuno che ti voglia dare un consiglio
Tratto dal libro “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo.
Quali sono i miei momenti di trascurabile felicità? Proviamo a fare un piccolo elenco:
- Scartare il pacco di libri ordinati on line e quasi accarezzarli quando si aprono per la prima volta.
- Il treno, l’aereo, il bus che arrivano e partono in orario.
- Comprare il pane fresco da fornaio e sceglierne uno che contiene semi assolutamente sconosciuti e pensare di essere un uccello.
- Il sorriso dei miei alunni, dopo che hanno preso un bel voto al compito.
- Il primo bagno della stagione con l’acqua ancora freddissima dell’inverno.
- Il primo fiocco di neve dell’inverno.
- I viali in technicolor dell’autunno,
- Il sorriso di un bambino tuffato in un gelato alla crema.
- Gli occhi della tua donna, quando le dai un regalo lungamente desiderato.
- Io, alle sei di mattino, in strada.
Qualcun altro/a vuol lasciare il proprio momento di trascurabile felicità? Sarebbe davvero gradito.
Giuseppe per la felicità minimalista |
#775 |
Esci con una ragazza che legge
Esci con una ragazza che leggeby Rosemarie Urquico |
Esci con una ragazza che spende i suoi soldi in libri invece che in vestiti, con una che ha problemi di spazio nell’armadio perché ha troppi volumi. Esci con una ragazza che ha una lista di libri che vuole leggere, che ha la carta della biblioteca da quando aveva dodici anni.
Trova una ragazza che legge.
Saprai che lo fa perché avrà sempre un libro da finire nella borsa. È lei, quella che guarda adorante gli scaffali delle librerie; è quella che esulta in silenzio quando trova il libro che voleva.
La vedi quella tipa strana che annusa le pagine di una vecchio volume in un negozio di libri usati? Quella è la lettrice.
Loro non sanno resistere all’odore delle pagine, specialmente se sono ingiallite e consumate.
È lei, la ragazza che legge mentre aspetta in quel bar in fondo alla strada. Se dai una sbirciata alla sua tazza, vedrai che la crema senza latticini sta galleggiando in superficie, perché lei si è già immersa nella lettura. Persa in un mondo creato dall’autore. Seduta. Potrebbe lanciarti un’occhiataccia, dato che molte ragazze che leggono non amano essere interrotte.
Chiedile se il libro le sta piacendo.
Offrile un altro caffè.
Falle sapere cosa pensi davvero di Murakami. Vedi se ha finito il primo capitolo del Signore degli Anelli. Sai che, se dice che ha capito l’Ulisse di James Joyce, lo sta dicendo solo per suonare intelligente. Chiedile se ama Alice o se vorrebbe essere come lei.
È facile frequentare una ragazza che legge. Regalale libri per il suo compleanno, per Natale e per gli anniversari. Regalale il dono delle parole, con una poesia, con una canzone. Regalale Neruda, Pound, Sexton, Cummings. Falle sapere che capisci che le parole sono fatte d’amore; che capisci che lei conosce la differenza tra i libri e la realtà ma, in ogni modo, cercherà di rendere la propria vita almeno un po’ simile al suo libro preferito. Non sarà colpa tua se lo farà.
Deve almeno provarci in qualche modo.
Mentile. Se capisce la sintassi, comprenderà che tu hai bisogno di mentirle. Dietro le parole si trovano altre cose: motivi, valori, sfumature, dialoghi. Non sarà la fine del mondo.
Deludila. Perché una ragazza che legge sa che il fallimento porta al climax. Perché le ragazze che leggono capiscono che tutte le cose devono giungere al termine, ma che puoi sempre scrivere un seguito. Che puoi ricominciare ancora e ancora ed essere sempre l’eroe. Che nella vita è destino che si incontri un cattivo o due.
Perché essere spaventati da tutto ciò che non si è? Le ragazze che leggono capiscono che le persone, come i personaggi, crescono. A parte nella saga di Twilight.
Se trovi una ragazza che legge, tienitela stretta. Quando la trovi alle due del mattino stringendo un libro al petto e piangente, falle una tazza di tè e abbracciala. Potresti perderla per un paio d’ore, ma tornerà sempre indietro da te. Parlerà come se i personaggi del libro fossero reali, perché per un po’ lo sono sempre.
