Offerte di lavoro: risposte

work

Caro potenziale datore di lavoro ti scrivo…

 

  work
offerte di lavoro Offerte di lavoro
L’alfabeto?
Sono un laureato in economia e commercio, vi scrivo perchè voglio diventare un manager con la A maiuscola…
Col binocolo
Ho visualizzato la Vs. inserzione leggendola sul giornale
Poliziesco
Allego alla presente il mio identikid…
Infiltrati
Vi chiedo di essere infiltrato nella vostra Banca dati…
Aiuto!
Prendo sputo dalla vostra inserzione…
Station wagon
In risposta al Vostro annuncio premetto che dispongo di un ampio bagagliaio d’esperienza…
Lacrime amare
Mi sono impelagato in un lavoro che fa piangere…
Saldi
Sono in offerta speciale perche tra due giorni mi dimetto…
Non vale un gran che
Allego un breve straccio del mio curriculum…
Curricula forati
Se nel mio curriculum trovate due buchi è perché ho avuto due figlie…
Just in retard
Spero di essere ancora “just in time” per inviarvi un curriculum, anche se sono passati 32 giorni dall’inserzione…

lavoro ridere Per quando lo vuole il lavoro?

L’africano

Mi e giunto il tam-tam della vostra ricerca
Avrà sonno
Vi farò una breve ricapitolazione del mio bedground…
Barbiere di Siviglia
Volete un venditore coi baffi, pelo e contropelo?
Fiaba
C’era una volta un laureato in filosofia al primo impiego che cercava lavoro…
Demenziale
Vi ringrazio del Vs. invito, ma siccome ci ho ripensato, non accetto inviti da sconosciuti.
Superalcolica
La vostra offerta mi inebria

Giuseppe per il lavoro interinale

#457

 

Lezioni per chi lavora in team

Team - Equipe - Gruppo

Lezioni per chi lavora in team

Quattro simpatiche storie con insegnamenti fondamentali per chi lavora in squadra..

Lezione n °1
Separatore
Team - Equipe - Gruppo - PuzzleUn uomo va sotto la doccia subito dopo la moglie e nello stesso istante suonano al campanello di casa.
La donna avvolge un asciugamano attorno al corpo, scende le scale e correndo va ad aprire la porta: è Franco, il vicino. Prima che lei possa dire qualcosa lui le dice: ti do 800 Euro adesso in contanti se fai cadere l’asciugamano!
Riflette e in un attimo l’asciugamano cade per terra…
Lui la guarda a fondo e le da la somma pattuita.
Lei, un po’ sconvolta, ma felice per la piccola fortuna guadagnata in un attimo risale in bagno.
Il marito, ancora sotto la doccia le chiede chi fosse alla porta.
Lei risponde: era Franco.
Il marito: perfetto, ti ha restituito gli 800 euro che gli avevo prestato?
Morale n° 1: se lavorate in team, condividete sempre le informazioni!

Lezione n° 2
Puzzle teamAl volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento. Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate. All’improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca.
Lei lo guarda e gli dice: Padre, si ricorda il salmo 129?
Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse.
Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete: Padre, si ricorda il salmo 129?
Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa.
Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimorso dell’insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.
‘Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria…’
Morale n° 2: Al lavoro, siate sempre ben informati!

Lezione n° 3
Separatore
Team EquipeUn rappresentante, un impiegato e un direttore del personale escono dall’ufficio a mezzogiorno e vanno verso un ristorantino quando sopra una panca trovano una vecchia lampada ad olio. La strofinano e appare il genio della lampada.
‘Generalmente esaudisco tre desideri, ma poiché siete tre, ne avrete uno ciascuno’.
L’impiegato spinge gli altri e grida: ‘ tocca a me, a me…. Voglio stare su una spiaggia incontaminata delle Bahamas, sempre in vacanza, senza nessun pensiero che potrebbe disturbare la mia quiete’.
Detto questo svanisce.
Il rappresentante grida: ‘ a me, a me, tocca a me!!!! Voglio gustarmi una pinacolada su una spiaggia di Tahiti con la donna dei miei sogni!’ E svanisce.
Tocca a te, dice il genio, guardando il Direttore del personale.
‘Voglio che dopo pranzo quei due tornino al lavoro!’
Morale n° 3: lasciate sempre che sia il capo a parlare per primo!

