La richiesta di matrimonio più bella del mondo
Il padre in mutande
Il vero incubo dell’estate? – Il padre in mutande! |
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Non è il caldo o la città che si svuota ma il papà che si aggira per casa in mutande. Per combattere la piaga c’è un’unica soluzione: un condizionatore. Questo spot pubblicitario argentino ha vinto il Leone d’oro al Cannes Lions 2012, una delle più importanti rassegne dedicate alla pubblicità.
Giuseppe per il “buoncostume” |
#813 |
Una mamma uccisa dalla fatica
Isabella, 34 anni. Una mamma uccisa dalla fatica
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ROMA – I dolci Isabella non li preparava anche per i suoi bambini «perché quando tornava a casa era già notte»: poco dopo l’alba avrebbe inghiottito anche l’ultima possibilità di dare un bacio ai suoi quattro figli. «Isabella metteva la sveglia alle 4, poi correva per non perdere il pullman che da Torvaianica la portava a Roma, al bar dove lavorava» e dove cucinava dolci che il quartiere Tuscolano ancora oggi ricorda. Passava tutta la giornata in quel piccololocale color rosa, poi il viaggio di ritorno a casa, oltre due ore di viaggio sui mezzi pubblici. «Giocava un po’ con i bimbi, poi crollava e andava a letto». Isabella Viola, la giovane mamma di quattro figli morta per un malore nelle viscere poco ospitali della metropolitana, «andava a lavoro nonostante stesse male altrimenti non la pagavano».
Anche quella maledetta domenica Isabella non si sentiva bene: prima di indossare giaccone e sciarpa si è voltata e ha sussurrato per non svegliare i bimbi: «Tranquillo amore, ce la faccio, ci vediamo dopo». Alessandro Rossi, 43 anni, il marito di Isabella, si stringe a se stesso quasi cercando un ultimo abbraccio mentre racconta la storia di quella ragazza ribattezzata la «principessa di Torvaianica», per qualcuno addirittura «regina». Peccato sia dovuta morire per essere incoronata.
«Cinquantacinque euro al giorno». Era quanto prendeva la principessa di Torvaianica per gestire un bar che aveva trasformato in pochi mesi in un punto di ritrovo di un intero quartiere. Lo racconta il marito Alessandro in una video intervista pubblicata oggi sul Messaggero.it mentre non riesce a nascondere la rabbia: «Isabella lavorava sette giorni su sette, solo la domenica poteva andare via un po’ prima dal bar e non la pagavano se restava a casa perché stava male: nessun rimborso, non poteva usufruire della malattia perché non aveva un contratto».
Alessandro ha presentato una denuncia contro il gestore del bar, vuole dare «un po’ di giustizia» a quella donna che ogni tanto scompariva dietro il bancone: bastava sporgersi un po’ per ritrovarla accucciata, avvolta come in un bozzolo, seduta sopra una cassetta del latte in cerca di qualche minuto di riposo.
Solidarietà. Alessandro sfoglia le centinaia di e-mail che sono arrivate alla redazione del Messaggero.it, nasconde il volto per non far vedere le lacrime, così come faceva Isabella quando non voleva mostrare le smorfie di dolore per quel malessere che da tempo la perseguitava. «Grazie a tutti quelli che hanno scritto alla nostra famiglia, grazie per l’affetto inaspettato: la sera, prima di cenare, leggo quelle belle parole ai miei piccoli».
Loro, Alessandra, 4 anni, Davide, 6, Francesco 9, e Manuele, 11, sorridono, con gli occhi illuminati di vita, non hanno mai smesso di sperare anche se mamma non c’è più. Giocano con Andrea Capanero, collega di Isabella, amico di famiglia. «Più o meno faccio la vita che faceva Isabella, ora mi chiedo ne varrà la pena?» scrive Letizia, anche lei come Isabella rimasta orfana del papà. Per Luca la principessa di Torvaianica rappresenta «un istante di vita in un mondo che troppo spesso è solo commedia». Gemma Viola digita da Monza: «Anche noi abbiamo 4 figli, vorremmo aiutare». C’è chi ha proposto di intitolare una via a Isabella, e chi, come Francesca, pensa al Natale e a quell’ultimo desiderio di Isabella: risparmiare per fare i regali ai suoi quattro figli creando sul web una Wish list, una lista di regali online. Anche i dipendenti della Camera dei Deputati stanno organizzando una colletta.
