Balasso testimonial Frecciarossa
Balasso testimonial Frecciarossa
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Balasso testimonial Mercedes
Balasso testimonial Superalcolici
Giuseppe per le ferrovie dello stato
Alessandro D’Avenia – Cose che nessuno sa
Alessandro D’Avenia – Cose Che Nessuno Sa
Descrizione |
Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l’inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell’ostrica per l’attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l’irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell’”Odissea”: così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino. - http://www.ibs.it/
Giuseppe per le letture adolescenziali |
598 |
1Q84 – Haruki Murukami
1Q84 – Haruki Murukami
Descrizione |
1984, Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L’autista le suggerisce, come unica soluzione per non mancare all’appuntamento che l’aspetta, di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza, nascosta e poco frequentata. Ma, sibillino, aggiunge di fare attenzione: “Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola”. Negli stessi giorni Tengo, un giovane aspirante scrittore dotato di buona tecnica ma povero d’ispirazione, riceve uno strano incarico: un editor senza scrupoli gli chiede di riscrivere il romanzo di un’enigmatica diciassettenne così da candidarlo a un premio letterario. Ma “La crisalide d’aria” è un romanzo fantastico tanto ricco di immaginazione quanto sottilmente inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di piccole creature che si nascondono nel corpo umano come parassiti turbano profondamente Tengo. L’incontro con l’autrice non farà che aumentare la sua vertigine: chi è veramente Fukada Eriko? Intanto Aomame (che pure non è certo una ragazza qualsiasi: nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo) osserva perplessa il mondo che la circonda: sembra quello di sempre, eppure piccoli, sinistri particolari divergono da quello a cui era abituata. Finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l’unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84. Ma capisce anche un’altra cosa: che quella barriera sta per infrangersi. - http://www.ibs.it/
La recensione di IBS |
L’uccello che girava le viti del mondo. Partiamo da lì. Si pensava di aver già trovato in quelle pagine la massima complessità di riferimenti, stratificazioni di scrittura, evocazioni di immagini, tòpoi della narrativa onirica e dell’iconografia possibili per uno scrittore. Poi è arrivato Kafka sulla spiaggia che ha sparigliato nuovamente le carte della nostra logica e ricomposto l’opera sovrapponendo ancor più immagini e parole, creazione artistica e realtà e arrivando a una quasi infinita elusività del senso, messinscena della fallacia interpretativa che non casualmente omaggia Kafka. Murakami, ne eravamo certi, non poteva arrivare a un più alto risultato. Ma non avevamo ancora letto 1Q84.
È subito evidente che l’autore ha fatto un complesso, immane lavoro di riferimenti incrociati su un tema centrale “le cose sono diverse da come appaiono”, dovremmo dire il tema centrale della narrativa dello scrittore giapponese. Eppure questo argomento viene continuamente sfaldato nel suo tragitto verso il senso, che non ha nulla di lineare: è invece – come sempre – labirintico, se non addirittura sospeso. Citazioni e omaggi si susseguono lungo tutto il testo. A partire, è ovvio, dall’anno in cui si ambienta la vicenda, quel 1984 di orwelliana memoria tramutato in 1Q84 sia per un’assonanza tra la lettera e il numero nella pronuncia giapponese, che per sottolineare l’ambiguità della situazione: Q è la Q del question mark, il punto interrogativo. Lungo il romanzo incrociamo anche la Storia che Murakami, a differenza di Orwell, può ricostruire nella sua interezza, pur con l’inserimento di momenti devianti. Ciò che è accaduto nel 1984 e negli anni precedenti è lì, davanti a noi, così come viene riportato, o quasi.
“Di realtà ce n’è sempre una sola” – fa dire Murakami al taxista-traghettatore, personaggio mitologico che porta la protagonista femminile Aomame (citata sempre con il suo strano cognome che significa “piselli verdi”) verso la discesa nell’altro mondo. Aomame: un po’ l’Alice di Carroll e un po’ temibile giustiziere e spietato killer, viso d’angelo e mostruosa smorfia terrorizzante. Ogni passaggio del romanzo gira attorno a questo concetto: le cose non sono come appaiono, ma di realtà ne esiste una sola. Anche se si può mascherare la verità con una finzione, con una menzogna, è necessario ricordare che “una volta che si dice una bugia al mondo, bisogna continuare a mentire in eterno. Diventa necessario per far quadrare i conti”. Anche con il passato e con i ricordi si devono quadrare i conti. I ricordi come ondate che risalgono nella mente, che interagiscono anche col fisico, che disturbano, che si vorrebbero scacciare ma che restano, che creano angoscia o rievocano piacere, ma che arrivano inaspettati e non voluti e non se ne vanno se non quando sono loro stessi a decidere di svanire. E al contempo la realtà che muta, il pensiero che non la coglie: “appena cercava di pensare qualcosa la realtà sembrava avvicinarsi per un attimo, poi subito sfuggiva”.
