Devi andartene

Silvio Berlusconi - Vignetta

Devi andartene – In nome di Dio, devi andartene


 Dunque, se manterrà la promessa, B. si dimetterà stasera. Del resto non sono stati gli italiani a cacciarlo (tantomeno Bersani), ma la Bce, l’Ue, l’asse Merkel-Sarkozy, i mercati e la stampa estera. Fosse stato per la classe dirigente italiota, ce lo saremmo tenuto altri vent’anni… dal blog di Marco Travaglio



«Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”. »
Questo declamava il Sommo Poeta e sempre parafrasando Lui aggiungo ….
che la dritta via, abbiam smarrito, da almeno 20 anni……


Giuseppe, in nome di Dio

#519

 

Della vita, della morte e di qualche altra piccola sciocchezza

Della vita, della morte, della libertà e di qualche altra piccola sciocchezza.....

Della vita, della morte, della libertà e di qualche altra piccola sciocchezza…..

 Della vita, della morte, della libertà e di qualche altra piccola sciocchezza.....

“Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra”.

SANDRO PERTINI


Non posso che essere d’accordo con questo pensiero del grande, immenso Sandro Pertini. La morte, la Grande Falce, la Livellatrice è uguale per tutti. Bisogna giudicare gli atti che si fanno in vita, dopo è solo un tempo passato, un tempo morto.

horsefly


Giuseppe per la morte che è una livella!

#501

La crisi dei mercati (asini)

Asino
LA CRISI DEGLI ASINI 


(Piccola storia per capire cosa sta succedendo in Grecia … e anche da noi)
Economia
Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto.
I contadini erano effettivamente un po’ sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua. L’uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali. Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio.
Il giorno dopo, affidò al suo socio la mandria che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l’ordine di vendere le bestie 400 € l’una.
Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si indebitarono con la banca.
Come era prevedibile, i due uomini d’affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli. Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i prestiti. Il corso dell’asino era crollato.
EconomiaGli animali furono sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere. Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune. Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore). Eppure quest’ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti.
Tasche vuote BerlusconiVedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l’aiuto dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia. Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade, per la sanità … Venne innalzata l’età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate.
Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini.
Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte.
Tasche vuoteNoi li chiamiamo fratelli Mercato. Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente. Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti del villaggio.
E voi, cosa fareste al posto loro? Che cosa farete? Se questa storia vi ricorda qualcosa, ritroviamoci tutti nelle strade delle nostre città e dei nostri villaggi Sabato 15 ottobre 2011 (Giornata internazionale degli indignati) … e fate circolare questa storiella….

(Tradotto dal testo originale francese)


Giuseppe per la libertà di mercato, nel senso di liberarsene.

#487

Annarella: una nonna, un mito!

All'improvviso spunta una vecchietta: grande Annarella!!

All’improvviso spunta una vecchietta: grande Annarella!!

 

 All'improvviso spunta una vecchietta: grande Annarella!!

AUGURI A TUTTI I NONNI DEL MONDO, ANCHE A QUELLI CHE CI GUARDANO DALL’ALTO



Io adoro questa nonna, la voglio adottare, voglio sposarla, voglio essere adottato da lei, non ho più parole per lei. Nonna ti amo. Sei meglio di tutto il centro-sinistra messo insieme!!!!!!

horsefly


Giuseppe per la gerontofilia!!!!!!!!!!!

#471

Francobollo di Berlusconi

Francobollo Berlusconi

Francobollo di Berlusconi

Francobollo Berlusconi

Ci sono pervenute alcune lamentele da parte di alcuni cittadini per il cattivo uso del nuovo francobollo da 0,41 Euro, emesso il 10 febbraio 2002.

Si rammenta che per attaccarlo su una cartolina o busta, occorre sputare sul retro e non sul davanti.
dott. Vincenzo Chiaramella

Direzione Comunicazione Poligrafico dello Stato

Francobollo Berlusconi

Giuseppe per la filatelia

#462

 

Noi che…. gli anni 10

Noi che … gli anni 10


Noi che abbiamo vissuto ai tempi di Berlusconi.

