Gli uomini fanno fatica a dire ti amo

Gli uomini fanno fatica a dire: "Ti amo"  di Luciana Littizzetto

Gli uomini fanno fatica a dire: “Ti amo”

di Luciana Littizzetto

 Gli uomini fanno fatica a dire: "Ti amo"  di Luciana Littizzetto

Gli uomini fanno fatica a dire: "Ti amo"  di Luciana Littizzetto   Gli uomini fanno fatica a dire ti amo. Lo dicono solo in caso di estrema necessità, tipo quando proprio non ne possono fare a meno, sennò dicono dei surrogati. Dei derivati del ti amo. Che fanno danni come i derivati delle banche. Dite delle cose tipo: sei molto importante per me. E cosa vuol dire molto importante? Anche non pestare una cacca di cane prima di portare le scarpe al calzolaio è molto importante, ma non è mica la stessa cosa che dire ti amo.Dite cose tipo: Mi fai stare bene. Ma mi fai stare bene lascialo dire a Biagio Antonacci… Dillo al tuo medico Shiatzu quando ti schiaccia i piedi per metterti a posto la cervicale. Oppure sprecate quelle parole tipo tesoro, meraviglia, splendore…Ma splendore cosa? Guardami. Splendo? Non sono mica una plafoniera? Ma dite ti amo, pezzi di cretini! Se la prima volta vi vergognate mettete la testa nel sacchetto del pane?! Dite “ti amo” mentre vi lavate i denti? Sglrlb? Va bene anche quello. Poi al limite cambiate idea. Dire una volta ti amo non crea nè impotenza né assuefazione.

Poi il bello è che non capite nulla anche quando siamo noi a dirvi parole d’amore…Se vi diciamo cose romantiche tipo: Amore, guarda che luna…voi rispondete: Minchia l’una? Pensavo fossero le undici. Andiamo che mi è scaduto il parcheggio… Ma noi vi amiamo lo stesso. Cosi come siete….Vi amiamo anche quando…vi vantate di aver scritto il vostro nome facendo pipì sulla neve, amiamo i vostri piedi anche se sono armi di distruzione di massa, vi amiamo anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli, vi amiamo anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli animali servatici, giacca, camicia, canotta, tutto lasciato per terra finchè sul divano non trovi un tizio con la felpa della Sampdoria che gioca alla Playstation, vi amiamo quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul tappetino e due quarti sul gas. E poi dite che viene leggero. Vi amiamo quando avvitate la caffettiera fino allo spasimo che per aprirla dobbiamo chiamare i pompieri, e poi non chiudete i barattoli, appoggiate solo il coperchio sopra cosi appena lo prendi sbadabam cade tutto, Vi amiamo quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo, mettendo in frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini. Vi amiamo quando a Natale scavate il panettone con le dita, quando per farvi un caffè sporcate la cucina che neanche 10 Benedette Parodi…, e pure quando per farvi la doccia allagate il bagno e lasciate la malloppa di peli nello scarico, che sembra di stare insieme a un setter irlandese! Vi amiamo quando diciamo voglio un figlio da te e voi rispondete “Magari un cane” e noi vorremmo abbandonare VOI in autostrada non il cane vi amiamo quando andate a lavare la macchina e ci chiudete dentro coi finestrini aperti, vi amiamo quando fate quelle battute tipo prima di fidanzarti guarda la madre, perché la figlia diventerà cosi, Voi no. Voi spesso siete pirla fin da subito. Vi amiamo quando mettete nella lavastoviglie i coltelli di punta, che quando noi la svuotiamo ci scarnifichiamo, e quando invece di sostituire il rotolo finito della carta igienica usate il tubetto di cartone grigio come cannocchiale. E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci dà un po’ la sensazione di appoggiare la mandibola su un ramo secco di castagno,e vi amiamo anche se considerate come dogma assoluto che l’arrosto della mamma è più buono di quello che facciamo noi. Il creatore non ha detto: E la suocera fece l’arrosto fatelo sempre cosi in memoria di me. Insomma, noi vi amiamo anche quando date il peggio, vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte. Vi amiamo perché amiamo l’amore che è un apostrofo rosa tra le parole: E’ irrecuperabile …ma quasi quasi me lo tengo. Perché San valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano. Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini. MA CHE CI INTERESSA QUELLO CHE FANNO A LETTO…  L’IMPORTANTE E’ CHE LE PERSONE SI VOGLIANO BENE, SOLO QUESTO CONTA… Pensa che bello sarebbe vivere in un paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti. Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell’anima. Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perchè non siamo parenti. E poi vorremmo un san Valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle. Dirci che siamo donne con le palle non è un complimento. Non le vogliamo. Abbiamo già le tette. Tra l’altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto. In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex. Magari in famiglia. Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto è amore. La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro.. E noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare dal risotto alla merda.

Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia…Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti.? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.

Giuseppe per la fatica di chiamarlo amore

#838

 

Luciana Littizzetto – Lettera alla Befana

Che tempo che fa

Luciana Littizzetto

Letterina alla Befana - 06 Gennaio 2013

Luciana Littizzetto


Che tempo che fa 06 gennaio 2013 – La divertente lettera di Lucianina alla Befana, tra le richieste un appello ai bancomat designer, a chi produce i feltrini per le sedie, una richiesta di divieti per le slot machine e per concludere un accorato appello ai produttori di gelato… Luciana Littizzetto ritorna nei panni della befana, con i divertenti commenti alle notizie delle ultime settimane.Horsefly


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50 sfumature di grigio secondo Luciana Littizzetto


Giuseppe per Lucianina

#780

 

