Momenti di trascurabile felicità
Momenti di trascurabile felicitàdi Francesco Piccolo
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- Gli sms dopo le undici di sera che dicono. “dove sei?”, che significano molto di più di quello che dicono.
- Bere direttamente dalla bottiglia perché l’acqua sta finendo, e se qualcuno mi guarda schifato, dire: “ma stava finendo!”
- Quando le persone che ti stanno facendo vedere le foto si rendono conto all’improvviso e dicono: “e poi le altre sono tutte uguali”, e la smettono.
- L’inizio dei film porno, quando sono vestiti e non si conoscono.
- Il fatto che l’aloe è vera.
- Chiudermi a chiave nei bagni delle case dove non sono mai stato e mettermi a curiosare su tutti i prodotti che usano.
- Girare la testa di lato, di scatto, quando si balla latino.
- La prima e l’ultima pagina di un libro.
- Le coppie che stanno insieme da tempo e che la sera giocano a carte in silenzio.
- Quando il cameriere torna al tavolo con la bottiglia del vino che abbiamo scelto, stappa la bottiglia, annusa il tappo, e poi guarda tutti i presenti per scegliere chi debba assaggiare il vino. E non sceglie me.
- Quando mi hanno spiegato che la prima convocazione della riunione di condominio, alle sei di mattina, era soltanto formale, e non ci dovevo andare.
- Quando quello che ti ha chiesto di conservargli posto, finalmente arriva. E puoi dimostrare a tutti che era vero.
- Quelli che ti danno un passaggio, e non ti lasciano da qualche parte: all’angolo, vicino al metro, alla fermata dei taxi. Ma ti accompagnano fino a casa.
- Lo scaffale dei biscotti Bahlsen.
- Il momento in cui finisce il rumore della centrifuga della lavatrice.
- Le grandi librerie, perché puoi girare, toccare, sfogliare senza nessuno che ti voglia dare un consiglio
Tratto dal libro “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo.
Quali sono i miei momenti di trascurabile felicità? Proviamo a fare un piccolo elenco:
- Scartare il pacco di libri ordinati on line e quasi accarezzarli quando si aprono per la prima volta.
- Il treno, l’aereo, il bus che arrivano e partono in orario.
- Comprare il pane fresco da fornaio e sceglierne uno che contiene semi assolutamente sconosciuti e pensare di essere un uccello.
- Il sorriso dei miei alunni, dopo che hanno preso un bel voto al compito.
- Il primo bagno della stagione con l’acqua ancora freddissima dell’inverno.
- Il primo fiocco di neve dell’inverno.
- I viali in technicolor dell’autunno,
- Il sorriso di un bambino tuffato in un gelato alla crema.
- Gli occhi della tua donna, quando le dai un regalo lungamente desiderato.
- Io, alle sei di mattino, in strada.
Qualcun altro/a vuol lasciare il proprio momento di trascurabile felicità? Sarebbe davvero gradito.
Giuseppe per la felicità minimalista |
#775 |
Di che web sei?
Quadrato semiotico delle identità webGuru, webstar, geek o bimbiminkia? |
Quadrato semiotico delle identità web – Squadrati rastrella il web in cerca d’identità: tra nativi e migranti digitali c’è chi influenza tutto l’anno e chi l’influenza se la becca di stagione. Voi siete più guru, webstar, geek o bimbiminkia? E il neonato @pontifex? Fai il tuo check sul quadrato semiotico delle identità web.
Il web è diventato una parte integrante della nostra vita, siamo utilizzatori attivi o solamente “utilizzatori finali”?. Ai miei studenti ripeto sempre, come un mantra, queste parole: “Siamo noi ad utilizzare Internet o è Internet che utilizza noi?” Squadrati è un blog che ha la mania di far quadrare il mondo su fogli volanti e che ci dà una mano per cercare di capire qual è la nostra identità web. Consultate il quadro semiotico in alto e identificate il vostro ruolo in rete. Per i newbie (principianti assoluti delle Tecnologie della comunicazione e informazione, molto più semplicemente della Rete) forse è necessario un piccolo glossario. Ecco il significato di alcuni termini arcani contenuti nel quadro: Geek (pronuncia: /ɡiːk/) è un termine di origine anglosassone, indicante una persona affascinata ed appassionata dalla tecnologia. Il significato di geek non ha niente a che vedere con quello di nerd, avendo un significato sostanzialmente diverso (indica infatti chi ha una certa predisposizione per la ricerca intellettuale, umanistica o scientifica, ed è al contempo tendenzialmente solitario). Bimbiminkia – Indica il comportarsi in chat e sul web in genere in maniera decisamente infantile. Cracker - In ambito informatico il termine inglese cracker indica colui che si ingegna per eludere blocchi imposti da qualsiasi software al fine di trarne profitto. Il cracking può essere usato per diversi scopi secondari, una volta guadagnato l’accesso di root nel sistema desiderato o dopo aver rimosso le limitazioni di un qualsiasi programma. Lifecasters – Quelli che vivono perennemente con la webcam accesa e vivono praticamente in diretta web. Lamer è un aspirante cracker con conoscenze informatiche limitate. Una buona giornata a tutti i Netizen (cittadini della rete).