 

Noi che abbiamo visto il Parlamento della Repubblica lavorare su 40 leggi ad personam, le vallette del “Sabato del villaggio” diventare ministre;
noi che abbiamo sentito le parole “crisi” e “debito” come unico racconto possibile dell’economia italiana;
noi che la laurea non serve a niente e “l’elettore medio ha la cultura di uno studente di seconda media, e neanche nelle prime file”;
noi che abbiamo visto uomini di governo e delle istituzioni indagati e condannati per mafia e camorra;
noi che “se un uomo a 38 anni non può pagarsi un mutuo è un fallito”; quelli che “vi dovete abituare ad avere un lavoro precario e una pensione da fame”;
noi che corruzione ci hanno dimostrato che è la regola, la compravendita un dovere;
noi che “i magistrati sono una metastasi” e “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, mandava la gente a fare la vacanza in confino”;
noi che Sandro Bondi è ministro della Cultura, e prima di lui Rutelli, e prima ancora Rocco Buttiglione;
Noi che l’anagramma di Silvio Berlusconi è “l’unico boss virile” tanto che “non ho mai pagato una donna” e Patrizia D’Addario, Noemi Letizia, Ruby Rubacuori, il bunga bunga sono soltanto “una cortesia verso le persone che ospito”;
Noi che siamo cresciuti ai tempi di Berlusconi,
che saremmo dovuti diventare tutti aspiranti tronisti, veline, genitori di figli canterini in uno show in prima serata il sabato sera;
noi che avremmo dovuto prendere ad esempio Fabrizio Corona, Costantino Vitaliano, Lele Mora, Emanuele Filiberto, Alessio Vinci;
noi che avremmo dovuto pensare che “il Grande Fratello è un’ottima occasione per fare carriera”, “se ho problemi economici sposo un miliardario”;
noi che avremmo dovuto credere che “non si fa gossip sulla vita privata dei politici” e comunque “evadere le tasse è giusto” e “la cricca, la P2, la P3, la P4 sono un’invenzione dei giornali”;
Noi che ce la saremmo dovuta bere che a quel tale avevano pagato la casa “a sua insaputa”;
noi che ci saremmo dovuti alienare, perdendoci dietro la realtà virtuale di blog, chat, forum, siti web, videogiochi;
Noi che siamo cresciuti ai tempi di Berlusconi,
invece, oggi siamo nelle piazze, in rete, nelle città, anche se qualcuno ci ha chiamato “assassini” mentre proponeva “arresti preventivi”; andiamo per strada con i nostri genitori, o con i nostri figli;
noi che rimaniamo sospesi nell’aria per dire a tutti che la ricerca è appesa a un filo;
noi che cerchiamo di entrare con la forza a Palazzo D’Orleans a Palermo, sede della Regione, simbolo del potere colluso che da anni tiene sotto scacco la Sicilia;
noi che in un mare di blog, siti di news, pagine Facebook, giornali indipendenti, proviamo a fare vera informazione, ad arginare la grancassa dell’impero mediatico del padrone;
noi che veniamo ricevuti dal Presidente della Repubblica, manco lui fosse Pertini e noi la nazionale di Bearzot;
noi che abbiamo detto subito che la ricostruzione a L’Aquila era un bluff, e il piano per togliere i rifiuti da Napoli anche;
noi che i poliziotti sono dalla nostra parte; gli automobilisti, i passanti e i lavoratori ci applaudono;
noi che nonostante tutto non ci arrendiamo, non ci adeguiamo, non smolliamo, non tacciamo, non abbassiamo né la testa né la voce, non insabbiamo, non ci “conteniamo”.
Noi cresciuti ai tempi di Berlusconi,
siamo quelli che stanno festeggiando nel modo migliore, urlando a squarciagola Democrazia! e Costituzione!,  i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia.
E anche noi, genitori ai tempi di Berlusconi, che ogni mattina devi lottare per fare capire e credere a tuo figlio che la vita non è quella che si vede in tv, che esiste una cosa chiamata dignità, che bisogna comunque studiare, andando anche oltre a ciò che ti offre la scuola, per non farti addormentare il cervello. Noi che ogni volta che nostro figlio spegne la tv e esce è una vittoria, ma soprattutto che quando l’abbiamo visto uscire per andare a manifestare, abbiamo tirato un sospiro di sollievo e abbiamo capito di non aver fallito il nostro compito!

