54

Lupo Alberto - Compleanno - Torta
54 (sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic!)

Giuseppe …

#852

 

Piccolo mondo antico e tempi moderni

Carosello Sigla

Bilancio di un’epoca

Un noi che… di rimpianti?

Carosello Sigla

Latte, burro e uova

1950: Vai a prendere il latte dal lattaio, che ti saluta, con in mano il bidone in alluminio; prendi il burro fatto con latte di mucca, tagliato a panetti. Poi chiedi una dozzina di uova che sono messe in un vaso di vetro. Paghi con il sorriso della lattaia ed esci sotto il sole splendente. Il tutto ha richiesto 10 minuti di tempo.

2010: Prendi un carrello del cavolo, che ha una ruota bloccata, che lo fa andare in tutti i sensi salvo in quello che tu vorresti, passi per la porta che dovrebbe girare, ma che è bloccata perché un cretino l’ha spinta; poi cerchi il settore latticini, dove normalmente ti ghiacci e cerchi di scegliere fra 12 marche di burro, che dovrebbe essere fatto a base di latte comunitario. E controlli la data di scadenza…. Per il latte: devi scegliere fra vitaminico, intero, scremato, nutriente, per bambini, per malati o magari in promozione, ma con la data di scadenza ed i componenti…. Lasciamo perdere! Per le uova: cerchi la data di deposizione, il nome della ditta e soprattutto verifichi che nessun uovo sia incrinato o rotto e, accidenti!!! Ti ritrovi i pantaloni sporchi di giallo! Fai la coda alla cassa, ma la cicciona davanti a te ha preso un articolo in promozione che non ha il codice…. allora aspetti e aspetti…. Poi sempre con questo carrello del cavolo, esci per prendere la tua auto sotto la pioggia, ma non la trovi perché hai dimenticato il numero della corsia…. Infine, dopo aver caricato l’auto, bisogna riportare l’arnese rotto e solo in quel momento ti accorgi che è impossibile recuperare la moneta…. Torni alla tua auto sotto la pioggia che è raddoppiata nel frattempo…. E’ più di un’ora che sei uscito.


 Fare un viaggio in aereo

1965: Viaggi con Alitalia, ti danno da mangiare e ti invitano a bere quello che vuoi, il tutto servito da bellissime hostess: il tuo sedile è talmente largo che ci può stare in due.

2010: Entri in aereo continuando ad impigliarti con la cintura, che ti hanno fatto togliere in dogana per passare il controllo. Ti siedi sul tuo sedile e se respiri un po’ forte dai una botta con il gomito allo schienale del vicino. Se hai sete lo stewart ti porta la lista e i prezzi sono stratosferici.


 Michele vuole andare nel bosco all’uscita da scuola. Mostra il suo coltellino a Giovanni, con il quale pensa di fabbricarsi una fionda.

1960: Il direttore scolastico vede il suo coltello e gli domanda dove l’ha comprato, per andarsene a comprare uno uguale.

2010: La scuola chiude, si chiama la polizia, che porta Michele in commissariato. Il TG1 presenta il caso durante il telegiornale in diretta dalla porta della scuola.


 Disciplina scolastica

1960: Fai il bullo in classe. Il professore ti molla una sberla. Quando arrivi a casa tuo padre te ne molla un altro paio.

2010: Fai il bullo. Il professore ti domanda scusa. Tuo padre ti compra una moto e va a spaccare la faccia al prof!


 Franco e Marco litigano. Si mollano qualche pugno dopo la scuola.

1960: Gli altri seguono lo scontro. Marco vince. I due si stringono la mano e sono amici per tutta la vita.

2010: La scuola chiude. Il TG1 denuncia la violenza scolastica. Il Corriere della Sera mette la notizia in prima pagina su 5 colonne.


 Enrico rompe il parabrezza di un auto nel quartiere. Suo padre sfila la cintura e gli fa capire come va la vita.

1960: Enrico farà più attenzione la prossima volta, diventa grande normalmente, fa degli studi, va all’università e diventa una bravo professionista.

2010: La polizia arresta il padre di Enrico per maltrattamenti sui minori. Enrico si unisce ad una banda di delinquenti. Lo psicologo arriva a convincere sua sorella che il padre abusava di lei e lo fa mettere in prigione.


