Antonello Venditti – Notte prima degli esami

Notte prima degli esami

Antonello Venditti - Notte prima degli esami

Reloaded 2015 

Lavagna - scuola - giustificazione - alunni - professore
 

E’ arrivata finalmente. In bocca al lupo a tutti.


Giuseppe per l’esame di maturità

#344

 

Notte prima degli esami

Antonello Venditti - Notte prima degli esami  Reloaded 2011

Antonello Venditti - Notte prima degli esami

Reloaded 2011

Antonello Venditti - Notte prima degli esami  Reloaded 2011


E’ arrivata finalmente. In bocca al lupo a tutti.


Giuseppe per l’esame di maturità

#343

Insegnare…..

Essere docenti - studenti

Essere docenti

 Essere docenti - lavagna

 “Educare  non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco”   (William B. Yeats “Educare  non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco”   (William B. Yeats)



Grisu pompiereHo trovato questa citazione nel blog di Laeura e mi è piaciuta molto. Sarà che, come insegnante, vivo un profondo periodo di crisi. Mi sento incompleto. inadeguato al ruolo. Non mi riconosco più nella mia funzione, vorrei essere un piromane invece mi trovo ad essere un “badante”. Vorrei essere usato per trasmettere qualcosa (cultura mi sembra troppo) e invece devo solo motivare, inascoltato. Tutto quello in cui credo è difficilmente apprezzato dai miei allievi. Ho messo la cultura sempre al primo posto, forse perché ne ho una fame atavica, ma oramai non è più un valore fondante, ci sono altre strade, scorciatoie più comode da percorrere. Spero proprio di sbagliarmi, spero di svegliarmi in un altro mondo, più giusto, più curioso…….

horsefly


 

Giuseppe disilluso

#310

 

Scuola pubblica o privata?

Piero Calamandrei, 1950: Una profezia agghiacciante sulla scuola pubblica

Piero Calamandrei, 1950: 

Una profezia agghiacciante sulla scuola pubblica

 Piero Calamandrei, 1950: Una profezia agghiacciante sulla scuola pubblica
Quando la scuola pubblica è cosa forte e sicura, allora, ma allora soltanto, la scuola privata non è pericolosa. Allora, ma allora soltanto, la scuola privata può essere un bene. Può essere un bene che forze private, iniziative pedagogiche di classi, di gruppi religiosi, di gruppi politici, di filosofie, di correnti culturali, cooperino con lo Stato ad allargare, a stimolare, e a rinnovare con varietà di tentativi la cultura. Al diritto della famiglia, che è consacrato in un altro articolo della Costituzione, nell’articolo 30, di istruire e di educare i figli, corrisponde questa opportunità che deve essere data alle famiglie di far frequentare ai loro figlioli scuole di loro gradimento e quindi di permettere la istituzione di scuole che meglio corrispondano con certe garanzie che ora vedremo alle preferenze politiche, religiose, culturali di quella famiglia. Ma rendiamoci ben conto che mentre la scuola pubblica è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza civica, la scuola privata è espressione di varietà, che può voler dire eterogeneità di correnti decentratrici, che lo Stato deve impedire che divengano correnti disgregatrici. La scuola privata, in altre parole, non è creata per questo.La scuola della Repubblica, la scuola dello Stato, non è la scuola di una filosofia, di una religione, di un partito, di una setta. Quindi, perché le scuole private sorgendo possano essere un bene e non un pericolo, occorre: 
- che lo Stato le sorvegli e le controlli e che sia neutrale, imparziale tra esse. Che non favorisca un gruppo di scuole private a danno di altre.
- che le scuole private corrispondano a certi requisiti minimi di serietà di organizzazione.
Solamente in questo modo e in altri più precisi, che tra poco dirò, si può avere il vantaggio della coesistenza della scuola pubblica con la scuola privata. La gara cioè tra le scuole statali e le private. Che si stabilisca una gara tra le scuole pubbliche e le scuole private, in modo che lo Stato da queste scuole private che sorgono, e che eventualmente possono portare idee e realizzazioni che finora nelle scuole pubbliche non c’erano, si senta stimolato a far meglio, a rendere, se mi sia permessa l’espressione, “più ottime” le proprie scuole. Stimolo dunque deve essere la scuola privata allo Stato, non motivo di abdicazione. Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime.
Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. 

