Pace, Diritti e Lavoro

Ho visto anche degli Zingari Felici - Claudio Lolli

Ho visto anche degli Zingari Felici – Claudio Lolli

 Ho visto anche degli Zingari Felici - Claudio Lolli


 Ho Visto Anche Degli Zingari Felici – Claudio Lolli

E’ vero che dalla finestra non riusciamo a vedere la luce perchè la notte vince sempre sul giorno e la notte sangue non ne produce.E’ vero che la nostra aria diventa sempre più ragazzina e si fa correre dietro lungo strade senza uscita.E’ vero che non riusciamo a parlare e che parliamo sempre troppo.
E’ vero,sputiamo per terra quando vediamo passare un gobbo,un tredici o un ubriaco.
O quando non vogliamo incrinare il meraviglioso equilibrio di un odiosità senza fine di una felicità senza il peggio.
E’ vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe e che preferiamo morire.
Piuttosto che abbassare la faccia,è vero,cerchiamo l’amore sempre nelle braccia sbagliata.
E’ vero che non vogliamo cambiare il nostro inverno in estate,è vero che i poeti ci fanno paura.Perchè i poeti accarezzano troppo le gobbe,amano l’odore delle amarmi,odiano la fine della giornata.Perchè i poeti aprano sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata.
E’ vero che non ci capiamo,che non parliamo mai in due la stessa lingua.
E abbiamo paura del buio e anche della luce,è vero,che abbiamo tanto da fare che non facciamo mai niente.
E’ vero che spesso la strada sembra un inferno,una voce in cui non riusciamo a stare insieme,dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.E’ vero che beviamo il sangue dei nostri padri e odiamo tutte le nostre donne e tutti i nostri amici. 
Ma ho visto anche degli zingari felici corrersi dietro,far l’amore e rotolarsi per terra.Ho visto anche degli zingari felici in piazza Maggiore a ubriacarsi di luna,di vendetta e di guerra. 

Girovagando tra i blog e nei profili facebook a volte si fanno strani incontri (strani perché inusuali). Nella bacheca della mia amica Maria (meglio conosciuta come la blogger “Tittidiruolo”) c’è un post su Claudio Lolli. La mia mente ha cominciato a turbinare, qualche anno fa, per conto della CGIL, ero stato invitato a dare una mano per organizzare un happening (brutta parola) sull’argomento “Pace, Diritti e Lavoro”, io ero un po’ scettico ma quando mi hanno detto che ci sarebbe stato un concerto teatrale di Claudio Lolli non ho avuto dubbi. Una serata stupenda, teatro gremito come nelle migliori occasioni, attesa a mille e nell’anima la consapevolezza di partecipare ad un evento unico. E’ salito sul palcoscenico, la prima cosa che ho pensato di quel piccolo grande uomo è stata che somigliava a “Candido”. Solo che lui era consapevole di nn vivere nel migliore dei mondi possibili. Un piccolo grande uomo, incerto nell’incedere, anche nel parlare. Ma poi partiva la musica e tutto cambiava, una specie di aura di pace e bellezza ci avvolgeva tutti. Una delle serate più belle e intense della mia vita. Forse seconda solo a quando molti anni addietro, giovincello di belle speranza, in un piccolo paese del profondo Sud, ho udito per la prima volta la voce mitica degli Inti Illimani che mi cantava “che il popolo unito non sarebbe mai stato vinto”, ed ho pianto, si pianto. Io ci spero ancora che il Popolo non sarà mai vinto, ma comincio ad avere qualche dubbio. Gl’Inti Illimani in quegli anni non potevano immaginare il potere velenose delle TV, quello che poi alla fine si è rivelato l’oppio dei Popoli. Grazie Claudio, fai parte della colonna sonora della mia vita.

Giuseppe per l’emozioni forti.

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