Lezione n° 4
Separatore
Team squadra linusIn classe la maestra si rivolge a Gianni e gli chiede:
‘Ci sono cinque uccelli appollaiati su un ramo. Se spari a uno degli uccelli, quanti ne rimangono?’ 
Gianni risponde: ‘Nessuno, perchè con il rumore dello sparo
voleranno via tutti’.
La maestra: ‘Beh, la risposta giusta era quattro, ma mi piace come ragioni’.
Allora Gianni dice ‘Posso farle io una domanda adesso?
La maestra ‘Va bene. Ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo
lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono, mentre la terza dà piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è sposata?’
L’insegnante arrossisce e risponde: ‘Suppongo la seconda… quella che ingoia il gelato fino al cono’
Gianni: ‘Beh, la risposta corretta era quella che porta la fede, ma… mi piace come ragiona’!!!
Morale n° 4: Lasciate che prevalga sempre la ragione.

Giuseppe per la formazione continua

#423

Algoritmo risoluzione problemi

lavoro lavoro lavoro

Schema per la risoluzione di tutti i problemi

 lavoro lavoro lavoro

Schema per la risoluzione di tutti i problemi

Schema per la risoluzione di tutti i problemi - Łéngua vèneta 


Giuseppe per l’algoritmo definitvo

#398

Call center delirio

Operatrice call center

Call Center

 Operatrice call center
fiore

call centerCLONAZIONI

Mi hanno cromato il citofonino.
Ho il telefono cotonato.
Cosa devo fare, mi hanno cronato il cellulare.
Aiuto, mi hanno clinizzato.
Ho un problema di colazione.
Vorrei controllare se sono teleclonato.
Ho il telefono bloccato per traffico frodiaco.
Attendo la bolletta con importo sclonato.
Ho il telefono coronato.
Mi hanno croccato.

BOLLETTE

Ho perso la cartella per pagare il telefono!!
La ratatizzazione come si fa?
Mi mandate la strisciata del telefono?
Mi controlla il cannone di abbonamento?
Posso avere la bolletta analitica?
Ma allora la bolletta e’ tremesturale!!
Vorrei avere la movimentazione del traffico.
Mi scusi, la bolletta e’ troppo alta, non si puo’ diluire?
Non mi sono intervenute due bollette.
Vorrei il transito delle telefonate.
Allora la mando al centro dilazionale.
Sa com’e', mi stranizzava questo importo.
Vorrei la dilatazione della bolletta.
Ho pagato tramite bollettaio.

APPARATI

Ho un motorola stratrac.
Posseggo una radia mobile. (telefono cellulare).
Buongiorno, sono un cellulare rotto.
Buongiorno, sono un Motorola 8200.
Possiedo un citofonino.
Salve, sono un radiomobile.
Sentite, stamattina ho il telefono che fa i capricci.
Ho conquistato un telefonino.
Siccome dovessi pigliare un cellulare.

STC

Mi puo’ disinnescare la segreteria telefonica?.call center - operatrice

Mi apparisce la bustina per la stc.
Asteristico.
Mi da la procedura asterix……. (asteriscata).
READY TO GO E TIM CARD
Buongiorno, ho il cellulare con la cartella. (GSM).
Vorrei fare una slim/cart. (Sim card).
La Tim/card e’ tloclodita.
Buongiorno, sono una tim/card.
Quanti soldi restano sulla cartellina?
Senta, io sto un po’ in chiacchiere con mia sorella.
Vorrei fare un sub-ingresso. (subentro).
Vorrei fare l’emigrazione dal contratto. (migrazione).
Scusate e se pago alla Telecomunita’?. (Sportello Telecom).
Mi scusi, ma dopo aver inserito il PIN non mi va in ricettazione della linea. (ricerca rete).
Buongiorno, sono un cliente volante. (telefono cellulare).
Vorrei un’ infamazione se e’ impossibile.
Sono un Vostro assistito, mi e’ stranizzato il telefono.
Vorrei fare un contratto Euromobile. (Eurotime).
Senta, mi hanno rapito il telefonino!!!! Perche’ mi da il tritone? Vorrei avere un problema.
Buongiorno, io sono l’elencato dell’abbonato.
Mi si e’ disintegrato il cellulare.
Cos’e’ un fax una s. p. a. ?
Vorrei sapere se il sub/contratto e’ stato eseguito. (subentro).
Ho un contratto cess/emme.
Cosa mi dite.
ci sara’ qualche miglioria in seguito? Ho il telefono in trans.call center - operatrice
Buonasera, sono le otto.
Quando io facesso la cessazione.
Voglio chiamare il nr. la per chiamare qua. (12).
Il mio nr. non e’ abitabile.
Ho il palloncino sul display.
Punto prima.
Vorrei la disintegrazione del telefonino.
Il 916 e’ un robot.
Ho fatto un sub/ingresso. (subentro).

