La rana e lo scorpione
La rana e lo scorpione |
Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda.”
La rana gli rispose: “Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!”
“E per quale motivo dovrei farlo?” incalzò lo scorpione “Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!”
La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.
Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all’insano ospite il perché del folle gesto.
“Perché sono uno scorpione…” rispose lui “E’ la mia natura“
Dopo i recenti fatti politici mi è venuta in mente questa favola. Un risveglio dell’inconscio? L’ineluttabilità della natura umana e/o animale? Un sudore freddo lungo la schiena? Chissà, fatto sta che non sono tranquillo, ad abbracciare certe realtà, a volte, si può rimanere punti, mortalmente!
Giuseppe per… certe paure ancestrali. |
#801 |
L’asino nel pozzo
L’asino nel pozzo
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Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire. Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell’asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché l’asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo. Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto. Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra. Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide, L’asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l’asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.
Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il segreto per uscire più forti dal pozzo é scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l’alto. Ognuno dei nostri problemi si trasformerà in un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi più grandi, anche se nessuno ci da una mano per aiutarci.
Tratto dal web
Giuseppe per la caparbietà dell’asino |
#688 |
I giorni della merla (Merla)
I giorni della merla (Merla) |
“I giorni della Merla” in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Pò un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano : esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Pò per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato.
Secondo altre fonti la locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.Si noti che se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna – becco incluso – nelle femmine, mentre è nera brillante – con becco giallo-arancione – nel maschio.
Secondo una versione più elaborata della leggenda una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L’ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po’, infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31. Sempre secondo la leggenda, se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo.
Giuseppe per le leggende metereologiche |
#603 |
La crisi dei mercati (asini)
(Tradotto dal testo originale francese)
Giuseppe per la libertà di mercato, nel senso di liberarsene. |
#487 |
Papilio Machaon – Macaone
Uomini e cani
Una lettera bestiale!
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P.S. Se lui garantisce, può venire anche lei.”
Io cane…..
Io non rubo e l’uomo sì, eppure nei negozi c’è scritto: E’ vietato l’ingresso ai cani. Io non bestemmio e l’uomo sì, eppure in Chiesa è scritto: Vietato l’ingresso ai cani. Io non baro e non do scandalo, l’uomo sì, eppure in Parlamento è scritto: E’ vietato l’ingresso ai cani. Io non ho mai fatto una guerra e l’uomo tante, eppure è d’uso la scritta: Attenti ai cani. Io non chiedo tangenti in cambio del mio “operato”, l’uomo sì, eppure mi tocca andare in giro con il guinzaglio, museruola e la paura di Essere Abbandonato….se si vuole offendere un uomo si dice che ”sei un cane”….mah….sono sempre più confuso . . .
Giuseppe per i cani |
#382 |
Amore e cani
Amore e caniIl vero bastardo sei tu che lo abbandoni!
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Il proprietario di un negozio di animali stava affiggendo alla vetrina un cartello con scritto VENDITA CUCCIOLI, quando comparve un bambino. “A quanto li vende i cuccioli?” chiese. L’uomo rispose al ragazzino che non intendeva lasciarli per meno di 50 dollari l’uno. Il ragazzo si frugò nelle tasche, estrasse qualche moneta, guardò il proprietario del negozio e disse: ” Ho due dollari e trentasette centesimi. posso vederli?” Il padrone del negozio sorrise e fischiò. Dal canile, una cagnolina di nome Lady arrivò correndo lungo il corridoio, seguita da cinque batuffoli pelosi. uno dei cuccioli era rimasto indietro. Immediatamente il bambino domandò del cucciolo claudicante. “Cos’ ha che non va quel cagnolino?”. “Il veterinario ci ha detto che ha dei problemi all’articolazione dell’anca” spiegò il proprietario del negozio. “Zoppicherà sempre così.” “Voglio comprare quello” disse subito il ragazzino. Il padrone del negozio replicò :”No quel cane non lo devi comprare. Se davvero lo vuoi te lo regalo.” Il bambino si avvicinò al viso dell’uomo e gli disse rabbioso: “Io non voglio che me lo REGALI. Quel cagnolino vale quanto gli altri cuccioli e pagherò il prezzo intero.Adesso le do 2 dollari e 37, e le darò 50 centesimi al mese finchè avrò raggiunto tutta la cifra!” Il proprietario del negozio insistette:”No, no, no. Non puoi volere quel cane. No sarà mai capace di correre e saltare e giocare come gli altri cani”. Per tutta risposta il bambino sollevò il pantalone sinistro, per mostrare una gamba deforme sostenuta da due tutori di acciaio. “Vede signore,” disse “nemmeno io corro molto bene e quel cucciolo habisogno di qualcuno che lo capisca”….. ♥
E….. a proposito di abbandono, diamo una sbirciatina a questo video!
Giuseppe per i cani e per la campagna contro gli abbandoni |
#369 |
Palle, palloni e polpi
Paul è italiano. Arriva dall’Elba
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La rivelazione è del quotidiano tedesco ‘Bild’: l’istruttrice del polpo sostiene di averlo catturato ad aprile. Non sarebbe quindi lo stesso cefalopode che due anni fa, sempre nell’acquario di Oberhausen, aveva pronosticato la vittoria della Spagna contro la Germania nella finale europea
BERLINO - Un po’ di soddisfazione anche per l’Italia al termine di un mondiale che di gioia, ai colori azzurri, ne ha riservata veramente poca. Il polpo Paul, il vero protagonista di questi ultimi giorni con i suoi – finora – infallibili pronostici (7 su 7 dopo la finale per il terzo posto) sarebbe infatti italiano, toscano dell’Elba per la precisione. A sostenerlo è l’istruttrice del polpo, Verena Bartsch, che in un’intervista al “Bild am Sonntag” sostiene di averlo catturato con le proprie mani ad aprile nelle acque dell’isola, quando aveva appena quattro settimane e non era più lungo di 10 centimetri.
La Bartsch smentisce quindi la biografia ufficiale fornita dall’acquario Sea Life di Oberhausen che voleva Paul originario di Weymounth, in Inghilterra, e di due anni e mezzo di età. Quell’età, tra l’altro, è il presupposto su cui si basa la versione dell’acquario secondo cui era Paul il polpo-oracolo del 2008 che azzeccò tutti i risultati della Germania agli sbagliandosi solo sull’esito della finale, vinta dalla Spagna. Secondo l’istruttrice, Paul era stato “parcheggiato” in acquario a Coburg e poi venduto per 179 euro a quello di Oberhausen, dove lei lo ha addestrato. (11 luglio 2010)
Tratto da: Repubblica
C’avrei giurato!!!!! (Horsefly)
Giuseppe per l’Italia pizia |
#227 |