Giuseppe per la divulgazione digitale |
#770 |
Pataterna – Ode alla macchinetta distributrice
Pataterna – Ode alla macchinetta distributrice di merendine e schifezze varie
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Questa ode in forma di poesia si chiama La Macchinetta Distributrice
La macchinetta distributrice di schifezze
distribuisce la felicità,
soprattutto il lunedì quando la reincontri.
Distribuisce i caffè e le colazioni di gente addormuta,
distribuisce l’acqua agli assetati,
il tè a quelli con il poco della diarrea
distribuisce il chitammuorto di quando si incastra il soldo dentro,
mi avrebbe distribuito il mio pranzo
se solo non fosse stata spenta e se solo non fossi stata così fiduciosa che mettere il soldo dentro l’avrebbe fatta risvegliare
così improvvisamente
ti metto il soldo e ti svegli
ma invece no
ma la macchinetta non si svegliò
e io non ho mangiato
e questo destino mi vuole dire di non mangiare
non devo mangiare perchè l’estate è vicina
ma in fondo deve ancora venire Natale lo so
però l’estate non è mai tanto lontana quando vorresti smettere di essere una buatta ma ti concedi lo sfizio,
lo sfizio,il capriccio a forma di cracker, una soddisfazione di cioccolata,che bello usare questi nomi che fanno di me la pubblicitaria della mia stessa vita
ma uno sfizio oggi,uno sfizio domani e lo vedi che pari un buattone di pummarola?
Propongo una macchinetta distributrice di collera: tu metti il soldo e lei ti dice che sei chiatto.
Questo lavoro seduti ci logora le natiche.
Addio.
Tratto dal blog: sto bloggata con la schiena
Pataterna è una blogger e scrittrice napoletana che vive a Roma. Lei si definisce: “ero una brava persona. poi mi sono laureata.” e anche: “Forse sono una ragazza prodigio ma non so bene in che cosa”. Io l’adoro, Feltrinelli dice: “Pataterna è apparentemente piena di certezze, ma in realtà è fragile e insicura come un’adolescente. Dice parolacce, ha la frangetta, piange in metropolitana, ha un “Amoregiammio” e il terrore degli zampognari. Da Napoli, dove ha lasciato nonna, genitori e fratelli, è andata a studiare a Roma. Ha preso una stanza in affitto in un quartiere multiculturale, ma non si sente a casa da nessuna parte. Va da uno psicoterapeuta, un tipo così vivace da meritarsi il nome di Catacomba, sul quale riversa i suoi monologhi esilaranti e sgrammaticati. Pataterna ha un’immaginazione fuori controllo e una sua idea precisa sul mondo. Si rivolge ai cinesi, a Barack Obama, sogna di fare il discorso a reti unificate. Niente e nessuno può fermarla, perché ha dalla sua un’arma potente: della vita, degli altri e di se stessa osserva e racconta il lato irresistibilmente comico. Forse anche per questo è Padreterna?”. A me piace da morire, astenersi iscritti all’Accademia della Crusca.
Giuseppe per la PDA (piccola distribuzione alimentare) |
#769 |
Pataterna: I diari di Parigi 1
I diari di Parigi – 1
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Parigi è una città ovviamente della bellezza che si esprime dalla noscialanza delle persone che si mettono la baguette con dentro il formaggio sotto tutte le ascelle del mondo e nessuno gli dice le controindicazioni. Parigi è una città parigina che mentre cammini piove poi scendi una scalinata parigina e viene il sole poi giri una strada di parigi e viene il vento poi sali a una parte di parigi e viene la nebbia poi esci da un portone e ti hai rotto il cazzo.
