Niccolò Ammaniti – Io e Te

Niccolò Ammaniti  Io e Te / Branchie

Niccolò Ammaniti 
Io e Te / Branchie

 Niccolò Ammaniti  Io e Te / Branchie

Niccolò Ammaniti  Io e Te / BranchieBarricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po’ nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all’improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d’ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell’adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.


Tratto da IBS.it


Niccolò Ammaniti  Io e Te / BranchieProtagonista è un ragazzo che fabbrica acquari e studia il comportamento dei pesci. Malato di cancro, si trascina abulico da una festa all’altra al seguito di una fidanzatina, nei quartieri alti di Roma. Finché gli arriva una proposta curiosa: trasferirsi in India e costruire un acquario per una misteriosa signora. L’India di Ammaniti si rivela un continente fragorosamente eccessivo, che sembra nato da una mente eccitata e febbricitante. Succede di tutto: il ragazzo è sequestrato da una banda di arancioni, si unisce a un gruppo di musicisti che vivono sottoterra, viene sedotto da una ragazza che vive in un castello, e scopre che la signora capeggia una banda di delinquenti specializzati in trapianti di organi prelevati ad indiani vivi.

Tratto da IBS.it


In una settimana ho letto due libri di Niccolò Ammaniti, forse il nostro maggior scrittore del genere pulp.  Due giudizi completamente opposti per i due libri.
Ho letto prima “Branchie”, non mi è piaciuto per niente. Niccolò Ammaniti  Io e Te / BranchieLo so, è il suo primo libro mentre faceva ancora lo studente e quindi non era maturo. E’ quello squisitamente più di genere pulp,  il plot poteva essere anche carino ed originale, ma  l’ambientazione in una New Dahli 
ciociara-littoria-romana non mi è sembrata una trovata geniale.  Girare per New Dhali e descrivere Roma o Latina mi ha quasi infastidito. Anche certi personaggi erano decisamente “eccessivi”.  Forse è colpa mia, ho un rapporto con il genere pulp di amore ed odio, mi succede anche con i film di Tarantino, non sarebbero il mio genere, ma mi sorprendo a guardarli ogni volta che li danno in tv, e peggio ancora a comprare i DVD. Troppo sangue e troppa merda (è pulp non dimentichiamolo) ma mi attirano come una mosca alla…. Vabbè avete capito, visto che si parla di pulp.

Un po’ prevenuto dalla lettura precedente mi sono avvicinato a “Io e te”, una gran bella scoperta, un libro delicato, pieno d’amore, e anche molto originale (anche se il tema di ritirarsi in una cantina è un dejà vu).  L’amore fraterno che finalmente si rivela, il richiamo del sangue al quale nessuno di noi può resistere, sono stati trattati con ironia e delicatezza. La rimozione del trauma infantile che emerge da una seduta quasi psico-analitica con lo sorellastra e non con soloni della psico-analisi che ti fanno sdraiare sui loro costosissimi lettini, è una bella trovata. La risoluzione del complesso per uno e l’affondare nelle proprio debolezze per l’altra. E poi il finale davvero molto bello.
Alla fine Ammaniti Vs Ammaniti è finita con un pareggio: 1 a 1! 

horsefly


Giuseppe per il pulp/splash e il post-pulp

#291

 

*

Copyright © All Rights Reserved · Green Hope Theme by Sivan & schiy · Proudly powered by WordPress