In missione da Torino. Solidarietà alla famiglia di Isabella anche dal sindaco Gianni Alemanno: ha ricevuto Alessandro e i suoi figli in Campidoglio e anche oggi continua a stare vicino a quei piccoli con un aiuto concreto. Anche il quartiere non si dimentica di Isabella: la colletta all’edicola in via Nocera Umbra organizzata dalla signora Ada prosegue. Sono stati raccolti circa 4mila euro: 2mila sono stati spesi per i funerali, soldi che il Campidoglio ha poi donato. Ada si commuove quando racconta di quella signora partita da via Trionfale con una missione: «Vengo da parte di mia madre che abita a Torino – ha detto la signora – mi ha chiamata chiedendomi di venire qui e fare un’offerta per i figli di Isabella».
Aiuti anche dal Canada. «Sono padre di 3 bimbi e posso solo immaginare l’incredibile tragedia e il dolore della famiglia di Isabella, vivo in Canada, a Toronto, e vorrei contribuire alla colletta» scrive Fabio. E-mail anche dalla Germania con Daniele che definisce Isabella una «piccola grande donna». «Il comitato Presepe Vivente di Morlupo vuole dedicare l’edizione di quest’anno a Isabella» propone Mariasole Garacci che sta organizzando una colletta.
Articolo tratto da: Il Messaggero
E’ una storia esemplare da profondo Sud, anche se è accaduta alle porte di Roma. Sono nato nel profondo Sud ed ho visto mamme annullate dal lavoro, solo per dare un futuro migliore ai propri figli. Quest’articolo non mi racconta niente di nuovo, Isabella è stata solo più sfortunata, ma tante altre mamme hanno avuto la sua stessa sorte, riuscendo a raggiungere un’età maggiore, ma la fatica è tatuata sui loro volti coperti da rughe, è scolpita nelle loro mani artritiche e callose , ha messo un marchio di fuoco sulle loro carni sconquassate dagli sforzi lavorativi. Gli uomini sono tutti eroi: combattono le guerre, fanno scoperte importanti, gestiscono il destino del mondo (in maniera discutibile a dire il vero). Le mamme sono tigri pronte a sbranare se solo si toccano i loro figli, sono pronte a immolarsi per far crescere e dare una speranza alla loro prole, sono pronte a prendersi le botte e a tacere per i loro uomini. E allora, una considerazione, chi sono i veri eroi?
Giuseppe per le mamme eroine |
#771 |
Mamme e Olimpiadi
Il lavoro più impegnativo al mondo, è anche il migliore del mondo.
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Il lavoro più impegnativo al mondo, è anche il migliore del mondo: quello della mamma. P&G vuole ringraziare tutte le mamme per i sacrifici e gli sforzi che fanno ogni giorno per crescere i loro figli.
Giuseppe per mamme olimpiche |
#681 |
Festa del papà 2012
19 marzo 2012 – Festa del papà |
Lettera di un padre alla propria figlia…
Oggi parliamo bene di un uomo che non viene considerato molto, ma che a un certo punto della sua vita NON ha preso una decisione e ha fatto comunque un figlio, o magari meglio per lui, una figlia, ed è a questa ragazza che vorrei parlare… Quando parliamo di quest’uomo che ci conosce un po’ meglio solo da grandi dobbiamo considerare sempre il fatto che parliamo di un bambino che diventa ragazzo e poi uomo suo malgrado, ma non diventa mai adulto e tutte le cose della vita gli cadono addosso anche se lui non vorrebbe, perché sa di doverle affrontare senza sapere come. È quell’uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere. È quell’uomo del quale ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta. Sappi che quell’uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c’entra niente. È quell’uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre. È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio. Tuo padre è quell’uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare. È quell’uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell’uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita. Tuo padre è quell’uomo che quando ti sposerai compierà l’ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all’altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano… E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un uomo solo. Tuo padre.Dal web
Leggete anche:
Dedica di un padre al proprio figlio
Giuseppe per i papà |
#646 |
Le 5 domande più difficili delle donne
Le 5 domande più difficili che può farvi una donna
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A cosa stai pensando?
Mi ami?
Ti sembro grassa?
Pensi sia più bella di me?
Che faresti se morissi?
Ciò che rende queste domande così difficili è il fatto che ognuna può esplodere in una ferocissima lite e/o divorzio se l’uomo non risponde correttamente, ovvero in modo disonesto. Ad esempio: 1- “A cosa stai pensando?”