 Giovanni cade dopo una corsa a piedi. Si ferisce il ginocchio e piange. La professoressa lo raggiunge, lo prende in braccio per confortarlo.

1960: In due minuti Giovanni sta meglio e continua la corsa.

2010: La prof è accusata di perversione su minori e si ritrova disoccupata, si becca 3 anni di prigione con la condizionale. Giovanni va in terapia per 5 anni. I suoi genitori chiedono i danni e gli interessi alla scuola per negligenza nella sorveglianza e alla professoressa per trauma emotivo. Vincono tutti i processi. La prof disoccupata è interdetta e si suicida gettandosi da un palazzo. Più tardi Giovanni morirà per overdose in una casa occupata.


 Arriva il 25 ottobre.

1960: Non succedeva nulla.

2010: E’ il giorno del cambio dell’ora legale: le persone soffrono d’insonnia e di depressione.


La fine delle vacanze.

1969: Dopo aver passato 15 giorni di vacanza con la famiglia, nella roulotte trainata da una Fiat 125, le vacanze terminano. Il giorno dopo si ritorna al lavoro freschi e riposati.

2010: Dopo 2 settimane alle Seychelles, ottenute a buon mercato grazie ai “buoni vacanze” ditta, rientri stanco ed esasperato a causa di 4 ore di attesa all’aeroporto, seguite da 12 ore di volo. Al lavoro ti ci vuole una settimana per riprenderti dal fuso orario.


 Come si dice: viviamo in un’epoca davvero formidabile!

Giuseppe per la società che muta

#722

 

Riccardo Del Turco – Luglio

Riccardo Del Turco - Luglio (1968)  - Copertina disco

Riccardo Del Turco – Luglio (1968)

 Riccardo Del Turco - Luglio (1968)  - Copertina disco


Luglio - Riccardo Del Turco – Testo – 1968

Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà.
Luglio m’ha fatto una promessa l’amore porterà.
Anche tu, in riva al mare tempo fa, amore, amore
mi dicevi: “luglio ci porterà fortuna” poi non ti ho vista più;
vieni, da me c’è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore
se tu non sei con me.

Luglio si veste di novembre se non arrivi tu.
Luglio sarebbe un grosso sbaglio non rivedersi più.
Ma perché in riva al mare non ci sei, amore, amore
ma perché non torni è luglio da tre giorni
e ancora non sei qui; vieni, da me c’è tanto sole
ma ho tanto freddo al cuore se tu non sei con me.

Luglio, stamane al mio risveglio non ci speravo più.
Luglio credevo ad un abbaglio e invece ci sei tu.
Ci sei tu in riva al mare solo tu, amore, amore
e mi corri incontro ti scusi del ritardo
ma non mi importa più.
Luglio ha ritrovato il sole non ho più freddo al cuore
perché tu sei con me.


Estate del 1968: per me era il desiderio di pantaloncini corti, dopo un’inverno freddo, libertà dalla scuola, passare intere giornate fuori casa alla ricerca di animali da catturare, alberi su cui salire come scimmiette, montagne da scalare (piccole ovviamente). Tutto ero semplice, si era liberi da tutto, il sole sulla pelle, senza l’assillo di mamme che subito ti vogliono mettere una crema protezione 1728. E se poi ti veniva fame? anche qui tutto molto semplice, nessuna merendina piena di conservanti, coloranti, aromi naturali…. ma bastava salire sul primo albero e mangiare albicocche, pesche, ciliegie …. Quanta nostalgia, avevo solo 8 anni ma i ricordi sono vividi come se fossero accaduti ieri, alla radio Riccardo Del Turco cantava: “luglio mi ha fatto una promessa…..”. Noi piccoli volevamo vivere solo il momento, delle promesse d’amore di luglio ancora non ne sapevamo niente.


Giuseppe per luglio/Caronte

#693

 

52


52 (sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! sic! e ancora un altro sic per averlo trascorso in ospedale!!!!!!)