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto:
- rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
- attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.
- dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!
Quest’ultimo è il metodo più pericoloso. » la fase più pericolosa di tutta l’operazione […]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito […].
Per prevedere questo pericolo, non ci voleva molta furberia. Durante la Costituente, a prevenirlo nell’art. 33 della Costituzione fu messa questa disposizione: “Enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza onere per lo Stato”. Come sapete questa formula nacque da un compromesso; e come tutte le formule nate da compromessi, offre il destro, oggi, ad interpretazioni sofistiche […]. Ma poi c’è un’altra questione che è venuta fuori, che dovrebbe permettere di raggirare la legge. Si tratta di ciò che noi giuristi chiamiamo la “frode alla legge”, che è quel quid che i clienti chiedono ai causidici di pochi scrupoli, ai quali il cliente si rivolge per sapere come può violare la legge figurando di osservarla […]. E venuta cos” fuori l’idea dell’assegno familiare, dell’assegno familiare scolastico.
Il ministro dell’Istruzione al Congresso Internazionale degli Istituti Familiari, disse: la scuola privata deve servire a “stimolare” al massimo le spese non statali per l’insegnamento, ma non bisogna escludere che anche lo Stato dia sussidi alle scuole private. Però aggiunse: pensate, se un padre vuol mandare il suo figliolo alla scuola privata, bisogna che paghi tasse. E questo padre è un cittadino che ha già pagato come contribuente la sua tassa per partecipare alla spesa che lo Stato eroga per le scuole pubbliche. Dunque questo povero padre deve pagare due volte la tassa. Allora a questo benemerito cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, per sollevarlo da questo doppio onere, si dà un assegno familiare. Chi vuol mandare un suo figlio alla scuola privata, si rivolge quindi allo Stato ed ha un sussidio, un assegno […].
Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare? » un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese. Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica.
Per portare un paragone, nel campo della giustizia si potrebbe fare un discorso simile. Voi sapete come per ottenere giustizia ci sono i giudici pubblici; peraltro i cittadini, hanno diritto di fare decidere le loro controversie anche dagli arbitri. Ma l’arbitrato costa caro, spesso costa centinaia di migliaia di lire. Eppure non è mai venuto in mente a un cittadino, che preferisca ai giudici pubblici l’arbitrato, di rivolgersi allo Stato per chiedergli un sussidio allo scopo di pagarsi gli arbitri! […]. Dunque questo giuoco degli assegni familiari sarebbe, se fosse adottato, una specie di incitamento pagato a disertare le scuole dello Stato e quindi un modo indiretto di favorire certe scuole, un premio per chi manda i figli in certe scuole private dove si fabbricano non i cittadini e neanche i credenti in una certa religione, che può essere cosa rispettabile, ma si fabbricano gli elettori di un certo partito“.

Piero Calamandrei, 1950


Giuseppe per la scuola

#285

DJ Luchetta & Yanelis – In The Ligh

DJ Luchetta & Yanelis - In The Ligh

DJ Luchetta & Yanelis – In The Ligh

 DJ Luchetta & Yanelis - In The Ligh

 


Caro Luca (Luchetta DJ) sei fantastico!!! Sono proprio orgoglioso di averti avuto come alunno, perchè sei tu che hai insegnato a me una cosa importantissima: il coraggio. In bocca al lupo per la tua attività, sei già famoso ma ti auguro di diventare celeberrimo!!!

Il tuo ex-prof.


Giuseppe per i giovani DJ

#263

Buon anno scolastico a tutti!

Alunno sorpreso

La scuola ti indica la via, come percorrerla spetta a te.


Vignette scuola

Povero piccolo, adesso viene il bello!!!


Vignette scuola

La scuola specchio dei tempi!


Alunni cinesi annoiati

Un paio di miei alunni durante le miei spiegazioni 


Vignette scuola

La difesa personale del prof: la fuga!!


La scuola ti indica la via, come percorrerla spetta a te.


Giuseppe per la scuola, con simpatia.

#260

 

Buon anno scolastico a tutti!

scolaro sorpreso

La scuola ti indica la via, come percorrerla spetta a te.


Vignetta scuola

Povero piccolo, adesso viene il bello!!!


Vignette scuola

La scuola specchio dei tempi!


bambini annoiati

Un paio di miei alunni durante le miei spiegazioni 


Vignetta scuola

La difesa personale del prof: la fuga!!


La scuola ti indica la via, come percorrerla spetta a te.


Giuseppe per la scuola, con simpatia.

#259

 

Gentile prof

Le giustificazioni più creative

La giustificazione corre sul filo….

Lavagna - scuola - giustificazione - alunni - professore

Prego, giustificare mia figlia che ieri, non essendo venuta a scuola, è rimasta a casa. [Anche la tautologia ha le sue regole]

Mio figlio è rimasto assente a causa di gravi motivi condominiali. [Ci sarà stata una rivolta per le spese condominiali, a volte danno forti dolori addominali]

Mio figlio ieri è rimasto a casa per acuto attacco di pigrizia. [Ah l'accidia, è un peccato capitale però]

Giustifico l’assenza di mio figlio a causa della morte del papà. [Firmato dal padre del ragazzo. Si pensa che il defunto fosse il nonno, a meno che non si tratti di un caso di spiritismo.]