“Nella vita le cose non scorrono scegliendo il percorso più breve”. Lo scopre Tengo, protagonista maschile, giovane ghost writer incaricato di prendere in mano una bella storia mal scritta da Fukaeri (una diciassettenne misteriosa, impenetrabile, con un modo di parlare bizzarro, all’apparenza anche un po’ folle), e trasformarla in un esordio da premio: Crisalide d’aria. Le vite dei due protagonisti, che scorrono parallele nell’anno 1Q84 – Aomame impegnata a giustiziare su commissione e con un sistema raffinatissimo uomini che hanno fatto violenza sulle donne, e Tengo alle prese con la riscrittura dell’inquietante romanzo mentre viene portato da Fukaeri a scoprire una surreale realtà dove esistono misteriose piccole creature – sembrano a un certo punto convergere. Ma in questo spazio-tempo labirintico che ha assunto forme contorte nulla è scontato. “Il tempo in sé dovrebbe avere una struttura uniforme ma, una volta consumato, si deforma. Un periodo breve di tempo può essere terribilmente pesante e lungo, e un altro leggero e breve. E a volte il prima e il dopo si invertono e nei casi peggiori scompaiono del tutto. Capita pure che si aggiungano cose che non dovrebbero farne parte.” Ascoltando a lungo un applauso registrato al termine di un concerto Aomame ha la sensazione che non si tratti più di un applauso, ma si sia “trasformato nel rumore di una incessante tempesta di vento su Marte”.
Vivendo in un 1984 che non sembra più tale, decide di chiamarlo 1Q84. “Che mi piaccia o no, adesso mi trovo in questo anno IQ84. Il I984 che conoscevo non esiste più da nessuna parte. Ora è l’anno IQ84. L’aria è cambiata, il paesaggio è cambiato. Devo adattarmi il più in fretta possibile a questo mondo con punto interrogativo.”
Leggendo con passione il romanzo di Murakami, facendosi avvolgere alla storia, si ha la sensazione che non si tratti più di un semplice libro, ma che si espanda oltre le pagine verso la realtà, trasformandola, come se una seconda luna comparisse in cielo.
A cura di Wuz.it
Giuseppe per la letteratura Giapponese |
#597 |
Master per uomini… indispensabili
Master per uomini… indispensabili
L’importo dei corsi è da calcolare in base alle effettive necessità, si offrirà uno sconto per chi vorrà frequentare tutti i corsi. Obiettivo pedagogico: corso di formazione che permette agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l’esistenza.
Programma: 4 moduli di cui uno obbligatorio.
******** Modulo 1: corso obbligatorio *********
1. imparare a vivere senza la mamma (2000 ore) 2. la mia donna NON è mia mamma (350 ore) 3. capire che il calcio non è altro che uno sport (500 ore)
******** Modulo 2 : vita a due *********
1. avere bambini senza diventare geloso (50 ore) 2. smettere di dire cazzate quando la mia donna riceve i suoi amici (500ore) 3. vincere la sindrome del telecomando (550 ore) 4. non faccio pipì fuori dal water (100) (esercizi pratici con video) 5. comprendere che le scarpe non camminano mai da sole fino alla scarpiera!!!! (800 ore) 6. come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perdersi……….. (500ore) 7. come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare
******* Modulo 3 : tempo libero *********
1. stirare in due tappe una camicia in meno di due ore (esercizi pratici) 2. digerire senza ruttare mentre lavo i piatti (esercizi pratici)
******* Modulo 4: Corso di cucina *********
Livello 1 (principianti): gli elettrodomestici: * ON acceso * OFF spento Livello 2 (avanzato): la mia prima quick soup senza bruciare la pentola. Esercizi pratici: far bollire l’acqua prima di aggiungere gli spaghetti
TEMI DI APPROFONDIMENTO