 

 

 

Giuseppe …

#691

Rolling Stones – Paint It Black

Rolling Stones - Paint It Black

Rolling Stones – Paint It Black

 Rolling Stones - Paint It Black


Lyrics: Paint It Black – (M. Jagger/K. Richards) 

Traduzione: Pitturalo Di Nero

I see a red door and I want it painted black No colors anymore I want them to turn black I see the girls walk by dressed in their summer clothes I have to turn my head until my darkness goes I see a line of cars and they’re all painted black With flowers and my love both never to come back I see people turn their heads and quickly look away Like a new born baby it just happens ev’ry day I look inside myself and see my heart is black I see my red door and it has been painted black Maybe then I’ll fade away and not have to face the facts It’s not easy facin’ up when your whole world is black No more will my green sea go turn a deeper blue I could not foresee this thing happening to you If I look hard enough into the settin’ sun My love will laugh with me before the mornin’ comes I see a red door and I want it painted black No colors anymore I want them to turn black I see the girls walk by dressed in their summer clothes I have to turn my head until my darkness goes Hmm, hmm, hmm,… I wanna see it painted, painted black Black as night, black as coal I wanna see the sun blotted out from the sky I wanna see it painted, painted, painted, painted black Yeah!

Vedo una porta rossa e la voglio pitturata di nero Mai piu colori voglio che diventi tutto nero Vedo le ragazze vestite con I loro vestiti estivi Devo voltare la testa finché la l’oscurità dentro me se ne va Vedo una fila di auto e sono tutte dipinte di nero Con fiori e il mio amore, entrambi non torneranno Vedo gente voltare la testa e guardare velocemente lontano come un bambino appena nato, questo succede ogni giorno Guardo dentro di me e vedo il mio cuore nero Vedo la mia porta rossa, devo averla pitturata di nero Forse dopo sparisco cosi non devo guardare in faccia Il fatto Non é facile stare a testa alta quando tutto il mondo é nero Mai piu il mio mare verde tornera di un profondo blu non potevo prevedere questa cosa che ti sta capitando Se guardo fisso il tramonto il mio amore riderà con me prima che arrivi mattino Vedo una porta rossa e la voglio pitturata di nero Mai piu colori voglio che diventi tutto nero Vedo le ragazze vesite con I loro vestiti estivi Devo voltare la testa finché la l’oscurità dentro me se ne va Hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm-hm (4X) voglio vederlo pitturato, pitturato di nero nero come la notte, nero come il carbone Voglio vedere il sole cancellato dal cielo Voglio vederlo pitturato di nero, pitturato, pitturato, pitturato di nero Yeah


Caterina Caselli -Tutto Nero (Paint it Black)
la versione italiana


 Giuseppe per il buon vecchio rock anni 60

#686

 

Ma che freddo fa

Nada - ma che freddo fa

Ma Che Freddo Fa

Nada vs Giusy Ferreri

 

Giusy Ferreri


Ma che freddo fa – Nada Malanima – 1969 - Testo

D’inverno il sole stanco
a letto presto se ne va
non ce la fa più
non ce la fa più
la notte adesso scende
con le sue mani fredde su di me
ma che freddo fa
ma che freddo fa
basterebbe una carezza
per un cuore di ragazza
forse allora sì – che t’amerei.
Mi sento una farfalla
che sui fiori non vola più
che non vola più
che non vola più
mi son bruciata al fuoco
del tuo grande amore
che s’è spento già
ma che freddo fa
ma che freddo fa
tu ragazzo m’hai delusa
hai rubato dal mio viso
quel sorriso che non tornerà.
Cos’è la vita
senza l’amore
è solo un albero
che foglie non ha più
e s’alza il vento
un vento freddo
come le foglie
le speranze butta giù
ma questa vita cos’è
se manchi tu.
Non mi ami più
che freddo fa
cos’è la vita
se manchi tu
non mi ami più
che freddo fa

Occhiatina al barometro sopra il terrazzino, ore 7.30, gradi: -10 Capperi!!!! Horsefly - firma


Giuseppe per gelo polare

#610

 

60′s Camel Adventures

Come abbiamo fatto a sopravvivere noi che siamo nati negli anni ' 50, ’60 e ’70?

Come abbiamo fatto a sopravvivere noi che siamo nati negli anni ’50, ’60 e ’70?

