Gibran Kahlil Gibran – Il Profeta

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Gibran Kahlil Gibran

Il Profeta

Poesia

“Parlaci dell’Amore.

 
 
Gibran Kahlil Gibran - Il ProfetaQuando l’amore vi chiama, seguitelo,
Benché le sue vie siano ardue e ripide.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Anche se la spada nascosta tra le sue penne può ferirvi.
E quando esso vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord quando devasta il vostro giardino.
Poiché come l’amore v’incorona, così vi crocefigge. E’ egualmente pronto sia a farvi fiorire che a potarvi.
 Egualmente ascende fino alla cima ad accarezzare i rami più teneri che tremolano al sole, 
 E discenderà fino alle vostre radici e le scuoterà là dove più sono abbarbicate alla rerra.
 Come covoni di grano vi accoglie in sé. 
 Vi scuote per rendervi spogli.
 Vi staccia per liberarvi dalle reste.
 Vi macina fino all’estrema bianchezza.
 Vi impasta finché non siate cedevoli;
 Ed infine vi assegna al suo sacro fuoco perché diventiate pane sacro per la mensa di Dio.
Tutte queste cose saprà compiere l’amore per voi, di modo che voi possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della Vita.
 Ma se, nel vostro timore, voleste cercare dell’amore la pace e il piacere,
 Allora meglio sarebbe per voi coprire la vostra nudità e uscir fuori dall’aia dell’amore,
 Nel mondo senza stagioni, dove riderete, ma non tutto il vostro riso; e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L’amore non dona che se stesso e nulla prende se non da se stesso.
 L’amore non possiede né vorrebbe esser posseduto;
 Poiché l’amore basta all’amore.”

Giuseppe per la poesia saccheggiata dai vari link di FB

#589

Mecano – Figlio Della Luna

Mecano - Figlio Della Luna

Mecano – Figlio Della Luna

 Mecano - Figlio Della Luna


Mecano > Figlio Della Luna (1989) > Figlio Della Luna

Mecano – Hijo De La Luna

Per chi non fraintenda  narra la leggenda
di quella gitana 
che pregò la luna 
bianca ed alta nel ciel 
mentre sorrideva 
lei la supplicava 
«fa che torni da me» 
«tu riavrai quell’uomo 
pelle scura 
con il suo perdono 
donna impura 
però in cambio voglio 
che il tuo primo figlio 
venga a stare con me» 
chi suo figlio immola 
per non stare sola 
non è degna di un re 
Luna adesso sei madre 
ma chi fece di te 
una donna non c’è 
dimmi luna d’argento 
come lo cullerai 
se le braccia non hai 
figlio della luna 
Nacque a primavera 
un bambino 
da quel padre scuro 
come il fumo 
con la pelle chiara 
gli occhi di laguna 
come un figlio di luna 
«questo è un tradimento 
lui non è mio figlio 
ed io no, non lo voglio» 
Luna adesso sei madre 
ma chi fece di te 
una donna non c’è 
dimmi luna d’argento 
come lo cullerai 
se le braccia non hai 
figlio della luna 
II gitano folle 
di dolore 
colto proprio al centro 
dell’onore 
l’afferrò gridando 
la baciò piangendo 
poi la lama affondò 
corse sopra al monte 
col bambino in braccio 
e lì lo abbandonò 
Luna adesso sei madre 
ma chi fece di te 
una donna non c’è 
dimmi luna d’argento 
come lo cullerai 
se le braccia non hai 
figlio della luna 
Se la luna piena 
poi diviene 
è perché il bambino 
dorme bene 
ma se sta piangendo 
lei se lo trastulla 
cala e poi si fa culla 
ma se sta piangendo 
lei se lo trastulla 
cala e poi si fa culla
Tonto el que no entienda
cuenta una leyenda
que una hembra gitana
conjuro a la luna hasta el amanecer
llorando pedia
al llegar el dia
desposar un cale
tendras a tu hombre piel morena
desde el cielo hablo la luna llena
pero a cambio quiero
el hijo primero
que la engendres a el
que quin su hijo inmola
para no esta sola
poco le iba a querer
estribillo
luna qieres ser madre
y no encuentras querer
que te haga mujer
dime luna de plata
que pretendes hacer
con un nino de piel
hijo de la luna
de padre caneal nacio un nino
blanco como el lomo de un armino
con los qjos grises
en vey de aceituna
nino albino de luna
maldita su estampa
este hijo es un payo
y yo no me lo cayo
estribillo
gitano al creerse deshonrado
se fue a su mujer cuchillo en mano
de quien es el hijo ?
me has enganado fijo
y de muerte la hirio
luego se hizo al monte
con el nino en brazos
y alli le abandono
estribillo
y las noches que haya luna llena
sera porque el nino este de buenas
y si el nino llora
menguara la luna
para hacerle und cuna
y si el nino llora
menguara la luna
para hacerle und cuna

Mecano - Figlio della luna - ana jose nacho


Mecano
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera
I Mecano sono stati un gruppo musicale spagnolo di musica pop che fece il proprio esordio in contemporanea con la nascita della movida madrileña, un movimento socio culturale della Spagna degli anni ottanta. I Mecano raggiunsero un discreto successo non solo in Spagna e America Latina, ma anche in Italia e Francia.
Il gruppo fu fondato a Madrid nel 1981 dai fratelli Nacho e José María Cano accompagnati dalla cantante Ana Torroja e fu sciolto 12 anni dopo nel 1993. Sono da molti considerati il gruppo di maggior successo nella storia della musica spagnola e che ha anche saputo maggiormente influenzare le generazioni successive.Firma
Giuseppe perla musica spagnola