Graziella Pierin


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Noi che … avremmo preferito passare…

#459

 

Quoziente intellettivo e voto

Partiti politici

Quoziente intellettivo e voto

 Toto Vota Antonio
Robot cameriereUn tizio entra in un bar supertecnologico per bere qualcosa. Il barista è un robot e gli chiede qual è il suo quoziente d’intelligenza: “150″è la risposta. Allora il robot gli serve un whisky di malto di 16 anni, e inizia a parlargli del riscaldamento del globo, dell’interdipendenza ambientale, di problemi di meccanica quantistica, nanotecnologie ecc…
L’uomo incuriosito decide di testare ancora il robot. Ritorna il giorno dopo ed il robot, gli domanda qual è il suo quoziente d’intelligenza: L’uomo risponde “90″. Allora il robot gli serve una birra, e inizia a parlargli di calcio, di donne, dei suoi piatti preferiti ecc.. Sempre più intrigato, il tizio ritorna ancora nel bar il giorno dopo, ed il robot gli richiede qual è il suo quoziente d’intelligenza”: Il tizio risponde “40″ Allora il robot gli serve un bicchiere di Tavernello e poi gli chiede: “Allora, si vota per Berlusconi anche stavolta, eh?   

Grazie Dio per avermi dato 41 di QI! :)  horsefly


Giuseppe per la meditazione prima del voto.

#458

 

La manipolazione secondo Chomsky

Noam Chomsky

Le 10 Strategie della

Manipolazione

DI NOAM CHOMSKY

 Filosofia Enigma

filosofia

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media. E’ molto interessante notare come ricerche fatte in maniera indipendente fra di loro possano portare agli stessi risultati finali. Per evidenziare queste analogie abbiamo applicato nel testo seguente alcuni link presi dai nostri approfondimenti su “Come si Controllano le Masse nei Paesi Democratici“.

1 - La strategia della distrazione Understanding power -  NOAM CHOMSKY

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consistenel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali.

2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione 

Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 - La strategia della gradualità 

Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 - La strategia del differire 

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini 

La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione 

Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo.Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti.

7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità 

Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori”.

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità 

Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti.

9 - Rafforzare il senso di colpa 

Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire.

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca 

Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Tratto da http://eccocosavedo.blogspot.com


Vi viene in mente niente? Avete dei déjà vu? Vi sembra che qualcuno vi stia prendendo per il cu….. ore? Meditate gente, meditate!


Giuseppe per la teoria della comunicazione

#422

Angelo Vassallo

Enigma

La morte di un eroe

5 settembre 2010 – 5 settembre 2013

Occhio che piange

“Guai a quel paese

che ha bisogno di eroi”

Bertold Brecht

Angelo Vassallo


Giù le mani dalla mia terra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

horsefly


Giuseppe per Angelo

#414

Quiz – Chi ha detto: “Vado via da questo Paese di merda”?

filosofia - Toto - Vota Antonio

Quiz per tutti

(Chi indovina vince un favoloso viaggio, soggiorno e tasse pagate [naturalmente] alle Cayman, per tutta la vita)


Chi ha pronunciato la seguente frase: 

Vado via da questo Paese di merda

Quiz per tuttiA) Un disoccupato di Pregate di Sotto (AS), che non trova un lavoro da 10 anni?

B) Un precario, laureato con 110 e lode, che lavora con un contratto a progetto sulle cellule staminali a 350 euro al mese?

C) Un cassaintegrato della Brianza, settore mobili, che dal 1° settembre non prenderà più la CIG?

D) Un professore c/o un istituto professionale che combatte contro studenti, che di tutto hanno voglia tranne che di studiare, alla fantastica cifra di 1.543 €, dopo 28 (dicasi 28) anni di anzianità?

E) Un bracciante agricolo della piana del Sele che lavora per 50 € al giorno (di cui 10 al caporale) senza nessuna assitenza sanitaria e previdenziale per 10 ore al giorno?

F)  Un operario, con esperienza più che trentennale, dentro un opificio a 50°, per la favolosa somma di 800 euro mensili (Marchionne guadagna 1.000 volte di più al giorno)?

G) Una pensionanda, che dopo 38 anni di lavoro in fabbrica, scopre che dovrà lavorare fino a  65 anni, per un totale di 50 anni di contribuzione, per poi prendere 600 euro di pensione (pari a 60 pranzi di un senatore presso la buvette del Senato)?

H) ……

I)…….

L)  Altro.


Se la risposta non rientra tra quelle elencate sopra i motivi sono i seguenti: 1) Vivete in un universo parallelo e non conoscete le problematiche del nostro. 2) Siete residenti a Sidney e per voi l’Italia è solo il paese di Dante e Leonardo. 3) Tra un po’ direte la famosa frase: “ET, telefono, casa”. 4) Avete votato per un certo signore e per un certo partito…… e adesso?


Giuseppe per le domande impossibili.

#407

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