Antonello Venditti – Compagno di Scuola

Antonello Venditti - Compagno di Scuola

Antonello Venditti – Compagno di Scuola

Lavagna - scuola - giustificazione - alunni - professore

Antonello Venditti - Sotto La Pioggia (1982) - Compagno Di Scuola

Davanti alla scuola tanta gente 
otto e venti, prima campana
“e spegni quella sigaretta”
e migliaia di gambe e di occhiali
di corsa sulle scale.
Le otto e mezza tutti in piedi
il presidente, la croce e il professore
che ti legge sempre la stessa storia
sullo stesso libro, nello stesso modo,
con le stesse parole da quarant’anni di onesta professione.
Ma le domande non hanno mai avuto
una risposta chiara.
E la Divina Commedia, sempre più commedia
al punto che ancora oggi io non so
se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito.
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene
perché, ditemi, chi non si è mai innamorato
di quella del primo banco,
la più carina, la più cretina,
cretino tu, che rideva sempre
proprio quando il tuo amore aveva le stesse parole,
gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto
sotto il banco.
Mezzogiorno, tutto scompare,
“avanti! tutti al bar”.
Dove Nietsche e Marx si davano la mano
e parlavano insieme dell’ultima festa
e del vestito nuovo, fatto apposta
e sempre di quella ragazza che filava tutti (meno che te)
e le assemblee e i cineforum i dibattiti
mai concessi allora
e le fughe vigliacche davanti al cancello
e le botte nel cortile e nel corridoio,
primi vagiti di un ’68
ancora lungo da venire e troppo breve, da dimenticare!
E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te…
“Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?

Davanti alla scuola tanta gente, otto e venti, prima campana……

Lui era timido, lui era spaesato, la scuola era già un momento troppo grande. Veniva dalla campagna, non era abituato ai ritmi metropolitani, negli occhi aveva le interminabili giornate assolate con gli amici, le partite al pallone in mezzo al niente, la caccia alle lucertole e adesso? Città, impegno, politica, ragazze emancipate….. La scuola, non solo come momento aggregante e rifornimento di un sapere che ti sarebbe servito in futuro, forse in banca, visto che le commerciali gioco forza portavano in banca. Non solo questo, ma primo banco di prova della vita, primo vero banco di prova. Affrontare una realtà strana, distante dalle sicurezze della fanciullezza. Il “68″, tutti ne parlavano, ma era una specie di chimera, l’impegno politico, lo schierarsi, con chi? e perchè? Troppo in fretta, troppo caotico per un piccolo uomo che non aveva assolutamente voglia di crescere….. Si è salvato o è finito in banca pure lui????


Giuseppe per la scuola

#217

Daniel Sentacruz Ensemble – Linda bella Linda

Daniel Sentacruz Ensemble - Linda bella Linda

Daniel Sentacruz Ensemble

Linda bella Linda

 Daniel Sentacruz Ensemble - Linda bella Linda


Linda bella Linda di Festival di Sanremo 1976
(di Ciro Dammicco, Querencio, Sentacruz e Specchia)
Anche per te amico mio
la sera è triste anche per te
ragazzo solo, dalla faccia straniera
lo guardo e poi, accenno un sorriso
sento una brava cosa fai
che strana idea
ti prende stasera
portarti su in casa mia
lasciarmi andare un disco va
a luci spente insieme noi.
Linda bella Linda
Linda sogna Linda
Linda scappa Linda
Linda ama Lina
Linda Linda Linda
balla Linda
Linda Linda Linda
canta Linda
Linda Linda Linda
piange Linda
Linda Linda Linda
ama Linda.
La compagnia, il solito bar
si è fatto tardi meglio andar
rimane solo
quella faccia straniera
senza una scusa
mi viene vicino
dai nella mia che si fa
che strana idea
ti prende stasera
portarmi su in casa tua
per chi mi hai preso amico mio
a luci spente insieme mai.
Linda bella Linda
Linda sogna Linda
Linda scappa Linda
Linda ama Lina
Linda Linda Linda
balla Linda
Linda Linda Linda
canta Linda
Linda Linda Linda
piange Linda
Linda Linda Linda
ama Linda
Linda Linda Linda
balla Linda
Linda Linda Linda
canta Linda
Linda Linda Linda
piange Linda
Linda Linda Linda
ama Linda.

