Chi ha rubato il mio futuro?
Storia di ordinaria precarietàdi Valentina Romeo, Biella. |
Buongiorno a tutti. Sono una ragazza di 29 anni che vive in provincia di Biella. Sono sposata dallo scorso agosto, felicemente sposata. E sono una precaria. In questo momento sono disoccupata.
Da dieci anni cerco, quando possibile, di lavorare con i bambini (sono un’educatrice d’asilo nido), ma non ho detto no quando mi sono stati offerti lavori che non erano il mio, lavori più “umili”, che di certo non hanno giovato alla mia realizzazione e soddisfazione personale e professionale (che pretese!). Ma, sapete com’è, oggi bisogna ringraziare anche solo se lo si trova, un lavoro. Ci provo, a lavorare con i miei amati bimbi, a fare l’unica cosa che davvero mi sembra di saper fare bene. Ma ormai, di concorsi pubblici nemmeno l’ombra, perchè spesso i comuni non vogliono farsi carico nemmeno delle sostituzioni di malattia; perchè i tagli all’istruzione, come alla sanità, sono assurdi (invece di investire sulla fascia 0-3 anni, che è quella più importante per lo sviluppo fisico e psichico di un essere umano, non c’è che totale disinteresse) e perchè le mie colleghe educatrici di ruolo dovranno andare a lavorare fino ad età inaccettabili. Avere a che fare con bambini di un anno (spesso anche meno), accudirli e curane ogni aspetto evolutivo, alla veneranda età di.. a quanto siamo arrivati adesso..? Ah, sì. 67 anni! Che meraviglia, tante belle nonnine imbottite di antidolorifici e infiltrazioni per i malanni causati da questo lavoro! Senza parlare delle condizioni psicologiche, dato che ormai ci stanno portando ad un rapporto numerico educatore-bambino inammissibile e a condizioni lavorative tremende, basta leggersi a tal proposito le varie meravigliose proposte di legge regionali sugli Asili Nido.
E chissà… chi avrà mai permesso tutto questo…?
Oggi guardo gli annunci di lavoro del Centro per l’Impiego della mia provincia: due annunci. Due. In tutta la provincia. Ieri erano, pensate, cinque! Di cui un posto come APPRENDISTA e due come TIROCINANTE. Ovviamente requisiti richiesti la laurea, la lingua straniera (fluente, mi raccomando), le ottime conoscenze informatiche (quelle due o tre cosette, insomma..). Tutto questo, in cambio di un compenso mensile di 350 euro (ah, addirittura. Allora grazie.) o di un “rimborso spese” (ma probabilmente solo se piove) che deduco non sia granchè più generoso. Allora ti rechi nei centri commerciali, che lì qualche annuncio appeso magari lo trovi e lasci il tuo ben curato curriculum in tutti i negozi in cui ricercano personale (con esperienza mi raccomando, perchè non sia mai che ti debba stare dietro un paio di ore per farti capire come funziona un registratore di cassa). Ovviamente non riceverai mai risposta, non arriverai nemmeno a essere chiamata per un colloquio, almeno per vedere che faccia hai. Ma perchè?! Ah già, perchè ho 29 anni, potrei essere sposata, potrei addirittura desiderare dei figli (Eresia! Alto tradimento allo Stato!), non vorrai mica che si prendano questo rischio! E soprattutto, perchè c’è la pericolosissima possibilità (visto che un po’ hai studiato e hai già lavorato in ambiti diversi, dimostrando sempre e comunque professionalità, serietà e ottimi risultati) che tua sia troppo furba. Già, troppo furba per poter essere manipolata e per poter accettare tutte le loro assurde e inconcepibili condizioni (orari esagerati con contratti da miseria, vedi sopra). Troppo furba o forse semplicemente con ancora un minimo di dignità. No, loro non ti vogliono con esperienza, con laurea o diploma, come credevi e con cui giustificavi i continui rifiuti. Loro ti vogliono STUPIDA.
E chissà… chissà chi ha permesso tutto questo.