A parigi quando ti danno un panino è freddo del frigorifero, questo popolo non conosce l’uso del fornetto giustificato dalle cameriere dalla presenza di tracce di maionese nel panino che non permette il riscaldamento. Non ho avuto modo di controbattere alla cameriera nella lingua parigina perchè si sarebbe creata una disturbata in terra parigi che sarebbe terminata in tafferugli sulle banlieue con loro che mi lanciavano le baguette con la maionese e io che rispondevo con il lancio dello sfilatino con la sasiccia.e avrei vinto.
Parigi la metropolitana passa ogni minuto e mezzo però se in quel tempo non riesci ad entrare nella porta del treno a loro non gliene fotte niente che sei rimasto con la parte del corpo sinistro fuori, poi quando arrivi alla fermata dopo ti puoi sistemare, puoi controllare se hai perduto definitivamente la sensibilità di metà corpo oppure se devono venire a ingessarti. Ma non fa niente, pure se stai ingessato, pure se ti è venuta la rinotracheite e si è bloccato il collo per il vento Parigi è sempre bella e ti puoi mangiare un dolcetto nelle caffetterie di parigi con un’irrisoria accensione di un temporaneo mutuo che comunque non era un problema visto che parigi è bella e che te ne fotte , mangiatela una sciù a cioccolata, tanto stai a parigi.
Tratto dal blog: sto bloggata con la schiena
Pataterna è una blogger e scrittrice napoletana che vive a Roma. Lei si definisce: “ero una brava persona. poi mi sono laureata.” e anche: “Forse sono una ragazza prodigio ma non so bene in che cosa”. Io l’adoro, Feltrinelli dice: “Pataterna è apparentemente piena di certezze, ma in realtà è fragile e insicura come un’adolescente. Dice parolacce, ha la frangetta, piange in metropolitana, ha un “Amoregiammio” e il terrore degli zampognari. Da Napoli, dove ha lasciato nonna, genitori e fratelli, è andata a studiare a Roma. Ha preso una stanza in affitto in un quartiere multiculturale, ma non si sente a casa da nessuna parte. Va da uno psicoterapeuta, un tipo così vivace da meritarsi il nome di Catacomba, sul quale riversa i suoi monologhi esilaranti e sgrammaticati. Pataterna ha un’immaginazione fuori controllo e una sua idea precisa sul mondo. Si rivolge ai cinesi, a Barack Obama, sogna di fare il discorso a reti unificate. Niente e nessuno può fermarla, perché ha dalla sua un’arma potente: della vita, degli altri e di se stessa osserva e racconta il lato irresistibilmente comico. Forse anche per questo è Padreterna?”. A me piace da morire, astenersi iscritti all’Accademia della Crusca.
Giuseppe per il marketing |
#759 |
10 idee per riutilizzare l’acqua di cottura della pasta
10 idee per riutilizzare l’acqua di cottura della pasta |
L’acqua è una risorsa davvero preziosa, un vero e proprio “oro blu”, e sprecarne anche una minima parte, in particolare quando ci si trova in cucina, rappresenta un vero e proprio peccato. L’acqua di cottura della pasta e del riso, ma anche di legumi, verdure e altri cereali, può essere conservata e riutilizzata in modo che non venga inutilmente sprecata.
Per raccoglierla è sufficiente riporre una ciotola al di sotto dello scolapasta. Può essere conservata trasferendola in una o più bottiglie con l’aiuto di un imbuto, a seconda degli utilizzi previsti.
1) Annaffiare le piante - Se siete tra quelli che non salano l’acqua per cuocere pasta, riso o bollire le verdure, potete utilizzare l’acqua di cottura per annaffiare le vostre piante o il vostro orto. Prima però dovrà essere lasciata raffreddare. Può essere utilizzata sia per i vasi di fiori che per le erbe aromatiche o gli ortaggi. Chi ha un grande orto o molto vasi di cui prendersi cura potrà trasferirla direttamente in un annaffiatoio.
2) Impacco per capelli - L’acqua di cottura del riso, ricca di amidi, può essere utilizzata per preparare un impacco per capelli da applicare prima dello shampoo e da lasciare agire per almeno un quarto d’ora prima di passare al lavaggio. I capelli risulteranno molto più morbidi del consueto.
3) Condimento - Una parte dell’acqua di cottura della pasta potrà essere trasferita in un bicchiere ed impiegata per rendere più liquidi quei condimenti preparati in casa che siano risultati piuttosto densi, come può accadere nel caso del pesto. Allungare leggermente il condimento con dell’acqua lo renderà più facilmente distribuibile in ogni piatto.