Ancora archeologia musicale, siamo nel 1976 e un gruppo chiamato Daniel Sentacruz Ensemble cantava questa canzoncina intitolata “Linda bella Linda”. Noi piccoli italiani del futuro sognavamo….. in italiano….
horsefly


Giuseppe innamorato di Linda, ma molto di più di Mara :)

#194

 

Collage – Due Ragazzi Nel Sole

Collage - Due Ragazzi Nel Sole

Collage – Due Ragazzi Nel Sole

E dal fiume tu rubi le pietre più bianche, è un riflesso nell’acqua il tuo corpo esitante,
nei tuoi occhi di cielo ha trovato il suo posto, anche il sole nascosto.
 Collage - Due Ragazzi Nel Sole


Collage – Due Ragazzi Nel Sole (1976)

(De Sanctis,A – Padovan,G) 
E dal fiume tu rubi
le pietre più bianche,
è un riflesso nell’acqua
il tuo corpo esitante,
nei tuoi occhi di cielo
ha trovato il suo posto,
anche il sole nascosto.
Coi capelli sull’erba
ti metti a sognare,
e tra i rami fioriti
tu aspetti l’amore,
ho raccolto il coraggio
e mi sono seduto,
poi mi sono perduto,
poi mi sono perduto
le tue labbra addormentate
quante volte le ho sognate
da quel ramo sopra le tue ciglia
è caduta una foglia
il tuo piccolo cuore
e ti svegli piano piano
io trattengo la mia mano
mi sorridi e due ragazzi al sole
ora fanno l’amore,
ora fanno l’amore.
Temporale d’agosto,
io corro abbracciato
ci fermiamo un momento
a riprendere fiato,
e non cè piu bisogno
di dire parole
due ragazzi nel sole
ora fanno l’amore,
le tue labbra addormentate
quante volte le ho sognate
da quel ramo sopra le tue ciglia
è caduta una foglia
il tuo piccolo cuore,
e ti svegli piano piano,
io trattengo la mia mano
mi sorridi e due ragazzi al sole,
ora fanno l’amore,
ora fanno l’amore

16 anni…. 2 ragazzi nel sole…… Collage…. Forse era l’alba della creazione o qualche minuto dopo. Piccoli uomini/donne crescono: disorientati, spaventati, senza meta. Ma crescono, i gruppi rock inglesi e americani sono lontani e  irragiungibili, più a portata di mano ci sono “I collage” che interpretano i desideri, i bisogni di noi piccoli esseri della provincia italiana (quella più negletta). Le radio libere nascono e propongono qualcosa di nuovo rispetto al paludato della RAI, ma sempre molto POP (nel senso di popolare). E noi sognamo, non sappiamno neanche bene cosa sognare ma sognano…….e il futuro fa sempre più paura…  e avrebbero voluto fare “lamore” (ellegi)


Giuseppe sedicenne.


I Vicini di Casa – 15 Anni

I Vicini di Casa - 15 anni

I Vicini di Casa – 15 anni


 

 I Vicini di Casa - 15 anni


 I Vicini di Casa - 15 AnniIl gruppo dei Vicini di Casa e il suo successo più conosciuto, 15 anni, del 1976. Un tuffo nel periodo disco, con una strizzatina d’occhio agli anni 60, già all’epoca. Come cambiano le cose, pensate un po’ il vs prof aveva solo 16 anni e la società era quella descritta dai “Vicini Di Casa” con questa insulsa canzoncina ma che comunque era lo specchio dei tempi. I “ciovani” di oggi rideranno come pazzi ad ascoltare il sound e soprattutto le parole di questa canzone, ma ai miei coevi di sicuro sgorgherà una lacrimetta di nostalgia. Ai miei allievi voglio solo ricordare che le cose più trasgressive di quel periodo erano proprio quelle descritte nella canzoncina, aveva proprio ragione Einstein quando diceva che tutto è relativo……..


