Andrea Camilleri – L’intermittenza

Volto enigma

Andrea Camilleri – L’intermittenza

 

 libri

Andrea Camilleri - L'intermittenzaUna grande azienda, la Manuelli, che sostiene l’economia del Paese e dà lavoro a migliaia di operai. Il suo presidente, vecchio padre della rinascita industriale italiana. Il figlio di lui, inetto e velleitario. Il direttore del personale, abile e cinico. E il direttore generale, il solo a non mostrare cedimenti: Mauro De Blasi. Su questa realtà si allunga l’ombra della crisi: e allora bisogna tagliare e cassintegrare, trattare con ministri e sottosegretari, fronteggiare sindacalisti e occupazioni. Ma la Manuelli tiene botta, anzi, fiuta l’affare: si tratta dell’azienda Birolli, il cui proprietario è assillato dai creditori e pronto a svendere tutto pur di salvarsi. Un solo bene nemmeno il curatore fallimentare potrebbe togliergli: la nipote Licia, superbo esemplare di femmina determinata, intelligente e sensuale. Ancora una volta Mauro De Blasi si dimostra più furbo di tutti anche se c’è qualcosa, uno strano fenomeno, che inizia a manifestarsi con inquietante frequenza nelle sue giornate: l’intermittenza. Un thriller finanziario spietato, un dramma che ha il passo implacabile che Camilleri ci ha già mostrato in “Un sabato, con gli amici”, quando i suoi personaggi appaiono scolpiti con scabra efficacia, quasi con crudeltà, rastremati attorno alle pure motivazioni del loro agire: l’odio, il desiderio, la vendetta, il potere.

Tratto da IBS


Libro scritto completamente in italiano a differenza del suo solito “gramelot” siculo-italiano. Sembra di sfogliare la stampa quotidiana, ovviamente non quella di regime, asservita al più bieco servilismo che si ricordi a memoria d’uomo. Come al solito a condurre il gioco è la solita élite che detiene i famosi poteri forti: comunicazione, economia, istruzione e religione. La finanza, colpevole dell’ormai celeberrima “crisi”, spadroneggia impunita. Gli squali dell’economia navigano in acque melmose impunemente. Il potere politico e religioso ovviamente tengono bordone. Non mancano le figure femminili, molto attuali. Moglie decerebrate, bellissime, dalle cosce lunghe più del loro cervello (profetiche le frasi del nostro premier quando paragona la bellezza con l’intelligenza delle donne della classe politica avversa). Segretarie vittime dell’ormone e della decadenza neuronale, un vero cliché.  Donne rampanti in carriera che ovviamente usano la loro bellezza e più ancora il loro corpo come strumento per il raggiungimento del successo.
I soliti lavoratori sfigati, che salgono, inutilmente, sui tetti delle loro fabbriche per evitare una delocalizzazione sempre più inevitabile ma solo per gli appetiti e l’ingordigia di una classe imprenditoriale che ha dismesso l’etica e la morale come i suoi capannoni ormai obsoleti.
Le solite trame di potere che oramai conosciamo da decenni. La buonanima di Cossiga dava anche lezioni agli epigoni ministri degli interni su come organizzare e infiltrare nelle sacrosante rivendicazioni agenti statali.
Insomma la solita politica del “facimm ammuina” della nostra classe politica che affonda le sue origini più che nella corte Sabauda in quella di Franceschiello.
Bel libro, vale davvero la pena di leggerlo per farsi un’idea del costume dell’attuale italietta.
E ancora non era arrivato il tempo del “bunga bunga”…. (sic!)
Colpo di scena nelle ultime 3 righe del libro che ovviamente non vi svelo.  Ma allora Dio esiste!

horsefly


Giuseppe per la lettura.

