Come mantenersi giovani

Come mantenersi giovani

Come mantenersi giovani

 1. Elimina i numeri che non sono essenziali. Questo include l’età, il peso e l’altezza. Lascia che siano i medici a preoccuparsene.

2. Conserva solo gli amici divertenti. Quelli depressi tirano verso il basso. (Ricordatelo se sei uno di quelli depressi!)
3. Impara sempre: Impara di più sui computer, sull’arte, sul giardinaggio, o qualsiasi cosa. Non far mai diventare pigro il tuo cervello. ’Una mente pigra è la casa del Tedesco.’ E il nome del Tedesco è Alzheimer!
4. Apprezza di più le piccole cose
5. Ridi molte volte, per molto tempo e fragorosamente. Ridi fino a quando non ti manca il fiato. E se hai un amico che ti fa ridere, passa tanto tanto tempo con lui/lei! 
6. Quando le lacrime apppaiono Prendi, soffri e supera. L’unica persona che resta con noi per tutta la vita siamo noi stessi. VIVI fintanto che sei vivo.

7. Circondati delle cose che ami: La famiglia, animali, piante, hobbies, o qualsiasi altra cosa. Il tuo posto è il tuo rifugio.

 8. Fai attenzione alla salute: Se è buona, mantienila. Se è instabile, migliorala.. Se non riesci a migliorarla, fatti aiutare.
9. Non farti seghe mentali.
10. Dillo alle persone che ami che le ami in ogni caso e ogni volta che ne hai la possibilità. E, se non spedisci questo messaggio ad almeno quattro persone, a chi gliene importa? Saranno solamente quattro persone in meno che sorrideranno al vedere un tuo messaggio. Però se puoi, per lo meno, condividilo con qualcuno! SE LA VITA E’ BELLA PERCHE’ NON SORRIDERE SEMPRE? [ndt... anche se a volte è difficile, è pur sempre un dono bellissimo!]
Grazie Manu!


Giuseppe per l’eterna giovinezza.

#549

La ricetta della felicità

Ricetta della felicità

La ricetta della felicità – Ingredienti


Quantità per 7.000.000.000 di porzioni

 

 

Bambini - lavori domestici - Disegno

Prendete dieci grammi di pazienza, una tazza di bontà, quattro cucchiai di buona volontà, un pizzico di speranza e una dose di buona fede. Aggiungete due manciate di tolleranza. Un pacco di prudenza, qualche filo di simpatia, una manciata di quella piccola pianta rara, che si chiama umiltà, e una grande quantità di buon umore. Condite il tutto con molto buon senso, lasciate cuocere a fuoco lento… ed avrete una buona giornata.


Felicità non è l’essere amati. Ogni persona ama se stessa. Ma amare, questa è felicità. (Herman Hesse)

Se non riesci a trovare la felicità, createla da solo, l’apprezzerai di più. (anonimo)          

La gioia non è nelle cose, è in noi stessi.  (Jess Lair)


Giuseppe per la ricerca della felicità

#512

 

Il dolore genera perle?

Filosofia - Uomo - Enigma

Il dolore genera perle?

 Ostrica - Perla - Dolore

Disse un’ostrica a una vicina:

“Ho veramente un gran dolore dentro di me. È qualcosa di pesante e di tondo, e sono stremata”.
Rispose l’altra con borioso compiacimento:
“Sia lode ai cieli e al mare, io non ho dolori in me. Sto bene e sono sana sia dentro che fuori”.
Passava in quel momento un granchio e udì le due ostriche,
e disse a quella che stava bene ed era sana sia dentro che fuori:
“Sì, tu stai bene e sei sana; ma il dolore che la tua vicina porta dentro di sé è una perla di straordinaria bellezza”. 
Ostrica - Perla - Dolore
È la grazia più grande, quella dell’ostrica.
Quando le entra dentro un granello di sabbia, una pietruzza che la ferisce,
non si mette a piangere, non strepita, non si dispera.
Giorno dopo giorno trasforma il suo dolore in una perla: – il capolavoro della natura.

Horsefly - FirmaIl dolore è una lacrima che si cristallizza in una perla.


Giuseppe per dolore prezioso

#474

 

Una leggenda Induista

Simbolo Induismo

Una leggenda Induista

 Filosofia - Uomo - Enigma

Simbolo InduismoUna vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma (signore degli Dei) decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo. Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: “Seppelliamo la divinità dell’uomo nella Terra” Brahma tuttavia rispose: “No, non basta. Perchè l’uomo scaverà e la ritroverà”. Gli dei, allora, replicarono: “In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani”. E di nuovo Brahma rispose: “No, perchè prima o poi l’uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie”. Gli dei minori conclusero allora: “Non sappiamo dove nasconderla, perchè non sembra esistere – sulla terra o in mare – luogo alcuno che l’uomo non possa raggiungere”. E fu così che Brahma disse: “Ecco ciò che faremo della divinità dell’uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perchè è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla”. “A partire da quel tempo”, conclude la leggenda, “l’uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.