Giuseppe per quando avevamo cent’anni di meno :)

#146

Creedence Clearwater Revival – Have You Ever Seen The Rain?

Creedence Clearwater Revival - Have You Ever Seen The Rain?

Creedence Clearwater Revival

Have You Ever Seen The Rain?

 

 Creedence Clearwater Revival - Have You Ever Seen The Rain?

Testo – Have You Ever Seen The Rain – Creedence Clearwater Revival

Someone told me long ago,
there’s a calm before the storm.
I know, and it’s been comin’ for some time.
When it’s over, so they say, it’ll rain a sunny day.
I know, shinin’ down like water.
I want to know, have you ever seen the rain?
I want to know, have you ever seen the rain
comin’ down on a sunny day?
Yesterday, and days before,
sun is cold and rain is hard.
I know, it’s been that way for all my time.
‘Til forever on it goes
through the circle fast and slow,
I know, and it can’t stop, I wonder.
I want to know, have you ever seen the rain?
I want to know, have you ever seen the rain
comin’ down on a sunny day?
I want to know, have you ever seen the rain?
I want to know, have you ever seen the rain
comin’ down on a sunny day?
comin’ down on a sunny day?

Giuseppe per il rock anni 70

#079

Kiss – I Was Made For Loving You

Kiss - I Was Made For Loving You

Kiss – I Was Made For Loving You

 

 Kiss - I Was Made For Loving You

I Was Made for Lovin’ You è un brano dei Kiss, pubblicato per la prima volta come traccia dell’album Dynasty del 1979.

Kiss - I Was Made For Loving YouComposto da Paul Stanley, Vini Poncia e Desmond Child.
Il brano è stato registrato, come quasi tutte le altre tracce dell’album Dynasty, con Anton Fig alla batteria al posto di Peter Criss, ritenuto dal produttore Vini Poncia fuori forma per suonare a causa di problemi di droga e di un incidente stradale. Lo stesso Poncia contribuisce alle registrazioni del brano suonando le tastiere  e come voce secondaria.
I Was Made for Lovin’ You è stato estratto come singolo nel maggio del 1979 assieme alla traccia Hard Times scritta da Ace Frehley. Il singolo raggiunse il numero 11 nella Billboard Hot 100 statunitense, ma si issò in moltissime nazioni europee ai vertici delle classifiche (in Olanda raggiungerà la prima posizione), facendo conoscere per la prima volta alla band il successo mondiale. Il brano è stato inoltre premiato come singolo d’oro, il secondo nella carriera dei KISS.
Sin dal 1979, anno della pubblicazione, il brano è stato sempre suonato dal gruppo durante le esibizioni live, anche se con qualche variazione rispetto alla versione registrata in studio (specialmente per quanto riguarda il ritmo, che per esempio ai tempi in cui vi era Eric Carr nella formazione, era più veloce a motivo della tecnica del batterista).

Giuseppe per la musica rock anni 70 

#072

 

Uriah Heep – Lady In Black

Uriah Heep - Lady In Black

Uriah Heep – Lady In Black

 

 Uriah Heep - Lady In Black


Giuseppe per la mitica musica degli anni 70

#048

 

Aerosmith – I Don’t Want To Miss A Thing

Aerosmith - I Don't Wanna Miss A Thing (Armageddon)

Aerosmith

I Don’t Want To Miss A Thing

 Aerosmith - I Don't Wanna Miss A Thing (Armageddon)


Aerosmith - I Don't Want To Miss A ThingGli Aerosmith sono un gruppo hard & heavy statunitense, formatosi a Boston nel 1970. Tra gli artisti di maggior successo nella storia del rock, hanno influenzato gran parte della musica negli anni settanta e ottanta, e hanno contribuito allo sviluppo di vari generi come l’hard rock e l’heavy metal. A loro volta gli Aerosmith si rifacevano, per attitudine e sound, ai Rolling Stones (soprattutto quelli più “decadenti” di Sticky Fingers e Exile On Main Street), loro massima influenza. Hanno venduto più di 150 milioni di dischi, di cui 66,6 milioni nei soli Stati Uniti, e sono anche il gruppo musicale americano con il maggior numero di album premiati dalla RIAA. Gli Aerosmith hanno piazzato ben 27 singoli ai primi 40 posti di numerose classifiche mondiali, nove al numero uno della Mainstream Rock Tracks. Hanno vinto numerosi premi, tra cui quattro Grammy Awards e dieci MTV Video Music Awards; nel 2001 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Ancora oggi continuano a suonare dal vivo in tour, guadagnando in media un milione di dollari a esibizione[12]. I loro contributi nei mass media li hanno resi tra le principali figure nella cultura pop[13], e la rivista Rolling Stone li ha inseriti al 59º posto nella sua lista dei 100 migliori artisti di sempre. Nel 2011 il sito Gibson.com li ha classificati al 2º posto tra le 50 migliori band rock americane.

