Befana 2012

Befana SpaventataBuona Befana a tutti

Separatore arancione

Befana Stanca Befana Stanca

LA LEGGENDA DELLA BEFANA Un giorno, i Re Magi partirono carichi di doni (oro, incenso e mirra) per Gesù Bambino. Attraversarono molti paesi guidati da una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro. Ci fu solamente una vecchietta che in un primo tempo voleva andare, ma all’ultimo minuto cambiò idea, rifiutandosi di seguirli. Il giorno dopo, pentita, cercò di raggiungere i Re Magi, che però erano già troppo lontani. Per questo la vecchina non vide Gesù Bambino, né quella volta né mai. Da allora ella, nella notte fra il cinque e il sei Gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini buoni i doni che non ha dato a Gesù. 

DOVE E QUANDO E’ NATA LA BEFANA

Non si sa in quale città o regione italiana sia “nata” la Befana, ma di essa si è incominciato a parlare nel milleduecento. Da allora, questa festa è diventata una delle più importanti e attese dai bambini. La Befana è una vecchietta brutta e arcigna che intimorisce i bambini e nello stesso tempo è una vecchietta di buon cuore che porta doni ai bambini buoni. Forse, la vecchietta rappresenta l’anno vecchio che, dopo le feste del periodo natalizio, se ne va lasciando dei doni. A questo proposito esiste ancora un detto: ”L’Epifania tutte le feste porta via”.

Separatore arancione

PERCHE’ SI CHIAMA BEFANA  Il suo nome deriva da Epifania, trasformato poi in “Beffania” per ricordare la “Strega di Beffania” che volava sui tetti delle case in quella notte. Col passare del tempo perse le lettere “f” ed “i” e diventò Befana.

Separatore arancione

Befana Sexy Befana Sexy

LA BEFANA AL TEMPO DEI NONNI Al tempo dei nostri nonni nelle case si aspettava la Befana appendendo al camino una calza di lana fatta a mano con i ferri dalle mamme o dalle nonne. Essi, da piccoli, credevano molto alla Befana; le scrivevano una lettera esprimendo i loro desideri che, per lo più, non venivano esauditi perché c’era molta povertà. Quando arrivavano i doni della Befana, tutti i bambini erano molto contenti perché era l’unica festa in cui ricevevano dolciumi.

Nella calza i bambini trovavano poca roba: qualche mandarino, caramelle di orzo fatte in casa, castagne, noci e lupini; essi sapevano che dovevano essere buoni almeno due mesi prima della festività, altrimenti avrebbero ricevuto carbone, cenere, cipolla, aglio e carote.

Nella calza non si trovavano giocattoli, se non bamboline di stoffa cucite dalle mamme o dalle nonne. Non si preparavano piatti particolari in quel giorno, ma in alcune famiglie ci si riuniva per mangiare castagne, noci e frittelle. In occasione di questa festa, in alcuni paesi venivano dati dei buoni alle famiglie più bisognose per prendere le cose più necessarie, come pane, pasta, zucchero,…

Richiesta a furor di popolo, dopo qualche anno di ingiusto esilio, la ricorrenza della Befana ritorna il 6 gennaio a mettere fine al ciclo dei dodici giorni successivi al Natale. Nella più pura tradizione popolare Italiana la befana, scende nelle case attraverso le cappe dei camini, che simbolicamente raffigurano un punto di comunicazione tra la terra e il cielo e distribuisce due tipi di doni: quelli buoni che sono il presagio di buone novità della

Befana al lavoro Befana al lavoro

stagione che verrà e il carbone, che, invece, è il residuo del passato. ”La Befana ha portato un po’ di carbone perché siete stati un po’ cattivi , però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni”: erano queste le frasi che accompagnavano la mattina l’apertura delle calze dove, immancabilmente tra dolci, e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche cipolle, castagne, patate, mele, noci, noccioli e altri prodotti della terra.

Nella Befana si possono trovare, dunque, i presagi delle buone novità della primavera, la stagione da tutti attesa. Essi sono simboleggiati dai doni infilati nella calza di lana (un indumento, non scelto a caso, e, peraltro, fondamentale, nelle campagne, per affrontare il cammino e il lavoro dell’anno nuovo)

Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord. In tale culto, molti, rintracciano il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura. Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata custode del focolare, luogo sacro della casa. E non è un caso se si serve, proprio dei camini, per introdurre l’ allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.


Giuseppe epifanico

#590

 

Add a comment »9 comments to this article

  1. nonostante i miei figli siano grandi, 20 e 13 anni, c’è ancora molta attesa della befana. Appendono sul caminetto le loro calze vuote che io alla notte con attenzione cerco di riempire facendo loro anche qualche scherzetto.
    Entro piano anche nelle loro camere e poso delle caramelle sotto il cuscino, quasi quasi credono ancora che sia passata la vecchina.
    Fino a qualche anno fa Irene mi faceva ripulire il camino dalle braci per non bruciare la Befana che avrebbe dovuto scendere dal camino.
    Ricordo da piccolina quando la befana mi portò due bamboline, Carolina e Mariolina perchè ero stata tanto buona, che feci sposare con ruggero cacciatore tremendo e pierotte.
    Un bel film sulla befana è:”La freccia azzurra” con la colonna sonora di Paolo Conte e la voce di Dario Fo che interpretava Scarafone, un cattivo titolare di un negozio di giocattoli.
    In questo film la Befana si ammala, le viene un grosso raffreddore e così i giocattoli si arrangiano e durante la notte raggiungono i bambini poveri.
    Scusa Giuseppe, ma hai postato un argomento che mi fa pensare e ricordare molte cose.

    Rispondi

  2. Grazie, la befana ti saluta…cioè io.
    In tutte le famiglie c’è sempre una Befana, in questa sono io.
    Ciao.

    Rispondi

  3. Ciao, anche a casa mia la befana sono io, e chi altrimenti?
    Ricordi di tempo addietro travestimenti da befana per i nostri ragazzi di scuola , ragazzi di 15+ anni mica bambini dell’asilo, che si divertivano (credo, anzi sono sicura), carnevalate da befana, befana alle scuole elementari. Adesso che ci penso, non sono la befana solo a casa mia!A presto

    Rispondi

  4. @ Alessandra – E sempre un piacere leggere quello che scrivi sui vari argomenti e devo dire che sulla befana sei molto ferrata, forse perché vivi la cosa in maniera molto intensa con i tuoi figli. Bah io sono contro i materialisti che vogliono subito avvertire i bambini dell’inesistenza di Babbo Natale e della Befana, per me un è vero crimine. Io ci crederei anche adesso :)
    Ciao Ale.

    Rispondi

  5. @ Penelope – Ah ah scommetto che sei una Befana come la seconda immagine del post ;)
    Ciao Penelope.

    Rispondi

  6. @ Ladybeetle – beh ricordo anche un carnevale dove tu eri vestita da Befana/Strega: perfetta. :) Nel senso come travestimento ;)
    Ciao ci vediamo domani.

    Rispondi

  7. Grazie per la considerazione…ma mi sembra troppo…preferisco quella tradizionale (magari per altre occasioni….)
    Un abbraccio (remember?)

    Rispondi

  8. Dimenticavo! Se ritrovo la foto ti mostro che tipo di strega potrei essere. Da Befana mi sono vestita ma non ho la foto.

    Rispondi

  9. @ Penelope – Un abbraccio anche a te… ricordo!
    Allora aspetto la foto ;)
    Ciao

    Rispondi

*

Copyright © All Rights Reserved · Green Hope Theme by Sivan & schiy · Proudly powered by WordPress