#588

 

2012

2012 - L'anno del dragone

 2012 – The Year of The Dragon


 


Giuseppe per l’anno del dragone

#587

Tassa sul macinato

Tasse - Imposte - GabelleTassa sul macinato


 
 
 
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Tassa sul macinato - Pane«Il mugnaio doveva pagare al fisco la tassa in ragione dei giri; ma a seconda della diversità tra mulino e mulino, anzi da macina a macina, il prodotto di un ugual numero di giri variava….si aggiunga che il mugnaio, tenuto a pagare la tassa in ragione dei giri, nel farsi rimborsare dal cliente….doveva e non poteva altrimenti che conteggiargli la tassa secondo il peso. E giri e peso non andavano mai d’accordo; e fisco, mugnai, clienti, ognuno si riteneva danneggiato e derubato e ingannato. »
La tassa sul macinato, come è nota comunemente l’imposta sulla macinazione del grano e dei cereali in genere, fu un’imposta indiretta, ideata, tra gli altri, da Quintino Sella, al fine di contribuire al risanamento delle finanze pubbliche.
 
Storia della tassa 
Promulgata per iniziativa di Luigi Menabrea il 7 luglio 1868, entrò in vigore il 1º gennaio del 1869. A seguito delle rivolte popolari scoppiate per le sue gravi conseguenze, la battaglia si trasferì in Parlamento, ma già il 26 gennaio 1869 il Senato la confermò e conferì al generale Raffaele Cadorna – poi protagonista nel 1870 della presa di Roma con la breccia di Porta Pia – pieni poteri per la repressione. La tassa fu inasprita dal governo guidato da Giovanni Lanza per iniziativa di Quintino Sella nel 1870 e ancora sotto Marco Minghetti tra il 1873 e il 1876, portando infine alla crisi del suo governo e alla caduta della Destra storica.
Giunta la Sinistra al potere, il governo presieduto da Agostino Depretis non abolì subito la tassa, adottando inizialmente una politica di moderata gradualità. Nel 1879 la tassa fu ridotta solo in parte a causa dell’opposizione della Destra in Senato, la quale ottenne che l’imposta fosse mantenuta per quasi tutti i cereali.
Dopo un’ulteriore riduzione nel 1880, ad opera del secondo governo presieduto da Benedetto Cairoli e con Agostino Magliani come ministro delle Finanze, fu definitivamente abolita nel 1884 dal governo guidato nuovamente da Depretis.
 
Metodologia di calcolo della tassa 
All’interno di ogni mulino veniva applicato un contatore meccanico che conteggiava i giri effettuati dalla ruota macinatrice. La tassa era così dovuta in proporzione al numero di questi giri, che, secondo i legislatori, dovevano corrispondere alla quantità di cereale macinata.
Ogni mugnaio era quindi tenuto a versare la tassa all’erario, sia con riferimento alla lettura del contatore, che, in mancanza di questo, sulla base della macinazione presunta. Per via di questo meccanismo fiscale il mugnaio stesso rivestiva, suo malgrado, il ruolo di esattore, essendo tenuto a richiedere ad ogni avventore del mulino la corresponsione della tassa calcolata in proporzione al peso del cereale che veniva portato alla macinazione.
La misura della tassa variava a seconda del tipo di cereale, ed era commisurata a ogni quintale macinato:
Castagne – Tassa di cinquanta centesimi per ogni quintale macinato
Segale – Tassa di una lira per ogni quintale macinato
Granoturco – Tassa di una lira per ogni quintale macinato
Avena – Tassa di una lira e venti centesimi per ogni quintale macinato
Grano – Tassa di due lire per ogni quintale macinato
La tassa sul macinato era dovuta anche sull’importazione di cereali dall’estero, nella forma di una sovrattassa del 20%, che si sovrapponeva ai dazi doganali già normalmente applicati.
 
Effetti 
Come effetto più diretto, la tassa sul macinato causò un forte incremento del prezzo del pane e, in generale, dei derivati del grano e degli altri cereali, prezzo che non scese dopo l’abrogazione della tassa.
Se da un lato la nuova tassa contribuì, insieme all’Imposta di ricchezza mobile, al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 1876, dall’altro diffuse il malcontento nelle classi sociali più povere, per le quali i derivati del grano rappresentavano il principale, se non unico, alimento e andava contro la tradizionale politica annonaria di favorire prezzi contenuti per i cereali.
Un’altra importante conseguenza del provvedimento fu la progressiva chiusura di gran parte dei piccoli mulini non in grado di munirsi dei necessari meccanismi di misura, necessari per determinare l’ammontare dell’ imposta da pagare, a vantaggio di quelli più importanti, i quali, riuscendo a dichiarare meno di quanto macinassero e grazie all’economia di scala, potevano vendere i propri prodotti a un prezzo inferiore. [2]
A seguito dell’introduzione della tassa scoppiarono in tutta Italia violente rivolte, che furono represse duramente, a volte nel sangue.

Perché poi, alla fine, nessuno inventa niente. A volte basta semplicemente guardare indietro per capire determinate cose. Ma la storia è così noiosa da studiare…..


Giuseppe per la storia…. magistra vitae.

#586

 

Google Doodle – 01012012

Google – Doodle del giorno 01 Gennaio 2012


Google augura buon Capodanno  - 2012

 

 

Google Doodle - Buon anno 2012

Google Doodle – Buon capodanno 2012
 

Giuseppe per Google

#585

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