Mio marito ha la mia età, fa il musicista (avete presente: “Che lavoro fai?”, “Il musicista”, “Sì, ok. Ma di LAVORO?”. Ecco, quello.). Sì, fa proprio il musicista e tenta di viverci. Ovviamente non riesce, perchè è una categoria che in Italia non viene minimamente presa in considerazione, né riconosciuta, né sovvenzionata. Chi se ne frega se ti fai il mazzo tutto il giorno, investendo tempo e denaro per studiare dalle 6 di mattina fino a sera, andando poi a suonare chissà dove per due soldi e arrivando a casa a tarda notte, magari dopo esserti fatto chilometri e chilometri. E ti lamenti pure, prova ad andare a lavorare in fabbrica, allora! E sì, lo fa. Perchè si aiuta, ci aiuta, anche lavorando part-time nella piccola ripettinatura di suo padre. Che, guarda un po’, si trova sotto cassa integrazione da almeno un paio di mesi (ma sono anni che il lavoro scarseggia e si tira avanti come si può). E chissà, continuo a chiedermi chi sarà mai che permette tutto questo.. Ecco chi sono. Sono gli stessi “capi” che ora ci tartassano con le loro richieste di sacrificio disumane, che però ti ritrovi solo tu, poveraccio, a farle. Perchè i diritti e privilegi della casta invece non si toccano. Sono gli stessi che ogni santo giorno escono sulle prime pagine dei giornali con una nuova inchiesta a carico, con nuove accuse agghiaccianti e nuovi creativissimi metodi (dovrebbero farci un manuale) su come fregare i soldi a NOI. A noi che invece ce li guadagnamo onestamente e con fatica, che siamo felici e orgogliosi della nostra casina in affitto arredata da Ikea e che ci siamo commossi nel togliere il nastro adesivo dopo averla tinteggiata tutta da soli, nei week end e dopo il lavoro (quando c’era). E poi ci chiedono i sacrifici. Io posso solo ringraziare di avere ancora i miei cari, adorati genitori, che, come possono (non sono certo gente ricca), ci aiutano e ci sostengono nelle nostre scelte. Sempre. Che ci hanno permesso (cosa che dovrebbe fare il nostro Stato) almeno di tentare di crearcelo, un futuro; che ci fanno credere che ancora possiamo fare programmi sulla nostra vita. La NOSTRA vita, quella di cui noi e noi soli dovremmo essere i proprietari e deciderne le sorti, quella che stanno tentando di rovinarci, con la scusa fasulla di migliorarla. Ed ora io mi chiedo: i miei genitori possono ancora (per quanto?) farlo, ma io, cosa potrò dare ai miei figli? Il nostro futuro, dov’è?
Grazie per la Vostra attenzione, da parte mia e della mia povera generazione.
Giuseppe per la dignità di un lavoro |
#672 |
Come mantenersi giovani
Come mantenersi giovani |
1. Elimina i numeri che non sono essenziali. Questo include l’età, il peso e l’altezza. Lascia che siano i medici a preoccuparsene.
7. Circondati delle cose che ami: La famiglia, animali, piante, hobbies, o qualsiasi altra cosa. Il tuo posto è il tuo rifugio.
Giuseppe per l’eterna giovinezza. |
#549 |
Nonostante tutto è Pasqua – Ferzan Ozpetek – Alessandra Cora
Nonostante tutto è Pasqua – Ferzan Ozpetek – Alessandra Cora – Terremoto all’Aquila 6 aprile 2009 |
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L’Aquila, 6 aprile 2009, ore 3.32…. Nei cassetti della memoria niente rimane nascosto per sempre. Io ricordo un 23 novembre 1980, ore 19.36, il posto è Montesano (SA)……. vicini al fuoco con la famiglia, fuori la bruma di un inverno ancora da venire e di un autunno che sta per finire. Un ragazzo di 20 anni che parla tranquillamente, forse del suo futuro, di come si svilupperà, di un aiuto per affrontare la VITA. Tutto è tranquillo finché…. al posto del ragazzo ci potrebbe stare S. Giovanni a descrivere una piccola Apocalisse, tutto trema, un rumore cupo, profondo che non si dimenticherà mai più nella vita. Sgomento, panico e poi l’atavico istinto della |
sopravvivenza che viene a galla per cercare una via di fuga. Si corre abbandonando tutto, ma sull’uscio di casa ancora un altro atavico sentimento si fa strada, l’amore per i propri cari. Si torna indietro, si urla “uscite tutti il terremoto….”, si torna indietro ad aiutare chi sgomento non si rende conto di quello che succede. Siamo fuori finalmente, per fortuna eravamo al piano terra, ma il peggio deve ancora venire. Davvero sembra una descrizione apocalittica, la strada è percorsa da onde, l’asfalto come un oceano da surfare, e le auto che stranamente assumo le sembianze di barche. L’orizzonte è trafitto da lampi di luce, una strana aurora
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boreale fuori dal tempo e dalla geografia (sono solo gli elettrodotti che toccandosi creano scariche elettriche). Davanti casa, querce secolari inchinano i loro rami, ma anche il loro potente fusto, alla natura. Ci guardiamo smarriti, non conosciamo la gravità dei fatti. La paura rende simili, tutti sentiamo la necessità di una parola di conforto, di una vicinanza anche fisica. Poi riusciamo a prendere una radio dalle nostre case, nessuno entra, troppa paura; arrivano le prime notizie è davvero qualcosa di grave, alla fine saranno migliaia i morti, per fortuna per noi solo tanta paura. Molti anni dopo rivivo le stesse emozioni, le stesse paure, le stesse
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ansie la mattina del 6 aprile 2009 quando mi sveglio e scopro che ancora una volta la natura si è scatenata contro l’uomo. Tra le mille storie dell’Aquila quella che mi colpisce di più è quella di Alessandra. Aveva dei sogni, come me a 20 anni (nel 1980), studiare e poi cantare, era anche molto brava. E allora penso a quanto sono stato fortunato io. Io sono sopravvissuto, lei ha lasciato i suoi sogni, le sue canzoni sotto le macerie di una città. Ciao Alessandra.