ASSORTITE

Stavo parlando con un suo collega, poi e’ caduta la linea.
Vuole ripetere il tutto.
Stavo parlando……
Signora da dove risponde? Da Messina.
Ah! Dalla Sicilia!
No da Messina.
La sua e’ una Tim/card? No. e’ una usa e getta.
Da quale citta’ mi chiama? Da citta’ mercato. (Centro Commerciale)
Signora mi mandate la denuncia via fax ?
Uhh giuvino’, i na’ saccia ….
Oh…. veramente.
E’ la Sippa?
No. qui risponde.
Scusato.
Scusate. ho un grandissimo problema…
Prego!
Mi chiamo col mio cellulare. ma risulta sempre occupato.
E’ normale? Dove avete problemi di roaming?. (collegamento con reti estere).
Con le zone limitrofe all’Italia…… in Portogallo!!!!
Cos’appare sul display?
C’e’ un tombino che lampeggia.
Qual’e’ il nr. del suo teledrin?
Un attimo…. sapete com’e'….. non mi teledrinno


Giuseppe per la comunicazione.

#350

 

1° maggio – Festa del Lavoro

 1 maggio - primo maggio

1° maggio – Festa del Lavoro

Il Primo maggio: storia e significato di una ricorrenza

Origini del Primo maggio 
Tra Ottocento e Novecento 
Il Ventennio fascista 
Dal dopoguerra a oggi 

Origini del Primo maggio 

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese : 
“Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”. 
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.  
Vignetta berlusconiMan mano che ci si avvicina al 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l’opera di sensibilizzazione sul significato di quell’appuntamento. 
“Lavoratori – si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 – ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l’Internazionale!”. 
Monta intanto un clima di tensione, alimentato da voci allarmistiche: la stampa conservatrice interpreta le paure della borghesia, consiglia a tutti di starsene tappati in casa, di fare provviste, perché non si sa quali gravi sconvolgimenti potranno accadere. 
Da parte loro i governi, più o meno liberali o autoritari, allertano gli apparati repressivi.
In Italia il governo di Francesco Crispi usa la mano pesante, attuando drastiche misure di prevenzione e vietando qualsiasi manifestazione pubblica sia per la giornata del 1 maggio che per la domenica successiva, 4 maggio. 
In diverse località, per incoraggiare la partecipazione del maggior numero di lavoratori, si è infatti deciso di far slittare la manifestazione alla giornata festiva. 
Giuseppe Pellizza da Volpedo - il Quarto StatoDel resto si tratta di una scommessa dall’esito quanto mai incerto: la mancanza di un unico centro coordinatore a livello nazionale – il Partito socialista e la Confederazione generale del lavoro sono di là da venire – rappresenta un grave handicap dal punto di vista organizzativo. Non si sa poi in che misura i lavoratori saranno disposti a scendere in piazza per rivendicare un obiettivo, quello delle otto ore, considerato prematuro da gran parte dei dirigenti del movimento operaio italiano o per testimoniare semplicemente una solidarietà internazionale di classe. 
Proprio per questo la riuscita del 1 maggio 1890 costituisce una felice sorpresa, un salto di qualità del movimento dei lavoratori,che per la prima volta dà vita ad una mobilitazione su scala nazionale, per di più collegata ad un’iniziativa di carattere internazionale. 
In numerosi centri, grandi e piccoli, si svolgono manifestazioni, che fanno registrare quasi ovunque una vasta partecipazione di lavoratori. Un episodio significativo accade a Voghera, dove gli operai, costretti a recarsi al lavoro, ci vanno vestiti a festa. 
“La manifestazione del 1 maggio – commenta a caldo Antonio Labriola – ha in ogni caso superato di molto tutte le speranze riposte in essa da socialisti e da operai progrediti. Ancora pochi giorni innanzi, la opinione di molti socialisti, che operano con la parola e con lo scritto, era alquanto pessimista”. 
Anche negli altri paesi il 1 maggio ha un’ottima riuscita: 
“Il proletariato d’Europa e d’America – afferma compiaciuto Fiedrich Engels – passa in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti”. 
Visto il successo di quella che avrebbe dovuto essere una rappresentazione unica, viene deciso di replicarla per l’anno successivo.  
Il 1 maggio 1891 conferma la straordinaria presa di quell’appuntamento e induce la Seconda Internazionale a rendere permanente quella che, da lì in avanti, dovrà essere la “festa dei lavoratori di tutti i paesi”.
Tra Ottocento e Novecento
Inizia così la tradizione del 1 maggio, un appuntamento al quale il movimento dei lavoratori si prepara con sempre minore improvvisazione e maggiore consapevolezza. L’obiettivo originario delle otto ore viene messo da parte e lascia il posto ad altre rivendicazioni politiche e sociali considerate più impellenti. La protesta per le condizioni di miseria delle masse lavoratrici anima le manifestazioni di fine Ottocento. 
Il 1 maggio 1898 coincide con la fase più acuta dei “moti per il pane”, che investono tutta Italia e hanno il loro tragico epilogo a Milano. Nei primi anni del Novecento il 1 maggio si caratterizza anche per la rivendicazione del suffraggio universale e poi per la protesta contro l’impresa libica e contro la partecipazione dell’Italia alla guerra mondiale.
Si discute intanto sul significato di questa ricorrenza: giorno di festa, di svago e di divertimento oppure di mobilitazione e di lotta ? 
Un binomio, questo di festa e lotta, che accompagna la celebrazione del 1 maggio nella sua evoluzione più che secolare, dividendo i fautori dell’una e dell’altra caratterizzazione.
Qualcuno ha inteso conciliare gli opposti, definendola una “festa ribelle”, ma nei fatti il 1 maggio è l’una e l’altra cosa insieme, a seconda delle circostanze più lotta o più festa. 
Il 1 maggio 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori possono festeggiare il conseguimento dell’obiettivo originario della ricorrenza: le otto ore. 