A causa della complessità e difficoltà di comprensione dei temi, i corsi avranno un massimo di 8 iscritti. TEMA 1: Il ferro da stiro: dalla lavatrice all’armadio, questo processo misterioso. TEMA 2: I rischi di riempire il portacubetti di ghiaccio (dimostrazione con supporto di diapositive) TEMA 3: Tu e l’elettricità: vantaggi economici del contattare un tecnico competente per le riparazioni (anche le piu’ basilari) TEMA 4: Ultima scoperta scientifica: cucinare e buttare la spazzatura NON provoca nè impotenza nè tetraplegia (pratica in laboratorio) TEMA 5: Perché non è reato regalarle fiori anche se sei già sposato con lei. TEMA 6: Il rullo di carta igienica: “Nasce la carta igienica nel portarullo?” (Esposizioni sul tema della generazione spontanea) TEMA 7: Come abbassare la tavoletta del bagno passo a passo (Teleconferenza con l’università di Harvard) TEMA 8: perchè non è necessario agitare le lenzuola dopo aver emesso gas intestinali (esercizi di riflessione in coppia) TEMA 9: “Gli uomini che guidano possono chiedere informazioni ai passanti quando si perdono senza il rischio di sembrare impotenti?” (Testimonianze) TEMA 10: I detersivi: dosi, consumi, applicazioni pratiche per evitare danni irreparabili alla casa. TEMA 11: La lavatrice: questa grande sconosciuta. TEMA 12: Differenze fondamentali tra il cesto della roba sporca e il suolo (esercizi in laboratori di musicoterapia) TEMA 13: L’uomo nel posto del passeggero: “E’ geneticamente possibile non parlare o agitarsi convulsivamente mentre lei parcheggia?” TEMA 14: La tazza della colazione: levita da sé fino al lavandino? (Esercizi diretti da David Copperfield) TEMA 15: Comunicazione extrasensoriale: Esercizi mentali in modo che quando gli si dice che qualcosa è nel cassetto dell’armadio non domandi: “in quale cassetto e di quale armadio?”.
Giuseppe per l’emancipazione…. dalla mamma |
#596 |
Dizionario Inglese/Romano
Dizionario Inglese/Romano |
Corso accelerato Inglese/Veneto
Giuseppe per le lingue |
#595 |
Josh Groban – Canto Alla Vita
Josh Groban – Canto Alla Vita |
Josh Groban (2002) - Canto Alla Vita
“Dedicato a chi colpevole o innocente perso in questo mare si è arreso alla corrente chi non è mai stato vincente? Dedicato a chi ha sempre una speranza davanti ad un dolore nel freddo di una stanza Dedicato a chi cerca la sua libertà Canto alla vita alla sua bellezza ad ogni sua ferita ogni sua carezza STRU. I sing to life and to it’s tragic beauty To pain and to strife, but all that dances through me The rise and the fall; i’ve lived through it all Dedicato a chi l’ha sempre inaridita come fosse sabbia uscita tra le dita e la sente già finita Canto alla vita negli occhi tuoi riflessa fragile e infinita terra a noi promessa Canto alla vita canto a voce piena a questo nostro viaggio che ancora ci incatena Ci chiama Non dubitare mai Non dubitare mai Tu non lasciarla mai da sola da sola … ancora … Canto alla vita alla sua bellezza Canto alla vita canto a voce piena a questo nostro viaggio che ancora ci incatena Ci chiama…Stupenda canzone di Josh Grohan a fare da vocalist sono le favolose Corrs.
Giuseppe per la musica… che scalda il cuore. |
#594 |
Help desk informatico
Call Center 2 |
1. Compaq sta considerando di cambiare il comando “Press Any Key” in “Press Return Key” a causa delle continue chiamate che chiedono quale sia il tasto “Any”.
2. Il supporto tecnico di AST ha avuto una chiamata che lamentava che il mouse era molto difficile da controllare con il coprimouse antipolvere messo su. Tale coprimouse si e scoperto essere poi il sacchetto di plastica in cui il mouse viene imballato.
3. Un altro tecnico della Compaq ha ricevuto una chiamata da un uomo che si lamentava che il sistema non leggeva i suoi file di word processing dai suoi vecchi dischetti da 5.1/4 pollici. Dopo aver appurato che non sono stati sottoposti a campi magnetici o calore, si e scoperto che il cliente aveva messo le etichette sui dischi, e poi li ha arrotolati nella macchina per scrivere per poter scrivere sulle etichette.
4. A un’altra cliente di AST viene chiesto di spedire indietro una copia dei suoi dischetti difettosi. Pochi giorni dopo arriva una lettera della cliente con le fotocopie dei floppy.
5. [Non traducibile-si riferisce ai drive per i floppy da 5.1/4"] A Dell technician advised his customer to put his troubled floppy back in the drive and close the door. The customer asked the tech hold on, and was heard putting the phone down, getting up and crossing the room to close the door to his room.