Gentile prof. chiedo di giustificare l’assenza di mio figlio poiché è rimasto bloccato al bagno a causa di uno sconvolgente problema intestinale. [E' vero nella dichiarazione dei redditi ci sono 1000 euro di detrazione per Imodium]

Giustifico l’assenza di mio figlio per banale tonsillite, curata dal Dr. House. [Avendo i mezzi meglio nn fidarsi della sanità italiana]

Mia figlia H. F. non ha potuto studiare in quanto ha dovuto aiutare  Sasuke a sconfiggere il fratello Itachi Uchiha. Cordiali saluti. [Ma gli acidi lisergici non erano passati di moda con gli anni 70?]

La prego di giustificare l’assenza di ieri di mio figlio perché ha avuto la diarrea sciolta. [Pensa se fosse stato un pacchetto intero!]

Mio figlio non ha potuto fare i compiti perché ha avuto problemi a riprendersi dallo shock subito a causa dell’eliminazione del suo beniamino da Amici. [Conosco lo stato d'animo a me è successo lo stesso quando è morta madre Teresa di Calcutta]

Per motivi strettamente segreti mia figlia non ha potuto svolgere i compiti. [Questione d'intelligence intelligente, alunna con licenza di bruciare]

Giustifico l’entrata posticipata di mio figlio causa ricerca delle sfere del drago (incompiuta). [Gli hobbit quel giorno erano in sciopero]

Mio figlio è rimasto assente dalle lezioni la settimana scorsa per partecipare alla caccia alla volpe. [Sicuramente dei nobili inglesi, Honi soit qui mal y pense]

Prego di voler giustificare mio figlio M. per tutte le assenze effettuate al sabato mattina. Purtroppo io ingenuamente gli ho creduto quando mi ha detto che nella nuova scuola al sabato non c’era lezione. Mi dispiace sinceramente. [Ingenuità adulta, e poi ci lamentiamo dei figli?]

Mio figlio non ha potuto frequentare la scula in questi giorni per il trapasso di un parente. [Una situazione risolta e vecchia, il famoso trapassato remoto]

Mia figlia non è potuta venire a scuola causa malattia di terzo tipo. [Un incontro ravvicinato con l'accidia]

Io sottoscritto S., genitore dell’alunna G., chiedo alla Signoria Vostra di giustificare mia figlia per non aver studiato, in quanto afferma che il tedesco non le servirà mai nella vita, e inoltre le fa schifo, ed io sono d’accordo con lei. [Le sane tradizioni famigliare perchè interromperle?]

Mia figlia Giulia è rimasta assente dalle lezioni per demotivazione e leggera depressione indotta dall’ormai ex-fidanzato. [Ah l'amore, devastante anche per la propria cultura personale]

Andrea G. è rimasto assente il 10, 11 e 12 ottobre per morte e risorgimento della zia. [Che sia la zia di Gesù? una nuova messia? un miracolo?]

La prego di perdonare il ritardo di mio figlio. Vorrei spiegarle il motivo ma per la privacy non posso. [Sarebbe d'accordo anche Rodotà (Garante per la privacy)]

Prego voler giustificare l’assenza del giorno X/X/XX per motivi di tappa al Gods of Metal. 

Il sottoscritto chiede di voler accordare al proprio figlio alunno della classe 4 sez. A il permesso di entrare a scuola alle ore 09.00 di domani per missione speciale. [Parente della ragazza di prima, tutti agenti speciali gli alunni]

Mio figlio A. non è potuto venire a scuola per maltempo e malumore. [Ci sono dei giorni e delle lune, come direbbe  Claude Lelouch]

Prego voler giustificare l’assenza di mio figlio D. del giorno X/X/XX per motivi a noi sconosciuti. [Ve lo avevo detto è pieno di agenti segreti...]

Gentile professore, la prego di voler giustificare mio figlio dal non aver studiato perché non aveva capito niente della sua spiegazione. [Beh in qualche caso la giustificazione può essere anche.... giustificabile.. ah ah ah ah]

Le chiedo gentilmente con questa mia di giustificare mio figlio dalle interrogazioni odierne. La motivazione non mi viene, ma so che capirà ugualmente. Cordialmente, F. A. [Insegnanti empatici cercasi]

Gentile professore, spero voglia giustificare mio figlio dalle interrogazioni odierne, per indisposizione. 