Il ventennio fascista

Nel volgere di due anni però la situazione muta radicalmente: Mussolini arriva al potere e proibisce la celebrazione del 1 maggio. 
Durante il fascismo la festa del lavoro viene spostata al 21 aprile, giorno del cosiddetto Natale di Roma; così snaturata, essa non dice più niente ai lavoratori, mentre il 1 maggio assume una connotazione quanto mai “sovversiva”, divenendo occasione per esprimere in forme diverse – dal garofano rosso all’occhiello alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alle bevute in osteria – l’opposizione al regime.

Giuseppe Pellizza da Volpedo - il Quarto Stato

Dal dopoguerra a oggi

All’indomani della Liberazione, il 1 maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d’Italia in un clima di entusiasmo. 
Appena due anni dopo il 1 maggio è segnato dalla strage di Portella della Ginestra, dove gli uomini del bandito Giuliano fanno fuoco contro i lavoratori che assistono al comizio. 
Nel 1948 le piazze diventano lo scenario della profonda spaccatura che, di lì a poco, porterà alla scissione sindacale. Bisognerà attendere il 1970 per vedere di nuovo i lavoratori di ogni tendenza politica celebrare uniti la loro festa.
Le trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini ed anche il fatto che al movimento dei lavoratori si offrono altre occasioni per far sentire la propria presenza, hanno portato al progressivo abbandono delle tradizionali forme di celebrazione del 1 maggio. 
Oggi un’unica grande manifestazione unitaria esaurisce il momento politico, mentre il concerto rock che da qualche anno Cgil, Cisl e Uil organizzano per i giovani sembra aderire perfettamente allo spirito del 1 maggio, come lo aveva colto nel lontano 1903 Ettore Ciccotti: 
“Un giorno di riposo diventa naturalmente un giorno di festa, l’interruzione volontaria del lavoro cerca la sua corrispondenza in una festa de’sensi; e un’accolta di gente, chiamata ad acquistare la coscienza delle proprie forze, a gioire delle prospettive dell’avvenire, naturalmente è portata a quell’esuberanza di sentimento e a quel bisogno di gioire, che è causa ed effetto al tempo stesso di una festa”.

fonte: Cgil di Roma e del Lazio – Archivio Storico  ”Manuela Mezzelani”


Giuseppe per il primo maggio

#334

I minatori cileni

Smile margherita

 …..e se fosse successo in italia?

