Riccardo Del Turco – Luglio

Riccardo Del Turco - Luglio (1968)  - Copertina disco

Riccardo Del Turco – Luglio (1968)

 Riccardo Del Turco - Luglio (1968)  - Copertina disco


Luglio - Riccardo Del Turco – Testo – 1968

Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà.
Luglio m’ha fatto una promessa l’amore porterà.
Anche tu, in riva al mare tempo fa, amore, amore
mi dicevi: “luglio ci porterà fortuna” poi non ti ho vista più;
vieni, da me c’è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore
se tu non sei con me.

Luglio si veste di novembre se non arrivi tu.
Luglio sarebbe un grosso sbaglio non rivedersi più.
Ma perché in riva al mare non ci sei, amore, amore
ma perché non torni è luglio da tre giorni
e ancora non sei qui; vieni, da me c’è tanto sole
ma ho tanto freddo al cuore se tu non sei con me.

Luglio, stamane al mio risveglio non ci speravo più.
Luglio credevo ad un abbaglio e invece ci sei tu.
Ci sei tu in riva al mare solo tu, amore, amore
e mi corri incontro ti scusi del ritardo
ma non mi importa più.
Luglio ha ritrovato il sole non ho più freddo al cuore
perché tu sei con me.


Estate del 1968: per me era il desiderio di pantaloncini corti, dopo un’inverno freddo, libertà dalla scuola, passare intere giornate fuori casa alla ricerca di animali da catturare, alberi su cui salire come scimmiette, montagne da scalare (piccole ovviamente). Tutto ero semplice, si era liberi da tutto, il sole sulla pelle, senza l’assillo di mamme che subito ti vogliono mettere una crema protezione 1728. E se poi ti veniva fame? anche qui tutto molto semplice, nessuna merendina piena di conservanti, coloranti, aromi naturali…. ma bastava salire sul primo albero e mangiare albicocche, pesche, ciliegie …. Quanta nostalgia, avevo solo 8 anni ma i ricordi sono vividi come se fossero accaduti ieri, alla radio Riccardo Del Turco cantava: “luglio mi ha fatto una promessa…..”. Noi piccoli volevamo vivere solo il momento, delle promesse d’amore di luglio ancora non ne sapevamo niente.


Giuseppe per luglio/Caronte

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  1. Se mi chiedessero quale fosse stato il periodo della mia vita più bello fino a questo momento, direi con certezza:l’infanzia.
    Ricordo le ginocchia sempre sbucciate, le corse in salita senza fatica, le capriole sui prati e quando avevo fame,la frutta sugli alberi, il canto dei grilli, la luce del sole sul fieno..e poi..e poi..tantissime cose.

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  2. Avevo 10 anni e questa canzone risonava ovunque, spesso sul giradischi dei miei; ne ho l’originale ben consevato, come conservo tutti i vinili dell’epoca.
    Bella la mia infanzia, un’infanzia allegra, di amore, di abbracci, di corse, di sbucciature…
    Un’infanzia che mi fa essere quella che sono oggi.

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  3. Chiedo venia, nel postit precedente ho scritto “risonava” (alla roman) e non “risuonava”…se mia figlia è usita con 9 in Italiano io mi do 1.

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  4. @ Alessandra – vedo che certi tratti dell’infanzia sono del tutto simili per quelli della nostra generazione a prescindere dalle latitudine :)
    Ciao Ale.

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  5. @ Penelope – Risonava è anche italiano arcaico, ha un bel suono, mi piace :)
    Penso che tu abbia ragione, l serenità della nostra infanzia ha reso sereno anche la nostra maturità. Credo che avere una bella infanzia sia fondamentale per la costruzione della psiche di una persona. Essere felici nell’infanzia crea sicurezza per e nel futuro. Ecco perché, a scuola, quando vengo a conoscenza di situazioni critiche di alcuni alunni li prendo subito a cuore. Essere felici nell’infanzia è un diritto inalienabile, e questo gli adulti dovrebbero impararlo bene!!

    Ciao Penelope

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  6. Prof..queste tue parole fanno di te un “vero” prof!

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  7. @ Penelope – Grazie #u_u# (shy)

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  8. si alessandra tieni la ragione io lo facevo lo stesso all´epoca tutto era pulito anche con le ragazze non si pensava la primeva cosa la sessualitá tutto era un grande ammirazzione é rispetto le donne tenevano piú valore,tutto questo mi fá piangere ahora la vita no tiene valore,preferisco ritornare indietro ésufficiente con le canzoni degli anni 60 fino anni 80 ciao vincenzo

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