#284

 

Paolo Giordano – La solitudine dei numeri primi

La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano

La solitudine dei numeri primi

Paolo Giordano

 

 La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano

Il romanzo racconta la storia di due persone, entrambe torinesi, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, le cui vite vengono gravemente segnate da vicende accadute nella loro infanzia. Sebbene Torino non sia mai menzionata in modo esplicito, vengono fatti riferimenti alla chiesa della Gran Madre, dove si svolge il matrimonio di Viola Bai, ed alla basilica di Superga.

Alice viene presentata come una bambina di sette anni che pur odiando la scuola di sci e non mostrando alcuna attitudine particolare per questo sport, viene costretta a frequentarne un corso dal padre, che nutre grandi aspettative nei suoi confronti. Una mattina, Alice si separa dal resto del gruppo e, nel tentativo di tornare a valle, finisce in un dirupo rimanendo gravemente ferita. La ragazza rimarrà zoppa per il resto della vita.

Mattia è un bambino dotato ed intelligentissimo, al contrario della gemella Michela che invece è affetta da una forma di ritardo mentale. Isolato dal resto dei coetanei per via della sua “scomoda” sorella, Mattia vive la propria infanzia in solitudine. Poi, un giorno, per poter partecipare alla festa di compleanno di un compagno di classe, lascia la sorella in un parco, pensando di andarla a riprendere più tardi. Ma al suo ritorno Michela è scomparsa, probabilmente annegata in un fiume vicino.

Questi avvenimenti segnano profondamente la vita dei due ragazzi. Il racconto si sposta nel periodo della loro adolescenza: Alice soffre di anoressia ed è snobbata dai ragazzi per la zoppia. Con una vita sociale pressoché nulla, Alice attira l’attenzione di Viola Bai, compagna di classe molto popolare, che decide di ammetterla nel proprio giro di amicizie. Grazie all’incoraggiamento di Viola, Alice conosce Mattia. Quest’ultimo è un ragazzo problematico: non ha alcun interesse nelle interazioni sociali e ha una malsana attitudine all’autolesionismo.

Alice e Mattia stringono un’amicizia particolare: ognuno svolge la propria esistenza autonomamente, ma ogni volta tornano a cercarsi. Continuano a frequentarsi anche dopo il liceo, quando Mattia si iscrive a matematica e Alice sviluppa la propria passione per la fotografia. Nel frattempo, Fernanda, la madre di Alice, si ammala di un tumore e viene fatta ricoverare in ospedale. Lì, Alice conoscerà Fabio Rovelli, un giovane medico. Mattia intanto consegue la laurea ed ottiene un prestigioso posto di lavoro in Scandinavia, che non sa se accettare. In questo periodo della sua vita, Mattia racconta per la prima volta ad Alice la storia di Michela, e per la prima volta i due ragazzi si scambieranno un bacio. Ciò nonostante un litigio fra Alice e Mattia convince il ragazzo a partire. Alla fine Fernanda muore ed Alice sposa Fabio, mentre Mattia vive in Scandinavia in solitudine.

Il matrimonio tra Fabio ed Alice declina lentamente: Fabio infatti vuole un figlio da Alice, ma lei, non avendo più le mestruazioni da anni per via dell’anoressia, non può restare incinta. La coppia si separa e Alice cade in depressione. Nel frattempo Mattia esercita in Scandinavia la professione di insegnante di topologia algebrica e conosce un collega, Alberto, anch’esso italiano. I due fanno un’importante scoperta che riguarda l’algebra e vanno a festeggiare a casa di Alberto. Lì, Mattia conosce una donna, Nadia, amica del collega, con cui passerà una notte di sesso. Alice decide di tornare in ospedale a chiarire il rapporto con Fabio, però vede una ragazza che somiglia molto a Mattia, e che ad Alice fa tornare in mente Michela, la gemella scomparsa. Nonostante non sia sicura di quanto ha visto, Alice decide di avvisare Mattia.

Mattia, pur non sapendo di cosa si tratti, accorre all’invito di Alice di raggiungerla e torna in Italia. Alice non trova il coraggio di raccontare a Mattia ciò che credeva di aver visto, ma i due amici passano un pomeriggio insieme e approfittando di un momento, la ragazza lo bacia, scoprendo così di essere ancora innamorata di lui. Nonostante ciò non riescono a superare il muro di solitudine che li separa, e Mattia ripartirà senza che il loro rapporto abbia avuto alcuno sviluppo.