La invito poi a pranzo da noi in un giorno a sua scelta. [Beh a me sembra che possa andare, do ut des]


Mio figlio è rimasto a casa gli ultimi due giorni, su consiglio del medico, per aerofagia. [Tira una brutta aria...]

Causa forti venti contrari, mio figlio non è potuto venire a scuola ieri. [Di sicuro abitano a Trieste... si va a scuola Bora permettendo]

Mi scusi ma sono costretta a dire che mio figlio è indisposto anche quest’oggi. La prego di non credergli. [Genitore sotto scacco....]

Tratto da comix


Le giustificazioni sono tratte dal sito Comix [Il commento tra parentesi quadre è mio]. Non aggiungo altro…. ho detto tutto.

horsefly


Giuseppe per la scuola

#255

Regole di buona scrittura

Grammatica italiana

Repetita iuvant 

(a proposito di citazioni e frasi fatte)

 

Grammatica italiana
Carta penna e calamaio Carta penna e calamaio

01) I verbi avrebbero da essere corretti
02) Le preposizioni non sono parole da concludere una frase con
03) E non iniziate mai una frase con una congiunzione
04) Evitate le metafore, sono come i cavoli a merenda
05) Inoltre, troppe precisazioni, a volte, possono anche, eventualmente, appesantire il discorso
06) Le indicazioni tra parentesi (per quanto rilevanti) sono (quasi sempre) inutili
07) Siate press’a poco precisi
08) Attenti alle ripetizioni, le ripetizioni vanno sempre evitate
09) Non lasciate mai le frasi in sospeso perché non
10) Evitate sempre l’uso di termini stranieri, soprattutto sul Web
11) Siate sintetici: cercate di evitare di cadere nell’errore di abbondare nell’utilizzo di vocaboli tronfi ed espressioni ridondanti, ovvero in tautologismi generalmente destinati a rivelarsi superflui
12) Evitate le abbreviaz. incomprens.
13) Mai frasi senza verbi.
14) I confronti vanno evitati come i cliché
15) Evitate le virgole, che, non, sono necessarie
16) Non usare paroloni a sproposito: far ciò è come commettere un genocidio
17) Imparate qual’e’ il posto giusto in cui mettere l’apostrofo
19) “Non usate citazioni”, come diceva il mio professore
20) Evitate il turpiloquio, soprattutto se non serve ad un cazzo
21) C’e’ veramente bisogno delle domande retoriche?
22) Come vi avranno già detto centinaia di milioni di miliardi di volte, non esagerate
23) Solitamente, non bisogna mai generalizzare


Mamma mia, leggendo queste regole “mi sono venuti i sudori freddi” 


Giuseppe per la grammatica, la sintassi, la consecutio….

#254

Regole di buona scrittura

Grammatica italiana - Repetita iuvant

Repetita iuvant 

(a proposito di citazioni e frasi fatte)

Grammatica italiana - Repetita iuvant
Carta penna e calamaio Carta penna e calamaio

01) I verbi avrebbero da essere corretti 02) Le preposizioni non sono parole da concludere una frase con 03) E non iniziate mai una frase con una congiunzione 04) Evitate le metafore, sono come i cavoli a merenda 05) Inoltre, troppe precisazioni, a volte, possono anche, eventualmente, appesantire il discorso 06) Le indicazioni tra parentesi (per quanto rilevanti) sono (quasi sempre) inutili 07) Siate press’a poco precisi 08) Attenti alle ripetizioni, le ripetizioni vanno sempre evitate 09) Non lasciate mai le frasi in sospeso perché non 10) Evitate sempre l’uso di termini stranieri, soprattutto sul Web 11) Siate sintetici: cercate di evitare di cadere nell’errore di abbondare nell’utilizzo di vocaboli tronfi ed espressioni ridondanti, ovvero in tautologismi generalmente destinati a rivelarsi superflui 12) Evitate le abbreviaz. incomprens. 13) Mai frasi senza verbi. 14) I confronti vanno evitati come i cliché 15) Evitate le virgole, che, non, sono necessarie 16) Non usare paroloni a sproposito: far ciò è come commettere un genocidio 17) Imparate qual’e’ il posto giusto in cui mettere l’apostrofo 19) “Non usate citazioni”, come diceva il mio professore 20) Evitate il turpiloquio, soprattutto se non serve ad un cazzo 21) C’e’ veramente bisogno delle domande retoriche? 22) Come vi avranno già detto centinaia di milioni di miliardi di volte, non esagerate 23) Solitamente, non bisogna mai generalizzare


Mamma mia, leggendo queste regole “mi sono venuti i sudori freddi” 


Giuseppe per la grammatica, la sintassi, la consecutio….

#252

 

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