Carofiglio Gianrico – Le Perfezioni Provvisorie

Carofiglio Gianrico – Le Perfezioni Provvisorie

 

 Carofiglio Gianrico - Le Perfezioni Provvisorie

Le giornate di Guido Guerrieri trascorrono in equilibrio instabile fra il suo lavoro di avvocato – un nuovo elegante studio, nuovi collaboratori, una carriera di successo – e la solitudine venata di malinconia delle sue ore private. Antidoti a questa malinconia: il consueto senso dell’umorismo, la musica, i libri e le surreali conversazioni con il sacco da boxe, nel soggiorno di casa. Tutto inizia quando un collega gli propone un incarico insolito: cercare gli elementi per dare nuovo impulso a un’inchiesta di cui la procura si accinge a chiedere l’archiviazione. Manuela, studentessa universitaria a Roma, figlia di una Bari opulenta, è scomparsa in una stazione ferroviaria, inghiottita nel nulla dopo un fine settimana trascorso in campagna con amici. Inizialmente Guerrieri esita ad accettare l’incarico, più adatto a un detective che a un legale. Poi, scettico e curioso a un tempo, inizia a studiare le carte e a incontrare i personaggi coinvolti nell’inchiesta. Tra questi, la migliore amica di Manuela, Caterina. Una ragazza dei suoi tempi giovane, bella, immediata al limite della sfrontatezza. L’avvocato, diviso fra imbarazzo e attrazione, si lascia accompagnare da lei nel ricostruire il mondo segreto di Manuela e le ragioni della sua scomparsa. (fonte ibs.it)


“Un po’ noir, un po’ introspettivo, senza dubbio scava nell’anima di una generazione: gli attuali 40/50enni. Impossibile non avere in testa, come un tarlo che ti perfora il cervello, la canzone dei Creedence Clearwater Revival: Have You Ever Seen The Rain. E’ come assaporare una “madeleine” proustiana, alla ricerca del tempo perduto. Sogni, speranze di una fanciullezza perduta e trovarsi a fare i conti con se stessi alla soglia dell’ineluttabile. Fare i conti con se stessi….. chiedersi se poi alla fine ci siamo schierati dalla parte giusta della barricata oppure, molto vigliaccamente, siamo finiti in banca pure noi (che Antonello mi perdoni la citazione). 


Giuseppe ancora una volta per il nostos e per la lettura 2

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