 Come abbiamo fatto a sopravvivere noi che siamo nati negli anni ' 50, ’60 e ’70?
  1. Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…
  2. Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo;
  3. Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
  4. Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte;Furgone wolkswagen
  5. Quando andavamo in bicicletta o in motorino non portavamo il casco;
  6. Bevevamo l’acqua del giardino, invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale…
  7. Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto;
  8. Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile..
  9. La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà).
  10. Saturday Night Fever (colonna sonora)Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi..
  11. Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane burro e marmellata, la nutella, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo problemi di soprappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare…
  12. Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo, o prendeva malattie;
  13. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi, televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet… Avevamo invece tanti AMICI;
  14. Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare;
  15. Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis; si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma;
  16. Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano senza patemi e senza che i genitori protestassero e se talvolta i maestri ci “bacchettavano” sapevamo che era solo perché avevano sbagliato e così siamo cresciuti e diventati quel che siamo oggi.. “normali”. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione ed era felice ugualmente;
  17. Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità e imparavamo a gestirli.

Come abbiamo fatto a sopravvivere? A crescere e diventare grandi? Perché le nuove generazioni che hanno “tutto” non sono “sane” come la nostra?


Leggi anche: 

Noi che… anni 60

Noi che… gli anni 70

Noi che… gli anni 80

Noi che… anni 90

Noi che….. I suoni, i colori, le emozioni degli anni andati

Noi che… sportivo

Anni 80

Anni 90


Beh sul fatto che siamo venuti su sani, io non ci scommetterei troppo ;)  

horsefly


Giuseppe per i “fantastici” anni 60/70

#357

 

 

Noi che… anni 60

Noi che... gli anni 60

Come eravamo…..

Noi che... gli anni 60
  • Noi che... gli anni 60Noi che dopo la scuola stavamo coi nonni invece di andare a Judo o a danza
  • Noi che non facevamo il tempo pieno e di pomeriggio giocavamo in cortile
  • Noi che trasmissioni televisive iniziavano alle 17 con “la TV dei ragazzi”
  • Noi che c’erano solo due canali TV
  • Noi che i nostri telefilm erano Rin Tin Tin e  i Forti di forte coraggio
  • Noi che i nostri cartoni animati erano Braccobaldo e Magilla Gorilla
  • Noi che la tele era in bianco e nero e partiva dopo un po’, come i i diesel
  • Noi che dopo Carosello si andava a dormire perché era tardi
  • Noi che non esistevano i Mc Donald’s e gli hamburger li vedevamo solo nei telefilm americani
  • Noi che la mamma ci comprava il latte sfuso dal lattaio
  • Noi che non esistevano i supermercati e la Standa sembrava un miraggio
  • Noi che non c’era lo Scuolabus e nessuno si indignava se andavamo a scuola a piedi e da soli
  • Noi che all’asilo non c’era l’inserimento di tre settimane e se piangevi due o tre volte poi ti passava senza traumi psichici
  • Noi che se eravamo troppo timidi non ti mandavano dallo psicologo
  • Noi che se facevamo troppo casino in classe non ti mandavano dallo psicologo
  • Noi che non sapevamo proprio cosa fosse uno psicologo
  • Noi che... gli anni 60Noi che c’era una maestra sola e ce l’avevi fissa per cinque anni
  • Noi che se bigiavi la scuola non potevano chiamare i genitori al cellulare, e spesso nemmeno al telefono
  • Noi che se la maestra ti dava una nota sul diario i genitori te le davano, non andavano a protestare dal preside
  • Noi che avevamo la cartella rettangolare con le cinghie, non gli zaini
  • Noi che passava il bidello a riempire i calamai ogni mattina
  • Noi femmine che avevamo il grembiule bianco col fiocco
  • Noi maschi (più sfigati) che avevamo la casacca nera col pon-pon
  • Noi che a merenda mangiavamo pane, burro e zucchero, o pane e marmellata
  • Noi che i primi Yogurt erano della Galbani e non capivamo cosa fossero
  • Noi che andavamo in giro in bici per i campi perché allora c’erano le stradine nei campi
  • Noi che a 12 anni avevamo ancora i calzettoni fino al ginocchio coi pantaloncini
  • Noi che giocavamo a calcio nei cortili e noi ci iscrivevano nella A.S. Calcio del Paese
  • Noi che al cinema si andava a Natale e invece delle poltrone c’erano i sedili di legno
  • Noi che i regali ce li portava Gesù Bambino e non Babbo Natale
 
Giuseppe per il NOSTOS 4

#356

 

Noi che …….. eravamo bambini negli anni ‘50

Happy Days

Noi che eravamo bambini negli anni ‘50

… come abbiamo fatto a sopravvivere?

