Occhi Da Orientale – Vaporidis Vs Silvestri

Occhi Da Orientale - Vaporidis Vs Silvestri

Occhi Da Orientale – Vaporidis Vs Silvestri

 Occhi Da Orientale - Vaporidis Vs Silvestri

Occhi Da Orientale – Daniele Silvestri – Autore delle canzone

 

Occhi Da Orientale – Nicolas Vaporidis & Valentina Izumi

 

Questa notte è ancora nostra – Film

Questa notte è ancora nostra - FilmUn film di Paolo Genovese, Luca Miniero. Con Nicolas Vaporidis, Valentina Izumi, Maurizio Mattioli, Massimiliano Bruno, Ilaria Spada. Commedia, durata 98 min. – Italia 2007. – Buena Vista uscita mercoledì 19 marzo 2008.
l venticinquenne romano Massimo lavora nell’impresa di pompe funebri del padre ma sogna di sfondare nella musica insieme all’amico e collega Andrea. Il pittoresco impresario Cicchilitti consiglia loro di scritturare una cinesina dotata di fondoschiena e voce gradevoli in ugual misura (perché “il culo non canta ma conta”) per affiancarli nel brano Occhi da orientale. Dopo una serie di audizioni fallimentari, si imbattono in Jing, una bella ragazza cinese di seconda generazione. La fanciulla li snobba finché Andrea non ha il colpo di genio: perché Massimo non la seduce? A quel punto convincerla a esibirsi con loro e ingraziarsi Cicchilitti sarà un gioco da ragazzi. Peccato che i genitori di Jing, ipertradizionalisti, l’abbiano promessa in moglie al nipote di un uomo d’affari cinese con cui sono indebitati… – da mymovies -

La canzone è di Daniele Silvestri, ma io l’ho scoperta nel film di Vaporidis  ”Questa notte è ancora nostra”. E’ una canzoncina davvero molto carina, a voi l’ardua sentenza per dire chi la canta meglio: Vaporidis o Silvestri? :)


Giuseppe per la cinematografia musicale.

#192

Gary Jules – Mad World

Note musicaliPellicola cinematografica

Gary Jules – Mad World (Donnie Darko Soundtrack)


Titolo originale: Donnie Darko
Produzione: Usa
Durata: 2h e 02′
Genere: Fantastico
Regia: Richard Kelly
Uscita: 26 Gennaio 2004
Attori principali: Jake GyllenhaalJena MaloneHomes OsborneKatharine RossJames DuvalPatrick SwayzeDrew BarrymoreMary McDonnell

Trama:

Donnie Darko è un adolescente americano in cura per problemi psichici. Una notte viene svegliato da un coniglio gigante che gli intima di alzarsi e seguirlo e gli predice la fine del mondo in 28 giorni. La mattina dopo Donnie si sveglierà in un campo da golf, mentre sulla camera in cui avrebbe dovuto dormire si è schiantato il motore di un boeing.


Notte d’estate caldissima, di prendere sonno neanche a pensarci, con gesti meccanici si prende il telecomando e si comincia a “scanalare”, immagini scorrono, sempre uguali: film in bianco e nero, soliti canali più o meno erotici, scioglipancia e pentole portentose, insomma il solito bestiario televisivo… finché… pochi frame attraggono la mia attenzione, e da qui inizia il mio amore per Donnie Darko e per il suo onirico coniglio…….. Firma Horsefly


Giuseppe per l’esoterismo celeste.

#145

 

Cervello o pene? Questo è il dilemma!!!

Robin Williams

Cervello o pene? Questo è il dilemma!!!

Robin Williams

Robin WilliamsIl problema è che Dio ha dato agli uomini un pene ed un cervello.

Ma non abbastanza sangue per far funzionare entrambi nello stesso momento.

(Robin Williams)

Ma non abbastanza sangue per far funzionare entrambi nello stesso momento. (Robin Williams)

Giuseppe per l’anatomia

#115

 

Oscar 2010 – Il governo italiano in soccorso ai…. vincitori

Oscar del cinema 2010

Due Oscar italiani? Non proprio

 

 Oscar del cinema 2010

Scritto da: Alessandra Farkas alle 17:20

NEW YORK- Doppia vittoria per l’Italia? All’indomani dell’82° Academy Awards sono molte, in Italia, le voci che attribuiscono al Bel Paese la paternità degli Oscar vinti domenica sera a Los Angeles da Mauro Fiore, nativo di Marzi in provincia di Cosenza, Calabria, miglior fotografia per il film “Avatar” e da Michael Giacchino, miglior colonna sonora per “Up”.  

“Questa notte l’Italia ha dimostrato di saper valere in campo mondiale anche per lo spettacolo”, esulta in una email Carmelo Lentino, Consigliere con delega alla cultura del Forum Nazionale dei Giovani in merito agli Oscar ricevuti dai due italo-americani questa notte. Politici e addetti ai lavori del Bel Paeseecheggiano lo stesso ritornello auto-congratulatorio.