6. Un altro cliente della Dell chiama per dire che non riesce, col suo computer, a spedire i fax. Dopo 40 minuti di chiarimenti, il tecnico scopre che l’uomo sta tentando di faxare un foglio di carta tenendolo appoggiato allo schermo e premendo il tasto “invia”.
7. Ancora un altro cliente della Dell chiama per dire che la sua tastiera non funziona piu. La ha pulita immergendola in acqua e sapone e strofinando per un giorno, e quindi rimuovendo tutti i tasti e lavandoli singolarmente.
8. Un tecnico della Dell riceve una chiamata da un cliente che è arrabbiato perche il suo computer gli ha detto che è “bad and an invalid”. Il tecnico spiega che le risposte “bad command” e “invalid” del computer non vanno prese come qualcosa di personale.
9. Un cliente confuso chiama la IMB per un problema di stampa di documenti. Egli dice al tecnico che il computer gli ha detto “coundn’t find printer”. L’utente ha provato girando il monitor verso la stampante, ma il computer continua a non vederla.
10. Una cliente esasperata chiama il supporto tecnico Dell Computer per dire che non riesce ad accendere il suo nuovo Computer Dell. Dopo essersi assicurato che il computer è alimentato, il tecnico le chiede cosa accade quando lei preme il pulsante. Lei risponde: “Continuo a premere su questo pedale ma non succede niente”. Il “pedale” si è scoperto essere il mouse.
11. Un’altra cliente chiama la Compaq per dire che il suo nuovo computer non funziona. Dice che ha disimballato l’unità, ha inserito la spina ed e’ stata 20 minuti seduta li davanti aspettando che succedesse qualcosa. Quando le viene chiesto cosa è successo quando ha premuto l’interruttore, lei chiede: “Quale interruttore?”.
12. Storia vera di un SysOp Novell NetWire: Cliente: “Salve, è il Supporto Tecnico?”. Tecnico: “Sì. Come posso aiutarla?”. C.: “Il porta-tazza del mio PC si e rotto e sono ancora in garanzia”. T.: “Mi scusi, ma lei ha detto porta-tazza?”. C.: “Si, è sul frontale del mio computer”. T.: “Perdoni se le sembro un po’ perplesso, ma è perche lo sono. Lo ha ricevuto come parte di una promozione, in qualche fiera? Come le è arrivato questo porta-tazza? Ha qualche marchio inciso sopra?”. C.: “E’ arrivato insieme al computer; non so nulla di nessuna promozione. C’è solo scritto ’4X’ sopra”. A questo punto il tecnico ha spento il suo microfono, perché non e’ piu’ riuscito a trattenersi dal ridere. Il cliente stava usando lo sportelletto del drive CD-ROM come un porta-tazza, tenendolo sempre aperto.
13. Un altro cliente IBM ha dei problemi ad installare del software e telefona per il supporto. “Ho messo il primo dischetto, ed è andato tutto bene. Poi mi ha detto di mettere il secondo dischetto, e li ho avuto dei problemi. Quando mi ha detto di mettere il terzo disco, non sono più riuscito a farcelo entrare…”. L’utente non aveva realizzato che “Inserire il Disco 2″ significa prima rimuovere il Disco 1.
14. In maniera analoga, un cliente ha seguito le istruzioni per installare il software. Le istruzioni dicevano di rimuovere il disco dal suo imballo e di metterlo nel drive. L’utente ha aperto fisicamente il disco rimuovendo il disco magnetico dalla sua sede rigida, e poi si è chiesto perché non funzionava…
Giuseppe per l’informatica |
#593 |
Balasso testimonial Mercedes
Natalino Balasso testimonial Mercedes
Il blitz della GdF a Cortina, ha dimostrato che viviamo nel Paese del Sogno, un paese in cui anche un poveraccio può comprarsi una macchina da 300.000 euro. Per entrare a far parte del Sogno e per poter installare una sauna nel ripostiglio delle scope, Balasso ha accettato di essere il nuovo testimonial della Mercedes. [Natalino Balasso]
Indovinate che macchina ho appena comprato?
Balasso testimonial Frecciarossa
Balasso testimonial Superalcolici
Giuseppe per la scienza di McLuhan |
#592 |
Google Doodle – 07012012
Google – Doodle del giorno 07 Gennaio 2012
100esimo anniversario della nascita di Charles Addams
Ricorderete certamente ”mano”, la mano tagliata che si aggira per casa, Gomez Addams, Morticia Addams, Lurch, Mercoledì, Pubert e Pugsley Addams (il piccolo della famiglia), il cugino Itt e zio Fester. La famiglia Addams è stata protagonista di un film degli anni ’90 e di una vecchia serie TV, 30 anni prima, ma quasi nessuno sa che i personaggi della macabra famiglia sono stati disegnati in un fumetto negli anni ’40 da Charles Samuel Addams, che ha poi dato il nome alla sua opera.
