Flussi e riflussi storici

Bastimenti emigranti

Scritto da Ispettorato del Congresso Americano sugli immigrati italiani negli USA, 1912

Bastimenti emigranti

Emigrazione italiana in America“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.

Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non

Albanesi alla fine degli anni 90? No italiani all'inizio del secolo ventesimo Albanesi alla fine degli anni 90? No italiani all’inizio del secolo ventesimo

hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.

La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.


Il filosofo Giambattista Vico affermava che la storia è fatta di flussi e riflussi storici. Leggere questa relazione senza conoscerne la fonte o la datazione porterebbe a pensare che sia la relazione di un partito politico, per anni al governo, che ha fatto di questo argomento il suo cavallo di battaglia, salvo poi firmare, regolarmente, il decreto per i flussi e fare entrare nuovi emigranti, indispensabili alla nostra economia. Ma la relazione non parla dei nostri “extra-comunitari” ma bensì di noi italiani verso l’inizio del secolo scorso. L’ultimo capoverso poi è davvero impressionante, ho la pelle d’oca. Quelle persone puzzolenti e tarde di comprendonio sono poi diventate: Nancy Pelosi, capo del parlamento americano; Geraldine Ferraro, prima donna a concorrere alla carica di vice-presidente degli Usa; Fiorello Laguardia, grande sindaco di New York; etc etc. Come affermo da sempre, una maggiore cultura storica non farebbe male alle nostre cellule neuronali.Firma


Leggete anche:

Tamponamento, pronto soccorso e razzismo


Giuseppe per la Storia

#650

 

Add a comment »2 comments to this article

  1. Sono stata sempre convinta de flussi e riflussi storici, peccato che non ne impariamo nulla, visto che sempre più spesso si ripresentano. Sopratutto quelli che andrebbero cancellati dal cuore.

    Rispondi

  2. Forse ci vorrebbe più attenzione per la Storia….. direbbe Venditti :)

    Rispondi

*

Copyright © All Rights Reserved · Green Hope Theme by Sivan & schiy · Proudly powered by WordPress