Le chiederai di sposarla su una mongolfiera. O durante un concerto rock. O molto occasionalmente la prossima volta che si ammalerà. Tramite Skype.
Sorriderai così tanto che ti chiederai meravigliato come mai il tuo cuore non sia ancora scoppiato, macchiando di sangue il tuo petto. Scriverai la storia delle vostre vite, avrai figli con nomi assurdi e con gusti ancora più assurdi. Lei presenterà ai tuoi bambini Il Gatto e il Cappello Matto e Aslan, forse nello stesso giorno. Attraverserete gli inverni della vostra vecchiaia insieme e lei reciterà Keats in un sospiro, mentre tu ti scrollerai la neve dagli stivali.
Esci con una ragazza che legge perché lo meriti. Meriti una ragazza che può darti la vita più colorata possibile. Se tu a lei puoi dare solo monotonia, ore vuote e mezze proposte, allora è meglio che rimani solo. Ma se desideri il mondo e i mondi che esistono al di là, esci con una ragazza che legge.
O ancora meglio, con una ragazza che scrive.
—
Original Essay: Date a girl who reads by Rosemarie Urquico
Translated to Italian by Chiara Lodi
Cosa aggiungere ad un brano del genere? Solo una considerazione personale, sono proprio fortunato perchè esco con una “ragazza” che legge, ho amiche che leggono e anche le mie amiche virtuali di blog leggono tantissimo. Cosa desiderare di più?
Giuseppe per la lettura senza nessun genere (sia maschile o femminile, sia letterario) |
#762 |
Manuela Scortegagna – L’ultimo pensiero
L’ultimo pensiero |
Cosa succederebbe se il ricchissimo, potente ed arrogante signor B., per uno strano scherzo del destino, si trovasse a dover vivere con una pensione di 886 euro? Cosa farebbe se dovesse improvvisamente fare i conti con la miseria, il risparmio estremo, le code alle Poste, la spesa al discount e una moglie sua coetanea che si chiama Bertilla?
Ma più di tutto: saprebbe conquistarsi il vero rispetto, quello che ci si deve guadagnare sul campo e che non ti puoi comprare quando fai parte della folta schiera dei signor Nessuno?
Un romanzo scritto con ironia e leggerezza, che attinge al vissuto quotidiano di migliaia di famiglie e che affronta e smaschera le contraddizioni e le ipocrisie del momento storico attuale.
Manuela Scortegagna, nata a Schio nel 1971, vive a Torrebelvicino, un paese del vicentino ai piedi delle Prealpi.
Laureata in Scienze Politiche all’Università di Padova, ha scritto per alcune riviste locali e ha collaborato con il quotidiano “Il Giornale di Vicenza”, ottenendo nel 1995 l’ammissione all’Ordine dei Giornalisti – Pubblicisti.
Ha lavorato per dieci anni presso un istituto bancario e nel 2007 si è dimessa per seguire la sua passione per la didattica. Oggi è un’insegnante precaria di Diritto ed Economia.
Tratto da Aletti Editore
Ho comprato e letteralmente divorato questo libro. L’autrice mi aveva anticipato che mi sarei fatto qualche risata nel leggerlo. A dire il vero di risate me ne sono scappate ben poche, forse perché, visto il periodo storico che abbiamo passato e che ci tocca vivere grazie al nostro Mr B, c’è ben poco da ridere. Ho trovato il libro fantastico, un vero trattato di sociologia. Un condensato di analisi psico/sociologica del nostro periodo: la voglia di gran parte della gente di essere “qualcuno” e quindi di riconoscersi nel DUX corrente; e agli antipodi l’onestà e il senso del dovere che comunque pervade una gran fetta della nostra nazione. La storia e la nemesi storica, che purtroppo, nella realtà non si è ancora realizzata e francamente – credo – non si realizzerà mai. Mr Jekyll e Dr Hide dell’italica gente. Mi è piaciuto il plot, davvero originale. Non sono tipo da “happy end”, ma il finale è davvero commovente ed originale, mi piaciuto da morire, davvero bello. Cosa dire? sono innamorato di questo libro. Grazie Manuela.
Giuseppe per la buona letteratura |
#720 |