Luciana Littizzetto – 09 Dicembre 2012

Che tempo che fa - Luciana Littizzetto - 09 Dicembre 2012  "Non dico un pudore che è un sentimento antico ma una pragmatica sensazione di aver rotto il ca**o"

Luciana Littizzetto

09 Dicembre 2012

“Non dico un pudore che è un sentimento antico ma una pragmatica sensazione di aver rotto il ca**o”

Che tempo che fa - Luciana Littizzetto - 09 Dicembre 2012  "Non dico un pudore che è un sentimento antico ma una pragmatica sensazione di aver rotto il ca**o"


Io sto con Lucianina, sempre e comunque. Grazie Luciana, tu dici quello che noi pensiamo! La famosa frase si trova al minuto 5.30


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50 sfumature di grigio secondo Luciana Littizzetto


Giuseppe per Lucianina

#773

50 sfumature di grigio

Luciana Littizzetto

50 sfumature di grigio secondo Luciana Littizzetto

 Luciana Littizzetto

50 sfumature di grigioÈ autunno e noi siam già di 50 sfumature di grigio. L’avete letta la mitica trilogia dei tre libri porno-armony? 50 sfumature di grigio, 50 sfumature di nero e poi 50 sfumature di rosso. Tutti che parlano di sesso sadomaso. Avete mai fatto sesso estremo? Mi sa che al massimo siete cascati dal letto mentre cercavate di levarvi le mutande. Se vi vediamo con la frusta in mano è perché state facendo la maionese, l’unica cosa che avete legato con la corda in vita vostra è stato l’arrosto. La storia è questa. Cristian Grey, uno ricchissimo e fighissimo, si innamora di Anastasia Steele, una poverissima ma bellissima. E le fa vedere i sorci multicolor. La frusta, la sculaccia, la appende come una salama in cantina, la rivolta come il sacco 50 sfumature di nerodell’aspirapolvere, la trita, la spezza…praticamente un mulinex. E lei gode come una salamandra. Alle donne è piaciuto tantissimo. Perché le donne, cari miei, soprattutto quelle regular, le madamine perbenino, sotto sotto sognano un marito che le ribalti. Che le faccia vedere il sole di mezzanotte e lo stocafisso di mezzogiorno. Invece stanno con delle meduse che fanno l’amore una volta ad equinozio. Che pensano che Clitoride sia un filosofo greco. Ectoplasmi che dopo le 9 di sera prendono la forma del divano e lì rimangono fino alle due di notte quando tu per pietà li tiri per i piedi e te li scatafratti nel letto. Lumaconi che se gli dici fammi vedere le stelle ti dicono «Eh.. bisognerebbe andare in montagna…». Se il maschio nostro ti molla una sberla sul sedere è perché ci si è posata sopra una zanzara. Chiaro che se stai con uno così poi leggi di questo qui che un po’ ti cuorca e un po’ ti regala i diamanti, ti dici perché no. Guardi il tuo lui che 50 sfumature di rossorussa ancora col telecomando in mano che fra un po’ glielo omologano come protesi, e pensi: ma io anche quattro tirate di capelli me le prendo volentieri… Peccato che sto Cristian Grey sia un disturbato mentale da denunciare per stalking, infatti io speravo che alla fine crepasse tra atroci sofferenze. Oppure che lei cambiasse parrocchia e si facesse suora come Lola Falana. Invece no. Finisce che si sposano e fanno due figli. E continuano a saltare sulla materassa come nelle prime pagine. Ma non è credibile. Dopo due figli le mogli se solo ti avvicini dopo una giornata di sbattimento scuola, casa, compiti, e capo con le paturnie, ti prendono a padellate con la pentola antiaderente così non si vedono i segni… Speriamo solo che non ci sia il sequel. Perché dopo il matrimonio e due figli le cinquanta sfumature potrebbero solo essere di maron.

di Luciana Littizzetto tratto  ”La Stampa”


Leggete anche:

Cinquanta sbavature di Gigio

Cinquanta smagliature di Gina


Luciana Litizzetto si sfoga su La Stampa, dando la sua versione dell’ormai celebre trilogia soft-porno di sfumature. Io la trovo assolutamente geniale. Inoltre la devo ringraziare per avermi svelato il finale, io proprio non riesco ad andare oltre pagina 50. Grazie Lucianina.Firma


Giuseppe per le sfumature di grigio

#757

 

Luciana Littizzetto – 30 Settembre 2012

 Che tempo che faLuciana Littizzetto (30 Settembre 2012)

Di Minetti, Polverini, Monti e compagnia cantando…



Lucianina is back! Grandissima Littizzetto, si conferma essere un vero vulcano di ironia e feroce satira di costume. Ci sei mancata Luciana.


Giuseppe per Lucianina

#748

Luciana Littizzetto – Lettera a Babbo Natale 2011

Che tempo che fa

Luciana Littizzetto

-18 Dicembre 2011 -

Lettera a Babbo Natale

Luciana Littizzetto - Che tempo che fa


18 dicembre 2011 – Che tempo che fa – Luciana Littizzetto, oltre a commentare come di consueto gli ultimi avvenimenti politici, legge la sua personalissima e irriverente lettera a Babbo Natale. Grande Lucianina!!!Firma


Giuseppe per Lucianina

#567

Il delitto di Avetrana secondo Luciana Littizzetto

Luciana Littizzetto

Luciana Littizzetto: gli appassionati del delitto di Avetrana

 

 Luciana Littizzetto: gli appassionati del delitto di Avetrana

 Se volete arrivare subito alla parte su Avetrana cliccate su 8.20 minuti.


Luciana santa subito!!!!  Ha perfettamente ragione!!!! 

E poi non dimenticate che io e Luciana abbiamo avuto una storia.. non ci credete? Guardate qui


Giuseppe per la cronaca avvoltoia

#280

 

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