La verità è ben diversa. E’ stata l’America, e non certo l’Italia a dare a Fiore e Giacchino il know-how, gli strumenti e le opportunità per arrivare dove sono arrivati e c’è da giurare che, se fossero rimasti in Italia, i loro destini sarebbero andati ben diversamente.

Fiore è emigrato negli Stati Uniti insieme ai genitori, Lorenzo Fiore e Romilda Carpino, quando aveva solo sette anni. Cresciuto a Chicago, ha un’educazione in pratica tutta americana, con una laurea dalla Columbia College di Chicago. Oggi vive a Papillion, Nebraska con la moglie americanaChristine Vollmer e tre figli, Olivia, 8, Tessa, 6, e Luca, 4.

Il 42enne Michael Giacchino è addirittura americano al 100%. Nato a Riverside Township nel New Jersey, è cresciuto aEdgewater Park Township, sempre nel New Jersey. Anche lui ha studiato negli Usa, alla Juilliard School e alla School of Visual Arts di Manhattan. E ha ricevuto il passaporto italiano solo l’anno scorso, facendo un richiamo per via dei nonni materni abruzzesi e paterni siciliani, emigrati negli Stati Uniti all’inizio del 20esimo secolo.

Nella quasi centenaria storia dell’Oscar sono stati tantissimi gli espatriati – ebrei, italo-americani, irlandesi, spesso fuggiti dalla fame, persecuzioni razziali e politiche in patria – saliti sul podio nella notte delle stelle per coronare il sogno di un’intera carriera, avveratosi, non certo a caso, in suolo americano.

Nessuno penserebbe mai di dire che le statuette vinte da Billy Wilder appartengono all’Austria, quelle di Elia Kazan sono merito della Turchia e quelle di Liz Taylor Alfred Hitchcock dell’Inghilterra.

Anche se dopo gli insuccessi di Vancouver ha forse bisogno di premi per risollevare il morale della nazione,  l’Italia deve fare molta attenzione a non peccare di millantato credito.

Corriere della sera

Giuseppe per il millantato credito - Nemo propheta in patria

#050

Oscar 2010 – Il governo italiano in soccorso ai…. vincitori

Oscar del cinema 2010

Due Oscar italiani? Non proprio

 

 Oscar del cinema 2010

Scritto da: Alessandra Farkas alle 17:20

NEW YORK- Doppia vittoria per l’Italia? All’indomani dell’82° Academy Awards sono molte, in Italia, le voci che attribuiscono al Bel Paese la paternità degli Oscar vinti domenica sera a Los Angeles da Mauro Fiore, nativo di Marzi in provincia di Cosenza, Calabria, miglior fotografia per il film “Avatar” e da Michael Giacchino, miglior colonna sonora per “Up”.  

“Questa notte l’Italia ha dimostrato di saper valere in campo mondiale anche per lo spettacolo”, esulta in una email Carmelo Lentino, Consigliere con delega alla cultura del Forum Nazionale dei Giovani in merito agli Oscar ricevuti dai due italo-americani questa notte. Politici e addetti ai lavori del Bel Paeseecheggiano lo stesso ritornello auto-congratulatorio.

La verità è ben diversa. E’ stata l’America, e non certo l’Italia a dare a Fiore e Giacchino il know-how, gli strumenti e le opportunità per arrivare dove sono arrivati e c’è da giurare che, se fossero rimasti in Italia, i loro destini sarebbero andati ben diversamente.

Fiore è emigrato negli Stati Uniti insieme ai genitori, Lorenzo Fiore e Romilda Carpino, quando aveva solo sette anni. Cresciuto a Chicago, ha un’educazione in pratica tutta americana, con una laurea dalla Columbia College di Chicago. Oggi vive a Papillion, Nebraska con la moglie americanaChristine Vollmer e tre figli, Olivia, 8, Tessa, 6, e Luca, 4.

Il 42enne Michael Giacchino è addirittura americano al 100%. Nato a Riverside Township nel New Jersey, è cresciuto aEdgewater Park Township, sempre nel New Jersey. Anche lui ha studiato negli Usa, alla Juilliard School e alla School of Visual Arts di Manhattan. E ha ricevuto il passaporto italiano solo l’anno scorso, facendo un richiamo per via dei nonni materni abruzzesi e paterni siciliani, emigrati negli Stati Uniti all’inizio del 20esimo secolo.

Nella quasi centenaria storia dell’Oscar sono stati tantissimi gli espatriati – ebrei, italo-americani, irlandesi, spesso fuggiti dalla fame, persecuzioni razziali e politiche in patria – saliti sul podio nella notte delle stelle per coronare il sogno di un’intera carriera, avveratosi, non certo a caso, in suolo americano.

Nessuno penserebbe mai di dire che le statuette vinte da Billy Wilder appartengono all’Austria, quelle di Elia Kazan sono merito della Turchia e quelle di Liz Taylor Alfred Hitchcock dell’Inghilterra.

Anche se dopo gli insuccessi di Vancouver ha forse bisogno di premi per risollevare il morale della nazione,  l’Italia deve fare molta attenzione a non peccare di millantato credito.

Corriere della sera

Giuseppe per il millantato credito - Nemo propheta in patria

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