Lettera di un figlio di operaio

Lavoro - Dignità dell'uomo - Articolo 18

Lettera di un figlio di un componente 

non monetario della FABBRICA (operaio)

Articolo 18 e dintorni!!

 Lavoro - Dignità dell'uomo - Articolo 18
 Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta,  
Vincent van Gogh – Disperazione

era altobelloforte e odorava di olio e lamiera. Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica. L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo. L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie. L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università. L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lireper ogni ora di lavoro. L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.

 Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che

gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro. Ma mi è mancata l’aria quando, lunedì 26 luglio 2010, su “La Stampa” diTorino, ho letto l’editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile garanzia della continuità  delle occasioni da lavoro, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010). Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria. Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino. Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padreoperaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.

Odorava di dignità.

(Luca Mazzucco) 

Ecco cosa significa per me l’articolo 18, cara la mia Fornero!!!

Giuseppe per la dignità del lavoro

#473

 

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  1. No comment!!!
    Solo rabbia.

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  2. Che dire? Ti rimane l’amaro in bocca. Ti riporto il testo di una canzone di Rino Gaetano, forse non molto conosciuta.

    L’operaio della Fiat ( la 1100)

    Hai finito il tuo lavoro
    hai tolto trucioli dalla scocca
    è il tuo lavoro di catena
    che curva a poco a poco la tua schiena
    neanche un minuto per ogni auto
    la catena è assai veloce
    e il lavoro ti ha condotto
    a odiare la 128
    Ma alla fine settimana
    il riposo ci fa bene
    noi andremo senza pensieri
    dagli amici a Moncalieri
    . . . la millecento,la millecento . . .
    Hai lasciato la catena
    un bicchiere di vino buono
    ti ridà tutto il calore
    trovi la tua donna e fai l’amore
    sei già pronto per partire
    spegni tutte le luci di casa
    metti il tuo abito migliore e pulito
    lasci al gatto la carne per tre giorni
    e insieme a una Torino abbandonata
    trovi la tua macchina bruciata
    . . . la millecento,la millecento,la millecento . . .

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  3. @ Penelope – La rabbia monta, anche oggi un sacco di licenziati per fabbriche spostate all’estero, per ingrassare maggiormente chi le governa. E’ davvero incredibile l’ingordigia umana.

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  4. @ Ladybeetle – Rino gaetano è uno dei miei cantautori preferiti, ho tutti i sui cd, quindi conoscevo anche questa bellissima canzone che hai postato. gaetano aveva capito tante cose, 30 anni fa, riascoltare le sue canzoni e pensare che sono state scritte oggi.

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  5. Mi sembra che dopo tanti obbiettivi raggiunti per la salvaguardia della dignità dell’uomo specailmente del suo diritto al lavoro,stiamo cadendo inesorbilmente indietro nel tempo, verso una realtà che privilegia i capitalisti ed impoverisce sempre di più il popolo sovrano ormai sfiancato dalla fatica ma sopratutto dall’umialiazione.
    Mi sembra di essere tornata al medioevo, ci siamo emancipati, abbiamo studiato e imparato un sacco di cose, persino l’inglese e cosa facciamo, ci dimentichiamo della dignità di ogni individuo e di quella morale decantata dalla nostra Costituzione che mi sembra stia scomparenso..ah quell’articolo 18 fatto per fannulloni!

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  6. @ Alessandra – E’ notizia di ieri, siamo agli ultimi posti in Europa per retribuzioni, prendiamo metà della Germania e altri paesi “avanzati”, ma il bello è che prendiamo meno anche di Spagna e Grecia che come sappiamo tutti, sono malmessi peggio di noi. Siamo solo più ricchi dei portoghesi, vabbè ma loro non pagano mai :) (scusami la battuta ma a volte occorre sdrammatizzare). Detto questo c’è da pensare che forse qualcosina non va, e allora cara la mia Fornero anziché frignare in continuazione, facci vedere quanto vali, restiamo in fiduciosa attesa.
    Io ho avuto una fortuna, non ho visto i famosi ” Siur parun dale bele braghe bianche”, stanno per caso tornando?
    Ciao Ale

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