Noi non siamo Charlie Hebdo
Noi non siamo Charlie… |
Troppa retorica! Troppo frastuono! Troppi pronti a correre in aiuto del vincitore! Io come al solito sono tormentato dai dubbi, senza avere nessuna certezza. Per fortuna in rete incontro qualcuno che la pensa come me. Ai posteri l’ardua sentenza!
Giuseppe per il coraggio… |
#869 |
Quasi una riflessione catartica
Compiere gli anni è sempre piacevole, però: |
Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in avanti, di quanto ho vissuto fino adesso.
Mi sento come quella giovane che vinse una scatola di cioccolatini; i primi li mangiò con indifferenza ma, quando percepì
Che ne rimanevano pochi, ha cominciato a consumarli lentamente ed a gustarli di più.
Ormai non ho tempo per combattere la mediocrità.
Non amo stare in riunioni dove sfilano ego gonfiati.
Disprezzo gli opportunisti e le persone graffianti.
Non tollero gliinvidiosi che cercano di discreditare i più capaci per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Ormai non ho tempo per progetti grandiosi.
Non parteciperò a conferenze che stabiliscono regole ingannevoli per sradicare la miseria nel mondo.
Non voglio che mi invitino a eventi dove si pretende di risolvere i problemi del millennio.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili dove si discutono: statuti, norme, procedimenti e politiche, sapendo che non si risolverà nulla.
Ormai non ho tempo per sopportare delle persone che, malgrado la loro età cronologica, sono degliinmaturi.
Non voglio vedere le lancette dell’orologio che camminano nelle riunioni di “confronto”, dove “mettiamo sul tavolo” solo le opinioni dei potenti.
Mi disturba essere testimone dei difetti che genera la lotta per il “maestoso” carico del direttore.
Ricordo ora mario de andrade, che affermò: “le persone non discutono i contenuti, solo i loro titoli”.
Il mio tempo è scarso per discutere i titoli; amo l’ essenza.
La mia anima ha fretta.
Senza molti cioccolatini nella scatola, voglio vivere al fianco di gente umana, molto umana……che sappia ridere dei propri errori, che non si insuperbisca per i propri trionfi, che non si consideri eletta prima del tempo, che non fugga dalle proprie
Responsabilità …….. che difenda la dignità degli emarginati e che desideri solamente camminare al fianco di dio (ad ognuno il suo) ……
Camminare insieme a cose e persone vere.
Godere assolutamente di un affetto senza frodi, non sarà mai una perdita di tempo.
L’essenziale è che la vita vale la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia toccare il cuore delle persone.
Gente a cui i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima.
Si…. Ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità può dare.
Pretendo di non sprecare nessuno dei cioccolatini che mi rimangono……. Perchè sono sicuro che saranno più squisiti di quelli che ho mangiano fino ad oggi.
La mia meta è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con Dio e con gli uomini.
E la tua meta? Qual’è per questo tempo magico che ci resta?
Perchè alla luce del breve periodo di vita che ci è concesso, dobbiamo cercare il tempo per vivere, godere e essere felici.
Pensaci… Pensaci
Mario de Andrade
Giuseppe per le riflessioni speciali al momento giusto |
#764 |
La scuola ai tempi della crisi
Pesce d’aprile 2012
La storia del pesce d’aprileGli scherzi più divertenti |
Le origini della festa del pesce d’aprile, che si tramanda da secoli, in molti paesi del mondo, sono incerte.
Non si conosce esattamente il periodo in cui ebbe inizio, né per opera di chi. Gli studiosi di tradizioni popolari forniscono diverse versioni – basate più su congetture teoriche che su dati scientificamente provati – che avvolgono la nascita di questa tradizione in un alone di mistero.
L’ipotesi più accreditata negli ambienti accademici fa risalire l’origine del pesce d’aprile ad un periodo antecedente al 154 A.C., quando il primo aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la Chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio. La vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani che per questo venivano derisi e scherniti.
Un’altra ipotesi, abbastanza diffusa, si rifà invece al rito pagano, legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno, l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita. In questa occasione, tra il 25 di marzo e il primo di aprile, si usava propiziare gli dèi offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle e buffonerie.
Con l’avvento del Cristianesimo, nell’Impero Romano feste di questo tipo furono sostituite con altre festività religiose al fine di far scomparire per sempre gli usi e le tradizioni pagane. Questo fu il destino che toccò anche alla festa del primo di aprile, rimpiazzata da quella della Pasqua. Le persone che, nonostante ciò, si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo.