I due ragazzi sono infatti paragonati a due numeri primi gemelli (i numeri primi che differiscono tra loro di due): accomunati dalle stesse particolarità, attratti l’uno verso l’altra, non riescono mai ad unirsi, separati da un solo invalicabile ostacolo.

Tratto da Wikipedia 


Ho appena finito di leggere il libro, dentro di me è rimasto un senso d’incompiuto. Sono di quelli che odiano i lieto fine nei romanzi o nei film, stavolta però mi è mancato. Come avrei voluto che Alice ritrovasse Michela e liberasse Mattia dai demoni che lo affliggono. Però la vita è così e non sempre c’è il lieto fine.  Ho compreso fino in fondo la solitudine di Mattia, liberarsi dei fantasmi dell’infanzia è davvero impossibile se sono di quelle dimensioni. Alice è un personaggio più complesso, come tutte le donne in genere. Il trauma che ha vissuto spiega, ma solo in parte il suo atteggiamento. Potrebbe, se solo lo volesse realmente, essere finalmente felice ma non ne ha il coraggio o meglio secondo me è preda di una pigrizia dell’anima che la tiene calda nel suo bozzolo di sofferenze. Non aggiungo altro, vi lascio alla lettura di questo libro che vi consiglio, si legge tutto d’un fiato e alla fine dentro rimangono forti emozioni. Emozioni che variano sicuramente da lettore a lettore ma di sicuro vale la pena di leggerlo. 


Giuseppe per i numeri primi gemelli

#258

Acciaio – Silvia Avallone

Acciaio - Silvia Avallone

Acciaio – Silvia Avallone

 

 Acciaio - Silvia Avallone

Acciaio - Silvia Avallone

Anna e Francesca, “tredici anni quasi quattordici”, vivono nei casermoni di cemento costruiti negli anni Settantadalla Lucchini S.p.a., la grande acciaieria che ancora oggi dà pane e disperazione a tutta Piombino. Anna e Francesca, la mora e la bionda, sono bellissime e irriverenti, e soprattutto sono inseparabili. Ma quando Anna scopre l’amore e il sesso con Mattia, qualcosa si rompe tra le due, che verranno risucchiate nelle loro storie private, sole davanti a genitori buoni a nulla o assenti o violenti, e si riabbracceranno solo quando la vita le sottoporrà alle prove più crudeli. Nel suo sorprendente romanzo d’esordio, Silvia Avallone racconta una periferia che non sembra avere rappresentazione pubblica, un’Italia alla ricerca di un’identità e di un futuro che paiono orizzonti lontanissimi, irraggiungibili come l’isola d’Elba, bellissima e a poche miglia di mare: un paradiso a portata di mano che resta però inaccessibile.

La Feltrinelli


Giuseppe…. working in progress

#224


Fabio Volo – Esco a fare due passi

Volto enigma

Esco a fare due passi – Fabio Volo

 

 Libri

Esco a fare due passi - Fabio VoloQuando ho fatto l’amore con lei la prima volta pensavo di impazzire credevo che il mio cuore non potesse reggere tanta emozione facevo fatica a respirare. Il profumo della sua pelle era stato creato per me: era una droga, e da quel momento avevo bisogno almeno di una dose giornaliera per stare bene. Un profumo che annusi e dici: Casa.

(Esco a fare due passi. –  F. Volo)


Fabio Volo….. è nato il 23 giugno 1972, qualche “ora” dopo di me, ma lo stesso giorno del mese. Sarà un caso, ma dopo aver letto i suoi libri ho pensato: “Lui scrive quello che io penso”.  Empatia, zodiaco, affinità elettive, alea? Boh non lo so so!!!!!!!


Giuseppe per l’universo parellelo.

#169

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