Happy Days
  1. anni 50 grandi firmeDa bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…
  2. Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
  3. Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con pitture a base di piombo.
  4. Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
  5. Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco e le nostre ginocchia erano sempre sbucciate per le cadute
  6. Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale e mangiavamo la frutta sugli alberi senza lavarla.
  7. Happy DaysTrascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni Ci costruivamo anche quasi tutti i giochi: spade, archi, frecce … Giocavamo sempre alla guerra ed ora siamo pacifisti.
  8. Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto sempre sporchi ed ammaccati.
  9. La scuola durava fino a mezzoggiorno, arrivavamo a casa per pranzo, facevamo i compiti (incredibile, da soli!), poi fuori!
  10. Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente , ma non c’era alcuna denuncia per questi incidenti. la colpa non era di nessuno se non di noi stessi.
  11. Mangiavamo biscotti, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di soprappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare (ma anche solo pane e non eravamo denutriti)
  12. Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
  13. Non avevamo playstation, nintendo 64, x box, videogiochi , televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computers, chatroom su internet … invece avevamo amici.
  14. Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico , suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era li e uscivamo a giocare.
  15. Si! li fuori!, nel mondo crudele! senza un guardiano! come abbiamo fatto?. facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati non subivano alcuna delusione che si trasformava in trauma.
  16. Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente ripeteva ed aveva una seconda opportunità.
  17. Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità ed imparavamo a gestirli. La grande domanda è:come abbiamo fatto a sopravvivere? e, ad essere le persone che siamo ora ?
  18. appartieni a questa generazione? se la risposta è si, allora raccontalo a gente più giovane perché sappiano come eravamo prima………… sicuramente diranno che eravamo dei noiosi, però siamo stati molto felici!!!!!!!!!

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Noi che….. I suoni, i colori, le emozioni degli anni andati

Noi che… sportivo 


Ecco l’ultimo “noi che…”, non potevano mancare gli anni 50. Gli anni delle nostre mamme, di Fonzie, del boom economico, del rock n’roll ,,,,,,,,,,,  horsefly


Giuseppe per il nostos 4

#355

 

Noi che… sportivo

I love sport

Noi che… sportivo

 