Entrambe le ipotesi, comunque, confermano la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo.
Quante beffe vengono giocate il giorno del primo aprile! Proviamo a ripercorrere quelle più celebri, che hanno lasciato una traccia nella storia.
Il volo d’uccello a Firenze - La bravata più antica di cui si ha notizia è quella del maestro Buoncompagno da Firenze. Sul finire del XIII secolo questo simpatico personaggio fa sapere al popolo bolognese che il primo aprile avrebbe sorvolato la città usando un congegno di sua invenzione. Tra la popolazione la curiosità è tanta e tutti, nel giorno stabilito, si recano al Monte di Santa Maria per assistere allo strepitoso spettacolo. Puntuale, Buoncompagno si presenta all’appuntamento con un paio di enormi ali ma… un improvviso vento sfavorevole impedisce il volo! Quella che doveva essere una simulazione del volo d’uccello in realtà era un goliardico pesce d’aprile.
La cremazione del mahrajà - Nel marzo 1878 la Gazzetta d’Italia annuncia un’altra strana notizia. Il primo aprile, nel parco delle Cascine, i fiorentini avrebbero potuto assistere alla cremazione di un mahrajà indiano. La curiosità per una cerimonia del tutto sconosciuta in quell’epoca attira una grande folla. Inizia l’attesa, passano le ore ma non arriva nessun carro funebre con la salma dell’indiano da cremare. Poi, all’improvviso, tra i cespugli, si fa strada un gruppo di ragazzi che gridano: “Pesci d’Arno fritti!”. Fortunato l’indiano, che non era morto, e beffati i fiorentini che, come raccontano le cronache dell’epoca, si allontanano ammutoliti… facendo gli indiani.
Lo sbarco dei marziani - Lo scherzo più difficile, ma anche uno tra i più riusciti, è quello di Orson Welles. Per il primo aprile 1938 il celebre regista americano progetta uno speciale programma radiofonico. A causa di problemi tecnici, però, non è possibile mandarlo in onda. Ma Welles non si arrende e qualche mese dopo, più precisamente il 30 ottobre, finalmente la radio trasmette “La Guerra dei Mondi”: radiocronaca dello sbarco dei marziani. Tra la popolazione è subito panico generalizzato. I centralini radiofonici delle stazioni di polizia e dei giornali vengono invasi da centinaia di telefonate: gli americani vogliono capire cosa stia succedendo. Qualcuno tira fuori la maschera antigas della prima guerra mondiale, tutti scappano terrorizzati nelle strade, prendendo d’assalto autobus e treni. C’è persino chi afferma di averli visti davvero quei marziani. La cronaca della radio, che già all’epoca era considerata – soprattutto tra le masse – un medium di massima fiducia, si trasformatava in una realtà da incubo. L’indomani torna finalmente la calma, ma per le strade si contano danni per milioni di dollari. Il giorno prima non era stato il primo aprile, ma ugualmente il programma di Orson Welles era stata una bella beffa per gli americani.
Gli alberi di spaghetti - Altre tre grandi burle arrivano direttamente dalla Gran Bretagna, dove il quotidiano The Guardian e la tv pubblica BBC, si sono divertiti a comunicare notizie incredibili. La BBC nel 1957, proprio il primo aprile, ha trasmesso un reportage verosimile sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Ha raccontato cioè che si stavano potando degli alberi che producevano questo tipo di pasta. Qualche anno più tardi, nel 1965, annunciò invece dei test per una nuova tecnologia: Smell-o-vision, che permetteva di trasmettere odori attraverso le onde dell’aria. In tutti e due i casi tanti telespettatori hanno chiamato per saperne di più. Il quotiano The Guardian invece il primo aprile del 1977 ha dedicato qualche pagina alla descrizione dettagliata dell’isola di San Serriffe, peccato che questo stato non esistesse.
Le beffe di Google - Il celebre motore di ricerca Google, non è da meno in quanto a scherzi. Per ben due volte ha gabbato per bene gli utenti di mezzo mondo. Una volta, nel 2007, ha lanciato Google TiSp, una connessione gratuita ad internet che prevedeva l’acquisto di un kit con modem e cavo da inserire nel wc di casa. Tutto supportato da un sito internet. Di recente poi, nel 2008, ha annunciato l’apertura delle iscrizioni per aspiranti astronauti che avessero voluto trascorrere il resto dei giorni su Marte. Una vera e propria ricerca di personale che non è passata di certo inosservata!