4) Brodo - L’acqua di cottura della pasta o delle verdure può essere arricchita con erbe aromatiche ed utilizzata come brodo di base per la preparazione di minestre, zuppe e vellutate. Se utilizzerete l’acqua della pasta, già salata, ricordate di evitare di aggiungere dell’altro sale e di non esagerare addizionando altri insaporitori.
5) Lavare i piatti - Un altro utilizzo immediato per l’acqua della pasta è rappresentato dal suo impiego per facilitare il lavaggio di piatti, posate, pentole e padelle. L’acqua ancora calda, riversata all’interno delle stoviglie in cui siano presenti delle incrostazioni, potrà facilitare il loro distacco se lascerete riposare il tutto per qualche momento prima di passare all’impiego di spugna e detersivo.
6) Cottura al vapore - L’acqua della pasta o del riso può essere utilizzata per effettuare nuove cotture, con particolare riferimento alla cottura al vapore. Vi basterà trasferire l’acqua già utilizzata in una nuova pentola, sulla quale posizionerete un cestello apposito per la cottura al vapore, all’interno del quale potrete posizionare ortaggi come carote e patate, che manterranno in questo modo tutto il proprio contenuto di nutrienti.
7) Impasti - Tenendo conto che l’acqua della pasta o del riso sarà già salata e che quindi dovrete evitare di aggiungere il sale previsto dalle ricette, oppure diluire l’acqua che avete a vostra disposizione, potreste provare ad utilizzarla per la preparazione dell’impasto di pane, pizze, focacce, crackers, grissini o torte salate.
Pasta di sale - Ecco un divertimento a costo zero che potrete preparare per i vostri bambini. Non è necessario acquistare costose paste modellabili quando è possibile preparare la pasta di sale impiegando solamente pochi ingredienti facilmente reperibili in dispensa. L’acqua di cottura della pasta o del riso potrà essere una di queste. Ecco qui le istruzioni per preparare la vostra pasta di sale fai-da-te.
9) Pediluvio - L’acqua di cottura della pasta o del riso, ricca di amidi e di sali minerali, potrà essere utilizzata per un pediluvio serale emolliente e rigenerante, soprattutto per chi soffre di gambe gonfie e pesanti. All’acqua potranno essere aggiunte alcune gocce di olio essenziale alla lavanda per un effetto rilassante o all’eucalipto per ottenere un effetto rinfrescante.
10) Ammollo dei legumi - Potrete utilizzare l’acqua di cottura del riso o delle verdure, a patto che non sia eccessivamente salata, per l’ammollo di legumi secchi come ceci, fagioli, piselli e lenticchie. E’ possibile aggiungere all’acqua dell’ammollo alcune foglioline di alloro, in modo da rendere i legumi più digeribili. L’acqua dell’ammollo non potrà essere impiegata per la cottura dei legumi. Potrete utilizzarla invece per innaffiare le piante.
Marta Albè
Tratto da: www.greenme.it
Giuseppe per un mondo sempre più verde |
#733 |
Stai attento…
Stai attento… |
Stai attento ai tuoi pensieri, perchè diventano parole…
Stai attento alle tue parole, perché diventano abitudini.
Stai attento alle tue abitudini, perché diventano carattere.
Stai attento al tuo carattere, perché diventa il tuo destino.
(F. Outlaw)
Giuseppe per la costruzione del destino |
#706 |
L’asino nel pozzo
L’asino nel pozzo
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Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire. Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell’asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché l’asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo. Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto. Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra. Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide, L’asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l’asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.
Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il segreto per uscire più forti dal pozzo é scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l’alto. Ognuno dei nostri problemi si trasformerà in un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi più grandi, anche se nessuno ci da una mano per aiutarci.
Tratto dal web
Giuseppe per la caparbietà dell’asino |
#688 |
Arte di sabbia
Arte di sabbiaBy Ilana Yahav
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Sand Art by Ilana Yahav – SandFantasy
“You are not alone. You’ve got a friend, who will help you through your pains and sorrow and will always be at your side…”
A new sand animation from Ilana Yahav for 2009.
Arte effimera, della durata di un soffio di vento o di una lieve onda del mare…..
Giuseppe per i sedimenti di sabbia…. |
#663 |
Ti auguro tempo per vivere
Ti auguro tempo per viverePoesia Sioux(Mentre leggi ascolta la musica del video) |
Ti auguro tempo per vivere…… Giuseppe
Giuseppe per il tempo di vivere…. infinito. |
#661 |