 I love sport
  • I love sportNoi che…finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone sotto casa;
  • noi che…costretti alla regola di “portieri volanti” o ” chi si trova para”,
  • noi che…”portieri volanti” e…”segnare da oltre centrocampo vale?” – Vale…vale tutto!
  • noi che…quando si facevano le squadre, se venivamo scelti per primi ci sentivamo davvero i più bravi, i più importanti;
  • noi che…l’ultimo che veniva scelto era sicuramente destinato ad andare in porta;
  • noi che…avevamo sempre un soprannome passibilmente infamante ma nessuno si offendeva;
  • noi che…chi arriva prima a dieci ha vinto;
  • noi che…mentre facevamo finta di non sentire il richiamo della mamma quando incombevano le tenebre, c’era sempre qualcuno che diceva: “chi segna l’ultimo vince” incurante del punteggio che magari era in quel momento 32 a 1,
  • noi che…abbiamo vissuto con terrore l’epoca delle “Espadrillas” con le quali ai piedi non si poteva giocare a pallone;
  • noi che…se avevamo ai piedi le Adidas Tampico ci sentivamo piu’ forti di Pelè;
  • noi che…invece avevamo ai piedi le Tepa Sport,
  • noi che…il pallone di cuoio sapevano come era fatto perché lo vedevamo in Tv esclusivamente ad esagoni bianchi e neri;
  • noi che…capivano il senso della seconda maglia quando in Tv bianco e nero mandavano le immagini del derby Milan-Inter
  • noi che…o il SUPER TELE (in mancanza d’altro) o l’ELITE (lo standard) o il TANGO DIRCEU se andava di lusso o nei giorni di festa
  • noi che… non potevamo sederci sul pallone altrimenti diventava ovale;
  • I love sportnoi che…il proprietario del pallone giocava sempre anche se era una schiappa e non andava nemmeno in porta;
  • noi che…anche senza la traversa non avevamo bisogno della moviola per capire se era goal. “Goal o rigore” metteva sempre tutti d’accordo;
  • noi che…al terzo corner è rigore;
  • noi che…”rigore seguito da goal è goal” ;
  • noi che…”siete dispari posso giocare?” – “Eh non lo so, il pallone non è mio (nel caso in cui il pretendente fosse uno scarso)!”;
  • noi che…”mi fate entrare?” – “Si basta che ne trovi un altro sennò siamo dispari”;
  • noi che…riconoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non c’era scritto il nome;
  • noi che…”Una vita da mediano” (Oriali-Ligabue) era già una filosofia di vita;
  • noi che…il n° 1 era il portiere, il n°2 ed il n°3 i terzini destro e sinistro, il n° 4 il mediano di spinta, il n° 5 lo stopper, il n° 6 il libero, il n° 7 l’ ala destra, il n° 8 una mezzala , il n° 9 il centravanti, il n° 11 l’altra punta possibilmente mancina, il n° 10 la mezzala con la fascia di capitano perchè era inevitabilmente il piu’ bravo;
  • noi che…perché un giocatore entrasse in nazionale doveva fare una trafila di 2/3 anni ad alto livello;
  • noi che…gli stranieri al massimo 2 per squadra e li conoscevamo tutti;
  • noi che…dormivamo con le figurine Panini sotto il cuscino ;
  • noi che…quando aprivamo le bustine intonse pregavamo per non trovare triplone o quadriplone PILONI ; il 2° mitico portiere della Juve che non aveva mai giocato una partita per colpa di ZOFF;
  • noi che…avevamo in simpatia Van de Korput per il nome e Bruscolotti perché sembrava più vecchio di nostro padre
  • noi che…il calcio in Tv lo guardavamo solo la Domenica ed il Mercoledì;
  • noi che…il sabato mattina eravamo terribilmente stanchi perché la sera prima avevamo visto Cesare Cadeo dopo Premiatissima;
  • I love sportnoi che…la Domenica alle 19,30 vedevamo un tempo di una partita di calcio;
  • noi che…vivevamo in attesa di 90° minuto e ci sentivamo protetti dalle figure paterne di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli, Stroppa “riporto” da Bari o Lecce
  • noi che…la Stock di Trieste è lieta di presentarvi …papapà…papapà …papapapaaaaaa…paparapà ;
  • noi che…Ciotti :…”scusa Ameri,scusa Ameri….clamoroso al Cibali” (che nella nostra fantasia era piu’ famoso di Catania);
  • noi che…”tutta la squadra dell’ Internazionale retrocede a protezione dei 16 m” (sempre Ciotti);
  • noi che…ci ricordiamo i festeggiamenti del n. 1.000 della Domenica Sportiva;
  • noi che…alla DS potevamo vedere i servizi della serie A, i goal della serie B, il Gran Premio, Tennis. Basket e la pallavolo senza doverci sorbire ore di chiacchiere per vedere 4 goal;
  • noi che…Galeazzi l’abbiamo visto magro;
  • noi che…”il piede proletario di Franco Baresi” (Beppe Viola); “Maradona ha mano cucita sotto il piede sinistro” (Gianni Brera);
  • noi che…andavamo all’amica del cuore di quella che ci piaceva e le chiedevamo: “Dici a Maria se si vuole mettere con me?” Il giorno dopo tornava e la risposta era sempre la stessa: “Ha detto che ci deve pensare…”
  • noi che…Maria ancora ci stà pensando!
  • noi che…agli appuntamenti c’eravamo sempre tutti, anche senza telefonini;
  • noi che…oggi viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l’angolo speriamo sempre di incontrarci con il pallone in una busta di plastica;
  • noi che…oggi sorridiamo quando in Tv si inventano i più incredibili sondaggi tipo: “chi è stato il piu’ forte giocatore di tutti i tempi: Pelè o Maradona?” senza considerare che di Pelè abbiamo visto sempre gli stessi 4/5 goal;
  • noi che…se incontriamo per strada Biscardi vorremmo investirlo.
  • Voi che…questo giocattolo ce lo avete rotto… brutti bastardi!

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#354

 

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