Ovviamente la risposta corretta è “Scusa se sembravo distratto cara, stavo riflettendo su quanto sono fortunato ad aver incontrato una donna intelligente, bella, attenta e meravigliosa come te”. Naturalmente questa affermazione non ha attinenza con ciò che lui stava pensando in quel momento, probabilmente una di queste cose: Calcio
Selen nuda
Quanto sei grassa
Lei è più carina di te
Come spenderebbe i soldi dell’assicurazione se lei morisse
Secondo l’articolo di Sassy, la miglior risposta a questa stupida domanda è venuta da Al Bundy di “Sposato con Figli” a sua moglie Peg: ” Se avessi voluto fartelo sapere, avrei parlato invece di pensare.” Anche le altre domande hanno una sola risposta corretta ma molte errate. 2 – “Mi ami?”
La risposta corretta è “Si”. Per coloro che sentono il bisogno di essere più elaborati si pùo rispondere “Si, cara”. Le risposte errate sono: Penso di sì
Staresti meglio se dicessi di sì?
Dipende da ciò che intendi per amore
Ha importanza?
Chi, io? 3 – “Ti sembro grassa?”
La risposta corretta nel lasciare velocemente la stanza consiste nell’affermare con enfasi “No,certamente no!”. Le risposte errate sono: Non direi che sei grassa ma neanche magra
Rispetto a cosa?
Un poco di peso extra ti dona
Ho visto donne più grasse
Puoi ripetere? Pensavo alla tua assicurazione
4 – “Pensi sia più carina di me?”
La lei in questione può essere una ex, una passante che stavate fissando così intensamente da rischiare un incidente stradale o un’attrice in un film. In ogni caso la risposta corretta è “No, tu sei molto più bella”. Le risposte errate sono: Non più bella, bella in modo diverso
Non sò come si possano considerare certe cose
Sì ma scommetto che tu hai più personalità
Solo nel senso che è più magra e più giovane
Puoi ripetere? Pensavo alla tua assicurazione 5 – “Che faresti se morissi?”
Risposta corretta:”Cara, nel caso di un tua prematura dipartita la vita cesserebbe di avere senso per me, quindi mi butterei sotto il primo camion della pizza Domino che mi capitasse davanti”
Questa potrebbe essere la più stupida di queste domande,come illustrato da quanto segue: “Caro” disse la moglie “Che faresti se io morissi?”
“Sarei terribilmente triste” rispose il marito “Perchè fai queste domande?”
“Ti risposeresti?” insistette la moglie
“No di certo” disse lui.
“Non ti piace essere sposato?” disse lei
“Certo cara”
“Allora perchè non ti risposeresti?”
“Va bene, mi risposerei” rispose il marito.
“Lo faresti?” disse la moglie vagamente offesa
“Sì” rispose lui.
“Dormiresti con lei nel nostro letto?” disse lei dopo una lunga pausa
“Beh, penso di sì” rispose il marito.
“Capisco” disse indignata la moglie “E le permetteresti di indossare i miei vestiti?”
“Se lei lo volesse penso di sì”
“Davvero” disse freddamente la moglie “E metteresti via le mie foto e le rimpiazzeresti con le sue?”
“Sì. Penso sarebbe la cosa più corretta da fare”
“Ah è così?” disse la moglie scattando in piedi “E suppongo che le permetteresti di giocare con le mie mazze da golf”
“Certamente no cara, lei è mancina.”
Giuseppe per le trappole delle donne |
#645 |
Le domande dei mariti
Le domande dei mariti(Io direi degli uomini in genere) |
E adesso accusatemi ancora di maschilismo, misoginia e sessismo. - Ho integrato la raccolta con alcuni suggerimenti ottenuti dalla neo-moglie Chiara, troppo divertenti.
Giuseppe per la stupidità … maschile. |
#560 |
Donne e figli
Da fidanzata a moglie
Da Fidanzata 7.0 a Moglie 1.0
Installazione nuovo software – Upgradare affetti
L’applicazione MOGLIE 1.0 interferisce anche con internet, infatti non riesco più ad accedere ai siti web a luce rossa e tantomeno a tutti quelli sportivi o che contengano nel testo le parole: auto, moto, motore, corsa. Anche l’accesso ai social network ed a siti come travian.it risulta inibito, e quando tento di aprirlo l’applicazione MOGLIE 1.0 interviene immediatamente e lo disconnette.
Dopo aver pubblicato l’aggiornamento da Fidanzato 5.0 a Marito 1.0 non potevo non pubblicare un altro aggiornamento di software, e presisamente: da FIDANZATA 7.0 a MOGLIE 1.0. Quando si migra da un software ad un altro i problemi sono gli stessi, ma la par condicio m’impone la completezza d’informazione.