Giuseppe per la ricerca interiore

#445

 

Come il caffé

Cuore nel caffé

Come il caffé

 Cuore nel caffé

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come 
Fettine di carotele cose le risultavano tanto difficili.
Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare.
Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro.
Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro.
Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco.
Quando l’acqua delle tre pentole stava bollendo, in una collocò carote, in un’altra collocò uova e nell’ultima collocò grani di caffé.
Lasciò bollire l’acqua senza dire parola.
Uovo sodoLa figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.
Dopo venti minuti il padre spense il fuoco.
Tirò fuori le carote e le collocò in una scodella.
Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto.
Finalmente, colò il caffè e lo mise in un terzo recipiente.
Guardando sua figlia le disse:
“Cara figlia mia, carote, uova o caffè?” fu la sua domanda.
La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici, dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo, mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l’uovo sodo.
caffè espressoDopo le chiese che provasse il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma.
Umilmente la figlia domandò: “Cosa significa questo, padre?”
Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, “l’acqua bollente”, ma avevano reagito in maniera differente.
La carota arrivò all’acqua forte, dura, superba; ma dopo avere passato per l’acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare.
L’uovo era arrivato all’acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito.
Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l’acqua.
“Quale sei tu figlia?” le disse.
“Quando l’avversità suona alla tua porta; come rispondi?”
“Sei una carota che sembra forte ma quando l’avversità ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?”
“Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, una pietra durante il tragitto diventa duro e rigido?
Esternamente ti vedi uguale, ma sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed un cuore indurito?
“O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l’acqua, l’elemento che gli causa dolore.
Quando l’acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore.”
“Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che illumina la tua strada davanti all’avversità e quella della gente che ti circonda.”
Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e positività il “dolce aroma del caffè”.

Dalle storie di Ferrero.


Giuseppe per il gusto della vita.

#425

Cuore e distanza

Viso Volto Enigma

Cuore e distanza - Mohandas Karamchand Gandhi

 

 Viso Volto Enigma

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli: “Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”

Mohandas Karamchand Gandhi

“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.

“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore. “Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.

E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore. Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due Ragazza sexypersone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”

Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.” 

cuore mareMahatma Gandhi


Giuseppe per lo spazio prossemico del cuore.

#416

 

Le cose belle della vita!

Smile

Le cose belle della vita!

 

 Smile

Allora cominciamo con qualcosa di serio!  Vediamo se riusciamo a far vivere qusto blog. Cominciamo con un argomento che non dovrebbe creare troppe difficoltà: LE COSE BELLE DELLA VITA! Questa idea mi è venuta navigando in rete, ho trovato nel profilo di una ragazza queste risposte:

  • Innamorarsi.
  • Ridere così forte che ti fanno male le mascelle.
  • Una doccia calda.
  • Nessuno in coda davanti a te alle casse del supermercato.
  • Uno sguardo speciale.
  • Ricevere posta.
  • Fare un giro in macchina in una stradina bellissima.
  • Accendere la radio proprio quando stanno trasmettendo la tua canzone preferita.
  • Restare sdraiato a letto ad ascoltare la pioggia.
  • Il profumo degli asciugamani caldi stesi al sole.
  • Trovare la maglia che cercavi in saldo a metà… prezzo.
  • Un vasetto di Nutella.
  • Una telefonata a qualcuno lontano.
  • Una bella chiacchierata.
  • La spiaggia.
  • Trovare un biglietto da 50 € nella giacca dello scorso inverno. (e realizzare che se li avessi trovati un anno fa non li avresti potuti spendere)
  • Ridere di te stesso.
  • Le telefonate di mezzanotte che durano ore.
  • Correre sotto gli acquazzoni estivi.
  • Ridere senza ragione.
  • Avere qualcuno che ti dice che sei bellissima/o.
  • Gli amici.
    Ascoltare accidentalmente qualcuno dire qualcosa di carino su di te.
    Svegliarti nel cuore della notte e realizzare che hai ancora qualche ora per dormire.
  • Avere qualcuno che gioca coi tuoi capelli.
  • Fare un bel sogno.
    Una cioccolata calda con panna.
  • I viaggi in macchina con gli amici.
  • Salire su un’altalena.
  • Incartare i regali sotto l’albero di Natale mangiando biscotti e bevendo un bicchiere di latte.
  • Incrociare lo sguardo di uno/a sconosciuto/a carino/a.
  • Vincere una sfida veramente competitiva.
  • Fare una torta di mele.
  • Tenerti per mano con qualcuno a cui vuoi bene.
  • Incontrare per strada un vecchio amico e scoprire che alcune cose (buone o cattive) non cambiano mai.
  • Guardare l’alba.
  • Alzarti dal letto al mattino e ringraziare Dio per questo.
  • Ricevere un fischio di approvazione da qualcuno che passa. (Paola)
  • Riuscire a scrivere una poesia dopo averla tanto cercata. (Paola)
  • Passare la notte aspettando l’alba. (Paola)
  • Sentire il vento caldo e il sole che bacia le guance. (Paola)
  •  Lo sguardo pieno d’amore del tuo cane: (Eva)

Beh… Niente male per cominciare…. a voi la palla.. e mi raccomndo .. siate buoni! 

Giuseppe per gli inizi

#002

 

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