06/04/2010 reloaded 04/04/2011 - 4 - |
Giuseppe per L’Aquila |
#327 |
Ciao Daniele
19 anni …….. Daniele. |
Ci hai lasciato in un caldo giorno di luglio, lasciando gelo nei nostri cuori, mancava poco al tuo 19esimo compleanno e la tua fame di vita era incredibile. Avevi sogni, speranze, mete da raggiungere che per te erano sfide ancora più impegnative. Non ci hai mai fatto mancare il tuo sorriso, anche nei momenti di tensione che comunque ci sono in una comunità, anche piccola come quella di una classe. La tua discrezione, la tua educazione, il tuo voler mettere d’accordo tutti sempre e comunque era per noi un conforto insostituibile. Abbiamo apprezzato la tua determinazione che ci ha stupiti, la tua fame di “vita”, spero che l’armonia celeste possa un po’ placarla. Piangeremo per te, tutti ti si affezionavano facilmente, però non ti dimenticheremo mai, il tuo sorriso resta tatuato nei nostri cuori….per sempre. Ciao Daniele.
Una sua compagna di classe:
Caro prof in questo momento dovrei essere a lavoro già da dieci minuti ma l’Anna penso che mi perdoni se resto dieci minuti su facebook. sono veramente sconvolta per qanto è successo! veramente! tante volte Dio, per chi crede in lui, si porta via i piu fragili e buoni secondo lei perchè accade ciò?????? c’è una spiegazione?
La mia (non) risposta:
Cara …. non ho nessuna difficoltà ad ammettere che ho pianto. Daniele voleva vivere, voleva fortemente vivere, e lo dimostrava in tutti i modi: impegnandosi a scuola, andando sempre e cmq allo stage anche se io lo vedevo pallido e stanco. Aveva saltato un pomeriggio e voleva assolutamente recuperarlo anche se da parte mia e dei suoi tutor (a scuola era stato adottato da tutti gli impiegati) continuavamo a dirgli che non importava, in ospedale chiedeva alla mamma di poter recuperare i giorni “persi”… anche adesso ho le lacrime agli occhi, come quando stamattina uscendo dalla segreteria per le solite pratiche dello stage mi trovo la sua mamma davanti, nell’ingresso della scuola che quasi urla, ma con una dignità incredibile, che “Daniele non c’è più”. Immediatamente si è fatto un capannello di persone, professori, bidelli (io continuo a chiamarli così perchè mi sembra più famigliare e intimo), impiegati, vice preside… e in un attimo sugli occhi di tutti sono spuntate calde lacrime di dolore. Daniele si faceva amare da tutti, era diventato la mascotte della nostra scuola…. e adesso basta…… Mi chiedi perchè sia accaduto, magari potessi darti una risposta Valeria, diciamo che è nella meccanica celeste, e spero che adesso sia felice nella schiera degli angeli, anche se, sono sicuro che lui voleva vivere ancora un po’, qui, con noi imperfetti…..