Il pesce d’aprile nel mondo
Italia - In Italia, l’uso di festeggiare il pesce d’aprile, che risale al periodo a cavallo tra il 1840 e il 1860, è stato importato dalla Francia a ragione delle relazioni commerciali che intercorrevano con la città di Genova. In un primo momento la tradizione attecchì solo tra i ceti medio-alti, poi si diffuse anche tra il resto della popolazione. È tradizione appendere un pesce di carta dietro la schiena del malcapitato o peggio ancora mandarlo alla ricerca di oggetti impossibili, facendolo correre incessantemente come uno “sciocco”.
Francia – in Francia si ritiene che derivi dalla sostituzione del vecchio rito pagano legato all’arrivo del nuovo anno, quello del primo gennaio, e sia da ascriversi a Re Carlo IX, che nel 1564, adottò il Calendario gregoriano. Lo scherzo oggi più diffuso tra i bambini francesi è quello di attaccare dietro la schiena dei loro amici un cartello a forma di pesce.
Regno Unito - Nel Regno Unito le origini della festa, probabilmente importata dalla Francia, si attestano intorno al XVIII secolo. In Scozia, il “pesce d’aprile” dura due giorni. Durante il secondo giorno, chiamato “Taily Day” (“Giorno delle natiche”), gli scozzesi si divertono attaccando dietro le spalle del Gawk, lo sciocco, un cartello recante la scritta “Kick me” (Prendimi a calci). Possiamo ben immaginare l’ilarità che in questo giorno si scatena in Scozia!
Stati Uniti - Negli Stati Uniti, la festa deriva dalla tradizione inglese. Quando gli inglesi si stabilirono in America perpetuarono l’uso di festeggiare il primo di aprile con scherzi veri e propri, a volte anche pesanti.
Germania - La tradizione tedesca fa risalire l’origine di questa festa all’anno 1530, anno in cui gli Asburgo decisero di riformare il sistema monetario allora in vigore. Gran parte della popolazione attendeva con fermento la data del primo aprile per far fortuna sulle spalle di chi della riforma non era a conoscenza. Ma, la riforma, purtroppo per loro, non fu mai attuata e gli speculatori riscossero nient’altro che scherno. Oggi, in Germania, vengono fatti scherzi di ogni tipo che coinvolgono grandi e piccoli. Persino i giornali si divertono nel prendersi gioco dei lettori, pubblicando notizie improbabili, smentite ovviamente il giorno dopo.
India - Il pesce d’aprile viene festeggiato anche in India, dove esiste una analoga festa secolare chiamata “Huli”. Il 31 di marzo, si usa prendersi gioco dei conoscenti, facendo compiere loro peripezie inutili.
Messico - Usanza analoga ma data diversa invece in Messico, in cui “El Dia de los Innocentes” (l’equivalente del nostro pesce d’aprile) cade il 28 dicembre e ricorda la strage degli innocenti compiuta da Erode. Lo spirito ilare dei messicani che li induce a sdrammatizzare persino le tragedie, esorcizzandole col riso, ha fatto in modo che questo giorno drammatico si trasformasse in una occasione di festa. In questo giorno, tutto ciò che si concede in prestito non ritornerà più al legittimo proprietario, e lo scherzo consiste proprio nel convincere i conoscenti a prestare qualsiasi cosa. Se l’amico sprovveduto risponde alla richiesta, non sospettando lo scherzo, l’autore dello scherzo gli recapita a casa dei dolci o un piccolo giocattolo in memoria dei bambini innocenti uccisi da Erode.
Informazioni tratte dal web
Giuseppe per i boccaloni d’aprile |
#656 |
Babbo Natale è donna
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Babbo Natale è donna |
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Finalmente scoperto il motivo di tanta efficienza. Io lo immaginavo, saranno contente anche un po’ di mie amiche vetero-femministe. Non sono meglio di Wikileaks nello svelare segreti? – Avete notato che ultimamente in questo blog si parla molto di donne?
Giuseppe per babbo Natale …. transgender |
#542 |
La crisi dei mercati (asini)
(Tradotto dal testo originale francese)
Giuseppe per la libertà di mercato, nel senso di liberarsene. |
#487 |