Giuseppe per Google |
#591 |
Befana 2012
Buona Befana a tutti
Befana StancaLA LEGGENDA DELLA BEFANA Un giorno, i Re Magi partirono carichi di doni (oro, incenso e mirra) per Gesù Bambino. Attraversarono molti paesi guidati da una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro. Ci fu solamente una vecchietta che in un primo tempo voleva andare, ma all’ultimo minuto cambiò idea, rifiutandosi di seguirli. Il giorno dopo, pentita, cercò di raggiungere i Re Magi, che però erano già troppo lontani. Per questo la vecchina non vide Gesù Bambino, né quella volta né mai. Da allora ella, nella notte fra il cinque e il sei Gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini buoni i doni che non ha dato a Gesù.
DOVE E QUANDO E’ NATA LA BEFANA
Non si sa in quale città o regione italiana sia “nata” la Befana, ma di essa si è incominciato a parlare nel milleduecento. Da allora, questa festa è diventata una delle più importanti e attese dai bambini. La Befana è una vecchietta brutta e arcigna che intimorisce i bambini e nello stesso tempo è una vecchietta di buon cuore che porta doni ai bambini buoni. Forse, la vecchietta rappresenta l’anno vecchio che, dopo le feste del periodo natalizio, se ne va lasciando dei doni. A questo proposito esiste ancora un detto: ”L’Epifania tutte le feste porta via”.
PERCHE’ SI CHIAMA BEFANA Il suo nome deriva da Epifania, trasformato poi in “Beffania” per ricordare la “Strega di Beffania” che volava sui tetti delle case in quella notte. Col passare del tempo perse le lettere “f” ed “i” e diventò Befana.
Befana SexyLA BEFANA AL TEMPO DEI NONNI Al tempo dei nostri nonni nelle case si aspettava la Befana appendendo al camino una calza di lana fatta a mano con i ferri dalle mamme o dalle nonne. Essi, da piccoli, credevano molto alla Befana; le scrivevano una lettera esprimendo i loro desideri che, per lo più, non venivano esauditi perché c’era molta povertà. Quando arrivavano i doni della Befana, tutti i bambini erano molto contenti perché era l’unica festa in cui ricevevano dolciumi.
Nella calza i bambini trovavano poca roba: qualche mandarino, caramelle di orzo fatte in casa, castagne, noci e lupini; essi sapevano che dovevano essere buoni almeno due mesi prima della festività, altrimenti avrebbero ricevuto carbone, cenere, cipolla, aglio e carote.
Nella calza non si trovavano giocattoli, se non bamboline di stoffa cucite dalle mamme o dalle nonne. Non si preparavano piatti particolari in quel giorno, ma in alcune famiglie ci si riuniva per mangiare castagne, noci e frittelle. In occasione di questa festa, in alcuni paesi venivano dati dei buoni alle famiglie più bisognose per prendere le cose più necessarie, come pane, pasta, zucchero,…
Richiesta a furor di popolo, dopo qualche anno di ingiusto esilio, la ricorrenza della Befana ritorna il 6 gennaio a mettere fine al ciclo dei dodici giorni successivi al Natale. Nella più pura tradizione popolare Italiana la befana, scende nelle case attraverso le cappe dei camini, che simbolicamente raffigurano un punto di comunicazione tra la terra e il cielo e distribuisce due tipi di doni: quelli buoni che sono il presagio di buone novità della
Befana al lavorostagione che verrà e il carbone, che, invece, è il residuo del passato. ”La Befana ha portato un po’ di carbone perché siete stati un po’ cattivi , però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni”: erano queste le frasi che accompagnavano la mattina l’apertura delle calze dove, immancabilmente tra dolci, e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche cipolle, castagne, patate, mele, noci, noccioli e altri prodotti della terra.
Nella Befana si possono trovare, dunque, i presagi delle buone novità della primavera, la stagione da tutti attesa. Essi sono simboleggiati dai doni infilati nella calza di lana (un indumento, non scelto a caso, e, peraltro, fondamentale, nelle campagne, per affrontare il cammino e il lavoro dell’anno nuovo)
Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord. In tale culto, molti, rintracciano il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura. Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata custode del focolare, luogo sacro della casa. E non è un caso se si serve, proprio dei camini, per introdurre l’ allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.
Giuseppe epifanico |
#590 |