Paola:
Posto questa bellissima riflessione: quαndo ero più piccola, un giorno, chiesi αd unα signorα: ‘Mα perchè ci vengono portαte viα sempre le persone più buone? E lei, con gli occhi lucidi, mi rispose: ‘Mα se tu vαi in un giαrdino, quαli fiori strαppi viα per portαrli con te: quelli più belli o quelli più brutti? (Grazie Paola)
I Vicini di Casa – 15 Anni
I Vicini di Casa – 15 anni
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Il gruppo dei Vicini di Casa e il suo successo più conosciuto, 15 anni, del 1976. Un tuffo nel periodo disco, con una strizzatina d’occhio agli anni 60, già all’epoca. Come cambiano le cose, pensate un po’ il vs prof aveva solo 16 anni e la società era quella descritta dai “Vicini Di Casa” con questa insulsa canzoncina ma che comunque era lo specchio dei tempi. I “ciovani” di oggi rideranno come pazzi ad ascoltare il sound e soprattutto le parole di questa canzone, ma ai miei coevi di sicuro sgorgherà una lacrimetta di nostalgia. Ai miei allievi voglio solo ricordare che le cose più trasgressive di quel periodo erano proprio quelle descritte nella canzoncina, aveva proprio ragione Einstein quando diceva che tutto è relativo……..
Giuseppe per quando avevamo cent’anni di meno |
#146 |
Martina:
Ci si lamenta sempre della propria vita..si è insoddisfatti..stressati.. annoiati.. si è sempre un pò scontenti per qualcosa! si cerca sempre di essere più felici.. di cercare quel qualcosa in più, ma proprio in momenti come qst possiamo realmente renderci conto che a volte siamo infelici per delle cose così stupide che non ci accorgiamo dove sta la vera felicità…la VITA. Ma purtroppo la morte è l’unico vero modo che il destino ha scelto per ricordarci continuamente che questa esiste. Penso che dovremmo tutti trarre esempio da una persona.. una persona speciale…che forse aveva meno motivi di noiper essere pienamente felice.. ma che era l’unica che ogni mattina ti salutava sempre con il sorriso..sempre. Purtroppo il grande difetto della morte è quello di non essere selettiva portando via qll k non lo meritano.. CIAO DANI…! (Brava Martina)
Erica:
L’ultimo giorno di scuola! Ieri è stata dura, c’ho pensato tutta la notte alle parole che ha scritto sua mamma per lui !C’ha raccomandato di portarlo sempre con noi e così sarà…
”Ti porteremo sempre con noi …” (Grande sensibilità)
Ladybeetle1:
Ieri, dopo il saluto a Daniele, ho ricordato un canto dolcissimo. Lo si esegue talvolta in chiesa, particolarmente quando accompagna la celebrazione un coro di giovani.
Ecco, per me questo canto porta tenerezza e nostalgia e mi piace pensare Daniele al timone della barca che naviga verso posti meravigliosi con il vento in poppa!!!
Tu sei
Tu sei la nostra grande nostalgia
Tu sei il cielo chiaro dopo la paura
Dopo la paura di esserci perduti
E tornerà la vita in questo mare.
Tu sei l’unico volto della pace
Tu sei speranza nelle nostre mani
Tu sei il vento nuovo sulle nostre ali
Sulle nostre ali, soffierà la vita
E gonfierà le vele in questo mare.
Soffierà, soffierà il vento forte della vita
Soffierà sulle vele e le gonfierà di Te.
(bello…)
Elena:
…sebbene ci conoscevamo da un anno solo, dimenticarti sarà impossibile…la volontà e la forza che mettevi tu è difficile da trovare….so che tu ci sarai lo stesso in classe con noi anche se non fisicamente…ma tu ci sarai..CIAO DANIELE!!!
Emanuela:
Somewhere Over The Rainbow
Artista: Israel Kamakawiwo’ole
Titolo: Somewhere Over The Rainbow
Da qualche parte sopra l’arcobalenoTitolo Tradotto: Da Qualche Parte Sopra L’arcobaleno
proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
un giorno esprimerò un desideriouna volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà
su una stella cadente
Beh vedo gli alberi del prato emi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?
anche le rose rosse
Beh vedo cieli blu e nuvole bianchele guarderò mentre fioriscono
per me e per te
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”
e la luminosità del giorno
I colori dell’arcobaleno così belli nel cielomi piace il buio e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”
sono anche sui visi delle persone che passano
un giorno esprimerò un desideriovedo degli amici che salutano
dicono “come stai?”
in realtà stanno dicendo “ti voglio bene”
ascolto i pianti dei bambini
e li vedo crescere
impareranno molto di più
di quello che sapremo
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
ci sono i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?
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