Stand up for downs

Sindrome di Down

Stand up for downs

La ballata delle NON-PERSONE

 

 Sindrome di Down
Stand up for downs !!! – Nasco down? – Potrebbero uccidermi…
 
Amici di Facebook e dei blog, vi invitiamo tutti a partecipare all’evento: LA BALLATA DELLE NON-PERSONE (ovvero: Stand up for downs). Vi invitiamo, cioè, sabato 17 marzo (possibilmente intorno alle 15 del pomeriggio), a SOSTITUIRE la foto del vostro profilo con quella di Cristina Acquistapace (che trovate qui sotto), e a MANTENERE la nuova foto per una settimana (fino a sabato 24 marzo).
Link alle foto di Cristina da cui scaricare la foto per il proprio profilo: https://docs.google.com/open?id=0B4NZrIoBhCQDa3FQUnVOSjFTUy1SdTlDcmJ1MER6QQ
E questo:
- Per manifestare una civile forma di dissenso rispetto alle idee espresse da due ricercatori italiani (Alberto Giubilini e Francesca Minerva) nella rivista “Journal of Medical Ethics”: sarebbe moralmente lecito uccidere i neonati disabili
- Per ricordare a tutti che il 21 marzo è la Giornata Mondiale per la Trisomia 21 – “World Down Syndrome Day”
Vi preghiamo, ugualmente, di fare “passa parola”, chiamando amici e conoscenti a partecipare all’evento: a identificarsi con il volto di Cristina e di tutti i disabili e a ballare con loro la BALLATA DELLE NON-PERSONE…
Anch'io sono Down - Cristina AcquistapaceCRISTINA ACQUISTAPACE è una ragazza down della Valtellina. Alcuni l’hanno conosciuta durante assemblee studentesche fatte nelle scuole, come è avvenuto a Schio (VI). Altri la conosceranno tra qualche mese a Catania. Molti l’hanno vista intervistata in televisione. Qualcuno ha seguito anche una fiction, trasmessa da TV2000, in cui ha recitato una parte.
Non so se lo sai, Cristina, ma tu, appena nata, durante i primi giorni, durante le prime settimane di vita, eri una PRE-PERSONA, cioè una NON-PERSONA (come del resto noi tutti, appena nati: anche i più sani, i più robusti, i più belli…). Sì, eri una non-persona (in atto), e i tuoi genitori – i tuoi magnifici genitori – avrebbero avuto, secondo i giovani ricercatori italiani Alberto Giubilini e Francesca Minerva, tutto il diritto morale di farti fuori. No, non sarebbe stato un “infanticidio”: il termine ferisce troppo la coscienza. Sarebbe stato un “aborto post-natale”: l’espressione sembra più digeribile… Saresti stata, in quei giorni, una PERSONA SOLTANTO IN POTENZA: non avevi alcun diritto di vivere, Cristina, come del resto noi tutti, e i tuoi, a ucciderti, avrebbero solo risparmiato a se stessi traumi psicologici e allo Stato i costi sociali per gli insegnanti di sostegno che hai avuti e per la pensioncina che hai…
Cristina amante della Vita e che insegni – a chi ti conosce – ad amare la Vita…
Ma cosa ci saremmo persi, Cristina, senza di Te? Quale CATTEDRA DI VITA non avremmo potuto ascoltare? E senza Francesco, senza Valeria, Veronica, Federico, Nicola, Luca, Chiara, Stefania, Michele…, senza tutti quei ragazzi disabili che ciascuno di noi ha conosciuto e che riempiono di raggi di luce – di voglia di vivere – le nostre giornate… E tu, Cristina, cosa ti saresti persa? La VITA, semplicemente la VITA: i volti dei genitori e dei fratelli incollati in un bacio al tuo volto; gli occhi nostri che incrociano i tuoi e li accarezzano; la neve delle tue montagne, che ti rimandano l’eco del tuo sorriso; il mare del tuo Salento in cui sguazzi incantata; le canzoni di De Andrè che sempre canticchi felice; l’Africa che hai tenuto in braccio nei suoi scheletriti bambini…
Dinanzi all’etica di morte – di richiamo (che lo si voglia o no) chiaramente nazista – dei due ricercatori italiani, reagiamo con una ballata: sul palcoscenico dell’esistenza assumiamo tutti, Cristina, la tua identità. SIAMO TE E BALLIAMO CON TE LA BALLATA DELLE NON-PERSONE. A nome di tutti i ragazzi down e disabili d’Italia. E delle loro famiglie. A nome del piccolo Knauer, il primo bambino finito sotto la mannaia eugenetica di Hitler. Ma a nome anche nostro: per quando diventeremo vecchi e malati, e perderemo, forse, autonomia e consapevolezza, e non sapremo attribuire alla nostra esistenza nemmeno un valore di base, riducendoci a… NON-PERSONE… E dunque a nome anche di Alberto Giubilini e Francesca Minerva (anch’essi diventeranno vecchi e malati: POST-PERSONE???…).
Uccideteci, o voi tutti nel mondo che volete avere in mano la Vita degli altri, sì, uccideteci… Se un neonato disabile è una non-persona, anche noi lo siamo stati, lo siamo, lo saremo:
UCCIDETECI! SI’, UCCIDETECI,
MINISTRI DI MORTE OVUNQUE NEL MONDO!
MA OGNI GIORNO AVRA’ LA SUA NOTTE,
E NOI CI INSINUEREMO NELLA VOSTRA COSCIENZA
E MAI VI LASCEREMO DORMIRE!
Finché un NEONATO DISABILE vi sorriderà,
un NEONATO DOWN stringerà, con la sua minuscola mano,
un dito della vostra mano possente.
E disarmerà il vostro appetito di morte…
E ANCHE VOI GLI SORRIDERETE…
È questa la nostra ballata. Perché non vogliamo tacere. Come la “brava gente” della Germania nazista che a tutto si abitua – così ci ha insegnato Paolini nel suo spettacolo “Ausmerzen” –. La “brava gente” vede i Tedeschi “imperfetti” (malati di mente e bambini disabili) salire come un “fumo lento” nel cielo, li vede disperdersi “nel vento”, e tace, fa finta di nulla, volge altrove lo sguardo… No. Noi urliamo. Non vogliamo essere la “brava gente”. Nemmeno davanti a “discussioni teoriche”, a “esercizi di logica” (che poi diventano – ci insegna sempre Paolini – proposte effettive: “Le idee camminano, hanno gambe!”). Noi urliamo. In silenzio. In silenzio noi cantiamo la BALLATA DELLE NON-PERSONE.
UCCIDETECI! SI’, UCCIDETECI,
MINISTRI DI MORTE OVUNQUE NEL MONDO!
MA OGNI GIORNO AVRA’ LA SUA NOTTE,
E NOI CI INSINUEREMO NELLA VOSTRA COSCIENZA
E MAI VI LASCEREMO DORMIRE!
Finché un NEONATO DISABILE vi sorriderà,
un NEONATO DOWN stringerà, con la sua minuscola mano,
un dito della vostra mano possente.
E disarmerà il vostro appetito di morte…
E ANCHE VOI GLI SORRIDERETE…
Appuntamento su Facebook: SABATO 17 MARZO (e FINO A SABATO 24 MARZO)
 

Qualche giorno fa ho letto questa frase: “Sono nato senza una gamba. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio. Sono nati senza cuore.” Beh ho pensato ai due medici dell’articolo, a loro è andata decisamente male, non sono Down però sono, irrimediabilmente, senza cuore.


Giuseppe per gli angeli Down

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