GGiuseppe per la grande musica rock

#038

 

Voi quarantenni di oggi

quarantenni

 …Voi quarantenni di oggi

 

quarantenni

Enrico BertolinoNon controllate mai la posta (solo quella elettronica, ma le bollette non arrivano per e-mail).

Vi comprate una scorta di colombe dopo Pasqua per farci colazione.

Mettete le suddette colombe in frigo, convinti che si conservino meglio.

Fate la raccolta differenziata per sentirvi ecologisti, ma pur di stare in pigiama fino all’una non rinunciate a tenere i termosifoni accesi sin dalle otto di mattina.

Non sapete cucinare, nel senso che se non fosse per la Findus morireste di inedia.

Dopo aver sporcato tutto lo sporcabile per preparare un piatto di pasta al burro vi svaccate a fissare il soffitto e quando vi rendete conto che – ahivoi – è ora di uscire di casa, fate “Non ho avuto tempo di lavare i piatti, ci pensi tu?”

Non votate perché tanto sono tutti uguali.

Dite di volervene andare dall’Italia ma se vi spostate anche solo dal Lazio all’Abruzzo cominciate a sentire il culture shock.

Avete scoperto solo di recente che potete fare shopping ed essere di sinistra allo stesso tempo.

Avete un vocabolario che risulta a tratti incomprensibile a tutte le altre generazioni precedenti e successive.

Quando finalmente avrete l’età giusta per essere ‘classe dirigente’ a tutti gli effetti (tra una decina d’anni o più), l’Italia smetterà di essere un paese gerontocratico, un po’ per lo stesso principio dei piatti.

Mi siete simpatici, ma in fondo sarà meglio così.

di Mr Blister


Ho trovato questo post sul Corriere e mi ha incuriosito molto, a dire il vero non so se rientro ancora nella categoria visto che ormai navigo, a vele spiegate, verso i cinquanta. Comunque in alcune cose mi ci ritrovo “paro paro” in altre un po’ meno. Di sicuro una cosa è vera, credo che quasi tutti noi, siamo afflitti dalla sindrome di Peter Pan, a volte consapevoli altre meno.

Adesso vorrei chiosare (vocabolario incomprensibile alle altre generazioni?? nooo!!!) un po’ il post, controllo sempre la posta, sia quella elettronica che cartacea, ma non rispondo ad entrambe!!!! 

Compro scorte di ogni cosa ma solo perchè per pigrizia mentale e fisica non faccio mai la spesa regolarmente e poi mi ritrovo o con surplus stratosferici o con il frigo che emula la testa di Paris Hilton: vuoto assoluto!!! 

Per la raccolta differenziata e il consumo energetico non ho scuse: tutto verissimo!!! 

Non so cucinare ma grazie ai panini e alla pasta al tonno (sarà una variante di quella al burro ) riesco a sopravvivere, sporco poco però e per fortuna esiste la lavapiatti.

Voto, incazzato, ma voto!!!!! 

Mi sposto, viaggio, ma casina è sempre casina.

Shopping con i complessi di colpa? Ehm si 

Concludendo, come dice Mike (anche questo denota una certa datazione anagrafica risolvibile solo con un’analisi al carbonio 14), Mr Blister ha colto nel segno, ha sbagliato solo per difetto…. ma cosa possiamo farci? siamo fatti così!!!!


Giuseppe per la quasi-gerontocrazia

#018

 

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