 

 Smile margherita

Se fosse successo in una miniera italiana, le cose sarebbero andate più o meno così: 

Minatori cileni

1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24h, Bertolaso sul posto.

2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con Barbara Palombelli, Belen e Lele Mora.

3° giorno: prime… difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità: BERLUSCONI: colpa dei comunisti; DI PIETRO: colpa del conflitto d’interessi; BERSANI: … ma cosa … è successo?? BOSSI: sono tutti terroni, lasciateli là; CAPEZZONE: non è una tragedia è una grande opportunità ed è merito di questo governo e di questo premier; FINI: mio cognato non c’entra.

4° giorno: TOTTI: dedicherò un gol a tutti i minatori.

5° giorno IL PAPA: faciamo prekiera a i minatori ke in qvesti ciorni zono vicini al tiavolo!!

6° giorno: cala l’audience, una finestra in Chi l’ha visto e da Barbara d’urso che intervista i figli dei minatori: “dimmi, ti manca papà?’”

dal 7° all 30esimo giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che viene nominato così capo mondiale della protezione civile. Dopo un mese, i minatori escono per fatti loro dalla miniera, scavando con le mani. Un anno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per danneggiamento del sito minerario.

Ma è successo in Cile…. si sono salvati!!!

Dal WEB


Giuseppe per le difficili estrazioni…..

#270

 

Il lavoro/studio ti stressa?

Il lavoro/studio ti stressa?

Il lavoro/studio ti stressa?

Ovviamente io ho la soluzione…

 Il lavoro/studio ti stressa?
fioreE’ stato provato scientificamente che dopo qualche ora di alta concentrazione sul lavoro è necessario rilassare la mente e i muscoli per poter essere ancora attivi.
Se hai avuto una giornata pesante, se il tuo lavoro ti ha stancato, se ti senti teso, prova questo metodo infallibile:
Posizionati con il mouse sulla lettera “A”, clicca, e trascinala vicino alla lettera “M”. Sembra una cosa stupida ma proverai una sensazione di calore e un grande sollievo muscolare e mentale! 

Manda a cagare il tuo lavoro/studio e beviti una BIRRA 

Funziona vero??? 


Giuseppe per la giusta soluzione

#250

 

Primo giorno di scuola?

Riflessioni di un prof...... fannullone (e forse anche un po' trippone)

Riflessioni di un prof…… fannullone (e forse anche un po’ trippone)

 Riflessioni di un prof...... fannullone (e forse anche un po' trippone)

In realtà non è il primo giorno di scuola, o almeno l’opinione pubblica LO CREDE. Gli insegnanti cominciano a lavorare, se va bene, a metà settembre (addirittura il 1° ottobre un po’ di tempo fa). Hanno iniziato le vacanze il 10 giugno, quindi facendo due calcoli dal 10 giugno al 15 settembre passeranno 97 giorni!!!! Cavolo ma questi insegnati sono davvero dei privilegiati!!!!! La realtà non è così, tra pratiche varie ed esami di stato siamo andati in ferie intorno al 10 luglio (io a dire il vero il 23 luglio perché seguivo un progetto di stage) e rientriamo in servizio oggi per recuperare i giudizi sospesi. Quindi in realtà sono solo circa 45 giorni (sabato e domenica compresi),  45 giorni per staccare da un lavoro che dire stressante è poco, dove il drop out è superiore del 30% alla media degli altri “mestieri”, se non si stacca la spina la strada è una sola e conduce ai CIM (Centro d’Igiene Mentale). 

Ma tant’è, per la nostra ministra siamo dei privilegiati, specie per quanto riguarda la maternità (Lettera a una ministra), per non parlare di quello che afferma il ministro per la pubblica amministrazione, che siamo dei “fannulloni” e in qualche caso anche “tripponi”. Certo non lavoriamo 8 ore all’altoforno metallurgico, però io inviterei i genitori ad assistere ad una giornata di lavoro con i loro dolci “pargoletti” e poi vediamo cos’è meglio!!! 

Iniziamo oggi un lavoro che si completerà a metà luglio 2011, duro, difficile e di grande responsabilità. Nella mia vita ho fatto un po’ di tutto, quindi ho assaporato un po’  varie scelte lavorative e alla fine ho scelto questo lavoro perché lo amo, nonostante tutto.

horsefly


Giuseppe per la scuola

#249

Pace, Diritti e Lavoro

Ho visto anche degli Zingari Felici - Claudio Lolli

Ho visto anche degli Zingari Felici – Claudio Lolli

 Ho visto anche degli Zingari Felici - Claudio Lolli


 Ho Visto Anche Degli Zingari Felici – Claudio Lolli

E’ vero che dalla finestra non riusciamo a vedere la luce perchè la notte vince sempre sul giorno e la notte sangue non ne produce.E’ vero che la nostra aria diventa sempre più ragazzina e si fa correre dietro lungo strade senza uscita.E’ vero che non riusciamo a parlare e che parliamo sempre troppo.
E’ vero,sputiamo per terra quando vediamo passare un gobbo,un tredici o un ubriaco.
O quando non vogliamo incrinare il meraviglioso equilibrio di un odiosità senza fine di una felicità senza il peggio.
E’ vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe e che preferiamo morire.
Piuttosto che abbassare la faccia,è vero,cerchiamo l’amore sempre nelle braccia sbagliata.
E’ vero che non vogliamo cambiare il nostro inverno in estate,è vero che i poeti ci fanno paura.Perchè i poeti accarezzano troppo le gobbe,amano l’odore delle amarmi,odiano la fine della giornata.Perchè i poeti aprano sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata.
E’ vero che non ci capiamo,che non parliamo mai in due la stessa lingua.
E abbiamo paura del buio e anche della luce,è vero,che abbiamo tanto da fare che non facciamo mai niente.
E’ vero che spesso la strada sembra un inferno,una voce in cui non riusciamo a stare insieme,dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.E’ vero che beviamo il sangue dei nostri padri e odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici. 
Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro,far l’amore e rotolarsi per terra.Ho visto anche degli zingari felici in piazza Maggiore a ubriacarsi di luna,di vendetta e di guerra. 

Girovagando tra i blog e nei profili facebook a volte si fanno strani incontri (strani perché inusuali). Nella bacheca della mia amica Maria (meglio conosciuta come la blogger “Tittidiruolo”) c’è un post su Claudio Lolli. La mia mente ha cominciato a turbinare, qualche anno fa, per conto della CGIL, ero stato invitato a dare una mano per organizzare un happening (brutta parola) sull’argomento “Pace, Diritti e Lavoro”, io ero un po’ scettico ma quando mi hanno detto che ci sarebbe stato un concerto teatrale di Claudio Lolli non ho avuto dubbi. Una serata stupenda, teatro gremito come nelle migliori occasioni, attesa a mille e nell’anima la consapevolezza di partecipare ad un evento unico. E’ salito sul palcoscenico, la prima cosa che ho pensato di quel piccolo grande uomo è stata che somigliava a “Candido”. Solo che lui era consapevole di nn vivere nel migliore dei mondi possibili. Un piccolo grande uomo, incerto nell’incedere, anche nel parlare. Ma poi partiva la musica e tutto cambiava, una specie di aura di pace e bellezza ci avvolgeva tutti. Una delle serate più belle e intense della mia vita. Forse seconda solo a quando molti anni addietro, giovincello di belle speranza, in un piccolo paese del profondo Sud, ho udito per la prima volta la voce mitica degli Inti Illimani che mi cantava “che il popolo unito non sarebbe mai stato vinto”, ed ho pianto, si pianto. Io ci spero ancora che il Popolo non sarà mai vinto, ma comincio ad avere qualche dubbio. Gl’Inti Illimani in quegli anni non potevano immaginare il potere velenose delle TV, quello che poi alla fine si è rivelato l’oppio dei Popoli. Grazie Claudio, fai parte della colonna sonora della mia vita.

Giuseppe per l’emozioni forti.

#231

I ragazzi che si amano – Jacques Prévert

Penna

I ragazzi che si amano – Jacques Prévert


 

 

Jacques Prévert - Questo amoreI ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore

Giuseppe per la poesia che corrobora l’amore

#092

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